il post pubblicato da Fassina ieri sul suo blog è il segno di un delirio che oramai attraversa il Partito Democratico e di una perdita di senso generale, che non riguarda più certamente il solo Renzi, ma si è oramai impadronita del partito tutto intero.
commemorano Berlinguer col film di Veltroni, uno degli uomini più ipocriti che io abbia mai conosciuto (lo supera solo un blogger di questa piattaforma che non nominerò), proprio perché stanno facendo il contrario di quel che proponeva Berlinguer: austerità (per i privilegiati) e onestà.
* * *
Fassina in-titola il suo post
“Marine Le Pen è il segnale. Renzi tagli l’Irpef senza coperture”.
credete voi ai vostri occhi? io sì, da quando mi sono aperti e ho capito che davvero e non per esagerazione polemica il Partito Democratico è la versione peggiorata e corretta, pardon: corrotta, della Democrazia Cristiana di una volta.
(essere vecchi è proprio questo: vedere le cose con i para-occhi del passato; beata la fresca gioventù, per la quale tutto è nuovo ed immediato, e dunque vede le cose senza filtri, nella lor immediata realtà).
la Le Pen è la coda di paglia di questa sinistra opportunista e allo sbando; è il tema del giorno egli apparati di propaganda: un altro tema fasullo, di cui non intendo parlare.
* * *
ma adesso veniamo al delirio della disperazione di Fassina.
Affinché sia “la svolta buona”, l’intervento sull’Irpef va fatto senza “copertura”. Il Def presenti obiettivi di deficit innalzati, rispetto all’andamento tendenziale, di 10 miliardi all’anno, almeno per un triennio (…). “Coprire” il taglio di tasse con un altrettanto ampio taglio di spesa determinerebbe un effetto recessivo (…). È un fatto documentatissimo: il moltiplicatore della spesa è molto più elevato del moltiplicatore delle tasse. (…) Purtroppo, ancora negato dagli ostinati difensori di un neo-liberismo oramai diventato “teo-liberismo”.
veramente il cardinale Bagnasco non ha fatto mancare la sua voce ieri a sostegno delle tesi simil-fassiniane: per uscire dalla crisi occorre spendere…
anni di studi, annidi studi universitari di economia ai massimi livelli, come nel caso di Fassina, per scoprire l’acqua calda tra gli esquimesi.
come si alzano chiare e forti le voci del coro; sembra di sentir cantare ai bambini dell’asilo “è arrivato un bastimento carico di…; ed è tutto un mantra ripetuto a oltranza: ah, se mia nonna avesse le ruote…
peccato soltanto che, se non rovesci il sistema, per spendere devi indebitarti ancora di più: il che non è proprio il massimo, in un paese soffocato dal debito.
* * *
però adesso fatemi capire un piccolo trascurabile dettaglio.
il partito che ha governato con Monti ed è andato alle elezioni con Monti come alleato, proponendo agli italiani di governare con lui, come può permettersi meno di un anno dopo di cambiare in questo modo trasformistico la propria linea politica?
e senza darci una spiegazione?
semplicemente si mettono a scimmiottare Grillo di punto in bianco?
tu sei stato, Fassina, sotto-segretario all’economia nel governo Letta, hai fatto esattamente la politica economica che adesso critichi con toni da tribuno del popolo e pretenderesti che noi ce lo siamo già dimenticato?
ma per chi ci hanno preso?
* * *
e adesso essere di sinistra nel Partito Democratico significa essere più renziani di Renzi?
ovviamente per quanto mi riguarda, il dado è tratto: non lo avrei mai creduto possibile, ma voterò Grillo alle europee.
per il fatto che oggi è diventato più attendibile di Fassina e di Renzi, e – cosa che non guasta – almeno è più coerente e credibile e non ci sta pigliando apertamente per il culo.
tra chi propone di tagliare il debito, non restituendone una parte, e chi propone di aumentarlo, scelgo il primo.
e poi non venite a dirmi che Renzi o Berlusconi sono più preparati di lui…
* * *
Il conformismo imposto dagli interessi forti e il pensiero unico dei sacerdoti di Bruxelles portano l’euro, non soltanto l’Italia, al naufragio. Il governo vada avanti nell’inversione di rotta per una politica di bilancio anti-ciclica: non soltanto le grandi banche sono “too big to fail”. Anche l’Italia.
really?
e noi dobbiamo accettare la scommessa?
peccato che quel conformismo è stato il tuo fino ad ieri e non ci spieghi che cosa è cambiato.
