al mercato politico del 2 x 1 – 33.

dopo vent’anni di anti-berlusconismo, invece di avere un caudillo ne abbiamo due:  Berlusconi e Renzi.

e al prezzo di uno solo.

dov’e` l’errore?

al Berlusconi originale di ottant’anni si affianca il remake con un protagonista di quarant’anni che non ha neppure bisogno di mettersi la calzamaglia sul viso per i suoi proclami agli italiani.

* * *

Fassina scopre adesso che Renzi era il capo dei 101 che affossarono Prodi.

sai la novita`: e` talmente lapalissiano ed evidente che lo avevo scritto tempo fa anche io.

e` Fassina, piuttosto, che e` in ritardo nello scoprire l’acqua calda.

17 risposte a “al mercato politico del 2 x 1 – 33.

    • Penso tu ti riferisca alla seconda parte, altrimenti ti chiederei qualche argomento in più.

      Argomento io di nuovo adesso, non essendo riuscito a trovare il vecchio post.

      Renzi è un mascalzone politico conclamato e ha le phisique du role.

      Si trattava di fare un grosso favore politico a Berlusconi.

      Certamente il vero protagonista della manovra era più in alto. Renzi contava ancora pochino. Ma la sua ascesa è cominciata proprio da lì.

      Protagonista vero è stato l’illuso D’Alema e sullo sfondo Napolitano. Ma perche Renzi non avrebbe dovuto essere della partita?

      • Premesso che il mio giudizio su Renzi è complesso (non lo stimo, come sai, ma credo anche che a) alternative migliori all’orizzonte non ve ne siano e b) che o facciamo qualche riforma ora o…), il giudizio di sopra è riferito ai 101.

        Ovviamente, io come tutti, non ho risposte su chi furono e da chi furono orchestrati.
        Semplicemente, non mi ha mai del tutto convinto la ricostruzione per cui furono Renzi ed i suoi sostenitori gli autori di quella porcata. Elementi non ne ho. E’ forse più un “feeling” e non sono affatto sicuro sia corretto.
        Forse sono troppo naif io.

        • Gli elementi che mi danno la certezza chde Renzi sia stato parte della manovra te li ho dati, tu non nei hai esposto nessuno razionalmente.

          potresti almeno dare qualche ipotesi alternativa: la storia dovra` pur dare un nome e un cognome a questo gesto oscuro che ha cambiato la storia del paese.

          Più che altro sei troppo favorevole a Renzi. Naif secondo me sei nel pensare che in un grande paese come il nostro non ci siano alternative a un guitto mediocre come Renzi.

          L’Italia trabocca di alternative migliori di Renzi.

          Quel che non vedi è il gioco delle tre carte dei poteri forti che le fanno sparire alla vista.

          • Riformulo: le alterantive ci sono sicuramente, ma in che modi e in che tempi?
            Aggiungo: l’indomani della direzione PD che ha silurato Letta, io ho criticato aspramente quell’operazione, perché resto convinto che il lavoro di Letta andasse nella giusta direzione. Ma oggi, che facciamo, cambiamo di nuovo PM?

            • ma no, caro red, cambiamo semplicemente partito.

              non e` poi cosi` difficile, sai?

              (chiedo scusa, ma ho integrato la prima risposta mentre rispondevi, non essendomi accorto che lo stavi facendo).

              • Ok, bortocal, cambiamo partito. Ma il problema non è cambiare partito, ma paese.
                Abbiamo qualcun’altro, nel paese, che può andare al governo e portare a casa risultati?
                Forse io sarò cieco, ma davvero non ne vedo. Soprattutto, non ne vedo la possibilità senza esporci a scossoni.
                E tu sai come me tutta la rogna coi governi “tecnici” (e tutto quel che potremmo dire di Monti), e sai come me che serve una legge elettorale diversa (con tutto quel che potremmo dire dell’Italicum).
                Scossoni che, francamente e pensando al paese, eviterei.

