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per un papa Francesco che dice, a proposito degli omosessuali: Chi sono io per giudicare?, ci stanno molti cardinali che invece giudicano benissimo.
e oggi quello che ha parlato, a proposito del referendum irlandese che ha legalizzato il matrimonio omosessuale, e che sa giudicare benissimo e` nientedimento che il Cardinale Segretario di Stato, in pratica il numero due del Vaticano.
Francesco non puo` giudicare, ma Parolin non ha problemi a farlo; evidentemente tiene a far sapere di essere in disaccordo col papa:
Non si può parlare solo di una sconfitta dei principi cristiani ma di una sconfitta dell’umanità.
che cosa intende la Chiesa per umanita` in questo caso si puo` capire dal fatto che rifiuta di riconoscere l’ambasciatore nominato dalla Francia in Vaticano perche` omosessuale.
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dice il cardinale Parolin:
Ogni futuro dell’umanità e della Chiesa anche di fronte a certi avvenimenti che sono successi in questi giorni rimane la famiglia.
Colpirla sarebbe come togliere la base dell’edificio del futuro”.
mi restera` sempre incomprensibile come colpisca la famiglia chi invece vuole proprio sposarsi e formarne di nuove.
certo, potrebbero essere senza figli, se non adottivi; ma qualcuno vorrebbe negare a un uomo e a una donna sposati ma senza figli di essere comunque una famiglia?
pero` capisco che di famiglia non possano capire molto i preti cattolici che non possono formarsene una.
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pensate un po`: c’e` qualcosa di piu` contronatura che obbligare un uomo, se vuole dedicarsi al suo Dio, a rinunciare a formarsi una famiglia e ad avere una vita sessuale, cioe` ad essere integralmente uomo?
c’e` qualcosa di piu` offensivo per tutte le famiglie del mondo considerare il sesso qualcosa di inessenziale?
un adornamento inutile della vita umana, al quale si puo` tranquillamente rinunciare, ufficialmente, salvo poi fare sesso di nascosto con i bambini, come fanno alcuni preti?
e` possibile consentire a una istituzione di casti, veri o presunti, di dettare le regole della morale sessuale?
qui mi fermo su questo punto.
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la nuova morale sessuale nasce prima di tutto dal bisogno di rendere il sesso umano non procreativo.
una specie fragile biologicamente e perdipiu` poco fertile, che originariamente subiva la falcidie di una terribile mortalita` infantile, ed era costretta per sopravvivere a una attivita` sessuale continua volta alla riproduzione di neonati che morivano per il 90%, doveva necessariamente fissare nella propria morale il nesso obbligatorio fra sesso e generazione, almeno da quando divenne consapevole del rapporto fra le due cose.
ma da quando una variazione genetica circa 10.000 anni fa comincio` a proteggerci da quel particolare bacillo intestinale che faceva strage dei neonati, questo vincolo divenne meno pressante.
anzi, il problema attuale, da ultimo diventato drammatico, e` come impedire che la sfrenata attivita` sessuale, che ci distingue come specie e che era necessaria una volta, non produca l’autodistruzione demografica per eccesso di nati.
e` qui che nasce la famiglia consapevole, come scelta, che programma le nascite con gli strumenti adatti, messi a disposizione dalla ricerca nel campo della contraccezione, ma non agisce contronatura inibendo il desiderio.
e puo` essere anche di persone dello stesso sesso, anche se difficilmente avra` figli biologicamente propri, a meno di non ricorrere a pratiche procreative artificiali.
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ma le religioni seguono i loro antichi testi sacri, a volte perfino peggiorati.
il cristianesimo primitivo prevedeva il divorzio (l’ho dimostrato tempo fa in una serie di post); nella predicazione originaria di Jeshu, la camera nuziale, che fosse anche simbolica, costituiva l’unico vero sacramento, capace di congiungere l’uomo con dio.
e se il matrimonio e`, anche per la Chiesa, un sacramento, puo` un sacramento essere negato ad un gruppo umano particolare?
puo` dirsi ancora cattolica, cioe` (a suo dire) universale, una Chiesa che esclude una minoranza dell’umanita`, considerandola in se stessa peccato?
e` la strana idea di umanita` che ha la Chiesa, che demonizza gli omosessuali, oppure considera la depressione un vizio capitale, chiamandolo accidia, e condanna all’inferno i suicidi, escludendoli perfino dalla sepoltura comune.
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per fortuna, viene da dire, che le religioni sono tutte locali e non universali e si combattono fra loro…
Ma alla fine il sesso non è semplciemente lo sfogo di una pulsione?
Meglio vivere senza, e non per motivi religiosi, ma per una scelta utilitartistica e opportunista.
Il sesso è una dipendenza, né più né meno di quella dalle droghe, dalla nicotina, dall’alcol o dal gioco.
Considerando quanto la società contemporanea stia virando verso l’individualismo, è solo una questione di tempo prima che la “guerra dei generi” non interessi più a nessuno, vedrai.
