il mondo è blu – 493.

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di che colore e` il quadratino qui sopra?

che domande: di un bel blu squillante, vero?

non dovesse apparirvi tale, allora questo significa che il vostro stato d’animo tende al negativo.

insomma la condizione psicologica nella quale siamo, secondo alcuni studi, influenza persino la percezione dei colori.

se vedete il blu attorno a voi, allora siete felici.

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e l’ipotesi contraria?

l’ipotesi cioe` che, se offro la possibilita` di vedere del blu, allora miglioro anche la stabilita` di uno stato d’animo positivo?

nessun esperimento scientifico, al momento.

eppure sono pronto a scommettere che funziona anche questa.

tempo grigio, colori spenti, foschia che sale dal fondo della valle? romantico si’, ma un poco deprimente.

una giornata di cielo limpido e di un azzurro squillante, invece?

subito ci sentiamo meglio: siamo o no i figli del pianeta azzurro?

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anni fa, nella piattaforma che sta per chiudere trascinando nell’abisso del niente migliaia di blog meravigliosi oltre alla ventina di miei, aprii un “blog per amici”, che intitolai l’arancia blu.

arancia perche` il mio nick, bortocal, significa arancia o mandarino in arabo (oltre che nel dialetto bresciano, bell’esempio di interculturalita`) e blu, non avrei saputo dire perche` allora, ma ora lo so.

per puro caso proprio ieri mi ha raggiunto di nuovo adriana, dopo anni che ci eravamo persi di vista, che era la spettacolare co-protagonista di questo blog.

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ma bando alle divagazioni: lo studio sul rapporto fra colori e stati d’animo che ho riassunto in apertura e` dell’università di Rochester e pubblicato su ‘Psychological Science‘.

Alcune ricerche precedenti avevano già messo in relazione stati emotivi con il processo visivo, così come altre avevano correlato depressione e difficoltà nel visualizzare il contrasto.

Il gruppo di Thorstenson si è chiesto se potesse esserci un legame diretto tra la tristezza e la percezione dei colori.

La risposta, dagli esperimenti condotti, sarebbe positiva: quando siamo tristi siamo meno accurati nell’identificare i colori sull’asse blu-giallo, mentre non cambia nulla per quello rosso-verde.

“Siamo rimasti sorpresi da quanto sia specifico l’effetto, con l’indebolimento dei colori solo sull’asse blu-giallo. Non avevamo previsto un risultato così particolare, ma forse potrebbe fornirci un indizio sul funzionamento dei neurotrasmettitori”.

Precedenti studi hanno infatti legato la percezione dei colori sull’asse blu-giallo con la dopamina.

“Abbiamo bisogno di tempo per capire quanto la nostra teoria sia generalizzabile prima di pensare alle possibili applicazioni”.

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insomma, arriveremo alla cromoterapia della depressione?

ma la cromoterapia esiste almeno dai tempi dell’antico Egitto, se non prima ancora!

Oetzli, l’uomo ucciso nel 3.000 a.C. in val di Senales, il cui corpo mummificato e` conservato al museo di Bozen/Bolzano dedicato a lui, aveva dei tatuaggi  colorati in corrispondenza con le articolazioni colpite da artrite.

La mitologia egizia assegna al dio Thot la scoperta della cromoterapia. Secondo la tradizione ermetica, sia gli Egizi che i Greci facevano utilizzo di minerali, pietre, cristalli e unguenti colorati, oltre a dipingere le pareti stesse dei luoghi di cura.

Secondo Avicenna, medico e filosofo del Medioevo, il blu “raffreddava” il sangue e favoriva la coagulazione.

In Cina le finestre della camera del paziente venivano coperte con teli di colore adeguato alla sua malattia e gli indumenti del malato dovevano essere della stessa tinta.

Augustus J. Pleasanton nel 1871 pubblicò il libro The influence of the blue ray of the sunlight and the blue color of the sky (L’influenza del raggio blu del sole e del colore blu del cielo) nel quale sosteneva che la luce del Sole, filtrata attraverso vetri blu, acquistava proprietà curative (il libro stesso fu stampato su carta blu).

Il dottor Seth Pancoast pubblicò nel 1877 un libro dal titolo Blue and red light, stampato in caratteri blu su carta bianca con bordo rosso, sostenendo che entrambi questi colori avevano una loro specificità terapeutica.

