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il terzo Bush, quello che si candida ma non e` ancora diventato, si e` gia` detto indignato che un papa si occupi di politica nella sua enciclica, perche` l’ambiente e` un tema politico, non religioso.
io non credo alla distinzione fra politica e religione e quindi penso che anche chi crede abbia il diritto di dire le proprie opinioni, religiose e in quanto tali politiche, fino a che non abusa della propria posizione sociale o non esprime idee contrarie ai valori fondamentali dell’umanita`, ma questo e` un altro discorso.
gia` da molte altre parti dello stesso colore dei Bush e` partita l’offensiva contro un documento papale giudicato fastidioso da tutti coloro che vorrebbero continuare indisturbati la distruzione del pianeta in nome dei loro profitti.
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in questo contesto verrebbe spontaneo schierarsi a difesa di questo testo.
e invece prevale in me proprio la voglia di criticarlo, anche se da altri punti di vista.
ma credo che sia un segno di attenzione e di rispetto.
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il testo e` complesso (sono 200 pagine e non le ho ancora lette tutte, ma credo neppure che mai lo faro`), ricco di accenti personali e toccanti, si conclude perfino con due poesie, di pugno di papa Francesco.
bella o grottesca, la prima, giudicate voi:
Preghiera per la nostra terra
Altissimo Signore,
che sei presente in tutto l’universo
e nella più piccola delle tue creature,
Tu che circondi con la tua tenerezza
tutto quanto esiste,
riversa in noi la forza del tuo amore
affinché ci prendiamo cura
della vita e della bellezza.
Inondaci di pace,
perché viviamo come fratelli e sorelle
senza nuocere a nessuno.
Padre dei poveri,
aiutaci a riscattare gli abbandonati
e i dimenticati di questa terra
che tanto valgono ai tuoi occhi.
Risana la nostra vita,
affinché proteggiamo il mondo
e non lo deprediamo,
affinché seminiamo bellezza
e non inquinamento e distruzione.
Tocca i cuori
di quanti cercano solo vantaggi
a spese dei poveri e della terra.
Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa,
a contemplare con stupore,
a riconoscere che siamo profondamente uniti
con tutte le creature
nel nostro cammino verso la tua luce infinita.
Grazie perché sei con noi tutti i giorni.
Sostienici, per favore, nella nostra lotta
per la giustizia, l’amore e la pace
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io invece voglio esprimere una riflessione critica su questo testo, ma di ben altro genere.
sta proprio all’inizio della introduzione la prima vistosa contraddizione.
scrive papa Bergoglio, dopo avere ricordato che Francesco d’Assisi parlava della terra come di una sorella dell’uomo:
2. Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei.
Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla.
La violenza che c’è nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi.
ora, come puo` un cristiano criticare l’idea che gli uomini siano proprietari della Terra sulla quale vivono?
Dio disse:
«Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Genesi, 1, 26
certo, questa non e` una autorizzazione a saccheggiarla ne` tantomeno a distruggerla.
ma l’idea che l’uomo e` il signore del pianeta, anzi del cosmo intero, e` tipicamente ed unicamente cristiana.
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ma, appunto, mi si dira`: dominio che esige rispetto.
ma la distruzione della natura e` frutto solamente del peccato, del mancato rispetto del senso del limite, oppure dipende principalmente da qualcos’altro?
vi e` una continuita` del pensiero cattolico su questo punto, una continuita` necessaria, come vedremo subito.
anche Paolo VI nell’enciclica Octogesimo anno scriveva nel 1971 che l’uomo, «attraverso uno sfruttamento sconsiderato della natura, rischia di distruggerla e di essere a sua volta vittima di siffatta degradazione».
insomma la crisi ecologica sarebbe una conseguenza drammatica dell’attività incontrollata dell’essere umano.
se gli esseri umani fossero misurati nel loro rapporto con la natura, la crisi non esisterebbe: essa nasce dalla prepotenza e dal peccato.
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questa, purtroppo, e` una pia favola.
se in un secolo l’umanita` e` passata da 1 a 7 miliardi di persone, non c’e` senso della misura che tenga.
l’alterazione dei rapporti naturali e` inevitabile.
insomma, la prima causa della catastrofe ecologica che incombe sta nella demografia.
ma questo la Chiesa non puo` dirlo, perche` sarebbe come dire che la propria morale sessuale e` sbagliata.
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la stessa Chiesa che e` contraria ad ogni forma di controllo delle nascite e che ammette la positivita` della vita sessuale solamente se rivolta alla riproduzione, come puo` poi venire a farci la morale sui buoni comportamenti ecologici?
il primo e piu` importante degli imperativi morali ecologici e` quello di generare con consapevolezza e responsabilita` un numero di figli che possano essere cresciuti dignitosamente.
ma se la Chiesa insegna il contrario!
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in tutta l’enciclica non mi pare sia mai minimamente affrontato questo tema.
ed e` qui che purtroppo tocca dire che, nonostante la nobilta` degli accenti e delle intenzioni, anche nell’originalita` della scrittura, l’ecinclica di papa Bergoglio rimane una contraddizione in termini.
C’è un errore fondamentale nel tuo ragionamento. Quando scrivi “insomma, la prima causa della catastrofe ecologica che incombe sta nella demografia. ma questo la Chiesa non puo` dirlo, perche` sarebbe come dire che la propria morale sessuale e` sbagliata.”
dai per scontato che il cattolico deve procreare come un coniglio.
La castità, questa sconosciuta.
