Napolitano nove anni nei miei blog: 2012, un presidente messo alle corde da Berlusconi e salvato dalla Corte Costituzionale – 47.

continuo a ripubblicare, ecco i miei post su Napolitano presidente della seconda meta` del 2012, ed e` come un esame di coscienza.

come ne esco davanti a me stesso?

come un analista onesto e non privo di coraggio (me lo dico da solo, considerando anche che, mentre scrivevo questi post,  rivestivo incarichi pubblici, anche di un certo rilievo, quando ero in Germania).

l’analisi della crisi della presidenza di Napolitano, immediatamente messa sotto attacco da Berlusconi per le intercettazioni telefoniche della Procura di Palermo da lui bloccate, non fa una piega.

ma quello che non sono stato in grado di prevedere e` che alla Corte Costituzionale non sarebbe rimasta altra scelta, proprio per evitare una crisi politica molto grave, che dare rapidamente ragione a Napolitano.

e sancire da quel momento  che la sua gestione semi-presidenzialistica della Costituzione era pienamente costituzionale.

* * *

quel che e` ridicolo e forse un poco assurdo in tutto questo e` che una analisi interna delle accuse mosse da Ingroia a Mancino, fatta piu` o meno contestualmente, mi aveva convinto del loro carattere assolutamente cervellotico e sbagliato: Mancino era effettivamente del tutto innocente e nella sostanza i giudizi di Napolitano su Ingroia e sulle forze politiche che lo sostenevano erano completamente azzeccati.

si veda 58. Brusca testimone e la cattiva sceneggiatura di Ingroia sulla trattativa stato-mafia.

invito a leggerlo tutto, e non solo questo inizio critico con Napolitano:

non facciamoci distrarre troppo da questa campagna elettorale piuttosto insulsa, che vede tutte le variegate forze di ogni tipo di conservazione possibile, coalizzate per impedire a Bersani di avere la maggioranza nei due rami del parlamento, e dunque mantenere il paese ingovernabile, e dall’altra parte Bersani proporsi con un discorso di rassicurante buonsenso, che dobbiamo scegliere, visto che è questo che passa il convento, ma non è all’altezza della situazione.

e allora apparirà subito l’enormità di quello che ha dichiarato oggi Brusca in tribunale sotto giuramento sui rapporti stato – mafia del 1992.

e cioè che il famoso papello con le richieste della mafia sulla base del quale venne imbastita una trattativa era indirizzato a Nicola Mancino, come destinatario finale.

* * *

indipendentemente da tutte le considerazioni che farò dopo, questo semplice fatto dimostra l’enormità delle telefonate intercorse fra il Presidente della Repubblica e l’indagato Mancino per fatti di tale gravità.

in un paese normale la semplice conoscenza dell’esistenza di contatti di questo tipo porterebbe a chiedere le dimissioni del presidente della Repubblica.

il Presidente della Repubblica è anche il capo supremo della magistratura, il primo magistrato d’Italia, e un magistrato che si comporta in questo modo palesemente fazioso e partigiano non dovrebbe essere lasciato al suo posto.

non è che perché uno si chiama Napolitano e non Berlusconi, gli dobbiamo lasciar passare delle azioni degne di Berlusconi…

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detto, dolorosamente, questo sul piano dei princìpi, ora dirò anche che non mi pare che le accuse a Mancino siano credibili, ed ora spiegherò perché (anche se la mia opinione è aria fritta, naturalmente).

prosegue nell’originale…

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Napolitano avrebbe dunque potuto difendersi rendendoli pubblici, quei giudizi, venendo meno al suo obbligo formale di imparzialita` anche pubblicamente e passando all’offensiva: ma non e` nel suo carattere e forse era oggettivamente rischioso, oltre che costituzionalmente discutibile: ha preferito una difesa per linee interne che ha portato ad una lesione davvero grave della nostra Costituzione reale, quando si e` messa la figura del Presidente della Repubblixa al di sopra della legge che vige per il comune cittadino.

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queste sono le mie auto-valutazioni: chi eventualmente leggera` potra` farne delle altre, dentro di se` o pubblicamente: non mi sottraggo al giudizio e i miei post sono per definizione intercettabili… 😉

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427. le elezioni anticipate e le armi di Berlusconi dopo le telefonate di Napolitano.