Nel 1878 Edwin Babitt pubblicò The principle of Light and Color, che ebbe diffusione mondiale e pose la prima pietra per la moderna cromoterapia.

da wikipedia, alla voce cromoterapia

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ciarlatanate? nessuna conferma sperimentale e` sinora venuta all’efficacia di queste terapie.

anche se comunque la luce ultravioletta e` usata per la sterilizzazione.

tuttavia la conferma sperimentale vista sopra riguarda la connessione fra colori e stati d’animo.

i colori non curano la malattia, ma possono aiutare a migliorare lo stato d’animo col quale la si affronta.

siamo un’unita` di corpo e mente, mentre la medicina moderna ci considera semplicmente macchine da riempire di sostanze.

secondo queste teorie, considerate non scientifiche, il blu è un colore calmante e rinfrescante, che calma e modera e fa dimenticare i problemi di tutti i giorni.

mmm, ecco il linguaggio da oroscopo…, come prenderlo sul serio?

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e se invece leggessimo La teoria dei colori di Goethe?

ma qui mi fermo, accontentandomi di citare, per chiudere, il ruolo del blu (o indaco) nella medicina ayurvedica, in collegamento con la teoria dei chakra, i presunti “punti di energia” che sarebbero posti in corrispondenza di diverse ghiandole endocrine collegate con il sistema nervoso parasimpatico e con la regolazione degli ormoni.

I chakra sono sette, divisi in tre superiori e quattro inferiori. Ognuno dei sette corrisponderebbe a uno dei sette colori dell’arcobaleno (più il bianco) e influirebbe, secondo tali teorie, su un particolare organo o su una delle principali ghiandole del nostro corpo.

quanto al blu, eccolo in relazione col terzo occhio, come colore del pensiero.

Frontale o Terzo occhio
ājñā, आज्ञा
indaco intuizione, percezione extra sensoriale il pensare

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insomma, ci muoviamo in mezzo a teorie indistinte, farraginose, prive di riscontri: pura new age, nutrita di molte idee balzane anche alquanto old age, piuttosto.

pero`, credete a me, anche lasciando perdere queste astruse fantasie: il mondo e` blu!

52 risposte a “il mondo è blu – 493.

  1. Portocalo vuol dire arancia anche in greco moderno e in romeno! Quanto al blu del blog arancia blu, avevo sempre pensato che dipendesse dallo user name di adriana.

    • insomma, scopriamo che questa parola è una delle più internazionali, o interlinguistiche che dir si voglia!!!

      certamente il blu di arancia blu dipendeva da adriana, ma ora abbiamo trovato una spiegazione più profonda di perché adriana voleva il blu. 😉

      a proposito, lo sai che mi ha scritto proprio sabato, dopo anni?

        • ahhaha.

          ma quante religioni stai cambiando nella tua vita, mosello?

          io avevo visto qualcosa di simile in Svizzera, in quegli anni, se non ricordo troppo male…

          • Soltanto quattro: ortodossa, atea e hinduista. Cattolica non conta perché ero piccolo e non la avevo scelta io.

          • Cambiare religione e cambiare fidanzata son due operazioni facili. Cambiare banca o operatore telefonico invece è difficile!!!!

            • sarà ancora più difficile cambiare gestore telefonico dopo la finanziaria di Renzi, che reintroduce le penali.

              trovo più facile cambiare fidanzata, o donna che dir si voglia, che cambiare religione.

              a questo riguardo, resto ateo convinto, ehhe.

                  • si’ ma io ebbi una tale nostalgia delle sottane da aver trovato comunque uno dei pochissimi casi di chiesa atea con la sottana!

                  • Beh il buddismo lo ho sempre detestato, il taoismo e il confucianesimo posso avere una qualche simpatia ma nessuno dei due è mai stato al primo posto della mia lista di preferenze. Personalmente poi ho sempre visto il taoismo come una variante del tantra (hinduismo) e il confucianesimo come una variante dello zoroastrismo, che mi è sempre piaciuto moltissimo, ma che non è mai stato neanche lui proprio al primo posto della mia lista di preferenze.

                    • mmm, il taoismo come una variante del tantra (hinduismo) e il confucianesimo come una variante dello zoroastrismo sono analogie fulminanti, accennate appena; non mi sento di esprimermi, anche se a prima vista mi paiono autentiche forzature.

                  • Infatti siccome comincio a conoscerti, ho scritto apposta Personalmente poi ho sempre visto. So benissimo, infatti, che si tratta di un qualcosa di completamente soggettivo!!!

