ammetto che le mie posizioni su Grillo sono oscillanti: spero che sia perché è oscillante lui e non perché sia oscillante io.
che l’uomo sia complessivamente inaffidabile è certo e non vorrei mai averlo come capo di un governo; che questo basti a rifiutare per principio ogni sua proposta a me non pare; e discutendole una per una se ne incontrano di condivisibili, perfino di sacrosante, ma anche di inaccettabili e perfino di ripugnanti.
insomma, io sono per una politica flessibile verso Grillo e i grillini, differenziando il giudizio volta per volta.
posizione sommamente impopolare, direi, considerando che su Grillo occorre dividersi in fascisti ed anti-fascisti per forza, si direbbe, e cresce un odio ideologico, alimentato anche da lui, che fa paura.
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metto in questa categoria del Grillo ripugnante il suo intervento di ieri, L’Italia in mano agli usurai, con un foto-montaggio basato su un quadro di Quentin Massys, Usurai, quello che ho usato come immagine in evidenza del post.
solo che nel fotomontaggio di Grillo ci sono i visi di Letta, Renzi, Monti, Napolitano, cioè dei suoi avversari politici.
qui siamo oltre il lecito, in qualcosa di veramente torbido; qui siamo davvero all’uso infame dell’anti-semitismo.
ma qui la stampa tace, almeno al momento: forse perché il legame usura – ebrei nella cultura tradizionale si è fatto opaco nel tempo?
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Quentin Massys è un pittore fiammingo vissuto fra Quattrocento e Cinquecento, lo si vede anche a colpo d’occhio; era un uomo fortemente religioso e in quel periodo esserlo significava anche essere fortemente anti-semiti: basta ricordare la vera e propria guerra santa agli ebrei condotta in Italia in quel periodo, o meglio poco prima, da san Bernardino da Siena.
faceva parte della religiosità di Massys fare quadri fortemente ironici contro l’avidità di banchieri ed usurai, e quindi anche contro gli ebrei.
ancora in Shakespeare, un secolo dopo, Il Mercante di Venezia rappresenta un torbido grido di protesta contro l’ebreo disumano ed avido.
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sto criticando Grillo forse per qualcosa che è andato aldilà delle intenzioni?
ma no: sentite la prima frase del suo post.
Mentre in campagna elettorale Renzie promette 80 euro, una mancia miserabile, un voto di scambio politicomafiosomassonico con cui comprare voti, il debito pubblico aumenta ogni mese.
il concetto di base è giusto: promessa, mancia miserabile, voto di scambio, aumento del debito pubblico per assicurarsi il potere.
manca un’ideuzza in più: che l’idea, di questi tempi, di premiare chi uno stipendio fisso ce l’ha già e trascurare chi è disoccupato non mi pare di sinistra.
e certamente rilancerà i consumi molto meno che una scelta socialmente più giusta come quella che ho detto.
ma non è questo il punto: il punto è che Grillo definisce il voto di scambio “massonico”.
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questo uso del concetto di massonico fa il paio con quello nazista dei Protocolli dei savi di Sion: una entità misteriosa ed occulta contro cui eccitare all’odio.
notate bene che Grillo non ha scritto piduista, cosa che avrei considerata accettabile, personalmente, ma genericamente “massonico”.
una grillina integralista cattolica che mescolava i Protocolli, la massoneria e Medjugorje, ha provato a conquistare a suon di commenti spazio su questo blog, ma è stata messa alla porta: conosco grazie a lei questo grillismo delirante, che è una variante casereccia e nostrana, apparentemente bonaria, dell’hitlerismo di ottant’anni fa.
però, vedete, purtroppo, questo non basta a dire che il resto del discorso di Grillo sia stupido.
anzi è stupido – sempre a parer mio – ignorare il resto del discorso perché il sottofondo è inquietante e ha la forma di un delirante appello all’odio.
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le regole della comunicazione mediatica mi dicono che ho già superato i tempi di attenzione massimi immaginabili.
eppure vorrei continuare, sapendo di procedere praticamente da solo.