29 agosto 2012

https://bortocal.wordpress.com/2012/08/29/427-le-armi-di-berlusconi-dopo-le-telefonate-di-napolitano/

me la sentivo, che cosa scrivevo ieri nei commenti?

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Berlusconi chiede le elezioni anticipate, perché ha deciso che gli conviene farsi rieleggere prima della fine del processo per avere indotto alla prostituzione la minorenne Ruby.

che cosa gli permette di alzare la voce?

le armi di Berlusconi sono sostanzialmente due: la prima è la residua maggioranza al Senato, ma è un’arma più da esibizione che da impiego concreto, che rischia di incepparsi se usata davvero, grazie al drappello di Pisanu e dei suoi.

la seconda e vera arma letale del nostro Immortale è la cavolata fatta da Napolitano nelle telefonate con Mancino.

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il senso di queste telefonate lo possiamo sapere tutti, perché quelle fatte a nome del Presidente dal povero D’Ambrosio sono finite (ahimè) sui giornali, e D’Ambrosio, in un linguaggio parecchio disinvolto, esprimeva solidarietà all’indagato Mancino contro la Procura di Palermo.

siccome Napolitano (correttamente, a questo punto) non ha destituito immediatamente D’Ambrosio, è chiaro che D’Ambrosio non andava oltre il mandato ricevuto da lui.

quindi abbiamo il supremo capo della Magistratura italiana, cioè il Presidente della Repubblica, che per Costituzione ha anche questa qualifica, che esprimeva (non sappiamo in che termini esattamente) solidarietà a un indagato contro un proprio organo: allucinante, direi!

quindi Napolitano sa benissimo che, se presentate alle parti, quelle intercettazioni, che diventeranno pubbliche più di quanto di fatto non lo siano già salvo che per i semplici lettori dei quotidiani, daranno un colpo mortale al suo prestigio.

e in questo momento, che cosa nuoce di più al prestigio di Napolitano?

ma è chiaro! il fatto che lui non chiarisca semplicemente all’opinione pubblica che cosa ha detto, come Presidente della Repubblica, all’inquisito Mancino!

il Presidente della Repubblica avrebbe tutto da guadagnare e il suo prestigio salirebbe alle stelle se si presentasse una sera in televisione e in un messaggio a reti unificate spiegasse che cosa è successo.

ma siccome Scalfari e tutti gli altri che discutono alle nostre spalle lo sanno certamente (a differenza di noi), e nessuno glielo propone, l’amara conclusione è che proprio non si può dire.

cioè che è qualcosa che va tenuto nascosto perchè nuocerebbe al prestigio del Presidente.

siamo o non siamo messi molto male????

* * *

per essere più esplicito: Leone a suo tempo fu costretto alle dimissioni per molto meno.

e, se quel che ha detto il Presidente lo sa Scalfari, lo sanno anche altri, è il segreto di Pulcinella.

come mai la stampa di destra tace rigorosamente sul problema?

non è che stanno aspettando l’inizio del semestre bianco quando Napolitano non potrà più sciogliere le Camere, per costringerlo alle dimissioni subito dopo e cioè far eleggere il prossimo presidente della repubblica da questo parlamento?

capiamo tutti che cosa vorrebbe dire questo e chi sarebbe il prossimo presidente, vero?

* * *

in questa situazione credo che Napolitano stia semplicemente cercando di guadagnare tempo, però temo che il suo calcolo dei tempi sia sbagliato.

sciolga il Parlamento adesso e contemporaneamente si dimetta, non possiamo rischiare un quarto Berlusconi.

ma neppure questo si può, significherebbe votare con questo sistema elettorale un parlamento già monco in partenza, perché eletto con metodi non pienamente costituzionali.

vedo avvicinarsi la tempesta perfetta.

* * *

tutto quello che è scritto qui sopra in corsivo nei tre capoversi precedenti è la sintesi di due commenti di risposta a redpoz di ieri e dell’altroieri, prima che uscisse sulla stampa il diktat di Berlusconi che vuole le elezioni anticipate.

ora basta un aggiornamento.