                    • quanti anni è che ci conosciamo, mosello? via blog e non solo…

                      e tu cominci a conoscermi solo adesso? 🙂

                      le cose troppo soggettive e che restano tali sono impossibili da comunicare, temo.

                    • Beh, non dice nulla sul Tao né sul Confucianesimo, pero’ dice qualcosa su di me, un argomento sicuramente meno universale, ma che fa parte dell’universo anche lui, nel suo piccolo!!!

  2. @ moselleorthodoxe

    tutto quello che noi diciamo su qualcosa dice anche e contemporaneamente qualcosa su di noi.

    ma se quello che dici su un argomento e` incomprensibile (almeno per me), allora anche quello che stai dicendo su di te e` incomprensibile.

    se tu rispondi a chi te lo fa presente che non ti importa, allora credo che la spiegazione giusta sia che a te non interessa in realta` comunicare e che parli per occupare il tempo, ma senza cercare un vero rapporto con la persona con cui parli, altrimenti ti interesserebbe spiegarti, no?

    forse per rendersi comprensibili occorre preoccuparsi del giudizio degli altri e cercare preventivamente di renderlo positivo.

    se questa motivazione non c’e`, non c’e` nemmeno una vera comunicazione.

    • La tua risposta precedente mi era sembrata filosofico-astratta cosi’ ho risposto in modo eccessivamente filosofico-astratto. Provo allora a spiegare che cosa significa per me dire che il tao assomiglia al tantra e il confucianesimo allo zoroastrismo, ripetendo che comunque questo vale solo per me e non ha nessuna presunzione di scientificità.

      A parte la analogia del nome di Tantra e di Tao (sapendo che antra è un suffisso, cosi’ come ao), entrambe le discipline fanno riferimento al mangiare la carne, al bere vino, e alle pose delle dita, l’erotismo e le pratiche erotiche, la credenza che quete pratiche portassero all’immortalità chi le praticava. Entrambe sono fiorite in Nepal dal settimo al nono secolo. Entrambe assumono l’erotismo solo come un simbolo di una conoscenza più spirituale, che pero’ viene raggiunta più facilmente coltivando la pratica del simbolo da parte di un uomo e una donna insieme. In entrambe il piacere viene prolungato per mezzo della procrastinazione del godimento finale. In entrambe il fine non è quello della vittoria del bene sul male, ma del giusto equilibrio fra i due, cosa che, logicamente, ci porta talvolta a spostare il significato dei termini dicendo che il bene è l’equilibrio fra due principii (tipo yin e yang) che a questo punto non possono essere definiti bene o male, e che il male è la eccessiva prevalenza dell’uno oppure dell’altro, proprio come Aristotile disse riguardo ai quattro umori del corpo umano (dottrina greca singolarmente uguale a quella indiana e che potrebbe benissimo essere di origine indiana). Anche in certo Hinduismo la divinità non è né buona né cattiva, ma entrambe le cose. Nel monismo è sicuramente entrambe le cose, perché si assume che tutto quanto avviene nell’universo è divino, sia il bene che il male. Sia il monismo che il tantra sono più diffusi fra le minoranze che danno la priorità a Shiva o a sua moglie Parvati-Kali, piuttosto che alla maggioranza degli Hinduisti che fanno riferimento a Vishnu.

      Quanto alle eventuali analogie fra Zoroastrismo e Confucianesimo, qui il discorso si fa ancora più arduo da sostenere razionalmente. Pero’ il fatto è che io ebbi questa intuizione nel 2005, quando sapevo pochissimo di entrambi. Quattro anni dopo, nel 2009, quando andai al ricevimento di un professore universitario di Iranica dell’Università di Bruxelles, questo mi lascio’ a bocca aperta quando tiro’ fuori questo argomento, che secondo lui avrebbe dovuto provare l’esistenza del soprannaturale, mentre io invece ero ateo, e cioè che Zoroastro e Confucio ebbero alcune idee quasi uguali nello stesso momento, il che secondo lui avrebbe dovuto provare che comunicavano a distanza per mezzo della meditazione. In realtà gli studiosi sono propensi a collocare Zoroastro nel 1200 avanti Cristo e Confucio nel 500 avanti Cristo (su Confucio le date sono abbastanza facili da determinare, su Zoroastro molto più difficili). Il fatto è che proprio verso il 500 avanti Cristo, seguendo la via della seta, lo Zoroastrismo era passato dall’India alla Cina occidentale. Come Zoroastro sette secoli prima in Iran, anche Confucio era immigrato da piccolo da una diversa regione della Cina a quella del Sud-Est dove poi visse e insegno’. La mia ipotesi, di pura fantasia, ma che pero’ mi affascina emotivamente, sarebbe che da piccolo vivesse vicino al Nepal dove avrebbe conosciuto degli Zoroastriani. Sia Zoroastro portano avanti il concetto di dover essere buoni e virtuosi, ma con moderazione in tutto. Entrambi hanno riformato le rispettive società mettendo al primo posto la morale, il valore per la persona e la vita umana, l’ottimismo eretto a sistema statale, l’amore per la perfezione, l’ordine, le strutture sociali… e fondamentalmente dei modelli politici statici, in cui il popolo dovesse obbedire ciecamente al sovrano (ma questo varrebbe anche per i faraoni e quindi da solo non conta).

