il tunnel taciuto della pornografia – 660.

sul Fatto Quotidiano  Erica Vecchione, ex casalinga e blogger (quasi come me 🙂 ) prova a riflettere sul cambiamento delle abitudini sessuali legato ad internet e se ne esce in una frase sorprendente:

Uno studio dell’università di Portland del 2013 ha rivelato che i ragazzi, nonostante la facilità di accesso a siti pornografici o dating online, fanno meno sesso.

come sarebbe a dire nonostante? e` proprio la diffusione della pornografica e del sesso virtuale su internet che diminuisce il numero dei rapporti reali, per mille motivazioni che il resto dell’articolo descrive molto bene.

e dunque arriviamo rapidamente alla domanda centrale: la pornografia nuoce gravemente alla salute, quantomeno a quella sessuale?

* * *

una specie di omerta` mafiosa sembra circondare i risultati sconcertanti e gravi di alcuni recenti studi sugli effetti dell’uso continuato della pornografia sul cervello umano di genere maschile.

che risultano simili a quelli prodotti da alcune droghe: la pornografia puo` rendere i maschi impotenti.

eppure non si parla affatto di tunnel della pornografia.

la congiura del silenzio e` certamente il frutto di potenti gruppi di pressione e di un mercato oramai rigogliosissimo e incontrollabile.

che e` riuscito a travolgere ogni limite legale posto allo sfruttamento economico della prostituzione, alla quale la produzione di materiale pronografico va certamente assimilata, dato che per la maggior parte non e` il prodotto di attori che lo fanno per puro divertimento ed esibizionismo gratuito.

e che e` riuscito a far entrare nell’opinione pubblica l’idea che la pornografia sia una forma di liberta`, quasi una figlia neppure troppo degenere dei valori libertari del Sessantotto, e non di sfruttamento di chi ci lavora da parte di chi la produce e ci lucra.

* * *

naturalmente potrebbe anche darsi che queste affermazioni oggettivamente allarmistiche sugli effetti della pornografia siano l’equivalente dell’antica minaccia “non toccarti, se no diventi cieco” e che questi studi siano stati commissionati da qualche associazione ansiosa di rivelare la pericolosita` della pornografia, del tipo di quelle che si battono per imporre la verginita` pre-matrimoniale negli USA, ad esempio.

oltretutto non e` neppure chiara l’effettiva incidenza della risposta e se l’impotenza conseguente (limitata ai soli rapporti sessuali diretti, ma non estesa anche alla pornografia stessa) riguardi solo una parte del campione esaminato e con quale incidenza.

tuttavia il motivo per il quale non se ne parla quasi per niente sui media, neppure per confutare la ricerca o ridicolizzarla, e` strana, considerando il rilievo e l’importanza dei suoi risultati, visto che l’uso della pornografia e` attualmente alquanto diffuso e finisce quasi per far pensare che la si ritenga attendibile.

piuttosto, questa strana censura e` certamente dovuto alla preoccupazione politically correct di non fornire armi alla repressione sessuale (intesa come repressione DEL sesso, come se la pornografia potesse poi essere definita come attivita` sessuale in senso proprio).

eppure i primi risultati di queste ricerche sono tutt’altro che entusiasmanti per il sesso vero e proprio visto dal punto di vista maschile.

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il primo dato di fatto che si incontra, infatti, e` che la produzione di dopamina durante la fruizione di uno spettacolo pornografico e` molto maggiore di quella che si ha durante un atto sessuale reale.

la dopamina e` il prodotto chimico che media il piacere nel cervello: e` rilasciata durante le situazioni piacevoli e stimola a cercarle: il cibo, il sesso e parecchie droghe, e perfino la musica, sono egualmente stimolanti della produzione della dopamina nel cervello.

ritorno sul concetto, perche` e` sconcertante: la quantita` di stimoli, che riceve quell’organo propriamente anche sessuale che e` il cervello, e` molto maggiore durante la visione di uno spettacolo pornografico che mentre facciamo sesso con una persona che amiamo oppure anche no.

questa e` una scoperta ben triste per i moralisti.

ma significa una cosa che in fondo si sapeva gia` benissimo, e cioe` che anche la nostra attivita` sessuale e` regolata dalla produzione di sostanze ormonali che avviene nel nostro organismo, in modi fra l’altro e quantita` differenti individualmente, il che spiega perche` il rapporto col sesso di ciascun individuo e` diverso da quello di qualunque altro.