Grillo continua a parlare del debito pubblico e si domanda, giustamente:
Ma non doveva diminuire grazie ai sacrifici? Dove eravamo rimasti nel 2011? Al duo Napolitano presidente di sé stesso e a Rigor Montis, senatore in una notte, che dovevano salvare l’Italia dallo spread impazzito?
il fatto è che davvero Monti salvò l’Italia dallo spread impazzito.
e senza ridurre il debito pubblico più di tanto, ma riportandolo un poco di più sotto controllo.
il fatto è che la finanza internazionale non si fidava più di Berlusconi come capo del governo, e ne ha richiesto la destituzione considerando che l’Italia sotto la sua guida era a rischio, e alzando quindi gli interessi sul debito.
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è bastato rimuovere Berlusconi per ricondurre in termini ridotti la differenza di interessi in più che noi paghiamo sul debito – il famoso spread – rispetto alla Germania.
la destra interpreta questo in termini di congiura tedesca, sul piano propagandistico, dimenticando il ruolo di Berlusconi al governo: dato che con la realtà occorre pur sempre fare i conti.
secondo questa vulgata Berlusconi venne punito perché aveva minacciato l’uscita dell’Italia dall’euro e – udite, udite! – la Germania temeva questa prospettiva che – se solo potessero – i tedeschi sottoscriverebbero subito con entusiasmo, mi risulta.
che cosa ne pensa Grillo? non si sa: Berlusconi manca nella galleria.
si vede che il post mira a raccattare voti tra i suoi seguaci.
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l’analisi che Grillo fa della situazione economica italiana è infatti più berlusconiana di quella di Berlusconi stesso, e appare come la voce più potente del delirio cantante in coro che attraversa l’Italia, mentre un volgo attonito e ignorante segue la massa senza capire nulla di ciò di cui si sta parlando.
diciamo grazie agli altrettanto deliranti Barnard e Bagnai che hanno creato il giusto humus culturale dove ora sguazzano i Berlusconi, i Grillo, i Renzi, in una gara a chi lancia grugniti anti-Europa più forti.
ho usato humus, infatti, per puro eufemismo, ma dovevo parlare di letame.
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il discorso ripugnante di Grillo continua:
E poi a Letta, silurato per manifesta incapacità mediatica, che voleva morire per Maastricht, e infine all’Ebetino slinguazzante di Merkel, Bce e dintorni.
Dopo anni di cura, dove sono state ammazzate le imprese, creato disoccupazione a livello del dopoguerra e tassato anche l’aria, lo spread è sceso.
E allora? A chi abbiamo fatto un favore devastando l’Italia?
quindi, secondo Grillo, abbassando gli interessi sul debito abbiamo fatto un favore a qualcun altro: a chi?
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L’Italia è quasi fallita, non c’è alcuna correlazione tra lo spread e la nostra economia. Questo nessuno può negarlo.
Al massimo il rapporto può essere inversamente proporzionale. Meno spread, più fallimenti.
A che serve quindi lo spread basso garantito da Napolitano con tre governi illegittimi, nessuno eletto dagli italiani, graditi alla Bce, Ue e Fmi?
altri temi della propaganda di destra: noi siamo in una repubblica parlamentare non presidenziale o plebiscitaria, e la Costituzione prevede che il capo del governo lo nomina il Presidente della Repubblica e poi i parlamento, se crede, gli dà la fiducia: non lo elegge il popolo.
un difensore della Costituzione su altri aspetti scivola poi su una simile ingenuità?
ma no: è studiata: Grillo qui parla agli elettori di destra, mimetizzandosi come loro e aizzandoli contro l’Europa e il buonsenso.
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secondo Grillo evitare il fallimento dello stato italiano serve a garantire il pagamento dei titoli pubblici in scadenza e dei relativi interessi alle banche, in particolare tedesche, francesi e britanniche. Con lo spread sotto controllo i nostri titoli sono salvi e i creditori sono soddisfatti.
peccato che abbiamo bisogno dei prestiti esteri, al momento, per garantire allo stato di poter continuare a pagare stipendi statali e pensioni.
peccato che oggi la maggior parte dei possessori di titoli italiani siano i risparmiatori e le banche italiane.
il che aiuta anche a capire perché lo spread cala.
in altre parole l’Italia si sta avvicinando al modello giapponese, dove il debito pubblico è al 200% del PIL, non al 135%, come da noi, ma la cosa non fa paura a nessuno e neppure alza gli interessi sul debito, perché questo debito è in mano dei giapponesi stessi.
i demagoghi come Grillo stesso che poi riprende le insulse litanie sulla sovranità monetaria sono serviti: la vera sovranità monetaria nel mondo moderno non è di avere una moneta propria, che sarebbe egualmente esposta ai condizionamenti della finanza mondiale, ma nell’essere padroni del proprio debito e quindi nel non dipendere dalla finanza per alimentarlo.