                • forse la differenza e` tutta qui.

                  io penso invece che l’Italia abbia bisogno di uno scossone.

                  questo paese e` capace di dare il meglio e di sorprendere solo quando si trova davvero con l’acqua alla gola.

                  in ogni caso questo non ci esime dal lavorare per scelte migliori.

                  e poi, quando un intero apparato bombarda dicendo che un uomo politico e` senza alternative, non solo e` una gran balla, perche` se domani Renzi muore in un incidente, vedrai che se ne trova subito un altro, che tanto far quello che fa lui non e` neppure troppo difficile.

                  ma questo slogan entrato a martellate nella testa degli italiani che Renzi sarebbe senza alternative significa certificare soltanto che la democrazia e` finita.

                  le troviamo le alternative, caro red, tranquillo: e del resto Renzi sta lavorando per la destra estrema.

                  non sono un fanatico della democrazia, come ben sai; ma insomma vorrei svenderla almeno a favore di qualcuno che abbia un po` di competenza e capacita` in piu`.

        • ah, dimenticavo di dire il mio stupore leggermente disgustato al tuo rapido cambio di casacca e al giudizio acritico sulle riforme.

          del tutto appiattito sulla propaganda renziama.

          credo anche io che l’Italia abbia bisogno di riforme.

          ma non credo che la riforma necessaria sia l’abolizione della costituzione democratica che chiedevano le agenzie di rating a nome della finanza internazionale poco tempo fa.

          ha bisogno invece di una riduzione degli interessi sul debito e di una sua rinegoziazione, ha bisogno di forme di salario sociale in cambio di lavori socialmente utili, ha bisogno di tassazioni forti dei redditi piu` alti.

          ha bisogno di una politica sociale di sinistra, o meglio semplicemente e davvero democratica, del tipo di quella proposta da Barca.

          ha bisogno di un new deal, in altre parole, e non di indebitarsi ulteriormente per proteggere la classe media.

          • Ma concordo anche io sull’esigenza di quelle politiche!
            Ma non sono le uniche, secondo me. Tu chiami semplicemente “distrazione di massa” la questione della riforma della burocrazia, semplificazione del mercato del lavoro, del fisco….? Secondo me, no.
            Ciò detto, il metodo di Renzi di “tirar dritto” non mi piace e rilevo anche io dei problemi nelle sue proposte. Non mi sento affatto acritico.
            In verità, diverse cose le condivido e non da quando c’è Renzi, come la riforma delle province. Possiamo dissentire, ovviamente, ma questo è un altro discorso.
            Ma la domanda è sempre quella: siamo o non siamo un paese bloccato da troppo tempo? c’è un consenso rapido, immediato, per altre riforme?

            In definitiva, io credo che se ci siamo beccati Renzi è anche perché non siamo stati in grado di fare di meglio, come sinistra. E adesso ci tocca tenercelo. E con lui, le sue proposte.
            Che magari saranno sbagliate, probabile in diversi campi, ma non credo proprio che ulteriori rinvii ci aiutino.

            • be’, ecco una bella e sana discussione, come non ne facevo da tempo.

              credo che dobbiamo avere la pazienza di andare a guardare le riforme di Renzi una per una e giudicarle di volta in volta nel merito.

              mi pare importante stabilire che fare le riforme tanto per farle, non importa se sono cazzate, non e` affatto un buon metodo, perche` alla fine potremmo ritrovarci ad avere dissipato l’appoggio popolare, che in parte c’e`, all’esigenza di cambiare qualcosa, con scelte che peggiorano il quadro.

              da questo punto di vista l’atteggiamento renziano, vagamente mussoliniano, la sua incapacita` di entrare nel merito delle critiche che gli si fanno, e il suo tireremo dritto di fascista memoria non sono confortanti.

              ma non sono neppure la base di un giudizio.

              ora qui non potreme esaminarle tutte, pero` fammi dire l’essenziale: ovviamente si tratta di giudizi personali:

              1. riforma del bicameralismo perfetto: ok: ma la soluzione trovata con un Senato di nominati dalla regioni e`una porcata peggiore di quella di Calderoli.

              2. riforma della legge elettorale: chiaramente incostituzionale: ripropone pari pari i punti bocciati dalla Corte; non sono io a dirlo ma praticamente TUTTI i costituzionalisti italiani. che importa?

              3. gli 80 euro mensili? demenziali e inutili: mero voto di scambio. efficacia economica pari a 0; costituzionalita`? molto molto incerta: segmenta il trattamento fiscale di gruppi di cittadini diversi ma in condizioni simili.
              era migliore la proposta berlusconiana di tagliare l’IRAP, piuttosto: nessun dubbio.