Berlusconi ha deciso che le elezioni anticipate convengono anche a lui, propone di cambiare in fretta la legge elettorale e di farle a novembre.

ha in mano l’arma segreta, sta agitando la minaccia che ho appena descritto (questo non lo leggerete sui giornali e non so neppure se potete fidarvi di me, ma provate a rifletterci).

* * *

dati i rapporti di forza determinati dall’errore di Napolitano, ahimè, non rimane che accettare.

il vero problema a questo punto è soltanto come deve essere la legge elettorale.

tirarla in lungo fino alla primavera prossima è un rischio troppo grande: Napolitano ha fatto una sciocchezza troppo grossa.

* * *

430. Napolitano, Berlusconi e la macchina del fango.

29 agosto 2012

https://bortocal.wordpress.com/2012/08/29/430-napolitano-berlusconi-e-la-macchina-del-fango/

comincio ad essere impressionato: che abbia capacità divinatorie?

beh, se fosse così, nella sfera di cristallo vedo la macchina del fango berlusconiana pronta a scatenarsi contro Napolitano…

nella sfera di cristallo vedo anche le elezioni, ma non sono sicuro che siano quelle politiche generali, mi pare che potrebbero essere quelle del nuovo presidente della Repubblica, a fine 2012…

* * *

i commenti a redpoz che hanno fatto da base al post di stamattina sul ricatto della destra al presidente Napolitano 427. le elezioni anticipate e le armi di Berlusconi dopo le telefonate di Napolitano. sono di tre giorni fa, e la cosa è ben visibile sul blog: non ne parlava nessuno, ma ho sentito il vento lo stesso.

la rielaborazione nel blog in un post organico è di stamattina all’alba.

poche ore dopo la campagna dei berlusconiani per far dimettere Napolitano e provare ad eleggere Berlusconi presidente della Repubblica, al suo posto, in questo Parlamento è già cominciata.

* * *

Panorama annuncia “una ricostruzione esclusiva” delle telefonate tra  Napolitano e Mancino.

ricostruzione è un eufemismo: come scrivevo stamattina, quelle telefonate sono un segreto di Pulcinella, cioè un segreto Napolitano che riguarda solo la gente comune, ma non gli addetti ai lavori.

mancheranno solo le virgolette, ma il Presidente saprà benissino che le virgolette potranno essere aggiunte ogni momento: la macchina del fango è pronta.

“Si tratta di “giudizi e commenti taglienti su Silvio Berlusconi, Antonio Di Pietro e parte della magistratura inquirente di Palermo”.

anche Di Pietro sa di che cosa si tratta e si unisce alla destra senza neppure capire che cosa c’è in ballo, o forse lo capisce benissimo, ma se ne frega:

“Probabilmente Napolitano si sarà lasciato scappare qualche parolaccia di troppo nei confronti dei magistrati di Palermo e questo, detto dal presidente del Csm, non appare opportuno”.

intanto Libero accusa Napolitano di ingerenza in una inchiesta: avrebbe cercato di farla affidare alla Bocassini, ma sembra una invenzione.

* * *

se nelle telefonate ci fosse solo questo, Napolitano farebbe bene a farle pubblicare al più presto.

ma è più probabile che ci sia qualcosa di peggio, che per ora non esce, perchè altrimenti il ricatto come funziona?

* * *

non resta, a mio parere, che accettare la sfida, cambiare subito la legge elettorale e sciogliere il parlamento, mentre Napolitano dovrebbe dimettersi all’entrata in carica del Parlamento nuovo, che probabilmente non eleggerà mai Berlusconi…

le elezioni anticipate sono quel che vuole anche Berlusconi apparentemente, purtroppo, ma personalmente ritengo che Berlusconi finga di volere le elezioni anticipate e voglia invece le dimissioni anticipate di Napolitano per prendere il suo posto.

non resta che sperare che sia un bluff, o che Berlusconi abbia sbagliato i conti: andiamo al voto, è l’unico modo di spezzare il ricatto.

* * *

431. l’ottuso conformismo Napolitano.