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Siamo tornati al ‘600 in Italia.
anche se il pittore citato è del Quattrocento.
Al posto degli eserciti stranieri, i poteri finanziari, ma almeno, allora, non ci prendevano per il culo con una finta democrazia e le riforme costituzionali fatte solo per perpetuare la Casta.
ah, gli stranieri!
Lo Stato italiano spende circa 800 miliardi di euro ogni anno. Di questi, 100 sono di interessi sul debito, senza questa zavorra avremmo un avanzo primario. Le entrate sarebbero superiori alle spese nonostante gli sprechi, che comunque sono enormi, tra i 100 e i 150 miliardi. Stiamo morendo di debito, di interessi sul debito, di crescita esplosiva del debito. In febbraio è aumentato di 17,5 miliardi, toccando 2.107,2. Alla fine dello stesso mese del 2013 l’ammontare del debito era di 2.018,2 miliardi, su base annua l’aumento è stato di 89 miliardi di euro.
giusto.
a parte lo strafalcione che sottolinea Mario Seminerio nel suo blog Phastidio.net stamattina: l’avanzo primario è già, di suo, calcolato senza gli interessi sul debito, e dunque noi siamo già oggi in avanzo primario, al netto delle spese per interessi.
Non possiamo svalutare il debito perché è agganciato all’euro e non a una moneta nazionale, con questi dilettanti (collusi?) non possiamo arrestarlo.
idiozia: la Grecia ha contrattato una riduzione del 50% del suo debito pubblico senza uscire dall’euro.
Stiamo morendo per pagare gli usurai. Qui o si affronta il debito e si mandano a fanculo i poteri che manovrano l’Italia come una marionetta grazie ai loro emissari autoctoni, o si muore.
giusto e sbagliato assieme: se dobbiamo parlare di usurai, gli usurai italiani non sono meglio di quelli stranieri.
ma è giusto (lo dice anche Seminerio) lavorare nella prospettiva di una contrattazione per una riduzione controllata del debito simile a quella greca.
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Grillo, chiudo con una domanda, retorica.
la tua speculazione sulla disperazione e sull’ignoranza assieme, non è una forma di usura politica?
mi hai proprio convinto: non ti voto; stavo per farlo, per disperazione, ma mi hai fatto recuperare me stesso, grazie.
E allora per chi?
per chi votare, intendi?
i sondaggisti tendono a tenere nascosto che una chiara maggioranza degli elettori italiani non voterà per nessuno.
personalmente non ho ancora deciso: ma so già per chi non voterò: Renzi, Grillo, Berlusconi, Monti, Lista Tsipras, Fratelli d’Italia, Lega.
spero di non avere dimenticato nessuno per il quale NON votare. 😦
Sarà dura scegliere… Rimane sempre il testa o croce…
sembrano tutte croci e nessuna testa… 😉
ma non disperiamo: almeno un voto simbolico da qualche parte riusciremo a darlo? 🙂
ti consiglio di vedere anche la storia sul 416ter, ne ho parlato ora da me
sì, però questa volta non sono d’accordo con te.
anzi, si è persa un’occasione buona: si potevano lasciare le pene previste originariamente e farle approvare col loro voto.
purtroppo il Nuovo Centro Destra che sostiene il governo sappiamo che cosa ha dentro.
e non è sempre vero che un poco è meglio di niente e che una legge imperfetta è meglio di nessuna legge.
ti commento qui, perché amo di più, le critiche, farle fuori casa.
Questo è solo parzialmente vero.
Sarebbe totalmente corretto se contestualmente si fosse emendato anche l’art. 416bis cp.
Ma questo non era in cantiere. E ci sarebbe stato il tempo utile di farlo per il 25 maggio?
mi chiami ad una discussione tecnica, e non so quanto sono preparato su questo tema specifico:
Art. 416-bis, codice penale – Associazione di tipo mafioso
Chiunque fa parte di un’associazione di tipo mafioso formata da tre o più persone, è punito con la reclusione da tre a sei anni.
Coloro che promuovono, dirigono o organizzano l’associazione sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da quattro a nove anni.
