Napolitano nove anni nei miei blog: 2013, come si (ri)elegge un presidente – 57.

to’, il primo post di questi tre sull’elezione del presidente della repubblica l’ho scritto due anni fa, ed e` come se lo avessi scritto oggi!

rileggetelo per favore, credo che parli ancora al presente.

(se poi volete strafare rileggetevi anche gli altri due, per il semplice piacere di rivedersi la seconda puntata di un sequel…).

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174. Krueger for president: Bersani e la mascherina.

10 aprile 2013

https://bortocal.wordpress.com/2013/04/10/174-krueger-for-president-bersani-e-la-mascherina/

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(…) una trattativa tra partiti alla luce del sole per scegliere il Presidente della Repubblica io non me la ricordo in 65 anni di repubblica (che sono poi anche la mia età): sarò stato disattento?

mi pare che la Costituzione del resto riservi l’elezione ai Grandi Elettori, mica ai partiti.

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la Costituzione pone tra i compiti del Presidente quello di rappresentare l’unità nazionale (art. 87), ma questo non significa certo che occorra l’unità nazionale per eleggerlo.

i casi in cui il Presidente furono eletti da uno schieramento parlamentare massiccio, quasi all’unanimità, furono quello di Cossiga nel 1985 e quello di Ciampi nel 1999: il primo era un uomo che aveva pesanti disturbi di personalità e fu forse il peggiore Presidente della Repubblica che la nostra storia ricordi; il secondo fu il migliore presidente, dopo Pertini (a mio personale parere).

a riprova del fatto che l’unanimità dello schieramento di per se stessa non significa niente.

del resto,  il voto per il Presidente è segreto, e così diversi candidati sono entrati in Parlamento sostenuti in apparenza da una solida maggioranza e poi non sono riusciti a farcela: ecco quanto poco potevano decidere una volta sulla questione i partiti.

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ma essere votati da una maggioranza di parte rende faziosi?

Napolitano è stato eletto da una maggioranza di centrosinistra; è stato semmai un Presidente troppo squilibrato a favore di Berlusconi (giudizio personale).

Napolitano è stato eletto dopo che la sinistra aveva vinto per soli 25.000 voti le elezioni alla Camera contro Berlusconi e aveva eletto già presidenti della Camera e del Senato fra i propri uomini: una situazione fotocopia di quella attuale (a parte il Grullo e 160.000 voti di scarto).

ma perché un presidente sia obiettivo, non è importante lo schieramento che lo elegge, ma la struttura della personalità dell’eletto.

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qui, invece, per ora si parla di metodo: e non capisco che metodo sia, oppure se lo capisco, è un metodo malsano.

se c’è un metodo per eleggere Krueger presidente della repubblica, questo vuol dire che Krueger va bene?

stiamo scegliendo una persona: è delle qualità della persona che si deve parlare, non del metodo.

le qualità della persona portano a Bonino, a Prodi…

il metodo ci porta alla Cancellieri, a De Rita e ai piselli in scatola: persone che nessuno saprebbe davvero dire chi siano.

autentici salti nel buio capaci di togliere agli italiani anche l’ultimo dei riferimenti politici che hanno considerato sicuri finora (e che solo negli ultimi tempi anche Napolitano ha cominciato a far vacillare)

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oggi parrebbe invece che, nel nome della credibilità del Presidente, si debba dare a Berlusconi un diritto di scelta dentro una rosa di candidati scelti dalla sinistra.

mi sembra evidente che sceglierà il peggiore; e se anche quello che sceglierà dovesse essere comunque semi-presentabile, subito dopo essere stato scelto da lui, 1. diventerà peggiore solo per questo; 2. sarà meno presentabile ancora.

mi sembra evidente che Berlusconi sceglierà la personalità più debole, uno da costringere alle dimissioni quando si sarà tornati alle urne e lui avrà vinto di nuovo, e allora prenderà il suo posto a camere unite e vele spiegate.

il vero leader è un gangster: soprattutto in Italia.

