so che molti dei miei lettori e soprattutto delle lettrici non saranno d’accordo, però trovo che sia un’altra delle sue porcate l’indegna demagogica piazzata fatta da Renzi contro Mineo, che gli aveva detto autistico.
è davvero una metafora, Renzi!
ma tu offendi gli autistici! ha gridato Renzi dal palco.
“A chi ha detto che io sono un ragazzo autistico dico che ha offeso milioni di famiglie e che non conosce la bellezza dei ragazzi disabili. Giù le mani dai ragazzi disabili”.
ma quando mai…
se dico che sei cieco, offendo i non vedenti? se dico che sei sordo, offendo chi ci sente poco (come me)?
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fermatevi e riflettete, per favore, lettrici e lettori in disaccordo con me.
la metafora è la figlia dell’intelligenza e la madre della poesia.
chi attacca le metafore attacca assieme a lei intelligenza e poesia.
non se ne può più di vivere in un paese sempre più ottuso che prende tutto alla lettera perché è sempre più becero.
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e chi dà una mano consapevole a questo trionfo della stupidità è mio nemico.
chi non ha fantasia e cuore per capire davvero una metafora, quello è davvero autistico.
ma non soffre dell’autismo dei grandi, che ci ha dato anche dei geni, così come la sordità ci ha regalato Beethoven e la cecità Omero e Milton.
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il fatto è che è proprio chi si scandalizza se do dell’autistico a un autistico che si dimostra razzista.
perché pensa che essere autistici sia davvero una condizione di inferiorità assoluta e maschera il suo pregiudizio col buonismo.
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tra l’altro, vi è una forma di autismo detta sindrome di Asperger; anche nel blog c’è qualcuno che è mio abbonato e che suppone di esserne affetto, e potrebbe anche essere vero.
Newton, Einstein, Darwin, Turing, ma forse anche Socrate: personaggi con capacità eccezionali di pensiero, concentrazione e focalizzazzione delle idee ed accomunati da una forma di autismo detta sindrome di Asperger.
Le persone affette da questa malattia in genere si comportano in modo inopportuno in contesti sociali; spesso egocentrici ed ipersensibili, mancano di buonsenso, ma sono in grado di avere idee eccezionalmente originali; hanno un vocabolario molto esteso, ma tendono ad essere pedanti ed hanno interessi molto circoscritti e la loro intelligenza è in genere al di sopra della norma.
Questa forma di autismo tende a colpire prevalentemente gli uomini, tanto che molti degli esperti tendono a definire il “cervello Asperger” un caso estremo di cervello maschile.
capite adesso che la storia della civiltà umana è anche una storia dell’autismo nella variante della sindrome di Asperger?
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ma certamente pare che Renzi non abbia mai visto Rain Man, il film bellissimo dove un uomo scopre gradualmente la grandezza di possibilità che ha il fratello autistico (e non nella variante Asperger).
be’ adesso non ditemi che anche Renzi ha queste caratteristiche: a me pare che le abbia soltanto in grado inferiore e limitato.
e dunque Mineo gli ha fatto un complimento e, siccome Renzi non lo ha capito, ha fatto bene a ritirarlo subito (anche se non pareva proprio il caso di dargli in apparenza ragione) e a scusarsi… 🙂
Bortocal… che palle tu rimesti nel passato…!
ti perdi nei grandi ideali che ci hanno portati nella merda e pensa un po’… se puoi… pragmaticamente…!!
1) mezzo miliardo di africani, non soggetti a controllo, vogliono stabilirsi in Europa.
