occorreva che lo Stato Islamico (o meglio Islamista) uccidesse un prigioniero arabo e con una pena non prevista dal Corano (bruciato vivo, dopo un sondaggio online di tipo grillino tra gli aderenti sulla pena da scegliere e con adeguata trasmissione della scena al mondo) perche` il nuovo monarca saudita parlasse di uccisione “contraria all’islam e a tutti i valori dell’umanità” (sperando che i due concetti si mettano finalmente d’accordo, ma qualche dubbio resta) e l’Universita` Al-Azhar del Cairo si decidesse a chiedere “l’uccisione, la crocifissione e la mutilazione dei terroristi dell’Isis”.
quella universita` e` definita il più prestigioso centro d’insegnamento dell’islam sunnita; l’ho visitata nel 2005 e ne penso tutto il male possibile: chiamarla universita` e` un insulto al sapere che e` universale e non particolare di una religione (direi le stesse cose della Universita` Cattolica, che tuttavia non arriva neppure lontanamente agli eccessi di indottrinamento fanatico a sfondo religioso che si praticano al Cairo).
condivido la pena di morte contro i militanti combattenti per libera scelta dello Stato Islamista, che non rispetta i principi internazionali sui prigionieri di guerra, e ritengo vada inflitta dalle autorita` militari e non dai tribunali ordinari, in quanto parte di un codice penale straordinario di guerra.
ma trovo le idee della crocifissione e della mutilazione aberranti.
la pena di morte basta e avanza: non occorre che sia inflitta anche sadicamente.
la mutilazione come pena e` un concetto aberrante per ogni popolo che non preveda una mutilazione sessuale come la circoncisione come atto di culto e di rispetto a Dio.
e proporre di infliggere la pena di morte attraverso la crocifissione e` un gravissimo insulto simbolico alla sensibilita` dei popoli di tradizione cristiana, perche` fa sentire gli esecutori come agenti delle forze del male.
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immagine dal blog sjarkuni, vignettista libanese
Caro borto come sempre da te imparo un sacco di cose. La tua lucidita’ riesce ancora a farti distinguere cosa e’ aberrante e cosa no in questa guerra assurda e pericolosissima. Ionon riesco a distinguere. Con tutto ilrispetto per ogni pensiero religioso. Perxhe’ qui siamo oltre, neppure riesco a vederci vere ragioni divine. No. Forse loro stessi hanno perso il filo della matassa. E ti diro’ di piu. Non si uccide chi ha liberta’ di pensiero vedi charlie ma anche la liberta’ di espressione finisce dove inizia il rispetto per l altro almeno quando e’ dwrisione. Altrimenti e’ come dire che io posso darti uno schiaffo perche siamo in democrazia.non ci sto.
carissima, tu sei SEMPRE troppo buona con me, ma per fortuna anche io imparo molto dal tuo blog e da te.
non credo che lo Stato Islamista sia un fenomeno religioso: e` nazismo della peggiore specie e ci chiama ad una specie di Resistenza nuova, dove non dobbiamo perdere noi stessi e i principi della liberta` che sono nostri.
per questo, scusami se dissento dalle tue conclusioni; ho riflettuto anche io sulla vicenda Charlie qualche tempo fa e mi rendo conto che la liberta` di pensiero e di parola da un lato e la liberta` di non essere offesi dal pensiero altrui sono APPARENTEMENTE inconciliabili.
sembra quindi che si debba pervenire ad una specie di auto-limitazione del pensiero per non offendere gli altri.
non sono affatto d’accordo: per mio conto arrivato ad una conclusione che a me pare semplice come l’uovo di Colombo e spero possa convincere anche te.
la soluzione non sta nella limitazione del pensiero o della parola, che e` sempre negativa, ma nella separazione.
chi si sente offeso da Charlie semplicemente eviti di comperarlo.
se uno spettacolo o un film mi offendono non vado a vederli.
chi e` offeso dai contenuti di questo blog faccia a meno di leggerlo.
ma pretendere che qualcun altro taccia idee che sono fastidiose per me solo perche` non le condivido e` un atto di arroganza massima.
quindi tuteliamo rigorosamente gli spazi di comunicazione pubblica nel senso che dici tu, ma non poniamo altri limiti alla liberta` di espressione con mezzi che possono essere ignorati da chi non condivide certi contenuti.
questa distinzione salva la liberta` e le impedisce anche di diventare offensiva per chi non la sopporta.
che ne dici? 😉
seriamente mettero` un disclainmer nella testata del mio blog.
ciao Borto, scusa se ti rispondo solo adesso. Quello che dici è vero. La libertà di parola è sacrosanta. Ma continuo a pensare che si possa esercitare con rispetto.
rischio di rendermi molesto con un’ulteriore controreplica? spero di no.
decenni fa quando studiai la linguistica appresi che il significato di un messaggio viene anche dal suo contesto.
chi potrebbe essere in disaccordo con quel che dici?
ma e` il momento scelto per dirlo che non mi convince.
dei fanatici uccidono persone che hanno detto quel che pensano accusandole di mancar loro di rispetto, anzi di mancar di rispetto al loro dio (che e` poi una variante linguistica dello stesso concetto)..
be`, trovo abbastanza imbarazzante che in un contesto simile si senta il bisogno di raccomandare il rispetto…
per non diventare troppo polemico, e allora dovrei chiedere: ma proprio niente da dire sugli assassini?
con amicizia e stima.
Condivido quello che dici. Non si uccide.
Condivido. Prima cosa non si priva nessuno per alcun motivo del dono prezioso che e’ la vita. Non faccio considerazioni sulla reazione jaidista perche’ sappiamo entrambi come la pensiamo e siamo d’accordo che e’ ingiustificabile. Se la giriamo sul contesto attuale che vede un clima pseudoreligioso iperreattivo e mi riferisco sempre agli stessi allora mi chiedo (e dico solo mi chiedo) se addirittura non ci sia anche una responsabilita’ (bada bene, non colpevolezza) perche’ le parole hanno un peso specifico.
la liberta` di pensiero non tollera limitazioni: o c’e` o non c’e`.
se io PESSO, dico solamennte PENSO, che dio non esiste, questo solo pensiero e` terribilmente offensivo e merita di essere pinito con la morte per molti fanatici credenti.
la liberta` di parola puo` trovare dei limiti, ma l’unico che considero accettabile (esclusi i reati commessi con le parole) e` quello che dicevo sopra: trovare il modo per cui chi si sente offeso da certe parole possa non sentirle, senza che a chi desidera dirle sia proibirlo di dirle, quandpo non possono raggiungere chi se ne sentirebbe offeso..
se poi il fanatico non si accontenta di non sentirle, ma proprio vuole che nessuno si permetta di dirle, allora questo e` fascismo e va combattuto con ogni mezzo.
all’intollerante non si deva dar ragione neppure un poco, neppure per spirito di concliiazione, perche` l’intolleranza non puo` essere accettata.
felice che ti siano piaciuti i BASTONCINI PROFUMATI.
🙂