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il noce che sta quasi all’inizio del campo, ed oggi copre il bombolone del gas del nuovo impianto di riscaldamento, in fondo non produce tanti frutti quanti ci si aspetterebbe, e sono anche di qualita` mediocre, spesso intaccati da vermi che si cibano del gheriglio.
Achille, il vicino, col quale mi lamento, mi spiega che probabilmente c’e` un tasso che viene di notte a mangiarsi le noci migliori: ecco infatti tanti gusci sul sentiero, spaccati a meta` oppure intaccati, e, guardandosi bene attorno, ecco anche il passaggio scavato nel terreno che serve all’animale per passare sotto la recinzione – me lo mostra, che io con i miei occhi cittadini non avrei mai notato.
rinchiudere il buco nella rete? mica mi pare il caso; oltretutto il tasso passerebbe certamente da qualche altra parte, e poi, al momento non e` una questione di sopravvivenza, anche se in passato forse lo sarebbe stata e in futuro potrebbe ritornare ad esserlo.
per ora, piu` che altro, questo tasso ladrone mi da` gusto pensarlo e mi piacerebbe invece vederlo di notte, alla luce di una pila, mentre saccheggia il mio campo.
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ma ci devono essere anche degli scoiattoli a rubare le noci.
davvero? chiedo io.
e` pieno di scoiattoli qui, mi dice sempre l’Achille.
ma questi sono piuttosto per il noce numero due, che sta sul ciglio del pendio ed incomprensibilmente ha prodotto sinora soltanto tre noci, e molti gusci vuoti.
al pensiero che le noci le disputo con tassi e scoiattoli mi viene da sorridere.
non avrei mai immaginato di dovermi accapigliare anche con loro per qualche chilo di noci.
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poi vado nell’orto, dal quale Achille insiste che tolga, perche` fanno ombra, una vecchia pianta sghemba di amarene, decisamente inutile e mezzo moribonda, che mi preparo effettivamente a tagliare nei prossimi giorni, e i tre alberelli di noci affiancati, molto giovani, che nessuno ha mai messo li` e chissa` come hanno fatto a darsi vita da soli, cosi` distanti dal noce principale; ma questi sono contrario a sopprimerli: al massimo il piu` piccolo dei tre, che non ha prospettive di sviluppo,chiuso com’e` fra gli altri, e lasciarne solo due.
non trovo niente di male a togliere di mezzo alberi adulti e malandati, dopotutto mi pare soltanto eutanasia compassionevole; ma questi alberi dal tronco cosi` lindo e liscio e pieno di voglia di crescere, non me la sento; piuttosto sposto l’orto…
le loro fronde rallentano la maturazione dei miei ortaggi?
non direi proprio, pero`, adesso che l’orto comincia a darmi le prime soddisfazioni e raccolgo almeno mezzo chilo di pomodori al giorno.
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infatti mi fa i complimenti per l’orto, mentre strappo le erbacce e raccolgo i piu` maturi, che rischiano di marcire per le piogge e mi servono per il pranzo, anche un cacciatore del posto, che abita proprio qui sotto e passa col fucile in spalla, di ritorno a mani vuote da una battutina di caccia, ma lui dice soprattutto che e` una scusa per farsi due passi fra i monti.
ma soprattutto la sorpresa nell’orto e` che il temporale di stanotte ha tirato giu` da quei tre alberelli da niente almeno un chilo buono di noci belle, piene e rotonde.
qui il tasso non arriva e gli scoiattoli lasciano perdere: c’e` una bella recinzione.
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cosi` ecco tramontata l’idea dei giorni scorsi di trasformare il recinto dell’orto in pollaio, e piuttosto matura il progetto nuovo di fare questo su un lato del fienile: c’e` gia` una specie di casetta bassa, che sembra fatta apposta, come un canile di mattoni, che pero` forse in passato serviva al maiale, e bastera` riutilizzare la rete, che serviva nella vecchia casa per tenere rinchiusi in una stanza buia gli uccelli da richiamo.
devo solo andare al mercato settimanale fin nella Bassa per comperare i pulcini: quanto a mangiatoie ed abbeveratoi c’e` il Consorzio Agrario non troppo lontano che mi consiglia, e i polli potranno sopravvivere anche ai miei viaggi, con le strutture adatte, se non se li mangiano volpi e faine.