              4. interventi in materia fiscale, con la depenalizzazione dell’evasione fiscale al 3% e non in cifra fissa come ora? allucinante; chi piu` ha piu` evade, quasi legalmente. un favore alle imprese italiane generalmente corrotte, prima che a Berlusconi.

              potrei continuare, ma farei torto a me stesso: io mi piglio la briga, sopratuttto ora che ho qualche tempo libero in piu` di studiarmi le questioni e i provvedimenti, uno ad uno, e ci scrivo parecchi post; anche se non li legge praticamente nessuno, almeno chiariscono le idee a me.

              stamattina ho scritto un post sull’intervento di Renzi sui fondi pensione: ri invito a leggerlo e poi a dirmi che ne pensi.

              certo, se non si fa cosi`, allora si resta alla propaganda fascistoide del rottamatore, ma non e` cosa per me.

              vengo alla cosiddetta abolizione delle province, che poi abolizione non e`, e che e` stata una mia battaglia solitaria credevo degli ultimi anni, per dire che era una solenne cazzata.

              fino a che non ho mscoperto un blog specialistico che si occupa quasi soltanto di questo e che illustra giorno giorno le conseguenze molto gravi di scelte avventate:
              ttps://rilievoaiaceblogliveri.wordpress.com: prova a dargli un’occhiata e forse ti verra` qualche dubbio.

              abolizione farlocca, il cui unico senso e` stato quello di eliminare un controllo ravvicinato degli elettori sulla getione del loro territorio per concentrarlo nelle corrottissime regioni (ora e` in ballo anche una revisione dell’assetto delle regioni e vedremo: io giudico volta per volta).

              il mio giudizio sulla sciocchezza della abolizione delle province e` stato anche tecnico e professionale da dirigente scolastico che si occupava come soggetto secondario di una delle principali competenze provinciali, la programmazione delle istituzioni scolastiche, con un consiglio scolastico provinciale (del quale facevo parte come rappresentante eletto nella mia provincia dei presidi delle scuole superiori): un assetto che, sia pure in maniera macchinosa e abbastanza teorica, permetteva una discussione ravvicinata fra assessore e operatori scolastici (docenti, genitori, ecc.) delle scelte in campo.

              se queste competenze sono centralizzate nelle Regioni e` tutta democrazia che si perde.

              ma, se vai a vedere bene, le province non sono invece affatto state soppresse: sono invece soltanto diventate organi di secondo livello, nominate dalle assemblee dei sindaci.

              e private di personale e di fondi per operare.

              allora: o le scelte di politica scolastica saranno decentrate a livello regionale, nel chiuso di oscure stanze, dato che non e` pensabile che l’assessore regionale giri per le province a discuterle con i rappresentanti del mondo scolastico locale, e questo peggiorera` certamente la qualita` delle scelte, oppure resteranno nelle province (come pare), ma con una amministrazione provinciale che non sara` piu` scelta direttamente dai cittadini.

              la linea generale delle riforme di Renzi, demagogicamente fatte passare come forme di risparmio, del resto e` proprio questa: chiudere con la democrazia e far decidere a pochi; lui stesso, cone le avvenenti ministre di cui si e` circondato, e` l’incarnazione vivente di questa filosofia politica, chje l’Italia consoce gia benissimo, da Mussolini a Craxi a Berlusconi.

              occorre capire che non e` un caso e neppure un tratto caratteriale di Renzi, ma la linea tracciata per l’Italia dalle istituzioni finanziarie internazionali, che hanno definito pericolose per i loro interessi le costituzioni antifasciste.

              a fronte di questo pericolo, caro red, ti dico fin d’ora che, se ci fossero elezioni politiche alle quali votare perche` costituzionali, io voterei chiunque, anche Belzebu` personificato, che possa competere con Renzi e rappresentare qualunque tipo di alternativa a questo suo modo di procedere.

              anche perche` capisco che una delle strategie di Renzi e` proprio quella di scoraggiare dal votare e muoversi tra istituzioni nominate soltanto dai suoi seguaci.

              sara` Salvini? votero` perfino Salvini, con la morte nel cuore. non credo potra` essere Grillo, ma potrebbe essere un inedito asse Salvini – Grillo: lo preferisco a Renzi, comunque.

              a Renzi preferirei perfino i colonnelli, giusto per non lasciare dubbi; perfino Berlusconi.

              credo di non essere poi cosi` isolato in queste valutazioni, a quel che sento qua e la`, e potrebbero esserci grandi sorprese al momento delle urne aperte.

              naturalmente mi auguro piuttosto che nasca un nuovo soggetto politco veramente a sinistra, ma questo passa prima attraverso la completa linquidazione del ceto politico di quest’area.

              quando sento che D’Alema vorrebbe accostarsi a Tsipras, mi vengono i brividi: questa e` gesnte capace di uccidere qualunque cosa tocca e che dopo avere soffocato la tradizione di sinistra del loro partito vorrebbe soffocare sul nascere anche una nuova sinistra molto ipotetica.

              e perdona lo sfogo.