2) migliaia di fanatici islamici approfittano di “mare de tutti tranne che nostro ” per venire in Europa
3) la sinistra piagnona se ne frega del pratico e ci annebbia con l’ideale
4) ebola, nuove forme di tbc, la più’ temibile leishmaniosi… una pericolosissima malattia che nei non assueti fisici europei potrebbe creare devastazioni simili alla peste nera… vengono trattate… ideologicamente….
non so che cosa intendi tu con “passato”, ma le parole di Renzi che ho commentato sono di ieri.
e non mi risulta neppure che l’autismo sia una malattia infettiva… ;), tanto meno trasmessa dagli immigrati.
mi pare che per questo commenti potevi aspettare almeno il prossimo post sull’immigrazione.
ma, se vuoi, te ne do una lista, così puoi commentare in un posto più opportuno e sperare anche in una risposta più analitica: clicca pure al centro della prima colonna a sinistra della pagina di apertura del blog sulla categoria “immigrazione” e cercati i post più adatto.
per il resto qualcosa ho già detto nel commento di risposta a lucia.
@ Edoardo
Autismo: la persona affetta da tale patologia esibisce un comportamento tipico caratterizzato da una marcata diminuzione dell’integrazione socio-relazionale e della comunicazione con gli altri ed un parallelo ritiro interiore.
Mi pare che il parallelo fatto da Mineo calzi alla perfezione.
Ciò che hai scritto ha una valenza ben diversa, anche perché le idee sono ciò che portano l’uomo a decidere un cammino sociale da intraprendere, certo devono anche essere seguite da fatti.
Il problema vero oggi è che le idee sono poche e molto confuse, quindi si agisce a vanvera (per essere più precisa dovrei dire egoisticamente) .
Sul resto non commento, ma potrei suggerirti di iniziare a comprare del filo spinato da srotolare lungo tutto l confine italico.
trovandomi per una volta d’accordo, osservo solo che altro che filo spinato serve!
al tempo degli antichi romani non bastarono neppure fortificazioni lunghe centinaia di km, e lo stesso successe in Cina, dove la Grande Muraglia non servì a difendersi dai mongoli.
non c’è nessuna difesa dei barbari di fuori quando la prima a imbarbarirsi è la popolazione di dentro.
edoardo è convinto che l’immigrazione sia colpa della sinistra; è un’idea puerile e ridicola; l’immigrazione è frutto della storia e degli squilibri socio-economici mondiali: aspetta che noi finiamo di impoverirci e i BRIC finiscano di arricchirsi e l’emigrazione cambierà verso: fra mezzo secolo forse saranno gli italiani che ricominceranno ad emigrare in massa: se non già oggi.
Bort, nella sostanza quel che dici è condivisibile, ma il problema qui è di forma. Dal punto di vista della comunicazione, Mineo è stato ingenuo, se non stupido. E Renzi è stato perfetto. Nell’immaginario della stragrande maggioranza della popolazione, complice l’affermarsi della forma più becera del politically correct, “autistico” significa disabile. Non è giusto, ovviamente. Ma lo sanno in pochi. E considerando che parliamo di agone politico, penso che se si vuole attaccare qualcuno è necessario farlo consapevoli che qualunque cosa detta potrà essere usata come arma.
Max, credo che questo tuo commento mi aiuti a capire meglio che cosa è successo: per me – ma proprio prima di tutto perché ho visto il film che ho citato – autistico non è equivalente… – che ne so, di mongoloide, per rendere l’idea; autistico indica una forma di intelligenza un po’ strana, molto rigida, per alcuni aspetti e molto libera per alcuni altri.
la definizione di Renzi come autistico a me sembra tecnicamente perfetta; infatti alcuni tratti autistici sono effettivamente riconoscibili nelle rigidità del suo pensiero.
ma per la gente comune dev’essere andata proprio come hai detto tu; ciò non toglie che credo si faccia bene a provare a chiarire ameno a chi interessa.
dopo di che questo modo di fare politica e polemica politica in Italia è assolutamente deprimente per le dimensioni che ha assunto.
manca oramai quasi del tutto una riflessione vera e di sostanza, purtroppo, e ci riduciamo tutti a far le pulci alle parole.
Io ho la sindrome di Asperger dalla nascita.
Dal 2012, quando ho visto la trilogia di Millennium svedese, e poi ho letto i libri di Stieg Larsson, ho scoperto di averla e da allora dico che sono Autistico a tutte le persone che conosco da almeno 3 mesi.
