una pieta` fuori posto – 245.

la mia.

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vero? falso? uno scherzo nello scherzo?

e chi se ne frega.

comunque credibilissimo.

* * *

ho espresso, in post precedenti, una solidarieta` fuori posto: quella per i docenti di quella gita, che avevano invece il dovere di vigilare.

* * *

«Ho consegnato all’istituzione scolastica il mio unico figlio sano e in buona salute e mi viene restituito cadavere».

la madre su Facebook.

sano.

* * *

ma non voglio dire tutto quello che penso.

io, a questo popolo disfatto, non ho proprio niente da dire, nessuna pieta` da dare.

qui in questo paese non si sbaglia mai soltanto se si e` sempre stronzi.

* * *

non vi sfugga il commento in fondo a quella videata li` sopra: l’enorme risata.

non vi sfugga che l’autore si e` fatto bello su Facebook di quel che sapeva ma si e` ben guardato dall’informare gli inquirenti.

* * *

storia esemplare: tragico ritratto dell’Italia e della sua classe dirigente.

forse mi adeguero`, d’ora in poi, anche sul blog.

una sghignazzata vi seppellira`, davvero.

11 risposte a “una pieta` fuori posto – 245.

    • carissima Chiara, ti confesso che oramai non sono piu` in grado di capire questo paese.

      intanto direi che dobbiamo avere chiaro che cose di questo tipo possono accadere solamente in Italia e che il resto del mondo non presenta questi problemi (semmai altri, ma questi no).

      te lo dico alla luce di un’esperienza concreta che faccio (sempre piu` volentieri) trascorrendo parte del mio tempo in Germania.

      e` chiaro che altrove c’e` un sistema di responsabilita`, collegato anche alle punizioni, che funziona.

      alunni come quelli che hanno palesemente partecipato attivamente con la vittima alla gestione del tragico incidente che gli e` costata la vita, sarebbero espulsi dalla scuola.

      risulta chiaro che qualcuno ha defecato nei corridoi di quell’albergo e che qualcuno ha buttato i suoi indumenti dietro il ragazzo morto.

      risulta chiaro che quei compagni fanno tutti assieme muro e sono decisi a negare.

      sono dei criminali? in potenza io direi di si`.

      a me fa letteralmente PAURA vivere in mezzo a persone simili, che ovviamente spandono invece paure razziste.

      altrove pero` l’umanita` puo` fare anche molto peggio, vedi gli islamisti.

      credo che gli esseri umani sono capaci di fare di tutto, nel male e nel bene.

      da sempre, e la storia ce lo dimsotra con migliaia di esempi.

      e` la societa` che ci salva, quando ci salva.

      ma la societa` italiana e` irrimediabilmente malata e il paese e` oramai invivibile salvo che per qualche nicchia isolata, ancora sfuggita al contagio.

      pero` ti confesso (scusandomi dello sfogo troppo lungo) che non sono piu` in grado di capire, e del resto mi rendo conto che praticamente a nessuno o quasi interessa neppure provarci.

      il silenzio e una dichiarazione amara di sconfitta globale mi sembrano l’unica risposta onesta.

  1. C’è una grande disordine mentale, il senso dell’omertà sempre più definito.
    A me fa sempre più disgusto vedere gente che offende, deride, che nasconde pur di sopravvivere e guadagnare quel poco senza la minima fatica. A me fa disgusto l’omertà, la mancanza di coraggio, il voler difendere ciò che fa comodo e non il giusto e la verità.
    Sono stanca, molto.
    Se dici che in Germania è diverso, ci credo. Questo sistema italia è uno schifo

    • il ruolo dei media italiani e` criminale.

      non dico che queste cose non possano succedere ovunque, ma – forse perche` gli italiani sono un popolo di semi-analfabeti che mediamente legge molto poco, i media enfatizzano sistematicamente qualunque porcata, e ingigantiscono a valanga la forza dei cattivi esempi.

      si aggiunge una follia giuridica oramai sistemica: ho appena letto di un ragazzino di 13 anni che filma la madre mentre fa sesso e poi si rifiuta di consegnarle il filmato; lei lo mena e finisce sotto processo.

      in Italia ci sono giornali che si sentono in dovere di darci queste “notizie”, per farci vivere in uno stato di bailamme emotivo permanente.

      e chiudere la tv non basta neppure piu` a difendersi.

      forse occorre collegarsi soltanto a siti di informazione stranieri.

      • già, la distorsione delle notizie mediatiche fa la differenza sull’esasperazione di certi comportamenti e sulla disgregazione sociale d’opinione che ne consegue.
        di persone che fanno cazzate come o peggio di questa è pieno il mondo.
        ricordo di qualche anno fa la moda mai morta soprannominata “balconing” (lanciarsi in piscina direttamente dalle proprie camere, a vari piani di altezza). sono all’ordine del giorno anche atti che lasciano ben poco alla fantasia, vedi roulette russa con pistola carica.
        all’estero se ne parla in modo più distaccato, si tende a mantenere le questioni etiche ed emotive fuori dalla porta, probabilmente per non aizzare troppo l’opinione pubblica più che per farla ragionare obiettivamente.

        ho qualche sospetto che questa diversa impostazione informativa segua approcci di potere politico diversi, adattati alla cultura specifica a cui sono rivolti.
        il controllo mediatico dell’informazione non sarebbe di per sè libero nemmeno in altre nazioni più civili della nostra, in senso profondo.

