apertura mattutina del blog, un rito (da pensionato, ma a breve potrebbe sparire, mi sto procurando dei bei grattacapi che non mi lasceranno il tempo di respirare, finalmente).
posto la mia foto del giorno su http://bortografia.wordpress.com/; stamattina anzi due: da dove sprizza l’acqua nella fontana di Villingen – 1110.
posto il videoclip del giorno su mio canale You Tube: niente link a questo perché è proprio privato… 😉
poi guardo qua e là i blog ai quali sono abbonato.
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un paio di I like o poco più:
Epic Fail: prima di pubblicare controlla quello che hai scritto
Dia de Contrastes – un discontinuo ma prezioso blog cubano
Il modo tuo d’amare è lasciare che io ti ami – ma questo è ancora di ieri sera
però non insisto su tema; nella colonna di fianco del mio blog c’è il widget, molto centelllinato, dei miei like, chi volesse guardarselo.
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ma vorrei anche piazzare qualche carrellata di dislike.
non si può: su wordpress e altrove il dissenso veloce e non motivato non è ammesso; qui viviamo in un mondo virtuale un poco ripugnante dove è tutto un “volemose bene” sostanzialmente indifferente.
se Marcuse aveva parlato della tolleranza repressiva, ora dovremmo parlare piuttosto della fastidiosa melma appiccicaticcia del consenso conformista senza contenuti: il blob, che a volte sembra un sinonimo del blog.
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posso segnarmi qui per una volta, a sfogo e liberazione dell’umor nero mattutino, dei dislike senza ragione?
se poi qualcuno la ragione vuole sapere, passi e chieda.
ci penserò su, perché per ora è soltanto di pelle, e mi sforzerò di dirgliela.
per fare il meno male possibile nominerò il peccato, ma non metterò il link del peccatore… 🙂
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i dislike di oggi:
Rotazionid’iridi
SIAMO TUTTI TERRORISTI OPPURE ABBIAMO CAPITO IL FALLIMENTO DELL’EUROPA?
Preferisco sparire
Mario Monti, il PD e un argomento di riflessione
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e a chi è toccata è toccata, vero?
Sì, sarebbe meglio avere anche la possibilità del dislike.
Però non mi sembra che il mondo virtuale sia tutto un “volemose bene”, anzi. L’ insulto vola troppo facilmente.
Se vuoi un esempio vai sul blog di Grillo e simili.
Ma del resto lo sai bene che l’ anonimato rende possibile questo sfogo sconsiderato della propria rabbia anche verso persone che non c’ entrano niente con i propri problemi.
Io vorrei la pratica di maggior gentilezza.
sì, mi sono espresso in modo ambiguo: quando ho scritto “viviamo in un mondo virtuale un poco ripugnante dove è tutto un “volemose bene” sostanzialmente indifferente”, intendevo in realtà riferirmi soltanto al mondo virtuale dei blog (escludendo quello di Grillo e parlando solo di quelli a diffusione ristretta); ora ho aggiunto un “qui”, per provare a eliminare i possibile equivoco: ma in generale hai ragione tu, anche se il clima fra i piccoli blogger è, con rare eccezioni (mettici pure anche me), quello che ho descritto io.
salamelecchi reciproci che poi sono anche un segno di irrilevanza, perché il proverbio “molti nemici molto onore” ha pur sempre una sua ragion d’essere.
da questo punto di vista i dislike potrebbe essere anche essere considerati addirittura un contributo a svelenire il clima, dato che è pur sempre un modo di esprimere il dissenso moto più civile di quelli che si leggono in giro.
i dislike creano tensioni e conflitti, preferisco soprassedere, ne ho già abbastanza nella vita quotidiana
a volte ho commentato per dire la mia e sono stata trattata da stalker
🙂
succede, quindi evito (vivo meglio)
su uno cosa sono d’accordo: i “volemose bene”, miele gratuito, a volte interessato (scambio di convenevoli, del tipo buongiorno, buonanotte, buon lunedì etc etc), svenevole lisciamento…
ma io sono voce fuori dal coro, lo so
e mi va bene così, perché io sono così, qui e altrove
(abbraccio!)