* * *
ma c’è di peggio: c’è disonestà intellettuale evidente, c’è mala-fede per coprire le proprie responsabilità.
Il governo non si faccia intimidire da chi continua a recitare il mantra teo-liberista a Bruxelles e a Roma. Sono loro i colpevoli di scaricare sulle spalle dei nostri figli un debito sempre più elevato (30 punti percentuali di Pil in 5 anni di austerità cieca, 24 al netto dei trasferimenti al Fondo Salva Stati e dei pagamenti dei debiti arretrati verso le imprese), oltre che un vertiginoso vuoto di lavoro e dignità.
in altre parole, secondo Fassina, colpevole di aumentare il debito è chi lo diminuisce, e viceversa lo diminuisce chi lo aumenta, come vuole fare lui.
* * *
ma a questo punto casca l’asino Fassina e gli scappa dalla bocca la verità.
I famosi mercati finanziari capiscono. Sanno bene che soltanto la rianimazione dell’economia può evitare la ristrutturazione del nostro debito pubblico, insostenibile in uno scenario di Pil reale anemico e inflazione vicina a zero.
questo è il punto: perché Fassina si pre-occupa tanto di non ri-strutturare il debito che è in-sostenibile?
non è evidente allora che la via maestra è proprio questa che sostiene Grillo?
i famosi mercati finanziari capiranno, come nel caso della Grecia, che è meglio recuperare il 50% del debito che perderlo tutto.
ma allora la linea economica di Fassina, per quanto urlata in modo tribunizio, è l’ultima linea di difesa del potere finanziario e della banche?
questa a me pare la verità non detta.
* * *
Sanno bene che, oltre al 3%, anche il fiscal compact è anacronistico, anzi radicalmente controproducente, come il secondo comma dell’articolo 81 della Costituzione: un capolavoro ideologico di autolesionismo. Abbiamo scritto che “Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali”. Combattiamo a Bruxelles per la golden rule ma, grazie ai “responsabili” legislatori guidati dal Governo Berlusconi e dal Governo Monti e alla subalternità culturale di larga parte del Pd, gli investimenti in deficit sono, per la nostra Costituzione, un principio eversivo. Così come inammissibile è anche la spesa in conto capitale per co-finanziare i fondi strutturali.
marasma intellettuale: dov’era Fassina quando il suo Partito ha inserito in Costituzione quell’articolo? – peraltro sacrosanto per la costruzione dell’economia del futuro…
Affinché l’intervento del governo abbia efficacia sull’andamento dell’economia reale per arrestare l’emorragia di lavoro deve essere accompagnato da un allentamento del deficit.
e Fassina propone di aumentarlo! ma si può?
* * *
ma Fassina si libera frettolosamente, con un inciso in-fastidito, del vero cuore del problema:
Ovviamente, la spesa pubblica italiana va riqualificata. Liberata da sprechi e ruberie.
Ma è la più bassa dell’euro-zona e va riallocata.
nessuna linea di politica economica è in grado di ri-solvere il problema cruciale dell’universale latrocinio, della corruzione in-arrestabile che attraversa anche il Partito di Fassina, della borghesia italiana priva di senso sociale e incredibilmente ingorda che trasforma in merda mafiosa tutto quello che tocca: e purtroppo serve una politica del pugno di ferro,ittatoriale, delle pene esemplari, per metterla alle corde.
anche qui serve Grillo.
* * *
questo post è già troppo lunghe per le regole no dette della lettura veloce su blog.
lascio in appendice alcuni semplici appunti per una possibile seconda parte di questo post.
* * *
metto all’inizio di questa parte due passaggi di critica alla linea economica di Renzi che posso condividere.