31 agosto 2012

https://bortocal.wordpress.com/2012/08/31/431-lottuso-conformismo-napolitano/

imbarazzante stare fuori dal coro, vero, bortocal?

oh, sì, che cosa darei per poterne fare a meno…

un modo ci sarebbe, stare semplicemente zitto – e non dovresti neppure falsificare te stesso.

* * *

mica capita tutti i giorni di essere smentito dal Presidente della Repubblica (scherzo, vero?).

ho scritto nei giorni scorsi che Napolitano, facendo una cavolata quando ha parlato troppo disinvoltamente con l’indagato Mancino, si era messo in condizione di essere ricattato, l’ho scritto per tempo, prima che lo dicesse chiunque altro, e il ricatto berlusconiano è regolarmente partito.

* * *

adesso il presidente dice di non essere ricattabile, e dobbiamo dargli tutti ragione?

ma dai: se qualcuno dei suoi collaboratori avesse avuto il coraggio di dargli torto e di puntare i piedi, forse sarebbe riuscito a fermarlo…

e adesso dobbiamo dire, come il Consiglio Superiore della Magistratura, che “le conversazioni intercettate non sono nella disponibilità del Capo dello Stato sia perchè ancora sottoposte a segreto di indagine che certo non si potrebbe istigare a violare, sia perchè oggetto del conflitto di attribuzioni sollevato dinnanzi alla Corte Costituzionale che ne deve decidere liberamente il destino”?

ma dai: nessuno dei due argomenti sta in piedi.

il primo perchè nessuno chiede a Napolitano di darci le registrazioni, ma di dire con naturalezza ai cittadini che diavolo ha detto a Mancino…

il secondo, perchè il conflitto di attribuzione (o va bene il plurale? sembra sbagliato, diceva il professor Corradini quando ancora scriveva su questo blog) è stato sollevato proprio per non rendere pubblico il contenuto di quelle telefonate.

* * *

che fatica di Sisifo, che gioco inutile: le telefonate ovviamente in un paese come questo sono già di fatto pubbliche, sta a vedere che le ferma la Corte Costituzionale che si riunirà fra qualche mese.

e poi ci ha pensato Mancino, rincoglionito, oppure democristiano, ad incastrare Napolitano:

“Non sono io che devo dire se corrisponde al vero o non corrisponde al vero quanto detto da Panorama“.

cioè lo deve dire Napolitano…

“Gli atti dovrebbero stare secretati e non si capisce chi è che ne ha violato la secretazione”.

cioè, le ricostruzioni di Panorama sono vere.

* * *

e allora vediamo che cosa ha detto di così tremendo Napolitano.

per ora si sa che ha detto che Di Pietro è un coglione e che lo manda a quel paese.

sai che segreto di stato! roba di dimettersi, questa?

roba semmai da farsi applaudire dal 90% del Parlamento e da quattro quinti del popolo italiano…

* * *

ma no, il vero problema è se il Presidente della Repubblica ha detto qualcosa di simile dei giudici di Palermo…

il presidente è il capo della magistratura e se ha espresso nelle sue funzioni qualche giudizio di questo tipo su alcuni magistrati, la cosa è certamente priva di significati penali, come ha dichiarato Ingroia, ma è altrettanto certamente roba da dimissioni.

ma dai, perchè dobbiamo difendere l’indifendibile?

anche Cossiga presidente insultava i giudici: fu presentata una mozione in Parlamento per metterlo in stato di accusa per attentato alla Costituzione.

fu presentata dalla sinistra, che non può essere così strumentale…

due pesi e due misure? no, grazie.

* * *

ancora una cosa, per chiudere su questo teatrino che sta comunque demolendo, per i suoi errori, la figura di Napolitano, che tutti i suoi sostenitori alimentano, inducendolo a perseverare nell’errore (ascolti me, piuttosto… ;))…

la trattativa stato mafia in Italia c’è stata, ed è stata dello Stato, scusate il gioco di parole.

del resto, quando le Brigate Rosse nel 1979, mi pare, rapirono Cirillo, il democristiano filocamorrista, ci fu anche la trattativa stato camorra.

in Afghanistan gli italiani si distinguono per le trattative sottobanco coi talebani.

la Sgrena è stata salvata mediante una trattativa coi rapitori islamici in Iraq.

in tutto il mondo lo Stato italiano tratta coi delinquenti: c’è una base comune, una facile intesa fra simili.

l’unico caso storico in cui la trattativa fu rifiutata da tutti, Andreotti e Berlinguer, fu quando fu rapito Moro, presidente oramai designato della repubblica e sul punto di essere eletto tale.

