passa il TTP, ora tocca al TTIP? – 468.

. . .

alla fine Obama è riuscito a realizzare il TTP, l’accordo di libero scambio con 11 paesi dell’area del Pacifico, Cina esclusa (contro la quale sembra diretta, anche, l’iniziativa).

sono: Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam.

la velina che Corriere e Repubblica riproducono quasi con le stesse parole dice che rappresentano il 40% del commercio mondiale, ma mi sembra una cifra esagerata.

colpisce l’assenza della Corea, dell’Indonesia, delle Filippine, della Nuova Zelanda, della Thailandia, per restare nell’area (alcuni sono alleati storici degli USA), ma anche di molti altri paesi latino-americani affacciati sul Pacifico.

ora tocca al Congresso americano approvarlo.

per ora è al palo il TTIP, il corrispondente accordo con l’Unione Europea, per le resistenze soprattutto della Germania, dove un’opinione pubblica attenta è fortemente orientata in senso contrario.

l’accordo, infatti, priva gli stati di fondamentali poteri e ne sottopone le decisioni, su un piede di parità, a un giudice terzo fra loro e le grandi multinazionali che si sentissero limitate nel loro diritto a mercificare tutto dalle leggi democraticamente approvate dagli stati.

in sostanza il loro diritto a commercializzare tutto verrebbe, per trattato, anteposto ai diritti dei cittadini.

una svolta epocale verso l’affermazione senza mediazioni del potere degli iper-plutocrati.

qualcosa di storicamente simile alla carta costitutiva di un nuovo feudalesimo autoritario e alla archiviazione sostanziale della democrazia che è perseguita da noi da Renzi.

fosse per l’Italia, credo che il tutto sarebbe già passato nella disattenzione e fra gli sbadigli quasi generali.

e intanto la Germania sta pagando un prezzo per la sua resistenza ed è sotto attacco, assieme all’Unione Europea, ultimo fragilissimo e insicuro baluardo alla affermazione definitiva di un mondo orwelliano.

4 risposte a “passa il TTP, ora tocca al TTIP? – 468.

    • grazie della domanda: precisazione opportuna, e la riporterò anche nel post:

      Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam.

      la velina che Corriere e Repubblica riproducono quasi con le stesse parole dice che rappresentano il 40% del commercio mondiale, ma mi sembra una cifra esagerata.

      colpisce l’assenza della Corea, dell’Indonesia, delle Filippine, della Thailandia.

      • a Nuova Zelanda è elencata in quelli che hanno aderito.
        Per quanto riguardagli assenti, o, almeno, quelli che citi tu (mancano anche le repubbliche centroamericane) la Corea al momento costituirebbe un problema, considerando l’altra Corea (immagino ti riferissi a quella del Sud) e la stabilità mentale inesistente del suo presidente. L’Indonesia è lo stato musulmano più grande del mondo, e quindi non so fino a che punto un partner comodo in quel contesto, visto quello che succede in medioriente. Per le Filippine non ho idea

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