gli irrazionali.

riesce a passare per grande filosofo Hegel che ha detto:

tutto cio` che e` reale e` razionale e tutto cio` che e` razionale e` reale.  

penso con un sogghigno: se avesse detto esattamente il contrario, ci avrebbe azzeccato molto di piu`:

tutto cio` che e` reale e` irrazionale e tutto cio` che e` razionale e` irreale.

dal punto di vista non della filosofia, ma della verita`.

18 risposte a “gli irrazionali.

  1. E se considerassimo razionale la follia? Non si conosce ancora molto della mente umana e si crede che la razionalità sia la scelta migliore per un individuo ma se per un attimo capovolgessimo questa visione?

    • prima o poi finiro` di scrivere un post gia` abbozzato dove dimostrero`, alla luce dell’esperienza fatta, che tutto cio` che e` razionale per un giapponese appare demenziale per un occidentale.

      e concludero` che la razionalita` e` una semplice convenzione sociale e culturale, e` la voce del gruppo che cerca di imporsi all’individuo cercando di dare una valore assoluto alle proprie abitudini.

      con questo non arrivo a dire che la follia sia razionale.

      mi accontento di dire che neppure la ragione lo e` davvero, ma abusa semplicemente del nome.

      • Ci sono tante parole che regolano la vita degli uomini e persino il loro comportamento. la razionalità è una di queste. sapessi quante persone si concentrano sull’essere per forza razionali, a tutti i costi,…anche la parola libertà è strausata…io non credo nelle parole.

        • sono completamente d’accordo.

          infatti uno degli obiettivi del mio blog e` proprio quello di smascherare il falso uso delle parole, cioe` dei concetti che stanno dietro alle parole.

          molti di colro che parlano troppo di razionalita` sono degli evidenti malati mentali.

          lo stesso dicasi dell’abuso della parola liberta`, in nome della quale si sono compiuti alcuni tra i piu` mostruosi crimini della storia.

    • in molti casi follia è il modo più sbrigativo per liquidare ciò che non sappiamo spiegarci razionalmente, per mancanza di conoscenze condivise e di ricerca approfondita, che poi è quello che dice bortocal in riferimento ai suoi esempi pratici interculturali.

      in altri casi la cosiddetta follia contemporanea si risolve in una patetica autocelebrazione (dal momento che il termine si associa spesso mediaticamente alla creatività geniale ed imprevedibile) dell’uomo frustrato e razionalmente poco dotato che pretende di emergere lo stesso, attirando su di sè l’attenzione facendo o dicendo cose molto stupide o molto dannose, ma non per questo slegate dal pensiero razionale.

      poi c’è anche una follia raffinata ed evoluta, che riesce a smascherare paradossi dei pensieri dominanti più o meno razionali: attitudine intelligente e rara, che si genera e si afferma a partire da una più profonda introspezione riflessiva e dallo studio critico dei fenomeni.
      per molti aspetti si riconduce al primo punto, ed è tutt’altro che irrazionale.

      ogni processo di comprensione e spiegazione ha a che fare con la razionalità umana, dal momento che si fonda sul linguaggio comunicativo conscio.

  2. secondo me hegel più che un filosofo è un ‘artista cerebrale’: non mi ha mai convinto filosoficamente parlando, si sente puzza di bugia e forzatura dietro un sacco di asserzioni. eppure la sua è una piacevole opera d’arte a mio avviso, se letta non da filtro critico ma estetico

    è l’unico modo di dare importanza alla fatica e all’impegno che ci avrà messo, quel povero cristo 🙂

    “tutto cio` che e` reale e` irrazionale e tutto cio` che e` razionale e` irreale.”
    condivido, bellissimo spunto, sintatticamente è perfetta.
    anche se rimango dell’idea che l’attività irreale del pensiero in qualche modo influenzi l’operato dell’irrazionale, direttamente dall’individuo ma soprattutto dal pensiero razionale che si fa mente collettiva e modifica l’habitat percepito,.e dunque le reazioni irrazionali e reali che ne seguono.
    ma sai che per me la ‘sostanza’ del pensiero tutto è la stessa della materia fisica, sono inscindibili e operano interagendo 😉

    • su Hegel, ricordo sempre con piacere la grande scritta che accoglie nell’atrio il visitatore della sua casa-museo di Stuttgart: e` una frase di Schopnauer e dice: Hegel, il piu` grande ciarlatano della storia.