* * *

se lo ricordi bene e se lo tenga per detto Napolitano e non si fidi di nessuno: per salvare il Presidente nessuno tratterà e al momento giusto verrà abbandonato dai suoi, per primo.

come toccò a Moro, che aveva sbagliato passo anche lui quando disse in Parlamento che la Democrazia Cristiana non si faceva fare nessun processo popolare.

così i Brigatisti, ben guidati a distanza dalla CIA, il processo popolare e la condanna a morte la fecero a lui.

* * *

Napolitano non si faccia ricattare: spezzi il cerchio magico berlusconiamo parlando direttamente al popolo e dicendo semplicemente quel che è successo: tutti capiranno un errore di cui dovrebbe scusarsi, tutti gli vogliono ancora bene e riconoscno il suo ruolo.

voglio ben vederlo Berlusconi, uno dei protagonisti sottobanco di quella trattativa con la mafia, che gestiva dalla parte della mafia, a ricattare Napolitano per difendere i giudici di Palemrmo che indagano su di lui.

ma se Napolitano insisterà sulla strada intrapresa, malconsigliato, posso sbagliarmi, ma è spacciato.

e noi con lui.

* * *

438. un tiro Mancino, come ti controllo l’opinione pubblica.

3 settembre 2012

https://bortocal.wordpress.com/2012/09/03/438-un-tiro-mancino-come-ti-controllo-lopinione-pubblica/

lo dico per l’ultima volta e poi sparisco.

nella vicenda di Napolitano intercettato a colloquio con Mancino stanno cercando di farci credere, tutti o quasi, comunque sia destra sia sinistra, che il problema è come mai qualcuno si sia permesso di intercettare le telefonate del Presidente della Repubblica.

il problema vero è invece un altro, e questo viene accuratamente nascosto parlando d’altro: come mai un indagato senza nessuna carica ufficiale più si sia permesso di telefonare al Presidente della Repubblica per lamentarsi dei giudici che stavano indagando su di lui, e che il Presidente gli abbia dato spago, anziché far dire alla sua segreteria che era occupato.

* * *

nessuno si è permesso di intercettare il Presidente, stavano intercettando l’indagato.

potevano i giudici immaginare che l’indagato avrebbe parlato del suo processo col Presidente?

Napolitano può spiegare perché parlava delle indagini su di lui col Mancino di turno?

che poi il Presidente abbia parlato male dei giudici (forse) con l’indagato è solo la ciliegina sulla torta.

ma basta già il fatto già che ci abbia parlato per dire che era un tiro Mancino.

* * *

di quale conflitto di attribuzione volete parlare?

il conflitto è stato sollevato solo  per fare confusione e riempire di titoli i giornali perché parlassero della pagliuzza e non della trave.

* * *

aggiungete che l’indagato è tale per l’accusa che abbia favorito la trattativa stato-mafia, e siccome la sua telefonata al Presidente che risponde è alquanto mafiosa, non si va lontano dal vero a pensare che quel che dà fastidio è l’indagine su una trattativa di fatto che non è mai finita.

visto che una telefonata sostanzialmente mafiosa raggiunge senza difficoltà anche il Presidente vent’anni dopo.

* * *

591. l’Italia, monarchia incostituzionale.

4 dicembre 2012

https://bortocal.wordpress.com/2012/12/04/591-litalia-monarchia-incostituzionale/

per decisione della Corte Costituzionale, da oggi l’Italia è una monarchia.

quindi incostituzionale.

le sentenze della Corte Costituzionale si rispettano, in un paese civile.

se si sente il bisogno irresistibile di mancar loro di rispetto, o il paese è incivile, o la Corte è in-Costituzionale, oppure, cosa ancora più probabile, tutte e due le cose assieme.

e a questo punto a me la prospettiva di essere governato da altri Democratici come Napolitano non piace per niente.