L’associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri.
Se l’associazione è armata si applica la pena della reclusione da quattro a dieci anni nei casi previsti dal primo comma e da cinque a quindici anni nei casi previsti dal secondo comma.
L’associazione si considera armata quando i partecipanti hanno la disponibilità, per il conseguimento della finalità dell’associazione, di armi o materie esplodenti, anche se occultate o tenute in luogo di deposito.
Se le attività economiche di cui gli associati intendono assumere o mantenere il controllo sono finanziate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto, o il profitto di delitti, le pene stabilite nei commi precedenti sono aumentate da un terzo alla metà.
che cosa andava cambiato qui sopra? niente mi pare.
la formulazione originaria di revisione del 416 – ter era (a quel che trovo):
1. L’articolo 416-ter del codice penale è sostituito dal seguente:
«Art. 416-ter. – (Scambio elettorale politico-mafioso). — La pena stabilita dal primo comma dell’articolo 416-bis si applica anche a chi ottiene, o si adopera per far ottenere la promessa di voti prevista dal terzo comma del medesimo articolo 416-bis in cambio della promessa o dell’erogazione di denaro o di qualunque altra utilità, ovvero in cambio della disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze dell’associazione mafiosa di cui all’articolo 416-bis o di suoi associati».
in questo articolo il concetto di base è che a collaborazione politica con la mafia va equiparata con l’appartenenza alla medesima ed è soltanto un altro aspetto dello stesso sistema: mi pare semplicemente perfetto, anche concettualmente.
poi le pene erano state alzate da 7 a 12 anni.
la formulazione approvata è invece questa:
“Chiunque accetta la promessa di procurare voti mediante le modalità di cui al terzo comma dell’articolo 416-bis in cambio dell’erogazione o della promessa di erogazione di denaro o di altra utilità è punito con la reclusione da quattro a dieci anni. La stessa pena si applica a chi promette di procurare voti con le modalità di cui al primo comma”.
concettualmente è come dire che il potere mafioso non passa attraverso i controllo politico del territorio, ma che questo è un fenomeno a parte, e mi sembra sbagliato.
per il resto, sula misura delle pene e sugli effetti di queste misure è difficile orientarsi, almeno per me.
ma sul’iter della legge sto al parere di Salvatore Borsellino, fratello di Paolo:
Il provvedimento” sul voto di scambio politico-mafioso, in discussione al Senato, “si poteva approvare con le modifiche proposte dal M5S (innalzamento pene) anche prima delle europee. Bastava farlo tornare alla Camera modificato la prossima settimana”.
Nell’articolo è spiegato perché la pena del 416ter dovesse essere inferiore al 416bis.
Sono considerazioni di giustizia, oltre che di politica criminale elaborate da ben più insigni giuristi (fra i quali Gratteri), che mi paiono condivisibili.
Non mi dilungo sull’iter, ma dico solo che mi pare francamente illusorio credere che in settimana potesse essere approvato dalla Camera: basta la comune esperienza per vedere che non sarebbe mai andata così
l’articolo non l’avevo letto, mi ero accontento del tuo post.
nell’articolo di Favia, fuoriuscito a Cinque Stelle, si dice con tono apodittico – che non mi piace e che è ancora grillettesco – che “L’errore di Casson e colleghi sta nel dimenticarsi ad esempio che la Commissione Garofoli, di cui faceva parte anche il procuratore antimafia Gratteri, nella sua relazione (cap 6 pag 120) spiegava chiaramente che la sanzione per un 416ter dovesse essere inferiore a quella del 416bis (il reato di associazione mafiosa che prevede appunto pene di 7-12 anni ma che però Pd-M5S-Sel non hanno modificato). Questa differenziazione risponde ad un giusto principio costituzionale che prevede pene diverse in relazione alla diversa gravità dei reati”.
mi pare abbastanza chiaro che non siamo di fronte a verità oggettive, come qui vengono spacciate, ma a valutazioni politiche: a mio parere il tradimento del mandato elettorale per favorire la mafia, o il suo utilizzo a questo scopo (e lo dico non per amore di polemica o di tesi pre-costituita), sono reati ANCORA PIU’ GRAVI che la semplice associazione mafiosa, perché trasformano questa, che è pur sempre un fatto privato, in un fatto pubblico.
