i topi – 91.

questo post contiene immagini che potrebbero urtare la vostra sensibilita`.

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quella casa e` in rovina.

sta attaccata a quella in cui andro` a stare a giorni, e mi ci allarghero` nei prossimi mesi, quando avro` finito di ristrutturarla.

intanto occorre svuotarla dei detriti che in decenni di abbandono l’hanno riempita.

e` un lavoro duro, ma anche un modo di conoscerla meglio.

demolito (sperando di ricostrurlo piu` avanti) un vecchio forno del pane.

abbattuta al secondo piano una vecchia tramezza costruita con graticci intrecciati alla tedesca, che poggiava su un trave, in seguito tagliato per costruire un camino, e pericolosamente inclinata per mancanza di appoggio.

strappati, almeno in parte, gli strati di intonaci secolari diventati via via spessi dieci centimetri.

sembra, picconando, di entrare in una storia sconosciuta che ha perso le parole.

ed ora eccoci ai soffitti imbarcati e anneriti dalle fuliggini di camini secolari, peraltro gia` portati via chissa` da chi.

le controsoffittature precariamente inchiodate alle travi solette cedono abbastanza facilmente ai colpi, gli assiti sono a volte cosi` marci che basta toccarli perche` si sbriciolino: camminare qui sopra e` davvero pericoloso.

* * *

fra le travi e gli intonaci dei soffitti aggrappati a graticci di canne intrecciati per decenni i topi hanno fatto le loro tane riempiendo gli spazi di una quantita` inverosimile di noci, castagne, nocciole, di cui a terra ora precipitano i gusci seccati.

poi un’ombra cade, ed e` un grosso topo perfettamente mummificato, leggero come un involucro prosciugato di tutta la sua vita reale, ridotto ad un fake di se stesso.

il brivido di orrore primigenio per la peste non mi impedisce di sollevarlo per la coda sottile e rigida che sembra di plastica.

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ma, mentre spalo, ecco che tra la polvere dei gusci emerge tutta una sacra famiglia topesca: oltre al padre, la madre e il figlio, tutti secchi come gherigli sbiaditi.

ecco, che li metto in posa, vincendo lo schifo.

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dev’essere stato qualche veleno a ucciderli negli interstizi della loro tana sul soffitto dove hanno camminato per secoli migliaia di loro simili, e nello stesso tempo a produrre questo strano effetto egizio.

ricordati, o topo, che sei polvere, e polvere ritornerai.

10 risposte a “i topi – 91.

    • hai ragione!

      verissimo: questo blog ha preso una piega macabra negli ultimi giorni… 😦

      vedremo di rimediare, dai. 🙂

      poi mi fai anche venire in mente che forse il rapporto col post su san Valentino non e` neppure casuale…

      anche qui si tratta di cadaveri in coppia, e in piu` c’e` anche il figliolino…

        • veramente devo dissociarmi… 🙂

          evolutivamente i canguri sono piu` antichi.

          quindi sono i topi (e anche gli uomini) a discendere dai canguri, e non viceversa. 😉

            • no, non e` che puo` darsi: i canguri sono marsupiali, una forma piuttosto primitiva di mammiferi, che e` sopravvissuta soltanto nell’ambiente isolato dell’Australia dove forme piu` avanzate non si sono mai sviluppate e l’evoluzione locale e` rimasta bloccata a questo stadio,

              (in Nuova Zelanda, invece, i mammiferi non si sono neppure mai sviluppati).

              certo, la vita sulla Terra e` iniziata dagli organismi monocellulari.

              ma poi?

              i grandi dinosauri, ad esempio?

              e` vero anche che i primi mammiferi erano piu` piccoli dei grandi dinosauri, ma poi l’evoluzione ha seguito strade sue irregolari…

  1. Oddio, che paura. Mi fanno un certo schifo, non riesco a guardarli. Quando ero ad Addis Abeba un topolino in casa mia mi aveva fatto cacciare un paio di urla….Ho adottato subito un gatto randagio e il topo non si è fatto più vivo, per fortuna.

    • be`, io ti avevo avvisata, eh?

      del resto l’orrore istitntivo per topi e serpenti fa parte del corredo genetico, chi ce l’ha ha avuto nella selezione naturale piu` chances, e chi non ce l’aveva e` sparito dalla faccia della terra.

      mi da` da pensare di avere vinto quesot ribrezzo: forse sono poco vitale? 🙂

      comunque non illudiamoci: anche quando pullula di gatti una casa di campagna e` la sede naturale di generazioni di topi, gatti o non gatti.

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