* * *

592. Napolitano, adesso parla!

5 dicembre 2012

https://bortocal.wordpress.com/2012/12/05/592-napolitano-adesso-parla/

ora che il Presidente della Repubblica Napolitano ha concluso la sua nobile, generosa e disinteressata battaglia per trasmettere prerogative monarchiche anche ai suoi successori, ci aspettiamo naturalmente che riveli lui, motu proprio, i contenuti delle sue conversazioni col senatore Mancino sulla trattativa stato-mafia.

siamo certi che purtroppo non lo farà.

e si chiuderà nel dignitoso aristocratico silenzio di chi ha ottenuto di essere costituzionalmente dichiarato superiore alla legge comune: indifferente alle domande di un’opinione pubblica, che del resto non c’è.

dunque, a questo punto, dobbiamo necessariamente allargare il discorso.

* * *

la Corte Costituzionale è l’unico interprete autorevole della nostra Costituzione.

la Corte Costituzionale dice che, secondo la nostra Costituzione, il Presidente della Repubblica non è intercettabile, neppure indirettamente, e se intercettando un indagato capita che questo parli con lui, la non intercettabilità si estende anche all’indagato.

evidentemente la Corte Costituzionale sta spiegando a chi non lo aveva capito che il nostro è lo stato del malaffare e che la Costituzione è nata per proteggere la mafia e consentirle di parlare senza rischi con Presidente della Repubblica.

la battaglia berlusconiana per garantire alla presidenza della repubblica l’assoluta impunità è fallita, ma ora uno degli obiettivi di Berlusconi lo ha realizzato Napolitano.

e adesso voglio sentirli quelli che… la nostra Costituzione è la più bella del mondo.

se la nostra Costituzione dice quel che le fa dire la Corte Costituzionale, che è l’unico organo abilitato ad interpretarla, allora occorre cambiare la Costituzione.

* * *

vera democrazia è solo quella in cui ai rappresentati è garantita ogni forma di controllo di quel che fanno i rappresentanti in loro nome.

togliete questa garanzia e diventerà del tutto palese l’inganno che si nasconde nella democrazia parlamentare: i rappresentanti infatti rappresentano solo se stessi, e la pretesa che rappresentino il popolo è solo una mistificazione per giustificare in qualche modo i rapporti di forza politici che li hanno portati al potere.

* * *

scrive Scalfari, che vede il trionfo della sua tesi che vuole il Presidente della Repubblica, invece, incontrollabile:

La Corte renderà pubbliche le sue motivazioni a gennaio ma il dispositivo si appoggia fin d’ora all’articolo 271 del codice di procedura penale (come a suo tempo avevamo già scritto su questo giornale) che dispone questo trattamento per gli avvocati e per tutti i casi analoghi che prevedano l’assoluta segretezza delle notizie connesse alla loro professione.

E quindi, per logica deduzione, ai medici e ai sacerdoti su quanto apprendono in sede di confessione.

Le prerogative del Capo dello Stato hanno la stessa natura e quindi lo stesso grado di protezione che non deriva soltanto dall’articolo 271 ma dalla stessa Costituzione.

il popolino di Repubblica legge ed annuisce: chi ha tempo di leggersi l’art. 271?

e invece, eccolo qui:

Art. 271. Divieti di utilizzazione.

1. I risultati delle intercettazioni non possono essere utilizzati qualora le stesse siano state eseguite fuori dei casi consentiti dalla legge o qualora non siano state osservate le disposizioni previste dagli articoli 267 e 268 commi 1 e 3.

2. Non possono essere utilizzate le intercettazioni relative a conversazioni o comunicazioni delle persone indicate nell’articolo 200 comma 1, quando hanno a oggetto fatti conosciuti per ragione del loro ministero, ufficio o professione, salvo che le stesse persone abbiano deposto sugli stessi fatti o li abbiano in altro modo divulgati.