  1. Eh, abbiamo rapidamente finito la coda dei commenti!

    Il rischio è che poi lo scossone prenda una direzione diversa da quella che auspicavamo… sai, non sarebbe infrequente.

    • Ma anche a stare fermi non puoi sapere come va a finire!

      È per questo motivo che gli scossoni sono sempre imposti da una minoranza di coraggiosi a una maggioranza di paurosi.

      Poi a volte va bene e a volte no. Ma non è vero che a non fare niente le cose vanno bene per forza.

  2. Provo a seguire i tuoi punti:
    1. io trovo che la nomina regionale dei senatori non sia così male. Il Bundesrat funziona così

    2. sulla legge elettorale differiamo totalmente: per me questa legge non è male. Le piccole circoscrizioni son un gran passo avanti, ci sono preferenze (2, di genere) e una soglia di sbarramento (bassina, per conto mio), oltre al premio di lista che potrebbe evitare accozzaglie….

    3. gli 80 Euro poteva essere una buona idea, si son rivelati un errore, almeno nell’immediato.
    Resta che, se diventasse una misura strutturale come pare, non sarebbe in sé una cosa negativa.
    Aggiungi che in finanziaria hanno approvato la riduzione dell’Irap, se non ricordo male.

    4. sul 3% ti ho detto quel che ho capito.
    Ma per il momento non è legge, quindi parleremo di nulla… Se è tanto una cazzata, speriamo non la ripresenti.

    5. Ho letto il post sui fondi pensione. Non conosco la materia quindi faccio fatica giudicarla, specie perché parliamo di ipotesi.

    6. Provincie: mai parlato di “abolizione”.
    Sono ben conscio dell’attuale struttura, per averne seguito da vicino l’elezione. Secondo me non è un cattivo modello (cfr, di nuovo, Germania). Certo, occorre chiarirne le competenze e finanziamenti, ma questi potranno essere negoziati con le regioni (nei prossimi 2 anni, se non sbaglio). Io preferisco vederla come un’opportunità.
    Solo una nota: se i giornali parlano di “abolizione”, almeno noi non facciamo confusione.
    Guarderò il blog che mi indichi.

    Un accenno sulle regioni: non credo che la loro ridefinizione tout court sarebbe una buona idea, ma trovare uno strumento di cooperazione rafforzata per macroaree potrebbe esserlo.

    Leggo con un certo rammarico le tue conclusioni, ma mi pare di capire che ormai dissentiamo fortemente su alcuni aspetti fondamentali della democrazia.
    Quanto ad un nuovo soggetto di sinistra, neanche a me dispiacerebbe. Ma se questo deve nascere sfasciando quel che c’è, non ne vedrei il vantaggio.
    E resterebbe da capire di che sinistra parliamo: Rizzo, Vendola, Ferrero e tutta quella compagnia (non come persone, ma proprio come ideali) non credo risponderebbero alle esigenze politiche che abbiamo. Per quanto Vendola con SEL ci abbia provato, fallendo miseramente.

    • eh eh, temo che dilagheremo.

      ogni punto esigerebbe una discussione approfondita, ma cerco di limitarmi al massimo.

      1. vero quel che dici del Bundesrat, ma la Germania e` una repubblica federale e l’Italia no (anche il Senato degli Stati Uniti e` un organo federale, ma i senatori sono comunque eletti) e la formazione del Bundesrat si intreccia con la nascita stesa dello stato tedesco, mentre il Senato italiano ha una origine storica completamente differente.
      le analogie sono solo apparenti: “Nell’ordinamento costituzionale tedesco il Bundesrat non può essere propriamente considerato il secondo ramo del parlamento”.
      la Corte Costituzionale federale in una sentenza del 1974 ha affermato che Secondo il dettato costituzionale il Bundesrat non è la seconda camera di un organo legislativo unitario, che prende parte in modo paritetico con la “prima camera” al procedimento legislativo. (BVerfGE 37, 363).
      per esempio il Bundesrat non partecipa alla elezione del presidente della repubblica.
      ma aldila` dei virtuosismi costituzionalistici, e` la deprivazione in Italia del popolo sovrano del potere di eleggere una Camera e il trasferimento di questo potere al ceto politico generalmente corrotto delle Regioni italiane che disapprovo fortemente.
      il tuo argomento non convince.
      poi sul superamento del bicameralismo perfetto sappiamo di essere da tempo d’accordo.