In tale contesto, è deprimente sul piano intellettuale e depressivo sul piano economico l’ennesimo intervento sulle regole del marcato del lavoro alla ricerca dell’occupazione perduta. È un’operazione di ulteriore svalutazione del lavoro, data l’impossibilità di svalutare la propria moneta, secondo la logica mercantilista. Aumenta la precarietà, quindi riduce ulteriormente la capacità negoziale e le retribuzione dei lavoratori e lavoratrici, quindi la domanda e l’attività produttiva. E, inevitabilmente, riduce l’occupazione. Va cambiato in Parlamento sia sulla portata dei contratti a tempo determinato senza causalità, sia sul contratto di apprendistato mutilato di formazione e una minima quota di stabilizzazioni.
.
Va percorsa la strada opposta: innalzare la domanda aggregata. (…) Il governo (…) meglio avrebbe fatto a eliminare i contributi sociali a carico di tutti i lavoratori e lavoratrici. Così, avrebbe aiutato anche “gli/le incapienti”, i/le quali sono in condizioni ancora più difficili e hanno una propensione al consumo più elevata di chi, a 1.500 euro mensili, può beneficiare dell’innalzamento delle detrazione per reddito da lavoro dipendente e assimilato. E così avrebbe beneficiato anche la marea di giovani a partita Iva, i lavoratori autonomi, i professionisti.
* * *
Di quali dati abbiamo ancora bisogno per ammettere che non possiamo crescere tutti attraverso le esportazioni? Il modello tedesco non è generalizzabile e, senza credito facile ai Piigs, incomincia a ingolfarsi anche in Germania. Non può funzionare per un’area economica così grande e così ricca in termini di reddito medio pro-capite. Chi può importare l’enorme flusso di beni e servizi necessari a una ripresa dell’euro-zona sufficiente a scalfire la disoccupazione? Le economie emergenti anche esse tenacemente concentrate sull’export? Oppure gli Stati Uniti, per due decenni consumatore di ultima istanza, ma ora bloccati da un enorme debito estero e con un dollaro arrivato a 1,40 sull’euro? Le mitiche riforme strutturali sono drammaticamente più difficili nella disperazione e stagnazione. E comunque hanno effetti negativi almeno nella fase iniziale.
.
La ragione del circolo vizioso sempre più soffocante non è la carenza di riforme strutturali, come si continua a leggere nei documenti della Commissione, segnata da ideologia cieca e ubbidienza agli interessi nazionali, declinati in modo miope, della Germania e di poteri finanziari senza patria. La ragione è la carenza di domanda aggregata: le imprese non investono perché non vedono consumatori, non perché non possono licenziare persone oramai ovunque senza protezione efficace. Il Pil medio nell’euro-zona è 3 punti al di sotto del 2007. Sette milioni di disoccupati in più. Debito medio salito dal 65 al 95 %. Prospettive di ripresa anemica, elevata disoccupazione, deflazione e insostenibile debito pubblico.
questo lo ha scritto lui; e dev’essere proprio per questo motivo che propone di aumentarlo ancora.
è evidente a questo punto che l’unica soluzione corretta è quella di Grillo, non di Renzi e del Renzi al cubo Fassina.
la politica italiana è assolutamente incomprensibile,anche agli addetti,perchè ognuno segue una sua personale strategia per non meglio identificati obbiettivi.
finita l’era delle comuni idealita’ e non essendoci alcun interesse verso la collettivita’ ,sono isolati in un egocentrismo che come si vede da decenni ingessa il paese.
forse i meno ipocriti sono coloro i quali hanno come unico obbiettivo l’arricchimento personale……e sono tanti…!
toglierei Fassina dal numero di chi cerca l’arricchimento personale, salvo smentite, e lo metterei invece nel gruppo dei narcisi patologici.
qui comunque lui dà voce, con l’aria del salvatore della patria, all’unico mantra costruito attraverso una ripetizione ossessiva da anni su tutti i media, che è quello del rilancio del mercato interno: che è come ammettere che in generale i nostri prodotti sono così scadenti che noi siamo i soli che possono comperarseli.
tra l’altro, in diversi settori non è neppure vero, e possiamo essere leader mondiali.
purtroppo, siccome è la mafia che ci governa da decenni, non si sente neppure dire che il vero problema italiano sono corruzione, malaffare e tangenti che ci affossano e che la rinascita possibile parte da una lotta senza compromessi alla delinquenza.