Eppure nel medioevo era tutto un berciare di castità.
Immagino che lo cherry-picking (perdona l’anglismo) sia involontario.
bravo, hai riproposto la morale cattolica.
ti informo che la castità non risulta praticabile per la maggior parte degli esseri umani; che? non lo sapevi? 😉
e inoltre, essendo contronatura (lei davvero) ha una serie di effetti collaterali assolutamente negativi e da evitare sul piano psicologico (a parte rare eccezioni).
siamo una specie animale a indice di fertilità piuttosto basso (e oltretutto rapidamente decrescente), un genetista americano dice perché siamo un ibrido riuscito per sbaglio.
questo fatto, unito all’altissima mortalità infantile originaria (risolta da una variazione genetica casuale soltanto una decina di migliaia di anni fa) ha portato al monstrum di un animale programmato per fare sesso tutto l’anno senza una stagione riproduttiva.
la morale cattolica è incompatibile con la biologia umana, e infatti ben pochi cattolici la rispettano, del resto.
giusto per essere un poco sintetico per una volta.
A me risulta che “castità” significhi semplicemente “tieni inserito il cervello e non pensare col pisello”. Guarda i ciellini. Quella roba lì è castità. 4 o 5 figli ed è ancora castità. Significa “far l’amore è una cosa bellissima, dagli la dignità che merita. Riconosci la dignità dell’altra/o e non trattarla come un oggetto. Usa la testa che le tue azioni hanno conseguenze anche per gli altri. E con altri si intende anche chi verrà al mondo”.
Non sò forse chi ha spiegato a me queste cose aveva una serenità che è riuscito a trasmettere perché una volta messo al centro l’altro le conseguenze mi appaiono semplici da tirare.
Amore è… Mettere il bene dell’altro prima del tuo.
Ed anche se la Disney infila questo insegnamento morale in bocca ad un pupazzo di neve in un cartone per bambini non per questo ha meno valore, anzi.
Castità è appunto quello, mettere il bene del tuo prossimo, della tua amata/o prima del tuo.
Poi un po’ troppa gente l’ha intesa “un po’ malino”.
Quella roba qua è la morale cattolica. Poi mi pare di capire che purtroppo tu più che cattolici “con le palle” hai incontrato piuttosto cattolici farisei, sepolcri imbiancati. ☺
non mi dilungo in una discussione sulla castità, dato che ha molte implicazioni delicate con riferimento alla privacy,
osservo soltanto che il piacere sessuale è legato alla produzione naturale nell’organismo umano di sostanze che hanno la stessa natura di quelle contenute in alcune droghe e danno forme di dipendenza analoga, almeno nella maggior parte degli individui (tra i quai mi metto anche io, o magari metto me stesso da giovane: la castità consapevole è certamente una ricetta buona per l’età matura, quando la produzione di ormoni cala drasticamente).
cito il caso limite di un mio amico morto vent’anni fa di AIDS che riusciva ad avere anche più di 10 orgasmi per notte (ovviamente non con me! meglio precisare, non si sa mai…).
constato che vi è una grande varietà di comportamenti e di strutturazioni della sessualità umana.
non dico che la castità consapevole non sia una buona scelta, se liberamente adottata e non imposta, a suon di lapidazioni, ad esempio; dico che non è proponibile a tutti se non con imposizioni come quelle coraniche.
e allora mi si deve spiegare che valore possiamo attribuire ad una morale sessuale come quella cattolica, che in partenza non è adatta alla generalità degli uomini e per prima cosa discrimina una piccola minoranza, capace di praticarla, da una grande maggioranza che proprio non ci riuscirebbe mai e che deve rassegnarsi ad essere considerata colpevole di essere quel che è.
Dai, ma quale colpevolezza. La morale sessuale cattolica non significa affatto che non devi trombare, solo che c’è un tempo per trombare se vuoi fare un bambino ed un altro tempo per trombare se non vuoi fare un bambino. ☺
Ps: ti spiace se riprendo questo nostro interessante scambio e lo tramuto in un pezzo sul mio buseca.wordpress.com?
credo che non ci sia neppure da chiedere permesso (io almeno non uso farlo): si tratta di riutilizzo di discussioni che sono già pubbliche; anzi, semmai ringrazio.
vedi, il nodo del problema non è il metodo Ogino-Knaus che notoriamente non funziona bene nella contraccezione.
il vero problema è che per la Chiesa la funzione della sessualità è la riproduzione, e di conseguenza tutte le persone che la praticano a fini non procreativi sono moralmente inferiori.
esattamente come nell’islam, del resto.
e invece in natura la sessualità ha fini più vari, almeno nel mondo dei primati ai quali apparteniamo, compreso uno scopo importante legato alla socializzazione e al rinforzo dei legami di gruppo.
Ah, incompatibile con la biologia umana. Anche mettendo nel conto che abbiamo (o dovremmo avere) una testa pensante?
Cordialità. ☺
Ps: quella storia dello scherzo evolutivo non la sapevo. Non si smette mai d’imparare.
https://bortocal.wordpress.com/2013/12/03/genemccarthy-non-discendiamo-solo-dalle-scimmie-638/
quanto alla testa pensante, non esageriamo: funziona molto male se con le nostre elaborazioni culturali costruiamo delle leggi morali incompatibili con la natura della maggior parte degli esseri umani.
ti consiglio un’occhiata anche a questo:
https://bortocal.wordpress.com/2012/06/05/283-perche-lhomo-sapiens-sapiens-fa-sempre-allamore/
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