      2. sulla legge lettorale non discuto neppure: c’e` una sentenza della Corte Costituzionale che traccia i binari da seguire. in quale paese del mondo non ci si attiene alle regole?
      su questo sono assolutamente intollerante e trovo la tua posizione semplicemente riprovevole, visto che oltretutto te ne intendi e sai che cosa scrivi.
      ma tanto siamo in regime di post-democrazia: il che legittima l’opposizione a questo regime con qualunque mezzo.
      e il responsabile diretto di questo sfascio e` il Partito Democratico nella sua interezza: per questo lo considero oggi, dopo avervi aderito in tempi passati, l’ostacolo principale da spazzare via completamente per restaurare una democrazia in Italia,
      ho scritto un post sulla Resistenza ieri, che oramai deve passare attraverso forme di opposizione nuove che prendano atto della fuoriscita dal quadro costituzionale.

      3. gli 80 euro sono stati una follia da subito, ripetuta per giunta, secondo quasi tutti gli economisti, salvo quelli direttamente al servizio.
      vogliamo almeno ammettere che chi lo ha detto subito ci capisce di piu` ed e` piu` meritevole di governare?
      nessuna possibilita` che funzionassero o che funzionino e 10 miliardi di debito pubblico all’anno in piu`.
      fuori dalle balle gli incompetenti mafiosi.

      4. il 3% come riferimento per la depenalizzazione sta in un Decreto e non in una legge; tu sai cosa vuol dire e Renzi ha gia` detto che lo confermera`. comunque diamoci appuntamento dopo il 20 febbraio, quando il nuovo mafioso che ci governa potra` portare a termine gli scambi infami che consuma alle spalle di tutti.

      5. sui fondi pensione parliamo di norme e provvedimenti presi e non di ipotesi., mi pare incredibile che tu non capisca; devo pensare che sei in malafede?
      il tema peraltro e` piuttosto semplice e facile da capire: il governo spinge i gestori per impiegarli a finanziare le imprese in crisi. siamo in italia purtroppo ed esperienze di questo gneere si sono consumate per decenni e sono proprio quelle che ci hanno portato in questa situazione.

      6. riparleremo delle opportunita` della riforma delle province quando i suoi effetti nefasti, gia` chiari ora, saranno evidenti anche per gli orbi, per natura o per scelta.

      le mie conclusioni nascono da una interpretazione globale del mondo in cui viviamo e dal riconoscere in esso un ruolo ben preciso di questo governo, messo al potere dalla stessa classe politica che ha rovinato il paese; qualcuno per anni ci ha preso per il culo con l’antiberlusconismo.

      oggi almeno sappiamo che il vero problema non era Berlusconi soltanto, ma assieme a lui anche gli antiberlusconiani.

      purtroppo le nostre posizioni sono andate divergendo progressivamente come in certi matrimoni che finiscono male e alla fine chi aveva cominciato speranzoso si trova a non riconoscere piu` l’altro o l’altra.

      spero che non perdiamo almeno la passione di discutere.

      io resto comunque con Gramsci, quando cita – dal carcere in cui e` immobilizzato e dove sgta morendo – un proverbio zulu: meglio camminare e morire, che stare fermi e morire.

      meglio cambiare posizioni e riconoscere dove si e` sbagliato, dico io> e` piu` vitale che diventare servi di qualche feticcio senxza neppure accorgersene.

      • Mi riservavo di rispondere ai tuoi punti con più calma, ma la conclusione col proverbio zulu mi spinge a farlo subito, prima di dimenticare come risponderei e, dunque, ha senso farlo su tutto.

        1. Le differenze storiche e costituzionali fra Italia e Germania son chiare, ma questo non impedisce di prendere un modello di paragone.
        Anche perché è da diverso tempo che si cerca di modificare l’impianto costituzionale in senso regionalistico e, quindi, trovo che in questa prospettiva la riforma avrebbe senso.
        Aggiungiamo che, se ben ricordo, con la riforma sparirebbero i delegati regionali per l’elezione del Presidente. In piena coerenza.