        • Avevo paura, accendendo il computer questa mattina, che tu avessi già notato i due errori colossali che ho fatto ieri sera. Ma per fortuna mi hai lasciato il tempo di emendarli da solo! Primo, settimo, ottavo e nono secolo dopo Cristo sono un periodo di contatti provati fra tao e tantra in Nepal, ma se hanno un’origine comune bisogna supporre che fossero già passati dal Nepal 14 secoli prima. Secondo, è solo tra a essere una desinenza, e la radice è tan, che vuol dire, in Sanscrito, posterità, continuazione, espansione. Tao in Cinese vorrebbe dire via o guida, quindi in entrambi c’è il concetto di direzione. Lo Starostin riporta una derivazione, dal Sanscrito, in Tibetano, con la t che diventa d, cosa che sarebbe un punto a mio favore, visto che in Cinese pare che la pronuncia originale fosse dao poi diventata tao. E cita anche una derivazione birmana, sapendo che il Cinese si trova cronologicamente a metà fra le lingue tibetana e birmana, sarebbe un altro punto a favore. Pero’ la lingua cinese stessa, per questa radice, non la cita per niente.

          Oltre agli errori, anche le dimenticanze di ieri sera. Primo, sia il tantra che il tao si propongono come obiettivo quello di dare poteri pseudo-magici all’uomo tramite il rapporto con la donna, e non il contrario, e ritengono che l’uomo acquisisca questi poteri per mezzo dell’ingestione, orale, dei fluidi sessuali femminili. Secondo, in India il vino non si produceva, e andava importato, a scelta, o dalla Cina o dai colli di Roma.

          • E poi per Tantra e Tao era giusto il mio riferimento al Nepal, per Zoroastrismo e Cina invece la via della seta passava dal Tibet, non dal Nepal.

          • hai fatto tutto da te, e alla fine ti sei smentito da solo e hai demolito almeno la prima parte del tuo incredibile guazzabuglio.

            possibile che io debba essere la tua coscienza critica? non dovresti analizzare da solo tu, prima di dirle, le tue intuizioni, per vedere se sono fondate o campate in aria?

            per finire di picconare le rovine di questo paesaggio devastao diro` che, per quel pochissimo che so di linguistica, sostenere che le radici tan e tao (se non dao) sono accostabili fra loro non sta ne` in cielo ne` in terra.

            altrettanto insensato e` dire che siccome la prima rimanda all’idea di espansione e la seconda significa via, “in entrambi c’e` l’idea di direzione” (chiaramente non implicita affatto nell’;idea di espansione che puo` avvenire anche in tutte le direzioni).

            quindi tao e tantra hanno origini ben diverse e distinte sia come nome, sia come dottrine, anche se poi possono esserci occasionali punti di contatto ed entrambi, piu` di mille anni dopo la loro autonoma formazione, hanno esercitat, a quel che dici, una influenza in Nepal (il tantrismo potrebbe spiegare gli incredibili templi con scene di sesso polimorfo scolpite sulle facciate?).

            ma la loro netta distinzione a mio parere e` ben chiara anche ad una prima osservazione.

            naturalmente tu mi risponderai che per te e` cosi`, e io ammetto che contro questo argomento non ho obiezioni.

            pero` mi pare logico ed evidente che, se diffondi informazioni che sono vere solo per te e contrastano con i dati noti, alla fine verrai classificato come un cacciaballe e perderai ogni credibilita` ulteriore.

            ammetto che la cosa possa comunque piacerti: ci sono nella vita del mondo anche i Cagliostro e i Dulcamara, e puo` essere una vocazione anche questa..