quindi personalmente avrei trovato coerente che le pene fossero addirittura maggiori.
tutto il resto di quel che dice Favia andrebbe benissimo in un piccolo saggio per dimostrare quali siano le vere cause delle lentezze legislative in Italia, cioè la confusione delle idee che domina fra i parlamentari: quando avremo abolito il bi-cameralismo perfetto, e per carità, ben venga, sarà grosso il rischio che l’unica Camera si ingolfi a vedere e a rivedere le sue stesse leggi.
sul resto dell’articolo siamo, ahimè, al solito vezzo italico del processo alle intenzioni altrui e non vedo alcuna seria discussione nel merito, salvo l’affermazione che lo scambio politico mafioso è reato meno grave dell’associazione mafiosa: affermazione che, ripeto, non condivido affatto.
Il tuo articolo è lungo, ricco e sofferto, come al solito. Dimostra la pericolosità di Grillo e del grillismo: assumere cause giuste, considerazioni razionali e condivisibile, collazionare buone intenzioni galvanizzando i peggiori istinti, il risentimento, l’invidia, il rancore, l’odio. Il dipinto che opera a livello subliminale è come un tarlo che opera nelle menti e nelle pance di milioni di italiani anche in coloro che non avrebbero ragione di lamentarsi. E’ il trionfo dell’irrazionalità dell’ignoranza, del pregiudizio. Il tutto gestito con tecniche raffinate di persuasione tecnologica degne delle migliori agenzie di marketing. Ovviamente sono convinto, e lo aggiungo alle tue considerazioni, che la combriccola opera in sinergia con servizi americani che puntano alla destabilizzazione del sistema europeo magari per vendere il loro gas di cui pensano di cominciare l’esportazione.
il tuo commento è bello, scritto bene e pieno di passione.
metto a punto due particolari su cui dissento, anche se si tratta di precisazioni un poco marginali rispetto alla sostanza, ma, se i blog non discutono, che cosa ci stanno a fare?
sono un italiano pensionato benestante – attualmente; ma non mi ritengo fra “coloro che non avrebbero ragione di lamentarsi”: sono anzi convinto che il mio benessere relativo mi permette di lamentarmi meglio e con più forza, anche dando voce a chi non ci riesce, magari proprio perché vive in condizioni più precarie che assorbono tutte le sue energie.
la mafia, la corruzione, il cinismo, l’arroganza, la burocrazia (ho appena impiegato tre giorni per riuscire a registrare un contratto d’affitto in una pantomima grottesca con gli uffici statali che rinuncio a descrivere per la nausea).
secondo punto: non sono affatto convinto che dietro Grillo ci stiano gli americani (che sono stati a suo tempo dietro Di Pietro, dietro D’Alema e dietro Berlusconi, così come oggi sono, moto visibilmente, dietro Renzi e con gli stessi obiettivi che definisci tu).
non risultano contatti né forme di sostegno: no, Grillo – che ai loro occhi credo appaia come un Chavez pericoloso – è un fenomeno totalmente autoctono di cui possiamo vantarci solo noi, secondo me.
Non parlavo di te che conservi una notevole dose di razionalità ma di coloro che si fanno sopraffare da sentimenti di invidia anche per chi sta peggio. Anch’io se leggi qualche mio post sono affetto spesso da grillite cioè sostengo cose di buon senso che il grillismo sostiene. In questi ultimi giorni tante posizioni sono condivisibili eppure per me il grillismo continua ad essere un minestrone indigesto. Sugli americani devo correggermi o precisare: pensavo alla Casaleggio associati.
sì, l’unico modo di mantenersi razionali è di non dare sempre torto o ragione a Grillo per partito preso, ma analizzare volta per volta i problem,: ci vuole molta attenzione e mi rendo conto che la maggiora parte dea gente non ha tempo oppure non sa o infine non vuole farlo: il dis-impegno politico è una tara diffusa nel nostro paese, e in particolare fra i giovani.
il minestrone è indigesto, ma alcuni pezzi di verdura o di carne lì dentro potrebbero essere anche molto buoni.
sui rapporti tra la Casaleggio Associati (fondata nel 2004) e gli americani ho trovato questo: http://www.stampalibera.com/?p=21750
ma anche una ricerca così attenta e informata mi pare che abbia obiettivamente trovato poco o nulla sul piano politico.
grazie della replica, naturalmente.