E in fondo è meglio così, no?
il sesso e` una dipendenza, e` indubitabile: solo che e` predisposto dalla natura e non e` artificale, a differenza delle altre.
infatti le sostanze che l’organismo produce per regolare l’attivita` sessuale hanno qualche affinita` con alcune di quelle costruite artificialmente che chiamiamo droghe.
dopo di che, da dipendente dal sesso (e` l’unica dipendenza che ho, a parte quella dal blog), ogni volta che sento qualcuno dichiarare che si puo` vivere senza, in assoluto, qualche forma di attivita` sessuale, sono portato a non credergli.
pero` probabilmente la vita e` cosi` varia che ci sono esseri umani che riescono effettivamente a realizzare questo tipo di comportamento.
forse sono degli alieni che vengono in incognito da qualche remoto pianeta interstellare dove la vita si e` sviluppata riproducendosi per vie diverse dal sesso? boh!
la liberal,izzazione dell’omosessualita`, a mio parere, e` una conseguenza indiretta della pillola anticoncezionale, che ha reso molto simile, in quanto egualmente infecondi, sia il sesso eterosessuale sia quello omo.
quando fare sesso fra due esseri umani e` generalmente egualmente infecondo, la questione del sesso della persona con cui lo fai diventa veramente un mero gusto personale o perfino l’effetto di capricci del momento.
la pillola ha mascolinizzato la donna, dal punto di vista maschile: e` ben diverso fare sesso con una donna SAPENDO che potrebbe restare incinta, pur con tutte le precauzioni, oppure farlo sapendo che IN NESSUN CASO, neppure per incidente, potra` esserci fecondazione.
e da questo punto di vista la tua osservazione e` acuta: la guerra dei generi non interessa – gia` oggi – piu` nessuno, dato che i generi, a loro volta, son diventati una mera apparenza fisica.
l’attrazione, pserabilmente, si collega allora di piu` a certe caratteristiche psicologiche: alla capacita` femminile di accoglienza, ad esempio, oppure, dall’altra parte, alla virilita`; ma anche queste non sono sempre cosi` strettamente collegate al sesso biologico.
insomma, alla fine, restano le singole persone, che possono incontrarsi anche sulla base dei loro gusti sessuali o al loro feeling psicologico e a quel mix irripetibile di fisicita` e mente, e le loro presunte appartenenze sessuali contano sempre meno.
basta pensare al fenomeno abbastanza sconvolgente e nuovo delle varie forme di transessualita`.
se questo e` individualismo, occorre poi dire che valorizza, pero`, di molto, la scelta di formare una famiglia e quella di avere figli.
dato che la trasforma da un obbligo biologico, da uno stratagemma della natura, in una scelta consapevole.
ed e` la stessa trasformazione che riguarda un altro aspetto centrale del vivere umano, la morte, che tende pure a diventare sempre piu` il momento di una scelta consapevole e razionale.
ma contro tutta questa incredibile e mai vista trasformazione profonda dell’essere umano e della vita stessa, la Chiesa ufifcile (dove Francesco conta poco e passera` presto) resta fermamente legata al passato, come tutte le altre religioni, svolgendo fino in fondo in forme nuove un ruolo oscurantista gia` praticato nella maggior parte della sua storia.
– ti chiedo scusa, ma mi accorgo di avere scritto un ulteriore post…
grazie degli spunti.
Nessuno ha considerato che oltre il sesso c’è il fare l’amore? Recludiamo tutto dentro a pochi atti sessuali, una spinta e un orgasmo, magari anche soddisfacente, e poi? Certo che di quello se ne può fare a meno, basta una sana masturbazione. Ma di tutto il resto no, che sia atto di procreazione o semplice scambio d’affetto e amore.
Io non credo ala deriva individualistica; è solo un modo di coprire il proprio egoismo di maschio. Le donne hanno, o almeno io ho, un’altra visione e sesso per me è divertimento e passione e senza non potrei mai stare.
non vorrei dire una cosa troppo crudele, ma facilmente diventa dipendente dal sesso chi impara a farlo molto bene, sia perche` congiunge il sesso con l’amore, sia perche` invece lo coltiva in se stesso, come pura tecnica e ginnastica amorosa.
sappiamo bene che, per moltissimi esseri umani, sesso e tenerezza non sono separabili, ma la storia e la sociologia ci dicono che esistono anche esseri umani (prevalentemente, ma non solo, di tipo maschile) per i quali il sesso invece e` sopraffazione e umiliazione del partner.
ed esistono perfino, per fortuna di questi, esseri umani per i quali fare sesso e farsi umiliare, offendere o maltrattare sono una identita`.
insomma, ci sono quasi cosi` tanti tipi di sesso quanti sono gli esseri umani (per fortuna) e chi non ha almeno qualche sua particolarita` in questo rischia semplicemente di essere povero, ripetitivo e standardizzato.
l’individualismo potra` mai farci perdere di vista la potenza della immedesimazione che ci trasfigura nel sesso facendoci uscire da noi stessi?
io non credo, e neppure nelle peggiori delle ipotesi sul futuro umano.
la prima dipendenza di cui scrivi, ammetto di non trovarla una dipendenza, ma una fonte di piacere. una voglia da soddisfare, una necessità, non una dipendenza, alla quale do un’accezione negativa.
Altro discorso è quello dell’umiliazione e della violenza. Ecco che si manifesta non solo nel sesso, ma anche nel vivere quotidiano, ove la sottomissione è regola.
Sono troppo ingenua se credo che chi pensa all’individualismo forse è solo perché non ha la giusta serenità per concretizzare rapporti? E parlo di tanti. Alle volte anch’io cado nella tentazione, ma poi cerco sempre un varco, uno spiraglio per legittimare la mia sete di relazioni.
Siamo così complessi, così diversi, così confusi, noi esseri umani…
la dipendenza, se riguarda altri esseri umani, non mi pare affatto una situazione cosi` negativa, anche se tecnicamente si definisce come la ricerca ostitnata e ripetuta di esperienze molto positive e piacevoli, per non dire inebrianti.
il discorso dell’umiliazione inflitta o subita con piacere non merita giudizi morali, fino a che si svolge tra consenzienti dai gusti complementari.
ma purtroppo non e` sempre cosi`.
confusione, complessita`, ricchezza, entro certi limiti, possiamo considerarli sinonimi?