* * *

se l’attivita` sessuale e` regolata dagli ormoni, significa che questi, in quanto agiscono sul cervello e ne modificano la condizione, sono totalmente paragonabili a droghe.

e un cervello che si dedica alla visione di uno spettacolo pornografico produce ormoni, cioe` droga sessuale, in modo che possiamo considerare naturale e non sostenuto artificialmente, cioe` chimicamente.

ma questa naturalita` della produzione e` l’unica differenza rispetto alle droghe che vengono inserite nel corpo umano per assunzione dall’esterno.

come l’uso di droghe piu` potenti agisce sul cervello, lo stesso avviene anche per la droga pornografica.

se morfina ed eroina introducono dosi massicce di endorfine, togliendo il dolore e producendo una sensazione di benessere simile a quella prodotta dall’orgasmo, ma poi il cervello si abitua a questi loro livelli troppo elevati e deve mantenerli per evitare una crisi da astinenza, cosi` avviene per l’attivita` sessuale, almeno in base a quel che si legge dei risultati di questi studi.

cioe` a lungo andare, se il cervello maschile si abitua all’eccesso di stimoli sessuali prodotti dalla pornografia, ne ha poi bisogno per svolgere una attivita` sessuale raggiungendo l’orgasmo, che diventa impossibile in presenza degli stimoli piu` modesti di una attivita` sessuale condotta in proprio e dal vivo.

* * *

per essere chiari e diretti, il cervello caduto in una condizione di dipendenza dalla pornografia e` capace di produrre un’erezione, nel caso sia maschile, solo in presenza di una visione pornografica e non in un rapporto sessuale normale, che, direi, con scandalo dei benpensanti che forse hanno commissionato queste ricerche, gli risulta troppo semplice e banale e poco stimolante.

prendiamo tutto questo con un poco di beneficio d’inventario, ma tuttavia esso appare plausibile e coerente.

e` plausibile che la pornografia possa dare dipendenza, anche se la forma di questa dipendenza andrebbe chiarito se vada assimilata alla dipendenza fisica delle droghe pesanti, come oppiacei, nicotina ed alcool (e non credo) o alla dipendenza psicologica data dall’hashish, dalla caffeina, dal cacao, non molto lontana, poi, da una semplice preferenza o da un’abitudine.

e occorrerebbe quindi anche chiarire se l’impotenza provocata sia permanente o transitoria, ossia se la prolungata mancanza di stimoli pornografici possa riportare il cervello maschile a produrre una erezione anche in rapporti sessuali diretti.

pero` mi pare chiaro che, se si arriva a determinare una impotenza sessuale, tanto piu` se fosse permanente, la potenza della dipendenza psicologica diventa veramente forte (e il gioco di parole non l’ho messo a caso, evidentemente).

e vediamo ora le conseguenze che se ne possono trarre.

* * *

la prima e` che la pornografia si rivela uno strumento potenziale di controllo delle nascite, attaccando alla base la erezione maschile che ne e` generalmente il presupposto.

addirittura la pornografia potrebbe essere considerata una specie di equivalente indolore e auto-prodotto della castrazione chimica, nel senso che produce un cervello maschile incapace di produrre una erezione normale, e quindi di concludere un rapporto sessuale diretto.

se non fosse che la eliminazione della possibilita` di eseguire non elimina il desiderio di tentare, sarebbe una terapia molto originale di alcune perversioni sessuali socialmente pericolose.

personalmente credo che l’umanita` sia alla ricerca inconsapevole di diversi modi per controllare l’eccesso riproduttivo della specie umana, un tempo, nella lontana preistoria, necessario dalla sua particolare fragilita` che portava alla morte la maggior parte dei neonati, ma insostenibile oggi che diveri progressi igienici e medici hanno ridotto moltissimo l’originaria altissima mortalita` infantile.

e la pornografia, liberalizzata per questo, e` uno degli strumenti piu` efficaci, non solo per l’effetto immediato di distoglimento da attivita` sessuale procreativa, ma perche` mina alla radice uno dei meccanismi essenziali della riproduzione, cioe` l’erezione maschile.

in soccorso della quale pero` corrono poi sostanze come il viagra, capaci di produrla artificialmente e con buoni risultati, dicono.

ma a questo punto con una completa medicalizzazione dell’attivita` sessuale di coppia che diventa possibile, per alcuni soggetti, soltanto con la mediazione di strumenti artificiali.

* * *

a questo punto, se la pornografia e` assimilabile ad una droga, sembra pero` logico attendersi dai proibizionisti la richiesta che essa venga messa fuori legge, come del resto essi desiderano anche per le altre, e si ritorni alle forme della sua repressione del passato, fino agli anni Sessanta.

e` quello che del resto avviene nelle societa` islamiche, che in questo modo attuano un tentativo di imposizione del loro modello di vita attraverso l’esplosione demografica, se non con altri strumenti.

e` la strada del suicidio conigliesco di massa.

come nel caso dell’uso delle altre droghe, artificiali, ma pur sempre umane nella produzione, nel mondo contemporaneo pensare di togliere agli esseri umani la liberta` di scelta di nuove sostanze o comportamenti resi possibili dalla ricerca scientifica e` totalmente illusorio e intrinsecamente sbagliato rispetto al diritto di scelta individuale.

la strada per la gestione del rapporto fra l’individuo e queste sostanze e` inevitabilmente un’altra e passa attraverso il principio della responsabilizzazione e della informazione.

