il luglio più caldo di sempre – 395.

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parlare delle masse di disperati che fuggono da paesi in guerra o dalle carestie provocate dal riscaldamento globale serve benissimo a non parlare del riscaldamento globale stesso, pare, ed è perfino più tranquillizzante.

è dal 1880 che si misura la temperatura media del pianeta; le temperature precedenti sono frutto di stime.

anche se dal mio nuovo punto di osservazione montano non si direbbe (in casa mia la temperatura naturale non è mai arrivata a 27 gradi), il luglio 2015 è stato il più caldo dal 1880, a livello planetario: temperatura media sul globo di 16,61 gradi centigradi; e ci si comprende anche l’emisfero australe, dove è inverno, naturalmente.

temperatura della terra e dell’acqua degli oceani di 0,81 gradi centigradi superiore alla media del ventesimo secolo.

il record precedente, per il mese di luglio, era stato del 1998.

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ma non solo il luglio 2015 è stato il più caldo da quando si misurano le temperature globali: anche giugno, maggio e aprile lo sono stati.

facile dedurre che fino a questo momento il 2015 è l’anno più caldo dal 1880.

il record precedente dell’anno più caldo era stato del 2014, prima ancora del 2010 e ancora prima del 2005.

insomma, dopo un quindicennio di stasi apparente e non bene spiegata (sembra peraltro dovuta ad errori di calcolo), le temperature del pianeta hanno ricominciato a crescere in modo deciso.

e guardando in questa cartina la crescita delle temperature nell’Africa tropicale e nel Medio Oriente in particolare, ci si spiegano tante cose.

Clima, anche nel 2015 caldo da record: luglio il mese più bollente di sempre

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secondo i climatologi l’umanità potrebbe sopravvivere ala catastrofe climatica globale se l’aumento delle temperature rispetto al secolo precedente resterà limitato a 2 gradi.
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sono passati soltanto 15 anni del nuovo secolo e siamo già arrivati ad un aumento di 0,80 gradi; ne abbiamo a disposizione altri 1,20 nei prossimi 85 anni per sperare di sopravvivere.
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quando li raggiungeremo? nel 2025? nel 2030? nel 2035?
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dopo di che la situazione comincerà ad essere fuori controllo, dicono, climaticamente parlando.
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veramente a me pare che stia finendo fuori controllo già ora, anche da altri punti di vista.
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soltanto, ancora pochi hanno ben chiaro perché.
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non ci resta che sperare in una glaciazione che contrasti questo effetto.
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ma secondo diversi studiosi è proprio con un picco di riscaldamento globale, seguito da un brutale crollo delle temperature, che inizia una glaciazione.
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nei casi precedenti sembra che sia andata proprio così.
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dire queste cose significa naturalmente dire anche che la civiltà che abbiamo conosciuto è finita.
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stiamo entrando in un futuro ampiamente incognito.

17 risposte a “il luglio più caldo di sempre – 395.

  1. ci piace segnare sempre nuovi record 🙂
    la glaciazione non sarà la soluzione. Quello semmai sarà il colpo finale.

    • si` si`, sono d’accordo.

      prima saremo sterminati in un modo, col caldo.

      e subito dopo subentrera` sui pochi sopravvissuti la strage per il gelo, immagino.

      • Il periodo caldo più che essere sterminati noi metterà a dura prova le risorse alimentari e idriche.

        Serve certamente una ridistribuzione di coscienza a livello globale. Forse arriverà nel periodo caldo, cioè troppo tardi.

        • be`, intendo proprio questo: una drastica riduzione della disponibilita` di cibo ed acqua, che porta a carestia e a epidemie.

          la coscenza c’e` gia`: inutile aspettarsene di piu`, considerando che non e` interesse della elite che le future vittime si rendano conto del destino che le aspetta.

          pero`, dove la situazione si e` gia` fatta insostenibile stiamo gia` assistendo al collasso sociale e culturale e alla nascita di una nuova barbarie.

          • Se questa è tutta la coscienza che è possibile aspettarsi, allora forse non è nemmeno l’1% di quello che servirebbe per aggiustare le cose.

            Non si può salvare chi non vuol essere salvato 🙂

            • gli esseri umani sono generalmente abbastanza stupidi per natura propria; come se non bastasse, il progresso tecnologico ha creato delle tecniche perfezionatissime per rincretinirci tutti ancora di piu`.

              non e` che gli esseri umani non vogliano essere salvati; e` che gli si fanno vedere dei pericoli che non sono quelli reali e loro ovviamente si preoccupano di essere salvati soltanto da questi falsi pericoli.

              • non so fino a che punto è possibile far passare l’ignoranza come una giusta scusa. Ad ogni modo a me la stagione fredda piace di più 🙂

                • sai che sono d’accordo con te: l’ignoranza non e` mai un’attenuante; non capisco neppure perche` dovrebbe esserlo, visto che tutti, volendo, possono informarsi.

                  anzi, a mio modesto parere, l’ignoranza definisce la colpa in maniera indiscutibile.

                  dove ci sono delle altre motivazioni, se ne puo` discutere; ma dove la colpa di uno sbaglio e` l’ignoranza non capisco bene perche` questa dovrebbe permettere di sottrarsi alle conseguenze.

                  il surriscaldamento del pianeta non e` una punizione lanciata da dio per i nostri peccati, bensi` la conseguenza delle nostre azioni stupide.

                  in un caso come questo l’ignoranza e` proprio la principale colpevole, anzi.