        questo tuo pezzo:
        “si aggiunge una follia giuridica oramai sistemica: ho appena letto di un ragazzino di 13 anni che filma la madre mentre fa sesso e poi si rifiuta di consegnarle il filmato; lei lo mena e finisce sotto processo.”
        mi pare esemplifichi al meglio non uno ma due problemi, forse è quello che intendevi anche te.
        da una parte certe follie giuridiche come la tua riportata (anche se sarebbe da approfondire per conoscere meglio i dettagli, in primis da capire chi l’ha denunciata e se ha ferito gravemente suo figlio), di cui i tribunali in italia sono pieni e bloccano il sistema giudiziaro azzoppando il paese. questa già di per sè è una malattia mortale.

        dall’altro lato è proprio l’uso della notizia, svincolata dai problemi che abbiamo già, in questo caso in fatto di applicazione della giustizia: gli editori si guardano bene dal far capire cosa sia realmente successo, non ha così importanza saperlo.
        è più importante creare una storia paradossale per restare impressi. sfruttare ciò che si sa del reale per fare scalpore, per colpire l’interesse, tagliando la notizia dove e quando fa comodo (si può sempre rettificare, in caso di evidenze lapalissiane).
        per far parlare di sè, per essere sulla bocca del maggior numero di persone, che in questo modo si saturano e cominciano a reagire in modi diversi.
        rassegnazione e adattamento negativo per la maggior parte, deliri e atti inconsulti e disorganizzati in minor misura.
        in pochi in mezzo a questo caos riescono a mantenere dritta la rotta verso una qualunque direzione precisa, in pochi possono permettersi di avere il tempo e le competenze di riflettere criticamente, di agire in modo logico all’interno di una realtà in cui si esalta l’illogicità, la follia e gli esempi di prevaricazione non puniti.

        i pochissimi che hanno capacità di riflessione, pianificazione, organizzazione unite alla disponibilità di risorse dominano alla lunga in questa situazione di saturazione informativa. hanno da guadagnarci se permane il caos, i disordini, contestazioni che si contestano l’una contro l’altra, mettendo i cittadini contro sè stessi invece che contro chi li sfrutta e si prende gioco di loro, e gli ride neanche più sotto i baffi ma in faccia.
        ci si può permettere anche questo in italia, ormai.

        una notizia ad effetto è una notizia che influenza facilmente, è un’informazione che ha potere, che veicola potere.
        sta a chi la usa utilizzarla nel modo corretto per contrastare l’utilizzo scorretto di altri, sta a chi la conosce spiegarla per diffondere consapevolezza in tutti, o nei curiosi almeno.

        una persona comune non ha la percezione di quale sia il proprio potere, come non ha la percezione di quale sia il potere degli altri su di sè.
        non considerano la questione e sbagliano perchè così vengono manipolati in modo maggiore verso la strada peggiore.

        • a me pare che all’estero, per quel che ho visto, il giornalista in genere si pone il problema dell’effetto che puo` fare la notizia che da` e cerca di contemperare il diritto di cronaca con le esigenze sociali.

          ma soprattutto e` diverso il pubblico dei lettori; i giornali scandalistici alla Bild esistono anche in Germania, per esempio, ma hanno un riconosciuto carattere plebeo e un lettore colto si vergogna di dargli ascolto; in Italia oramai tutta la stampa o quasi funziona sul modello plebeo e non si trova quasi neppure piu` un’oasi di informazione critica e colta.

          il che fa capire che la colpa principale e` del pubblico, che ha accettato di farsi degradare oppure e` gia` degradato e non sente il bisogno di niente di meglio.

          certamnete non nutro la minima illusione sul fatto che la stampa tedesca o in genere straniea non sia condizionata o condizionante, ma e` il modo diverso di condizionare che mi colpisce.

          facendo un esempio locale, Scalfari piu` che giornalista e` un grande condizionatore, ma svolge il suo ruolo facendo appello a modo suo alle facolta` di ragionamento e alla cultura del suo lettore; Feltri condiziona, come tutta la destra, con l’appello agli istinti, alle paure, alla morbosita` sessuale.

          si rivolge alle persone comuni, facilmente manipolabili, e da questo punto di vista, mera merce di scambio informativo, strame per le stalle del potere.

  2. Uno schifo. Ecco.
    È difficile essere genitori ma la società così com’è non aiuta di certo. Mi preoccuperei molto sapere che mio figlio sia “corresponsabile” se non addirittura responsabile di un fatto gravissimo e la scampi dalla punizione.
    Si può dire sano un ragazzo che si comporta così? Defeca nell’andito quando a casa sua non lo fa?
    La vita come pretesto per sfogare le bestialità?
    Li avrei espulsi dalla scuola tutti.

    Le punizioni ci vogliono sono necessarie…altrimenti la scuola non ha ragione d’essere.

    • condivido completamente.

      le punizioni sono un aspetto essenziale dell’educazione, direi che se vengono meno e` l’educazione stessa che si dissolve.

      naturalmente devono essere preferibilmente simboliche e soprattutto ben motivate; tuttavia neppure un tasso misurato di punizione fisica e` completamnete eliminabile a mio parere.

      io almeno mi sono regolato cosi`, a suo tempo.

  3. Ho letto tutto e…
    “il silenzio e una dichiarazione amara di sconfitta globale mi sembrano l’unica risposta onesta.”
    Ecco.
    E’ terribile per me dover ammettere che queste di Bort sono anche le mie risposte.
    gb
    Grazie a tutti coloro che hanno dato vita a questi “commenti” ampi.

non accontentarti di leggere e scuotere la testa, lascia un commento, se ti va :-)