* * *

la esatta conoscenza delle conseguenze di determinati comportamenti, usi ed abusi e` lo strumento principale per la gestione del problema.

faccio l’esempio della cocaina e del senso immediato di onnipotenza anche sessuale che essa produce, proprio per la stretta vicinanza e la connessione con gli effetti della pornografia.

e` ben noto che un abuso prolungato di cocaina produce una condizione di dipendenza fisica vera e propria, accompagnata da impotenza sessuale nei maschi, in questo caso non reversibile, a quanto ne ho sentito dire.

il secondo effetto sarebbe confermato dagli studi per la dipendenza pornografica, mentre non ho notizie dell’instaurarsi di forme di dipendenza fisica vera e propria: mi pare del resto che lo impedisca la struttura stessa del desiderio sessuale e dell’orgasmo maschile, non ripetibile a piacimento.

tra parentesi noto che mancano studi sugli effetti della pornografia sul cervello femminile, che ne sembrerebbe in partenza piu` protetto, per la caratteristica conformazione del desiderio erotico in questo sesso: ma si brancola ampiamente nel buio.

* * *

insomma, c’e` urgenza di una campagna informativa che renda consapevoli i giovani maschi del fatto che un uso sistematico e prolungato della pornografia puo` renderli inadatti a rapporti attivi.

rischio che non corrono alla stessa maniera, probabilmente, coloro che alternano attivita` sessuale in proprio alla contemplazione dell’attivita` sessuale altrui, ma che riguarda i piu` fragili sessualmente, per i quali la masturbazione pornografica puo` diventare esclusiva e non solo per scelta, ma ad un certo punto per costrizione di fatto.

qualcuno potrebbe dire, cinicamente, che questo, del resto, potrebbe essere un nuovo modo nel quale avviene la selezione della specie: emarginando dalla procreazione attiva tutti coloro che gia` vi si sentono un po’ meno portati.

* * *

l’ultima riflessione che propongo riguarda la responsabilizzazione.

di fronte a comportamenti consapevolmente trasgressivi e a rischi deliberatamente cercati con piena coscienza e` giusto che sia la collettivita` a farsi integralmente carico del costo delle cure?

chi fuma e si procura un cancro al polmone o altra malattia direttamente connessa al tabagismo ha il diritto di scaricare sulla collettivita` integralmente il costo delle cure?

chi abusa di alcool ha il diritto di disintossicarsi a spese della collettvita`?

chi ha rapporti sessuali promiscui non protetti e si becca l’aids ha il diritto di essere curato integralmente a spese della collettivita`?

il diabetico che non limita l’assunzione degli zuccheri e che non si mette a dieta ha lo stesso diritto?

e dunque prevediamo anche terapie sessuali a carico della collettivita` per i pornomani? e per loro il viagra deve essere fornito gratuitamente dalla sanita` pubblica?

credo che sarebbe importante, per rendere piu` efficace l’azione dissuasiva, senza mettere in discussione il principio della tutela della salute pubblica, che si stabilisse che, fino a che il soggetto in questione ha delle disponibilita` economiche, sia chiamato a partecipare alle spese delle terapie connesse agli abusi da lui compiuti in quote da proporzionare ai suoi redditi e alle sue proprieta`.

una legislazione che rendesse noto all’opinione pubblica un obbligo di partecipazione alle spese della terapie per una serie di comportamenti preventivamente resi noti avrebbe un effetto indiretto molto efficace di riduzione di questi comportamenti senza mettere in discussione il principio della liberta` di scelta consapevole dei medesimi, ma chiamando ciascuno a farsi carico delle conseguenze.

10 risposte a “il tunnel taciuto della pornografia – 660.

  1. Provo a applicare a me quello che viene descritto: premesso che tecnicamente non è pornografia, certamente pero’ guardo video che pur rispettando i codici di condotta di youtube, comunque mi possono dare degli stimoli maggiori di quello che mi dà un rapporto sessuale reale. Pero’ poi nel rapporto sessuale reale le cose che ho visto nel video mi ritornano in mente, ergo almeno per me non è affatto vero che l’abitudine allo stimolo maggiore renda più difficile raggiungere l’orgasmo nel rapporto reale. Cio’ che entra nel mio cervello, a partire dall’organo della vista, e che io mentre lo vedo penso che mi piace molto, poi nel mio cervello ci resta, mica viene dimenticato!

  2. modus in rebus e’ una regola valida per tutto e tutti.

    anche il pane ed il vino fanno bene e sono buoni ma se ne mangi 5 kg. o ne bevi 5 l. al giorno sono estremamente nocivi.

    • giusto.

      pero` tutti sanno che eccedere col vino fa male, e molto, anche se non ti ammazza subito

      invece non c’e` una informazione adeguata, secondo me, sul fatto che anche eccedere col porno puo` avere effetti molto pesanti.

      indipendentemente da ogni valutazione morale sul tema.

    • non trovo di cattivo gusto citarsi in modo pertinente e non strumentale, per dare un contributo reale alla discussione.

      ho aperto il video, ma purtroppo il mio inglese e` solo turistico e la mia scarsa padronanaza effettiva della lingua non mi permette di seguire il video con profitto.

non accontentarti di leggere e scuotere la testa, lascia un commento, se ti va :-)

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