veramente parlo per esperienza diretta, perché su You Tube i dislike per i video esistono, e sul mio canale direi di collezionarne ameno uno ogni due o tre like.
ma, forse perché si tratta pur sempre di video, non hanno un effetto così pungente come potrebbero avere in coda ad un post; anzi, posso testimoniare che creano molta più curiosità dei like.
perché siamo così narcisi da considerare un like come una conferma di quel che di buono pensiamo di noi stessi, mentre una disapprovazione ci de-stabilizza un poco di più, e per questo va considerata anche più positivamente, direi.
e a volte suscita una intensa curiosità: qualcuno saprebbe dirmi perché il mio videoclip People of Madurai, ben 857 contatti, ha un dislike (e neppure un like)?
non lo capirò mai, e mi interesserebbe sapere quale sensibilità, forse religiosa?, ho urtato.
– peggiore del dislike viene giudicato un intervento critico in un blog altrui: io ho smesso di farne, anche se mi auguro invece di ricevere qui molti dissensi, in forma civile.
pare invece che – nel fascismo culturale che ha pervaso l’Italia in questi anni – molti non siano in grado di distinguere un dissenso ben argomentato, che è una enorme risorsa, da una critica becera e insultante.
la cosa vale nei due sensi, perché il culto del consenso è giunto ad un punto tale che anche la critica seria e in fondo, proprio per questo, amichevole, viene sentita in se stessa come un insulto.
comunque viva le voci fuori del coro, e abbracci a tutte loro! 🙂
se poi si riuscisse a fare un coro con tutte le voci fuori dal coro, ti immagini che potenza??? 😉
io mi sono fatto l’idea che su youtube c’è sempre una fetta di partecipanti che pigia sui bottoni assolutamente a caso 🙂
ho detto su youtube? pardon mi correggo intendevo dappertutto 😛
🙂 🙂 🙂
a questa spiegazione non ci ero arrivato… 😉
Leggo il tuo post e nello stesso momento si accende la stellina arancione. Controllo e sei tu.
Like e dislike di wordpress.
Io, come avrai capito nella mia dichiarazione, più che dislike, professo l’indifferenza per quello e per chi non mi piace.
buona giornata
Chiara
aha, ecco la bella coincidenza, che ti ho cliccato mentre mi leggevi (e non prima… 😉 )
secondo me c’è una differenza fra indifferenza e disapprovazione: moltissimo di quel che si legge passa senza like che dislike; che non è neppure indifferenza per me, dato che riservo i like proprio soltanto a quello che attivamente mi ha molto colpito positivamente, e dunque la mancanza di un like non necessariamente significa indifferenza.
ma i 4 like che ho segnato sopra, ad esempio, riguardano proprio post che avrei preferito che neppure fossero scritti.
certo, farlo sapere non è carino…
ma non faro sapere significa anche accettare la frammentazione di una piattaforma in gruppi di blogger che si piacciono reciprocamente e non dialogano più con gli altri.
buona giornata e buone creazioni, Chiara.
Leggendo il tuo post (essendo al lavoro ho saltato i commenti ma mi perdonerai) mi è tornato in mente uno scambio di battute avuto qualche giorno fa con un amico. La sostanza del discorso è che viviamo in un mondo in cui troppe poche volte abbiamo il coraggio di dire che qualcosa NON ci piace, poche volte manifestiamo il dissenso, restiamo silenziosi davanti a fatti anche gravissimi in nome del quieto vivere. Già il primo commento al tuo articolo lo conferma “io preferisco il silenzio al Dislike”…senza voler farne una colpa. La critica, se costruttiva, sarebbe secondo me un valore aggiunto. Un vecchio detto diceva “chi tace acconsente” e per me è sempre più vero. Troppe volte ci giriamo dall’altra parte, troppe volte in nome della libertà d’opinione non ci sentiamo poi liberi di essere liberi a nostra volta di obiettare..
Io per prime s’intende.
Saluti!
purtroppo viviamo in un mondo nel quale la critica argomentata viene considerata un disvalore.
domina un narcisismo stuipido e perfino afasico.
ovviamente, a questo punto ci si risparmia anche di criticare chi sta già abbastanza bene pavoneggiandosi delle idiozie che scrive e considera con fastidio che qualcuno obietti.
saluti a te! 🙂