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che cosa sono i 260 euro di una cena contestata al sindaco di Roma Marino e i suoi 22.000 euro di spese istituzionali in due anni e mezzo di fronte ai 70.000 euro di trasferte negli USA di Renzi e ai 600.000 euro di sue spese al ristorante in cinque anni quando era presidente della Provincia di Firenze? mentre di quanto ha speso come sindaco non si sa niente…
per carita`, Marino deve dimettersi anche se ha approfittato soltanto di 260 euro, e sarebbe bene che si dimettesse se indagato.
ma vogliamo sapere allora perche` non si dimette Renzi, che e` indagato almeno dalla Corte dei Conti per queste spese folli.
anzi vogliamo proprio che questo ducetto arrogante e falsario si dimetta.
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del resto, la cosa a me interessa anche perche` lo scenario in questione indica chiaramente chi puo` avere inventato una simile campagna di stampa contro Marino.
la lingua batte dove il dente duole e la prima gallina che canta e` quella che ha fatto l’uovo.
la gallina dalle uova d’oro e` Renzi e il dente che duole e` il suo!
Beh Marino ha il vizietto delle liste spesa gonfiate. Pare che lo abbiamo cacciato dall’università proprio per questo…
puttanate di una propaganda venduta.
leggi il post prima di questo e te ne renderai conto.
Dopo l’ho letto. ☺
Tutto sommato del sindaco di Roma mi interessa poco o nulla.
sinceramente di lui personalmente anche a me non potrebbe interessare di meno, anche se la discussione in corso su tema in questo blog, in questo post e in uno precedente, potrebbe far pensare il contrario.
quel che mi interessa è l’accanimento mediatico nolto sospetto contro di lui, che il papa si scomodi a chiederne l’allontanamento e che Renzi, che già aveva dei conti in sospeso con lui, prontamente lo accontenti.
mi interessa è una stampa italiana perennemente serva del potere di turni: di quali altri sindaci sono state controllate le note spese?
le note spese di Renzi, come sindaco di Firenze, le sta controllando qualcuno, a parte la Corte dei Conti?
Marino, piaccia o non piaccia, discutibile o meno, è stato eletto dai cittadini di Roma e non spetta ne´ al papa ne´ al presidente del consiglio deciderne l’allontanamento.
se domani mattina Marino sarà formalmente indagato e riceverà un avviso di garanzia, allora si dimetta esclusivamente per questo.
a me interessa questo quadro eternamente confermato dell’Italia che è un paese senza democrazia reale, sempre sotto tutela, come una repubblica del vecchio blocco di Varsavia, e qui l’URSS è rappresentata dal Vaticano.
mi preoccupa che, come lì, il partito che guida questa democrazia a scartamento ridotto si chiama Partito Democratico.