Questa volta sono meno d’accordo del solito. In particolare non capisco se l’annuncio del voto a Grillo sia una affermazione paradossale tanto per provocare o se invece è una cosa seria. Su questo sono in totale disaccordo: la proposta di Grillo di dimezzare il debito è semplicemente una follia autolesionistica di chi cerca di peggiorare le cose per arrivare alla palingenesi della distruzione totale, come d’altra parte Casaleggio annuncia da tempo. La ristrutturazione del debito non la sta chiedendo nessuno dei nostri creditori e la si potrebbe fare solo se non avessimo più bisogno di nuovi capitali in credito. La si fa se si è in fondo al baratro e noi non ci siamo ancora nonostante gli sforzi dei pentastellati. La soluzione non è la moneta nazionale da stampare a iosa come dimostrano le vicende del Giappone e degli stessi Stati Uniti.
La soluzione è la legalità come dici tu, l’efficienza della giustizia civile, la moneta elettronica. La soluzione è che i ricchi devono pagare le tasse. La soluzione è la patrimoniale sotto forma di tassa di successione al 10%. La soluzione è la stabilità delle regole per almeno tre anni: smettiamola di pensare che dalle riforme istituzionali derivino come distillato latte e miele.
anche io questa volta sono meno d’accordo del solito con te, ma prioprio questo rende più bello discutere.
su di un punto non riusciamo ad intenderci: attribuire a qualcuno col quale non siamo d’accordo la volontà di perseguire il male è un modo di ragionare che trovo sbagliato ed impedisce di capire; avevo già avuto modo di dirtelo; non seguo mai questa impostazione di pensiero, perchè è pura propganda e non serve…, neppure a noi, soprattutto a noi.
dobbiamo valutare le proposte per quello che sono, in se stesse; come ho scritto oggi, Berlusconi sull’Ucraina sta dicendo cose più sensate di Renzi, e – tra parentesi – le stesse che leggo oggi sullo Spiegel da parte del 95enne ex- cancelliere Schimdt, che non può essere certo accusato di simpatie per Putin.
Berlusconi resta Berlusconi, ma questo non impedisce che una volta su una questione specifica abbia ragione, e che si abbia il dovere di dirlo.
ma vengo al punto concreto: abbiamo tre leader politici in Italia: Berlusconi, Renzi e Grillo; sono tre pagliacci, ugualmente inattendibili: ciascuno è il ritratto di un popolo che ha smarrito se stesso; sul piano personale è impossibile scegliere: Berlusconi è certamente il peggio, semplicemente un boss mafioso; ma Renzi è la sua copia maldestra, un po’ meno compromessa sul piano personale; e Grillo un aspirante dittatore.
lasciamo perdere altre valutazioni: non possiamo fidarci di nessuno dei tre.
ma veniamo alle due proposte di politica economica in campo: 1) aumentare il debito pubblico per rilanciare i consumi: una assoluta follia; è la linea economica craxo-berlusconiana che ci ha portato a questo punto; ora è diventata anche la linea economica del PD grazie ad un uso improprio e propagandistico di Keynes che non ha mai detto bestialità del genere.
il Partito Democratico ha abbandonato la serietà di Monti per intrupparsi nella schiera dei demagoghi a gogò.
ritenevo da combattere questa proposta quando la faceva Berlusconi, non capisco perchè dovrei approvarla oggi che la fanno Renzi e, in versione estremizzata, Fassina.
questa proposta equivale o a prendere in giro l’elettorato o ad uscire dall’Europa, dato che è incompatibile con i trattati firmati, e perfino con la nostra Costituzione, ora che è stata rivista: quindi non prendiamoci in giro; la linea del Partito Denocratico porta all’uscita dall’Europa.