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è così che passeremo da due buoni presidenti, come Ciampi e Napolitano (salvo la degenerazione finale), a un presidente in condominio con Berlusconi, cosa che non promette nulla di buono.

a meno che anche questa non sia solo ammuìna, un’altra manovra perditempo per fare fessi i pochi elettori che leggono i giornali o vanno sul web e cercano di tenersi aggiornati.

d’altra parte occorre pure riempire le pagine intanto che si arriva al 15 maggio, ché tanto, prima, Napolitano l’incarico non lo da…

ma se fosse ammuìna, sarebbe ancora peggio: sarebbe disprezzo per l’opinione pubblica.

* * *

però qualcuno a questo punto deve pure spiegarcela la schizofrenia della cosiddetta sinistra in questo paese: da un lato ci chiamano regolarmente a votare per difendere la democrazia da Berlusconi, che è un attentato alla Costituzione, all’onestà, al decoro.

subito dopo, da vent’anni, si mettono d’accordo con lui in base all’argomento che ha preso voti e non se ne può fare a meno (salvo quando c’è stato Prodi di mezzo, ma si è provveduto ogni volta a toglierlo dalle balle in meno di due anni).

prima delle elezioni, no; ma adesso, passata la festa, dobbiamo invece considerare mafiosi e corruttori parte fondante della repubblica perché hanno preso il 30% dei voti?

ma noi vi abbiamo votato per combattere razzismo, corruzione, mafia, neofascismo, non per mettervi d’accordo con loro.

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bene: chi a sinistra ci fa votare da vent’anni contro Berlusconi, per poi mettersi d’accordo con lui, una volta passate le elezioni (con la sola positiva eccezione di Prodi), la pianti per favore.

che Berlusconi, la mafia, la Lega, i neofascisti avrebbero preso voti in questo paese, lo sapevano anche prima di votare; quindi basta prese per i fondelli, grazie.

* * *

una democrazia non funziona sulla base del principio della maggioranza e dell’opposizione?

Obama non è stato eletto a maggioranza?

e non è, proprio per questo, il presidente di tutti gli americani?

per quarant’anni in Italia l’opposizione rappresentata dal PCI ha avuto una quota di voti non molto inferiore a quella di Berlusconi di oggi, anzi con Berlinguer anche superiore, ed è sempre stata trattata come un corpo estraneo della repubblica ed esclusa da tutto (per non dire che, quando ero ragazzo, un figlio comunista era poco meno che una tragedia familiare, perché corrispondeva all’idea che si sarebbe condannato a persecuzioni di vario tipo, insuccesso sociale ed emarginazione lavorativa).

non dico di ritornare proprio alla discriminazione dell’opposizione, sarebbe una grave alterazione della democrazia (come del resto lo era anche l’anticomunismo allora).

ma far governare l’opposizione che ha perso le elezioni, come se fosse parte della maggioranza che le ha vinte, è una alterazione della democrazia ancora peggiore!

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ma il consociativismo è la tara storica da cui la sinistra italiana non riesce a liberarsi: è una deformazione mentale autoritaria, che dipende proprio dalla debolezza della tradizione democratica italiana.

non volevo neppure scrivere un post stamattina, tanto sono incavolato: ecco, adesso l’ho scritto, e chiedo scusa a chi se lo fosse letto: l’ho fatto per sfogarmi, ma non mi ha neppure fatto bene e sono esattamente incavolato come prima.

non so voi… (…)

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proseguo adesso con un altro post:

182. ladri di democrazia, ladri di presidenza.

14 aprile 2013

https://bortocal.wordpress.com/2013/04/14/182-ladri-di-democrazia-ladri-di-presidenza/

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vogliono rubarci anche il Partito Democratico, e il grimaldello per farlo si chiama Renzi.

la campagna per cancellare anche la democrazia, dopo il comunismo, da questo paese, continua martellante grazie all’omino di plastica Renzi.

i contenuti di questa campagna possono essere riassunti qui, in questa specie di notizia che dà il Corriere:

Carlo Freccero: Renzi è interessante perché appartiene alla categoria del nuovo, ma ancora del leaderismo. La sua grande novità è che non è né di destra né di sinistra.

sembra che Freccero non sia abbastanza grande da doversi ricordare la Democrazia Cristiana, che era appunto così, né di destra né di sinistra: di entrambe.

se è vera la mancanza di una bussola per Renzi, allora la sinistra, scegliendo Renzi come leader, dovrebbe fare il piacere, per chi comanda questo paese, di smettere di essere sinistra.

sarebbe bello, eh?

e la grande novità di questo paese sarebbe per la sua elite il potere per il potere, senza progetti.