Infatti, a chi mi conosce da poco, la cosa puo’ spaventare e costituire un motivo per non volermi conoscere ulteriormente, invece, per chi mi conosce da almeno 3 mesi, ormai tutti i miei difetti li ha già visti, allora il fatto di dirlo li rende in un certo modo più comprensibili e giustificabili.
Mi è già capitato che qualcuno in mia presenza dica di qualcun altro che ”E’ autistico”, non pensandolo seriamente, ma solo per criticare (o magari talvolta anche per offendere, oppure semplicemente per ridere). Solo in quel caso derogo alla regola dei 3 mesi e allora dico: “Io lo sono per davvero”. A differenza di Renzi, non è che faccio l’offeso, diciamo piuttosto che colgo la palla al balzo per affrontare un argomento che mi sta a cuore.
Pero’ è vero che quasi tutti a quel punto si profondono in scuse, non lo sapevo, dicevo cosi’ per dire, non avevo pensato che il termine puo’ risultare offensivo per chi lo è davvero, eccetera eccetera eccetera.
Senza nulla togliere agli aspetti positivi dell’essere autistico, o Asperger, che non sono gli stessi, e di cui tu parli in questo post (e forse un po’ anche in quello precedente!!! Senza dire che anche tu lo sia, ma forse spiega come mai mi piace leggere il tuo Blog… è una sorpresa continua, e questo con tante altre persone non mi succede).
carissimo, mi fa molto piacere che tu abbia affrontato apertamente l’argomento anche qui; era infatti proprio a te che mi riferivo nel post, come solo tu del resto potevi sapere.
come sai, certi aspetti del tuo comportamento anche nel blog risultano talmente imprevedibili o poco comprensibili per chi non li condivide dal di dentro che le risposte sconcertate non mancano e anche io, come ben ricorderai, ti ho mandato a ffanculo più di una volta all’inizio.
poi, mettendo sui piatti della bilancia l’originalità del tuo modo di pensare e certi altri difetti, il piatto si è inclinato a tuo favore e ho deciso di fare la tara su alcune cose; è stato qui che è saltata fuori la tua intuizione di avere la sindrome di Asperger, e direi che questo ha rasserenato completamente la relazione fra noi due.
nel senso che non mi sento più solo a gestire certi tuoi comportamenti che per me sono strani; è come se una schiera di psicologi mi stesse seduta vicino e mi dicesse: non preoccuparti, è tutto sotto controllo.
– ma il vero colpo di scena arriva adesso: quando tu mi suggerisci una cosa alla quale non avevo mai pensato, e cioè che la sindrome di Asperger possa averla anche io…
potrebbe essere, ma soltanto in una forma più leggera? (così spero per me, ma forse dovrebbero essere coloro che mi stanno attorno a giudicare).
però a questo punto ristabiliamo anche qualche giusta proporzione: non è che qualcuno sia autistico e qualcun altro assolutamente no; è tutto un problema di gradazioni e di prevalenze; componenti di pensiero autistico sono presenti in vario grado in ciascuno di noi.
– e, per chiudere, quando dici che il mio blog è una sorpresa continua, questo è il complimento più grande che potevi fargli, dal mio punto di vista. questo lo sai, vero? 🙂
Esatto! Onestamente non credo che tu abbia la sindrome di Asperger, anche perché ritengo di essere in grado di identificare quelli che ce l’hanno praticamente a colpo d’occhio, sicuramente sei una sorpresa continua, non in senso negativo, diciamo pure che questo è un aspetto che hai in comune con alcuni Asperger, pur senza avere le altre caratteristiche della sindrome.
Interessante anche la differenza fra autismo e Asperger: da un lato, l’autismo è molto più noto, almeno in Europa, ed è proprio questo che mi ha impedito di autodiagnosticarmi prima. Soprattutto per i bambini, l’autismo è molto più grave.
Mi sembra interessante comunque il fatto che io, che non ho l’autismo vero e proprio, anche se preferisco dire cosi’ alla gente per semplificare, abbia comunque, apparentemente, una certa capacità a dialogare con i bambini affetti da autismo vero e proprio, più di una persona media, e nel campo del volontariato questa sarà una delle cose da esplorare nella mia vita futura.