        2. Mi pare erroneo forzare la sentenza della Corte Costituzionale: come ricorderai, la Corte ha pacificamente ammesso che liste brevi possano essere bloccate (dunque, mi pare che il punto sia superato, visto che bloccato sarebbe solo il capolista); inoltre la Corte ha bocciato un premio di maggioranza sproporzionato, in particolare “perché non subordinato al raggiungimento di una soglia minima di voti” (altrove detta “ragionevole”), qui abbiamo una soglia non indifferente del 40%!
        Non dico certo che la legge sia perfetta, né che risponda perfettamente alla sentenza della Corte: ma non credo neppure la si possa tanto semplicemente e nettamente dichiarare illegittima.

        5. Non ho detto che non sia già legge, dico semplicemente che le tue sono previsioni, non dati.
        Io dati non ne ho e previsioni non sono in grado di farne, quindi taccio e aspetto.

        Vengo, per concludere, al proverbio zulu, che condivido radicalmente.
        Solo che, anziché applicarlo esclusivamente alle nostre posizioni (perché entrambi, come hai detto, le abbiamo evolute), lo applico all’Italia.
        Che, mi pare, ha un enorme bisogno di muoversi.
        Qualche tempo fa parlavo con un avvocato tedesco che lavora in Italia, alla fine siamo arrivati alla conclusione: non decidere è la peggiore decisione.
        Io credo che questo valga anche per l’Italia: per troppo tempo si è scelto di non scegliere ed ora siamo in una situazione che rende necessario smuovere il sistema. Magari sbagliando, ma occorre cominciare a smuoverlo.

        Questa la mia impressione, con l’aggiunta che -spero e credo- avremmo anche tempo poi per correggere gli errori che eventualmente faremo. Sperabilmente, con una maggioranza mi prossima alle nostre visioni politiche.

        • 1. la storia del nostro modello istituzionale e` francese, non tedesca; si stanno combinando mostri istituzionali senza storia e senza coerenza interna., mi sembra strano dover essere io a dirti queste cose, dopotutto lo specialista saresti tu.
          meglio sarebbe stato prendere atto della catastrofe rappresentata dalle Regioni come sono attualmente, e ritornare al modello francese dei dipartimenti, cioe` per noi delle province, per il resto vagamente coordinate in regioni, organi secondari e non primari.
          questo e` il mio parere.
          il senso della catastrofe si fa evidenza quando poi vedo che e` pronta la relazione tecnica della commissione parlamentare per la revisione dell’assetto delle regioni: ne prevede 12: 1. Alpina, 2. Lombardia, 3. Triveneto; 4. Emilia-Romagna, 5. Apenninica, 6. Adriatica, 7. Tirrenica, 8. del Levante, 9. del Ponente, 10. Sicilia, 11. Sardegna, 12. Distretto di Roma.
          purtroppo non riesco ad allegarti la cartina.
          gli assetti istituzionali non sono giochi col Risiko.
          azzecatissima la regione del Levante, con i suoi abitanti che saranno, credo, i levantini,
          ma a te i pasticci in gestazione piacciono: buon per te, che vivrai piu` a lungo di me in un paese fatto a tua immagine e somiglianza.
          poi mi dirai: sono tutte ipotesi.
          io mi tiro fuori, invece, anche da QUESTE ipotesi.
          ti sfugge l’insieme del disegno, eppure e` chiarissimo.

          2. il parlamento non puo` essere di nominati; questo ha stabilito la Corte Costituzionale e rende illegittimo il parlamento attuale, che si prepara a modificare la Costituzione: roba da pazzi.
          il fatto e` che il Patto del Nazareno prevede invece proprio questo. e non entro negli aspetti tecnici perche` sarebbe una discussione senza fine, ma ampiamente inutile.
          la sostanza politica e` questa: due boss diversamente mafiosi che si spartiscono il paese e predeterminano, credono, i risultati delle prossime elezioni. e` intollerabile.

          5. mi piace la tua politica dello struzzo: che sapore ha la sabbia? 🙂

          se non sai giudicare, se non sei in grado di cogliere tendenze e di formulare previsioni, per carita` fallibili, che senso ha il tuo occuparti di politica?

          l’Italia e` in marcia dici tu, non morira` immobile.

          allora ti citero` Brecht questa volta:

          Al momento di marciare molti non sanno
          che alla loro testa marcia il nemico.
          La voce che li comanda
          è la voce del loro nemico.
          E chi parla del nemico
          è lui stesso il nemico.

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