            • Mah, senti, è vero che ieri sera ho scritto due grossi errori che poi ho corretto questa mattina, ma la sostanza di tutto il resto del discorso continua a sembrarmi coerente e comunque non contrastante con dati noti. Comunque a questo punto su questo argomento qualsiasi cosa io dica ti faro’ arrabbiare, ti ho fatto arrabbiare quando ho provato a non entrare nel dettaglio perché non abbastanza scientifico, e tu hai voluto che io ti rispondessi lo stesso, adesso ti ho risposto e ti offendi perché non è abbastanza scientifico, come ti avevo già detto fin dall’inizio. A un certo punto, se cerchi pretesti per cacciarmi, puoi anche andarci diretto non è mica necessario passare da tutti questi meandri.

              • non sto cercando pretesti per cacciarti, perche` dovrei?

                questo mi pare un trucco per non entrare nel merito, come infatti eviti di fare.

                se a te la prima parte del tuo discorso sembra coerente, buon per te; per me resta una boiata pazzesca e te lo dico con la stessa chiarezza con cui sono abituato a parlare.

                ti ho fatto delle obiezioni, ma preferisci rifugiarti nel vittimismo.

                io non mi offendo, esamino quello che dici e dico la mia.

                posso sbagliare anche io, ma, se me lo si dimostra, di solito spero di riuscire ad ammetterlo.

                giusto per chiarire: hai fatto una affermazione molto strana e ti ho chiesto di spiegarla; non e` colpa mia se, spiegandola, sei andato ad inciampare su vari aspetti che la rendono ridicola; e direi che per fortuna te ne sei anche accorto da solo, almeno in parte, se soltanto adesso fossi coerente e la ritirassi, come non credibile, invece che attaccartici ad oltranza per il solo motivo che e` tua.

                e io devo dire che va bene solo perche` la dici tu?

                questo e` veramente puerile.

                • Va bene, mi hai fatto delle obiezioni che ripetevano tre cose che mi ero già smentito da solo (il nepal, l’etimologia e il nono secolo). Rimane il fatto che ti ho detto nel mio ultimo commento, e cioè che la sostanza di tutto il resto del discorso, tolte quelle tre cose, continua a sembrarmi coerente e comunque non contrastante con dati noti. Che, badi io bene, non vuol dire che sia giusta, è certamente molto improbabile, ma neppure contrastante con dati noti. A questi altri argomenti, non mi pare tu abbia fatto obiezioni. E’ chiaro che puoi dire che non va bene, là dove mi sento vittimista è quando parli di cacciarmi, ma siccome hai detto che per il momento non ce n’è ragione, io per intanto la tessera di FLI non la chiedo, per cui fatto il presente riassunto della situazione, suppongo che su di esso (cioè sul presente commento) potremmo essere piu’ o meno in accordo.

                • Beh c’è anche il fatto che intanto stavo lavorando sulla Borsa di Parigi, che non è una passeggiata nemmeno quella! Quanto alle castronerie scritte ieri sera, tieni presente che le ho scritte mentre la mia fidanzata cucinava, diffondendo odori pestilenziali per l’appartamento e facendomi ogni tanto assaggiare qualcosa, e intanto ascoltava la televisione cinese dove alcuni bambini si esercitavano in discutibili esercitazioni canore tra le urla e i fischi del pubblico :)))))))))))))))))))))) tuttavia temo che Confucio operasse in contesti straordinariamente simili e ciononostante sia riuscito a scrivere cose più sensate delle mie

  3. @ moselleorthodoxe

    f\dici che l’etimologia l’avevi gia` smentita da solo? non mi pare proprio, rileggiti; mi pare che stai cambiando le carte in tavola.

    della tua tesi di affinita` fra il taoismo e il tantra non funzionano l’etimologia, la cronologia, la topografia, cioe` tutti gli elementi concreti sui quali hai cercato di fondare il tuo accostamento.

    e mi sono fermato a questi, consapevole di sapere poco.

    tuttavia il tao lo conosco attraverso la lettura del Tao te Ching e di qualche altro testo: mai vi ho trovato il benche` minimo riferimento a pratiche sessuali.

    non avevo voglia di immergermi in questo aspetto della discussione, ma ho dato una scorsa a wikipedia ed e` lo stesso: https://it.wikipedia.org/wiki/Taoismo

    ora mi sento un poco piu` sicuro.