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sabato, invece, vendemmia: uva nera fragolina ed uva bianca, quella scampata alla mia cura dell’uva in corso; poi si provera` a fare il vino, e per le vinacce si vedra`.
mentre le mele oramai dilagano dappertutto e non so piu` dove metterle: un albero solo, quello che ha potato l’Andrea di ottant’anni a primavera, ne avra` fatte cadere gia` almeno duecento chili e sembra ancora pieno di mele che resistono ancora rosse sui rami, ed e` inutile citare i versi di Saffo sulla mela piu` bella, perche qui ce ne sono decine e decine di mele belle, ancora appese in alto; e poi ce ne sono anche altri di meli, sono almeno quattro, sparsi in punti diversi, anche se nessuno cosi` esageratamente produttivo.
anche se molte mele sono finite nella compostiera, pare che la cosa migliore sia di fare alle altre un giaciglio di paglia, nella vecchia stalla, e poi coprirle con vecchie coperte perche` provino a passare l’inverno senza gelare: cosi` la frutta e` assicurata fino a primavera.
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i funghi che mi ha indicato l’Achille lungo il sentiero, dicendo che sono chiodini…: ma si sbagliava, e neppure io li conosco.
ma domani li porto a Brescia ai mercati generali a farli classificare: saranno un chilo buono, e spero solo che siano commestibili: comunque il profumo e` superbo e da` alla casa un sentore di bosco.
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lentamente, dolcemente, la natura si impadronisce delle mie ore; e da questo frutteto come si vede bene il tramonto mentre si lavoricchia qua e la`.
si parlava di ansia poco fa in un commento: ma come fa a non tramontare anche l’ansia vivendo cosi`?
se il problema piu` grosso da affrontare qui e` il tasso (e non stiamo parlando di quello del mutuo), chi non si farebbe un baffo delle troppe cose inutili che per decenni ci hanno tormentato la vita?
riscoprire l’essenziale e` scoprire che e` molto semplice, se sai o soltanto puoi riconquistarlo.
Ma il tasso le paga le tasse? No, gliela danno gratis!!!
( scusa l’ umorismo scurrile)
scurrile perche`? dopotutto stiamo parlando di noci, mica di patate! 🙂
Eh, sì, ma il tasso che paga le tasse non sembrava una storia di olgettine? ( si può cambiare il nome a seconda di come si chiama la strada delle tasse 🙂
ah, adesso comincio forse a capirla. 🙂 🙂 🙂
ma questa non scorre via liscia come le altre tue solite…, no no.
e se la strada si chiama via Castello, la battuta come diventa?
c’entra il castellano o le castellane? 😉
Si potrebbe scrivere come un dialogo.
-Ciao tasso, tu le paghi le tasse?
– No, io piaccio!!!
E’ più chiara?
così sì che è bellissima!!!!
Più che castellane sarebbero “cortigiane” se si facessero pagare, stile olgettine 🙂
mm, e allora diciamo via del Cortello???
Via della Corte. La corte di Re Mauro.
ahah, ci siamo arrivati assieme a via della Corte.
ma lascerei perdere il resto… 🙂
Vero! Già, lasciamo perdere, altrimenti se vengo a trovarti divento automaticamente una cortigiana. Non è carino…:-)
vista la recente visita di un giapponese qui in via Castello, forse potresti indossare un kimono e recitare piuttosto la parte di una geisha: mi sembra molto piu` lusinghiero e meno compromettente… 😉
Dopo, se la vogliamo fare più “colta”, possiamo parlare di TASSONOMIA di Bloom ( mi sembra di ricordare vagamente dai miei lontani studi per prendere l’abilitazione…troppo accademico, neh?)
ma no, va benissimo la tassonomia.
che sarebbero poi le leggi del tasso (ogni assonanza è lecita):
le leggi le pagano gli altri perché il tasso non paga un… tasso.