Rain Man, con tutto il rispetto per il film, è a sua volta una caricatura dell’autismo, che puo’ essere anche più grave che nel film, ma non penso sia cosi’ genere macchietta quanto nel film.
Il telefilm “Alpha” credo sia una buona rappresentazione cinematografica realistica di questo handicap.
Interessante anche osservare che Rain Man rifiuta categoricamente qualsiasi novità, mentre io rifiuto categoricamente qualsiasi monotonia, su questo punto siamo addirittura l’uno il contrario dell’altro.
posso solo rispondere (dopo avere introdotto degli a capo nel tuo commento 🙂 ) che tutto quello che scrivi qui sopra sull’autismo è molto interessante.
compresa la distinzione fra l’autismo vero e proprio e la sindrome di Asperger, che però vedo che viene considerata, nonostante le sue particolarità, una forma di autismo.
quindi quale è la vera sostanza e la base comune dell’autismo? a me pare che possa essere considerata in qualche difficoltà di relazionarsi con gli altri.
Mi sembra che l’autismo sia un insieme di tante cose, apparentemente non collegate fra loro, e se anche lo fossero, sembra molto difficile capire quali sono le cause e quali le conseguenze. Sembra assodato che si sia autistici dalla nascita, e che sia di origine genetica, cosa che contribuisce a lenire il senso di colpa. Si dice che la cosa sia neuronale. C’è chi ipotizza che si tratti di una sorta di ”aggrumazione” dei neuroni del cervello, che per questo motivo non permettono alla persona di adattarsi velocemente alle circostanze, mentre, avendo invece a disposizione un po’ di tempo e un ambiente esterno non troppo caotico e rumoroso, il risultato cerebrale sarebbe invece uguale o addirittura migliore. C’è chi ipotizza che sia una sorta di dipendenza alla caseina e al glutine, che svolgerebbero funzione di ”colla” fra una cellula neuronale e l’altra, rallentandone le connessioni, e conosco un Asperger belga della mia età che dice di essere molto migliorato da quando ha tolto il glutine e il formaggio dalla sua dieta, ma forse è solo effetto placebo? Il disagio quando si viene toccati, l’estrema sincerità, il rispetto delle regole, la difficoltà ad accettare le novità, la difficoltà ad orientarsi in uno spazio nuovo, la assenza o inadeguatezza della comunicazione non verbale e del tono di voce, un’intelligenza più simile a quelle artificiali che a quelle umane, la scarsa resistenza allo stress, il fatto di sentirsi continuamente traditi da tutti (l’autistico vorrebbe che tutti fossero puntuali e rispettosi delle scadenze quanto lo è lui). Una cosa che l’autistico ha in comune con i computer, è che è in grado di svolgere un’operazione (una professione, un’esecuzione di uno strumento musicale, eccetera) in modo praticamente perfetto fino al primo errore: dal primo errore in poi, è tentato di abbandonare completamente il campo e il più delle volte lo fa, quindi il perfezionismo come difetto potenzialmente invalidante. All’autismo vero e proprio dobbiamo purtroppo aggiungere i tic e in certi casi più gravi addirittura l’incapacità di parlare. L’Asperger parla addirittura con troppa proprietà di linguaggio anche dove stona, è eccentrico e pedante contemporaneamente, troppo ottimista sulle cose appartenenti a un futuro remoto e troppo pessimista su quelle appartenenti al futuro prossimo. Come mettere insieme tutti questi aspetti? Il punto è, precisamente, che c’è molta più differenza fra due persone non autistiche di quanta non ce ne sia fra due persone autistiche: al punto che ogni volta che incontro un altro autistico, ho l’impressione di capirlo come se fosse me stesso, tutto quello che dice quando parla della sua diversità sono esattamente le stesse cose che anch’io dico sempre, una persona non autistica non puo’ dire di essersi mai sentito cosi’ simile a qualcun altro.