Grillo propone di rinegoziare il debito; credo che sarebbe l’unica salvezza a livello mondiale; qualche piccolo paese lo ha fatto ed è uscito dalla crisi, la Grecia è stata costretta a farlo e non è uscita dall’euro.
noi dobbiamo ridurci prima al livello greco per imboccare questa strada?
sostenevo la cancellazione del debito verso la finanza a livello mondiale già alcuni anni fa; credo che sia una linea realistica a livello internazionale, la causa della crisi, come ben dimostra Stiglitz, è l’ineguaglianza che crea masse monetarie speculative immani: vanno semplicemente azzerate.
non ci sarebbe nulla di catastrofico nell’azzeramento dei grandi patrimoni liquidi oltre una certa cifra.
Grillo a mio parere è vicino a questa proposta e io la ritengo, in piena coscienza e libertà di pensiero, la migliore.
avevo scritto fino a poco tempo fa che non avrei mai potuto votare Grillo per la sua posizione per l’Europa: ma quella di Fassina e Renzi le trovo peggiori e a questo punto non ho più altra scelta.
quindi voterò davvero Grillo alle prossime elezioni: mi ha proprio convinto questo articolo di Fassina, niente altro; stavo dicendo il contrario ancora fino a ieri; ma la realtà cambia, e io cambio con lei, a questo punto.
sono elezioni regolari e costituzionali, per una volta, quindi ritengo doveroso votare, scegliendo fra quello che mi offre la realtà quello che mi sembra il male minore.
non è quello che vorrei, ma fra chi mi propone di aumentare il debito e chi mi propone di ritrutturarlo, mi pare più realistica la seconda ipotesi.
sulle tue proposte sono d’accordissimo (la legalità, l’efficienza della giustizia civile, la moneta elettronica, la patrimoniale sotto forma di tassa di successione al 10%: ma io direi, prima: l’esproprio di tutti gli immobili abusivi, e una sanatoria che preveda il loro riacquisto dai proprietari a prezzi di mercato), però non c’è più tempo né sono le proposte del Partito Democratico.
che il Partito Democratico possa proporre maggiore legalità è grottesco pensarlo: è attraversato dalla corruzione in maniera insanabile: non ha più nulla a che fare col partito berlingueriano, è una nuova e peggiore Democrazia Cristiana, con venature demagogiche e populiste e la perdita di ogni autentica visione civile.
sono in disaccorso su tutto, oramai: la abolizione delle province è un’altra stupidaggine che cancella un livello fondamentale della democrazia costituzionale: si dovevano abolire le Prefetture e ripensare drasticamente le regioni, su modello francese.
le leggi sul lavoro sono un obbrobio che scavalcano di gran lunga a destra la Fornero (che era sensata, checché ne dicessero).
la distribuzione degli 80 euro a chi lavora, anziché l’impostazione di un sistema di salario minimo garantito, un obbrobio classista.
ho impiegato anni a rendermene conto, ero frenato dai ricordi del passato; ora guardo in faccia la realtà; questo partito non lo posso votare, Berlusconi certamente no, e neppure voglio astenermi.
nel precipizio in cui il paese affonda senza più appigli non sarà il mio voto a Grillo a farlo affondare più in fretta.
Grazie della chiarezza della tua risposta. Purtroppo sono d’accordo su quasi tutto. Se hai letto per intero la mia proposta sulla patrimoniale avrai visto che la cancellazione deve riguardare noi cittadini italiani spalmandola in sincrono con la morte di questa generazione del baby boom. http://rbolletta.com/2012/11/16/la-patrimoniale-2/
purtroppo? 🙂 😦
è doloroso anche per me, sai, abbandonare dei punti di riferimento che credevo certi.
della patrimoniale sono convinto anche io, ma sarebbe importante discutere come calibrarla bene.
ancora più convinto sono di una patrimonaile che colpisca per primi i patrimoni immobiliri abusivi sfuggiti per decenni al fisco.
come possono dire che corruzione malaffare e tangenti sono il vero problema….sarebbe darsi la zappa sui piedi
effettivamente, hai ragione…. 🙂
infatti, tocca a noi dirlo.