    temo fortemente che quello che dici in merito alla visione sessuale taoista sia una tua fantasia (forse anche in buona fede credi di averlo letto da qualche parte, considerando il modo totalmente arbitrario delle tue letture e delle tue citazioni).

    ma, ammettendo che tu mi sappia dare dei riferimenti e si trovi davvero qualcosa di simile in qualche testo taoista, la spiegazione piu` semplice sarebbe che si tratta di effettivi influssi esterni innestati sul corpo originario della dottrina, dato il suo carattere fortemente eclettico ed incline ad assimilazioni, e per nulla di una vicinanza orginaria, essendo evidentissimo che tantra e taoismo sono due visioni del mondo assolutamente diverse fra loro.

    • L’etimologia non è né confermata né smentita dallo Starostin. Il tuo argomento sulla differenza di significato è valido, ma lo Starostin quando affronta la parola tibetana, ci presenta un significato più distante ancora, per cui, ho effettivamente dimenticato di scriverlo, l’etimologia pur non essendo ufficialmente smentita è al 99% falsa.

      Sul Taoismo, ho letto un articolo di Catherine Despeux, Une sexualité très cofdifiée, su Le Point Références Novembre-Dicembre 2010, con citazione di una pagina da Union du Yin et du Yang (He Yinyang) manuscrit de Mawangoui traduzione originale, Révélation des Parfaits (Zhen’Gao), traduzione originale, Méthodes alchimiques du Yin et du Yang attribués à Zhan Sanfeng tirées de la somme d’écrits de l’ancêtre Lu (Luzu Quanshu), traduzione originale, Rites (sexuels) de passage selon les écrits jaunes de la pureté supérieure (Shangqing Huangshu Guodu Yi), traduzione originale (tutto su Le Point Novembre-Dicembre 2010). Tutti questi testi mi hanno confermato sul fatto che il tao è una pratica volta a permettere all’uomo di ingerire per via orale la massima quantità possibile di liquidi sessuali femminili perché questi gli daranno poteri magici e lunga vita. E che, indirettamente e nonostante questo non fosse nell’intenzione dell’uomo che lo pratica, questo passa per un allungamento dell’atto sessuale, un ritardamento dell’orgasmo e quindi in ultima analisi un maggior piacere sessuale anche per la donna.

      Sulle similitudini fra Tantra e Taoismo, Narendra Nath Bhattacharyya, History of the Shakta Religion, dove cita tutti gli elementi che ho citato ieri (la carne, il vino, le posizioni delle dita, le pratiche erotiche, il fine dell’immortalità per gli uomini praticanti) ma che conclude che tutti questi aspetti in comune possono essere successivi, appunto al settimo-nono secolo dopo Cristo in Nepal, e che originariamente le due dottrine si dovevano essere sviluppate indipendentemente.

      • bene (sperando che la tua citazione non sia inventata), vedo che la conclusione di questi studi e` appunto la stessa che prospettavo a tentoni io: si tratta di elementi tardi di sincretismo fra tantra e tao in Nepal che non riguardano le due dottrine originarie.

        utile informazione comunque per chiarire alcuni aspetti della cultura figurativa nepalese che, almeno al livello divulgativo nel quale mi sono mosso sinora io, vengono lasciati inspiegati.

        per cui, dal mio punto di vista, questa lunga discussione non e` stata inutile e mi ha fatto apprendere qualcosa.

        non userei comunque Starostin come una autorita` indiscutibile nel campo glottologico, anche se qui ti da` torto perfino lui.

            • Trattandosi di Starostin, ci puo’ anche stare! Era talmente geniale che sarebbe riuscito perfino a calcolare i numeri vincenti.

              • geniale, ma controverso.

                del resto e` normale per i genii.

                ti devo essere molto grato, comunque, di avermelo fatto conoscere (nonostante un uso tuo che mi pare troppo disinvolto delle sue teorie; ma tieni conto che l’esame di Glottologia fu quello che mi ando` peggio all’universita` nel 1967 e presi solo 25).

  4. @ moselleorthodoxe

    ahahha, se me lo spiegavi subito il contesto ambientale della discussione di ieri!

    ma la fidanzata cinese non stavi per perderla?

    e pensi di trattenerla cosi`?

    comunque mi hai fatto fare una bella risata, oggi che sono a letto e non sto bene, e quindi, perdonato! 🙂

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