Dimenticavo la goffaggine, l’incapacità a svolgere alcune operazioni manuali banali per gli altri come per esempio sbucciare un’arancia o allacciarsi le stringhe, il gusto per l’ordine. Per l’Asperger, il fatto di essere spesso invadente, esaltato, euforico, lanciatissimo.
Il gusto per l’obbedienza, una sensazione inspiegabile di felicità ogni volta che ci si trova soli e in silenzio. Esattamente come un computer che si blocca, e va spento e riacceso, dal momento di una grave delusione fino al momento di addormentarsi uno stato d’animo pessimo, e il risveglio la mattina dopo di ottimo umore.
@ mose
la tua testimonianza è veramente preziosa.
però alla fine, sai che cosa ne ricavo? che non siete troppo diversi da resto del mondo, o almeno da me.
mi pare tutto un problema di equilibri e di proporzioni, ma in moltissimo di quello che scrivi mi ritrovo perfettamente, pur se non mi sono e non sono mai stato considerato una persona con tratti autistici; però chissà, forse questi tratti sono più presenti e più consistenti di quanto io non abbia saputo sinora riconoscerli e mi hai aperto la mente verso nuove prospettive… 🙂
detto questo, ti si legge con interesse e piacere: qui vai al fondo di un problema e tocchi corde sensibili.
Personalmente, vedo una connessione fra la mia personalità Asperger e l’insegnamento di Krishna nella Bhavadad Gita, che è anche il motivo principale del mio interesse per l’Hinduismo.
Mi definisco un eccentrico pedante. Provo un gusto inspiegabile a gestire in modo pedante le cose eccentriche che posso trovare intorno a me. Un esempio puo’ forse valere: facendo volontariato su wikipedia, ho trovato un articolo (serio) che, per un semplice refuso, diceva il presidente del consiglio Silvio Berluscone, con la e finale, parlando della festa d un 25 Aprile. Allora ho modificato la lista dei presidenti del consiglio della storia d’Italia, e ho messo Silvio Berlusconi fino al 24 Aprile, Silvio Berluscone, da non confondersi con il più noto Silvio Berlusconi (vedi), presidente del consiglio per un giorno il 25 Aprile, e dal 26 Aprile di nuovo Silvio Berlusconi, citando la fonte. Quando, pochi minuti dopo, hanno cancellato l’intero mio intervento, ho aperto una discussione con un amministratore di wikipedia insistendo sul fatto che avevo ragione io perché la fonte mi dava ragione. Naturalmente sapevo di aver torto, pero’ provavo un gusto straordinario a fare finta di credere in buona fede di avere ragione.
Ora, essere disponibile a eseguire pedissequamente gli ordini i più disparati e strambi, è qualcosa che troviamo fra i maggiordomi, i robot, i linguaggi di programmazione (in cui sia io sia molti Asperger e autistici eccellono), nonché certi militari. C’è una bella storia di un burocrate londinese che durante la Seconda Guerra mondiale fu incaricato di far arrivare tre carri armati in Centrafrica per usarli contro la Germania e l’Italia. Studiata la cosa, il tizio capi’ che il modo migliore era smontarli, farli arrivare via mare a Città del Capo e poi trasportarli su ruota, sempre a pezzi, per poi rimontarli in Centrafrica. Sul posto, per far avanzare la strana comitiva, non esito’ a fingersi un dio presso alcune tribù locali, farsi tatuare completamente, eseguire strani riti sciamanici, riusci’ a far arrivare i carri armati dove richiesto poi fu assegnato a altri incarichi. e dopo la fine della guerra ritorno’ alla sua vecchia scrivania dove ritorno’ a essere un calmissimo e modestissimo impiegato esattamente come lo era stato prima.