  2. Non vorrei essere cattivo e non vorrei dire sempre le stesse cose, pero’ guardando la cartina vedo un aumento delle temperature anche in Brasile, Iran e Canada, e non mi sembra che in questi tre Paesi le cose si siano degradate negli ultimi anni…

    • una critica perche` si e` in disaccordo non credo possa essere scambiata per un atto cattivo e non mi ricordo quando mai hai gia` detto queste cose (almeno qui).

      entrando nel merito:

      1) un aumento delle temperature in Canada ovviamente appare benefico rispetto a quel paese, considerato il suo clima normale (potremmo dire lo stesso della Russia, naturalmente: e infatti sono due paesi stabili e tranquilli politicamente)

      2) mi pare che l’Iran sia profondamente coinvolto, al contrario di quel che dici tu, dall’instabilita` politica del Medio Oriente, tanto e` vero che sostiene i combattenti contro l’ISIS o il Daesh che chiamar si voglia.

      il collegamento tra primavere arabe e siccita` provocata dall’;effetto serra non e` del resto mio, ma di uno studio inglese (mi pare) di cui si parlava su Le Scienze due o tre numeri fa.

      se non ricordo male a luglio la temperatura percepita a Tehran e` arrivata a 70 gradi; controllo e trovo facilmente:
      http://it.euronews.com/2015/08/04/caldo-record-in-iran-temperatura-percepita-supera-i-70/

      3) forse non sei informato sulla pesante crisi politica brasiliana in corso. 🙂

      • Beh intanto grazie per la gentilezza, poi sul Canada hai chiaramente ragione. Sull’Iran, mi sembra che l’Iran stia facendo delle guerre intorno, se fare guerre intorno è un segno di crisi, allora l’impero romano di giulio cesare stava malissimo. In Brasile poi, certamente c’è una crisi politica, ma mi sembrava, anzi, un segno di progresso in un paese dove prima nessuno aveva il coraggio di fare attivismo politico per la troppa paura del potere governativo. Non neghero’, forse, che anche il cado possa spiegare le primavere arabe, ma vorrei credere che questo sia solo uno dei fattori e che un paese altrettanto caldo ma con un’altra mentalità non vada soggetto a quelle robe li’ (che di primaverile, a mio avviso, hanno poco, he).

        • non mi riconosco molto nel modo in cui mi pare che hai interpretato questo post.

          non sto mica stabilendo una correlazione meccanica tra l’aumento delle temperature in un paese e la sua instabilita` politica!

          sto dicendo che la modifica del clima PUO` produrre gravi situazioni di crisi, in particolare ovviamente soprattutto nei paesi dove le temperature sono gia` molto elevate e vi e` gia` naturalmente carenza di acqua.

          poi ci sono mille altre variabili in gioco, ma questo mi sembra talmente ovvio che manco mi pareva il caso di dirlo.

          del resto provo a rovesciare il discorso: puoi immaginare un paese in cui il clima diventi insopportabile e scarseggi l’acqua e di conseguenza anche il cibo e che non sia SPINTO verso qualche grave crisi politica?

          del resto anche la rivoluzione francese e il Quarantotto furono innescate da gravi carestie.

          poi possono esserci anche carestie che non provocano conseguenze politiche, ma questo e` un altro discorso.

          anche la spinta all’instabilita` puo` non produrre nessuna rottura o perdita di controllo.

          • Si’ pero’ mi sembra significativo che, dei Paesi in colore scuro della cartina, tutti quelli Sunniti stanno in questi ultimi mesi dicendo addio alla civiltà che abbiamo conosciuto, mentre tutti quelli non Sunniti invece non lo stanno facendo.

            • questo mi sembra un discorso diverso da quello che ho fatto nel post.

              io osservo che la crisi climatica destabilizza i paesi che piu` ne sono colpiti.

              non sono andato a vedere come.

              non dico che non sia un discorso interessante anche questo.

              ma a me importava sottolineare quell’altro aspetto che e` quello che sfugge.

              perche` di criticare i sunniti sono capaci tutti, anche se poi mi sembra che una larga parte dei profughi che fuggono da quei paesi sono sunniti anche loro.

              invece per richiamare l’attenzione sul fatto che e` la catastrofe climatica e non la religione islamica in se stessa che mette in discussione la nostra civilta`, occorre un bortocal, direi… 🙂 🙂 🙂

              • D’accordo. Per l’Eritrea, in effetti, il dittatore da cui scappano è ufficialmente Cristiano, ma mi sembra che non faccia distinzione nel trattar male i propri concittadini, li tratta tutti come schiavi indipendentemente da quale sia la loro religione.

                • la prima e l’ultima volta che sono stato in Eritrea, quasi dieci anni fa, forse, c’era una siccita` che veniva considerata insolita e che aveva determinato una mezza catastrofe dei contadini, costretti a uccidere il bestiame per mancanza d’acqua.

                  ho ritrovato i post che avevo scritto, in questi giorni, mentre salvavo il vecchio blog.

                  poi possiamo anche dire che gli eritrei fuggono da una dittatura, e con questo dichiararli profughi, come i siriani che fuggono dall’ISIS, e cinicamente possiamo perfino dire che gli va bene.

                  il fatto e` che alla fine l’ISIS che tiene li` i suoi col terrore alla fine ci sta forse facendo perfino un favore.

                  sara` per questo che non la si sta combattendo fino in fondo?

                  l’angoscia globale cresce e la difficolta` di capire anche.

  3. Pingback: #youstink: la mia rassegna stampa del 24 agosto 2015 – 400. | Cor-pus·

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Yanis Varoufakis

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