Ahahah.
felicissimo della tua serenità borto! sono stato un poco lì con te mentre leggevo, e ti ringrazio 🙂
ma ora sono tornato al mio stress, forse anche in parte ben augurabile, di secondi colloqui prossimi, scazzi con contratti telefonici vari ed una macchina che fa le bizze e richiederebbe valanghe di soldi di manutenzione…
ma per allontanare lo stress peggiore, basta stare ben lontano da tv e social 😀
sembra che lo stress sia il controcanto della giovinezza, quindi non sai bene se augurarti di averne tanto o di non averne per niente, magari l’optimum e` una situazione intermedia, vero?
in bocca al lupo per i tuoi colloqui secondi, e scazzi anche miei per le tentate truffe telefoniche ai danni dei vegliardi di montagna che si suppongono tutti rincoglioniti…
per stare lontando da tv e social occorre trovarsi di meglio da fare.
ma il blog non e` pure un social? 🙂
crepi il lupo!!
il tuo blog è un social tra persone che quasi si conoscono, ben diverso da un social di massa 😉
ad ogni modo non lo seguo molto nemmeno questo ultimamente, vedi altri impegni più contingenti.
ma non posso fare a meno di riportare su fb il tuo bellissimo post su fb 😀
bellissimo, poi: non esagerare…
e su Facebook , poi… 🙂
e il mio blog farebbe eccezione?
in effetti, lo sai che – te, per il momento, escluso – la maggior parte di chi viene a trovarmi qui mi ha conosciuto personalmente?
sembra che sia un buon viatico per la solidita` del rapporto e forse dal vivo faccio una migliore impressione che qui, mah!
Bellissimo post, bellissimo.
anche tu? ma se ho appena smentito rispondendo a un commento di Krammer!… 🙂
grazie davvero, comunque.
Tu scrivi, che a noi CI piace 🙂
anche a me mi piace quel che scrivi tu, del resto… 🙂
ah come sospiro e spero che un giorno potro’ anche io interessarmi solo a noci mele e pulcini…ciao Mauro!!
(e comunque non te lo dico che penso che sia un post bellissimo e terapeutico, almeno per il tempo che ci si mette a leggerlo breve purtroppo, quindi ho pensato che sarebbe bello se alla fine il libro che ti verrà di scrivere sarà bucolico come questo post)
(e poi sarebbe cosi’ bello se tu mettessi qualche foto del noce dell’orto e di tutto quanto il resto…)
Sì! Che bella idea. Un libro illustrato! Dai, mi piacerebbe.
ma no, non credo che scrivero` mai piu` un libro.
al massimo un libro virtuale, con illustrazioni, ma soprattutto video.
quasi quasi un libro che i lettori possono solo immaginare e che sara` sempre piu` bello di ogni libro realmente scritto! 😉
Un libro è più comodo da leggere, tieni presente
ma più scomodo da pagare, tieni presente anche questo.
ciao firdis, bello che ogni tanto passi di qua e fai rivivere la bellezza di tempi passati.
mi piace che dici che il post e` terapeutico, questo si` mi piace, perche` in fondo e` la descrizione di un’autoterapia e se qualcun altro ne ricava vantaggio, bene, lo scopo era anche questo.
mi hai fatto pensare che in fondo alla terapia c’e` anche un poco di egoismo, reso visibile da questo starmene qui, un po` per conto mio, mentre ci sono tanti problemi, vicini e lontani attorno a me.
ma comincio a capire che la maggior parte non li posso risolvere, e dunque un po` piu` di serenita` per me stesso e` forse il massimo del contributo che posso dare per innalzare di un nulla il tasso medio di felicita` del mondo.
o forse per provare a finire in pace i miei giorni (tra MOOLTO tempo, spero).
non ho filmati specifici sui contenuti di questo post,
pero` ti segnalo questi, che danno un’idea complessiva del posto.
in privato te ne mando altri due, dove almeno compare il melo, quasi come protagonista!
sottolineo che la casa, soprattutto dopo la ristrutturazione e quindi diciamo dalla primavera prossima, sara` molto capiente e si presta ad ospitare chi lo desidera, anche gruppi familiari, per qualche breve vacanza.
ci sarai alla presentazione del libro di Luisa sul blog e su Joerg? (a questo rispondimi pure in privato se preferisci).
…e dopo più che “castellane” sarebbero “cortigiane” ( se assomigliano alle olgettine) Però se non si fanno pagare…
e questa è ambientata in via della Corte n. 2. 😉