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siamo confortati, non l’hanno fatto apposta, dicono.
l’esercito di Israele uccise 4 bambini, tre fratelli e un cuginetto, sulla spiaggia di Gaza, il 16 luglio 2014.
ma ora c’e` stata un’inchiesta: Fu un errore.
e potete esserne ben sicuri, visto che l’inchiesta e` stata svolta dall’esercito israeliano.

Ismail, Mohammed, Zakaria, Ahed morirono nel bombardamento di un container davanti agli hotel dove era alloggiata la stampa internazionale.
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l’indagine e` stata svolta non da qualche osservatore esterno imparziale, ma dall’Israel Defence Force.
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sono questi che ci assicurano che si trattò di un errore di identità: i militari li scambiarono per miliziani di Hamas.
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nessun colpevole, quindi nessun processo: del resto, ve lo immaginate un giudice israeliano che processa dei militari del suo paese per avere bombardato dei miliziani palestinesi che assomigliavano terribilmente a dei bambini neppure entrati nell’adolescenza?
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correvano sulla spiaggia dietro a un pallone, ma non erano stati identificati come bambini.
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quando dopo la prima esplosione ha colpito un container e uno dei bambini è morto sul colpo, l’aviazione ha lanciato un secondo razzo contro gli altri tre che correvano verso le terrazze degli alberghi.
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ma chi sapeva che fossero bambini?
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come se potesse cambiare qualcosa il fatto che fossero piuttosto dei civili adulti.
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qualche giorno dopo, del resto, non e` stata bombardata e distrutta anche la loro casa?
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era il 16 luglio 2014, dopo una settimana dall’inizio dei bombardamenti di Margine Protettivo su Gaza, e c’erano gia` stati piu` di 200 morti palestinesi.
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nella serie come negare l’evidenza l’inchiesta ha stabilito che il container vicino al quale si trovavano i cugini Bakr era “in un’area utilizzata esclusivamente dai miliziani”.
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infatti c’erano i bambini a giocare.
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presa “la decisione di colpire il container, sono state chieste le autorizzazioni ed è stato fatto un controllo per garantire che non ci fossero civili nell’area”.
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infatti c’erano i bambini a giocare.
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“errore d’identità”, non perseguibile penalmente.
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chiuse le indagini della polizia militare, tutto archiviato per i giudici di Israele, ma non per i cuori delle vittime.
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Nei bombardamenti di Margine Protettivo le vittime a Gaza furono tra le 2.127 e 2.168, tra cui 495–578 bambini, e 11.100 vennero feriti. 66 soldati israeliani, 5 civili (tra cui un bambino) e un cittadino tailandese sono stati uccisi, 469 soldati e 837 civili israeliani vennero feriti.
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La procura militare israeliana ha annunciato di aver aperto altre tre inchieste per altrettanti incidenti avvenuti nella Striscia di Gaza la scorsa estate durante Margine Protettivo.
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Due di queste indagini sono nate dalle dichiarazioni rese da alcuni soldati a Breaking the Silence, associazione di ex militari che denunciano i soprusi dell’esercito nei confronti dei civili palestinesi.
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In entrambi i casi presi in considerazione dalla corte militare israeliana un ufficiale avrebbe ordinato di sparare su obbiettivi casuali “per uccidere il più possibile”.
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Il comando sarebbe stato dato per ricordare dei commilitoni morti dei quali si stava celebrando il funerale.
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La terza indagine si occupa invece del bombardamento di una caffetteria a Khan Younis, seconda città della Striscia, nella quale stavano trasmettendo una partita della Coppa del Mondo.
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Nove persone persero la vita in quell’offensiva e secondo il magistrato “è ragionevole pensare che l’attacco sia stato portato avanti senza l’osservanza delle regole d’ingaggio dell’Idf”.
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scrivo queste cose cose col cuore pieno di disgusto, ricavandole dal Fatto Quotidiano, e spulciando qualche commento:
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Alle “anime belle” che si indignano…
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mentre una certa Deborah dice che anche i bambini palestinesi sono terroristi.
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