      vedi, quel tanto di forzatura e di bugia enfatica, che e` il fondamento ultimo della sua cosiddetta filosofia, ha fatto danni immensi alla civilta` europea, ha posto le basi di ogni totalitarismo, a cominciare da quello di Marx, e continua a farne, dato che il suo pensiero e` studiato nei licei per mesi e da generazioni come una cosa seria, quando e` un tossico mortale contro ogni autentica democrazia, e con la carabattola della sintesi degli opposti, la base di ogni compromesso democristiano.

      non si finira` mai abbastanza di combattere l’hegelismo e la sua deleteria influenza sul pensiero europeo, pari solamente a quella esercitata un secolo dopo da HEIDEGGER, ALTRO FUNAMBOLO DELLE FUMISTERIE CARE AL POTERE, E IMITATORE AGGIORNATO E PERFETTO dell’opportunismo hegeliano.

      noi due, invece, siamo in dissenso sul pensare che il pensiero collettivo sia razionale: fortunatamente o disgraziatamente, ma piu` che altro fortunatamente, non e` cosi`, secondo me.

      • d’accordo su Hegel, mi ricordo di tutto il tempo che ci abbiamo perso al liceo e mi sono sempre chiesto il perchè: considerato che poi con schopenhauer e nietzsche abbiamo fatto le corse e a fine anno per la maturità abbiamo saltato in quasi in toto tutta la filosofia contemporanea (heidegger compreso, a meno di qualche accenno).

        sulla parte finale: *anche* razionale, non soltanto.
        è paritetico alla mente individuale: scaturita sia da irrazionalità che razionalità.
        non vedo una distinzione netta tra processi mentali razionali ed irrazionali: vedo invece una serie di processi diversi ed evolutivamente più raffinati che tendono a modelli mentali sempre più complessi e riflessivi (ma non è una regola: potrebbero esserci processi mentali irrazionali evolutivamente più recenti – come alcune dinamiche di gruppo della mente collettiva in una socialità complessa – rispetto ai più antichi processi mentale che scaturiscono nel linguaggio simbolico).

        sia la mente irrazionale che razionale le vedo come naturali evoluzioni dei vari altri processi mentali che regolano l’universo, per come ce lo rappresentiamo.
        ho fatto uno schemetto per intenderci:

        si parte dai processi più piccoli che conosciamo, l’orizzonte dell’osservabile, le impalpabili onde-particelle che emergono alla nostra vista dal nulla probabilistico: scala di processi n.1
        poi si sale ai processi atomici e molecolari più semplici (scala n.2) e man mano più complessi, compresi quelli organici (n.3).
        Al numero 4 della scala giungiamo alla vita più comunemente detta, al livello cellulare più semplice (resta predominante nell’evoluzione delle piante)
        Proseguendo con questa evoluzione si giunge ai processi mentali irrazionali più affini agli animali predatori (n.5) ed infine a quelli razionali degli ultimi arrivati (n.6).
        E’ a mio avviso da notare quanto, nel passaggio tra le varie tipologie evolutive della vita, crescano proporzionalmente anche le dimensioni: l’organismo fisico che ne realizza il processo mentale diventa di pari passo più grande e complesso.
        Mentre potrei pensare ad una forma di mente irrazionale ancestrale già a partire dai primi minuscoli organismi unicellulari, non si può che constatare che solo organismi più grandi e complessi, di scala almeno comparabile a quella umana, possono dotarsi di intelligenze più sviluppate ed affinate. la componente razionale propriamente detta sembra poi quasi esclusiva degli ominidi [ma ripeto: potremmo essere solo un caso fortunato, tra altre ipotetiche specie arrivate ad un livello di società ‘appena tribale’ – non vorrei affibbiargli alcun connotato antropocizzante ma non trovo termine migliore – e poi estinte da una qualsiasi delle innumerevoli catastrofi avvenute in passato, senza lasciar traccia a noi visibile. anche l’uomo potrebbe fare la stessa fine: estinguersi, ed essere sepolto da milioni di anni di oblio, in milioni di anni c’è tutto il tempo per l’emersione di qualche nuova razza potenzialmente intelligente e tecnologica]
        ci si pone perciò su una scala dimensionale umana. ma salendo con i processi mentali, che interagiscono organicamente, si passa ad una scala dimensionale più ampia, delle dimensioni di migliaia, di milioni, di miliardi di individui, che operano e lasciano traccia. anche a questo livello di mente collettiva concorrono componenti irrazionali, sono inestinguibili allo stesso modo in cui in noi individui esistono particelle, atomi, molecole, cellule, tessuti… man mano *tutti* i processi mentali (il solito software, per intenderci) dal più primordiale al più evoluto si compenetrano in organismi più complessi di dimensioni via via maggiori.
        è più a livello di collettività/specie che di individuo, che il proposito dell’intelligenza razionale riflessiva ed elaborata prende forma storica, nel caos di tanti altri comportamenti irrazionali.
        la scienza, le grandi opere, il progresso tecnologico è collettivo più che individuale (pure la stessa opera d’arte del genio, scaturisce da influenze e commistioni di idee di altri artisti).
        la ragione umana emerge dalla storia della sua razza, più che dal singolo evento individuale (seppur presente e determinante: l’opera del genio)