Provare gusto nel concepire situazioni diversissime come se fossero uguali, mi sembra andar bene con la Bhagavad Gita.
leggo, mi diverto, ammiro, imparo.
naturalmente disapprovo anche, nel ricordo di un paio di memorabili sfuriate fatte a te quando sembrava che mi prendessi in giro.
credo che parte della sindrome sia il non rendersi conto che il costo sociale di queste soddisfazioni è troppo alto, perlomeno in apparenza
ma questo alla fine puoi dirlo soltanto tu che le provi…
probabilmente nella sindrome di Asperger l’approvazione sociale non ha assolutamente nessun peso, e allora è ovvio che uno dei due piatti della bilancia è vuoto.
Forse più che la approvazione sociale, ricerco la attenzione sociale: essere al centro della attenzione. E se poi la attenzione di quelle persone dura solo cinque minuti, e poi anzi, quelle persone decidono di non darmi più retta perché li prendo in giro, non fa niente, trovo sempre nuove persone! Ma, naturalmente, cerco, cerchero’, di contenermi, non è che devo per forza sempre assecondare tutte le mie inclinazioni naturali 🙂
non sono la persona più adatta per aiutarti nella tua auto-analisi, ma certamente mi sentirei di dire che chi si accontenta dell’attenzione altrui, anziché cercare approvazione o affetto, o si sottovaluta troppo, oppure al contrario si sopravvaluta.
le inclinazioni naturali non vanno certo represse, però vanno gestite.
La tua analisi mi sembra giusta, infatti ripendansoci, mi pare chiaro che la mia stima dell’interlocutore wikipediano in occasione del discorso del Silvio BerlusconE, fosse pochina. Naturalmente non faccio cosi’ con tutti, almeno spero. L’esempio comunque era un tantino specifico. Mi piacciono diverse forme di diversità: la presa in giro è talvolta un modo per trascendere il quotidiano, ma non l’unico. A chi si presenti seriamente come portatore di qualcosa di nuovo, lo prendo in considerazione anche seriamente. A chi si presenti seriamente come portatore di grigiore, a volte reagisco con l’ironia, a volte semplicemente sbadigliando.
Per esempio, per ritornare alla Bhagavad Gita: il fatto che ci sia la possibilità di lavorare in una città diversa, in un paese diverso, non sapendo esattamente se tutto sarà facile, è un ordine che viene dalle circostanze della vita a cui rispondo Presente! più facilmente della media. Idem per svolgere lo stesso lavoro in un modo diverso, se ripenso a quante nuove procedure ho proposto e talvolta fatto approvare nei diversi posti di lavoro dove sono stato finora. Oppure ancora, di fronte a un predicatore religioso che tiene propositi omofobi sul treno questa mattina, dei 100 e più passeggeri del vagone, sono stato l’unico a telefonare alla polizia. Soprattutto nell’ambito delle religioni, questa voglia di conoscere nuove cose è stata spesso scambiata per una sorta di insoddisfazione, uno che continua a cercare perché non ha ancora trovato quello che cerca: io invece penso che proprio perché ho trovato tante cose che mi sono piaciute, ho voglia di continuare a cercare per trovarne ancora di più.
@ mose
il prezzo di tutto questo è la solitudine, però capisco bene, anche autobiograficamente, che molto spesso appare come il prezzo minore da pagare…
sì, sto cominciando a sentirmi una sindrome di Asperger sotto parziale controllo… eh eh
Mah! Oggettivamente sono sicuramente più solo della media, per come mi sento io lo sono ancora un po’ meno di quello che vorrei hehehehe
anche io…
Però, no, a me piacerebbe in astratto meno solo: solo che in concreto ho imparato che non funziona.
mmm: sindrome del ginocchio della lavandaia in agguato… 🙂
Prepara la pinta di birra che se non sbaglio era proposta come cura a tutte le malattie del manuale tranne il ginocchio della lavandia HAHAHAH
ho proprio qui davanti a me l’edizione ristampa del famoso Tre uomini in barca, con la riproduzione delle illustrazioni originali, e posso confermare che è proprio così. 😉
Per tacer del cane!
@ mose
già, Montmorency, del resto, a volte sembra il vero protagonista del romanzo.
anche se Jerome non è Pennac e non ha avuto il coraggio di assumere integralmente il suo punto di vista come collante della storia.