3. In ogni stato e grado del processo il giudice dispone che la documentazione delle intercettazioni previste dai commi 1 e 2 sia distrutta, salvo che costituisca corpo del reato.

nessuna traccia, come è evidente, di quel che gli attribuisce Scalfari.

l’art. 267 del CPC Presupposti e forme del provvedimento  indica le modalità che vanno seguite da parte del giudice per disporre una intercettazione.

l’art. 268 cc. 1 e  3, riguarda l’Esecuzione delle operazioni.

l’articolo che veramente sarebbe attinente all’argomentazione di Scalfari è il 200 c. 1, appena citato:

Art. 200.  Segreto professionale.

1. Non possono essere obbligati a deporre su quanto hanno conosciuto per ragione del proprio ministero, ufficio o professione, salvi i casi in cui hanno l’obbligo di riferirne all’autorità giudiziaria:

a) i ministri di confessioni religiose, i cui statuti non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano;

b) gli avvocati, gli investigatori privati autorizzati, i consulenti tecnici e i notai;

c) i medici e i chirurghi, i farmacisti, le ostetriche e ogni altro esercente una professione sanitaria;

d) gli esercenti altri uffici o professioni ai quali la legge riconosce la facoltà di astenersi dal deporre determinata dal segreto professionale.

e allora? che cosa c’entra?

Napolitano è forse un prete, un rabbino, un imam? – lettera a

è un avvocato, un investigatore privato, un consulente tecnico, un notaio? – lettera b

un medico, un chirurgo, un farmacista, un’ostetrica? – lettera c

vi è qualche legge che disponga che il Presidente della Repubblica non può deporre in nome del segreto professionale?  – lettera d

il riferimento all’art. 200, per interposto art. 271, fatto da Scalfari è inconsistente.

* * *

però non privo di implicazioni catastrofiche, si direbbe.

perché se la non intercettabilità su fatti appresi in ragione del proprio ufficio, riguarda il Presidente della Repubblica per analogia, allora inevitabilmente l’analogia si estende ad ogni altra carica pubblica.

e dunque abbiamo l’interpretazione autentica della nostra Costituzione, che sottrae alla intercettabilità, e dunque al controllo, l’intera sfera delle funzioni pubbliche.

sancendo che la casta è la casta è non controllabile da parte dei suoi elettori, diretti o indiretti.

* * *

aspettiamo di leggere la sentenza per valutare meglio?

ma intanto prepariamoci a provare a cambiare la Costituzione, introducendovi un articolo per dire che il Presidente della Repubblica, nonostante la carica altissima che riveste, di fronte alla legge è un comune cittadino.

non mi sembra molto: ma per molto di meno fu fatta la rivoluzione francese.

* * *

ultima nota: secondo Scalfari chi sostiene idee simili alle mie è una persona “faziosa ed eversiva che mira a disgregare lo Stato e le sue istituzioni. Sembra quasi un fascismo di sinistra”.

mi ha convinto e mi ha aperto gli occhi.

effettivamente se questa è la Costituzione e queste sono le istituzioni, anche l’Italia ha bisogno di una crisi costituzionale e di regime simile a quella che alla fine degli anni Ottanta travolse l’impero sovietico a partire dalla richiesta di trasparenza, glasnost.

dentro questa Costituzione l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge e la tutela della legalità non trovano più spazio adeguato.

occorre una crisi verticale del sistema Italia: occorre una nuova Costituzione, effettivamente laica, fondata sulla assoluta trasparenza delle forme di governo e sul diretto illimitato controllo di chi esercita un qualunque potere per conto del popolo.

giusto l’opposto di quel che ha sancito la Corte.

* * *

ma in questo momento sono più attenti alla loro Costituzione in Egitto che in Italia.

* * *

nei Commenti, su Repubblica, non ce n’è un, però, che sia d’accordo con loro.

e il commento più bello è questo:

quest’anno il 31 dicembre terrò il televisore ben spento, non sia mai dovessi autodistruggermi per aver intercettato casualmente la voce del Presidente…

* * *

non so come mai, ma e` quello che, senza precisa intenzione, e` capitato anche a me: da quel dicembre 2012 non sono piu` riuscito ad ascoltare il messaggio di fine anno di Napolitano.

non accontentarti di leggere e scuotere la testa, lascia un commento, se ti va :-)

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