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ma non vogliono rubare solo il Partito Democratico, stanno per rubare al paese anche la Presidenza della Repubblica, vogliono sfasciare l’unica istituzione che l’ha tenuto insieme negli ultimi vent’anni, in cui l’Italia non è crollata del tutto solo perché ha avuto sempre un presidente della repubblica antiberlusconiano (Scalfaro, Ciampi, Napolitiano, anche se con uno sbiadimento progressivo).

per fare il Presidente, tanto più in un momento del genere, occorre avere un profilo alto, essere conosciuti e apprezzati sul piano internazionale: il presidente rischia, come è già successo a Napolitano, di dovere esprimere quasi direttamente un PROPRIO governo, da imporre al Parlamento.

bene: si consente a Berlusconi di avere voce in capitolo in grazia al 30% dei consensi; si patteggia con lui una mezza calzetta, che possa essere spazzata via senza difficoltà dopo le prossime elezioni, per la svolta presidenzialista.

l’errore sarebbe mortale.

* * *

ci sono solo due candidati all’altezza: Prodi e Bonino.

le mie preferenze politiche vanno a Prodi, naturalmente; ma il requisito che qui cerco è un certa garanzia di correttezza nell’esercizio della carica e la Bonino mi convince quasi di più su questo piano; inoltre non sarebbe male in questo paese maschilista una presidente donna.

ovviamente a Berlusconi non piace né l’uno né l’altra.

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ottimo motivo per votare uno dei due, entrambi peraltro graditi all’elettorato a 5 Stelle.

Prodi piace anche a Renzi, che lo sente affine perché ex democristiano; però non può essere definito un uomo né di destra né di sinistra: ha un profilo.

Prodi però non piace ai leader del Partito Democratico perché poco controllabile.

un ulteriore motivo per scegliere lui o la Bonino, che dà le stesse garanzie di indipendenza e perdipiù è laica.

soltanto, sbrigatevi.

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196. lunga vita al bipresidente.

20 aprile 2013

https://bortocal.wordpress.com/2013/04/20/lunga-vita-al-bipresidente/

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la maggioranza è nettissima, è inutile ricamarci sopra.

Napolitano può piacere o non piacere e a me l’ultimo Napolitano non è piaciuto per niente.

comunque è stato eletto da una rappresentanza politica di circa il 75% degli italiani e le critiche alla formazione del Parlamento che lo ha votato non intaccano comunque la sostanza di questo risultato.

si può dissentire e criticare questa scelta, e mi riservo tutto il diritto di farlo civilmente, ma protestare con manifestazioni di piazza è incostituzionale.

credo davvero che per Napolitano sia un sacrificio restare, e capisco questo sacrificio quando faccio anche io la stessa scelta con 22 anni di meno.

rispetto per lui, anche quando si ritiene che sbagli, e rispetto per gli italiani, per favore.

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quanto è disperante la situazione politica italiana: non puoi, davvero, identificarti con nessuno, e non è uno sfizio.

quanto al Partito Democratico che si è suicidato, occorre ripartire da Barca, pare.

2 risposte a “Napolitano nove anni nei miei blog: 2013, come si (ri)elegge un presidente – 57.

    • Molto belle le tue considerazioni e, se permetti, per restare in tema, vivificate dallo spirito.

      Il presidente dovrebbe uscire da una seduta solidale di brain storming. Non dal braccio di ferro di due boss.

non accontentarti di leggere e scuotere la testa, lascia un commento, se ti va :-)

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