        detto ciò, per mischiare le carte mi piace ricordare che ci sono anche prospettive diverse da considerare. il processo di gravità ad esempio, è un processo primordiale ma diventa determinante solo su scale ben estese.
        pensiamo che i ‘pezzi’ di un essere umano non stanno assieme per la gravità: sono per lo più le conseguenze delle forze nucleari forti/deboli e elettromagnetiche che ci tengono assieme e ci fanno funzionare.
        la gravità tiene il nostro corpo ben piantato a terra, non fa apparentemente molto altro.

        ci sono processi anche complessi molto più grandi di noi che hanno avuto altrettanto tempo (e che avranno ancora **tanto** tempo!) per evolvere ed interagire nella storia passata e futura dell’universo.
        grandi potrebbero rivelarsi non solo le dimensioni in gioco, spaziali e temporali, ma pure la complessità e le sorprese che ci potrebbero riservare.

        non serve nemmeno vederla per forza da un punto di vista galattico: basta osservare il ‘piccolo’ nostro pianeta.
        di fatto è un sistema composto e dipendente da altri sistemi viventi oltre che da sistemi inorganici (non per questo inattivi), la terra è un super-organismo che in qualche modo interagisce con i componenti interni, e tende ad auto preservare naturalmente certi equilibri.
        perchè non considerarla espressione di un processo mentale super-organico, per noi inconcepibile dunque nè razionale nè irrazionale, ma che si possa configurare comunque come un qualche tipo di intelligenza che si manifesta però nel corso dei milioni di anni, se non dei miliardi, e di scale planetarie?

        no. non riesco a dare troppa importanza alla contrapposizione tra razionale e non razionale: vanno a braccetto, e vanno a braccetto con molte altre dinamiche, più piccole e più grandi

        • lo studio sistematico di Hegel e degli altri idealisti tedeschi di inzio Ottocento, a scapito di tutti gli sviluppi successivi della filosofia (a parte, a volte Marx, per il suo aspetto di hegeliano di sinistra) e` uno dei punti salineti della riforma hegeliana dei licei, che impose la centralita` di questi autori come fondamento del pensiero autoritario fascista – poi velocemente riaggiornato a sinistra dopo la Liberazione).

          e` stupefacente come in novant’anni dopo esatti di presunta democrazia da quella riforma della scuola nessuno abbia sostanzialmente messo mano ai programmi di Filosofia (materia che si studia piu` o meno solo nei licei italinai, e che meglio sarebbe ribattezzata Ideologia).

          se diciamo che il pensiero sociale e` ANCHE razionale, ogni dissenso su di noi sembra scomparire magicamente; ma probabilmente dovremo invece discutere ancora a lungo per stabilire in quale punto di equilibrio questo “anche” si colloca.

          ritengo, come sai, che il razionale sia soltanto una veste comunicativa particolare che si da` alle pulsioni profonde che siamo abituati a chiamare irrazionali, come se razionale e irrazionale fossero contrapposti fra loro e non piuttosto il completamento l’uno dell’altro (ma con predominio assoluto dell’irrazionale, a parer mio).

          e siccome la manifestazione principale del pensiero razionale sta nella comunicazione linguistica, da questo punto di vista mi sento piuttosto vicino alla visione del linguaggio definita da Foucault, come strumento di una lotta di potere.

          ho letto con ammirazione la tua profonda sintesi, che si colloca a meta` tra la biologia e la filosofia, tra l’irrazionale della natura e il razionale della cultura, ma ricordo, con Laborit, che la corteccia cerebrale che e` la sede del pensiero simbolico, si sviluppa sulle radici del “cervello del rettile” che e` la base anche del nostro.

          insomma, pare che stavolta potremmo essere d’accordo nel considerare il razionale un semplice sviluppo dell’irrazionale, un modo piu` complesso di realizzare i suoi disegni.

          opure no? 😉

          • qui ci sarebbe da riflettere molto.
            ho ripreso in mano un vecchio libro (non è vecchio in realtà, solo qualche anno) di Matteo Salvo che parla di tecniche di memorizzazione, e di striscio parla anche di comunicazione e funzionamento della mente.
            appena lo ri-finisco voglio rifletterci sù, in merito a tutte queste cose che ci siamo detti 🙂

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