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avevo progettato di scrivere un post per dimostrare l’assoluta falsita` dell’accusa fatta da Netanyahu “ai palestinesi” di avere spinto a sterminare gli ebrei Hitler, che, fino al novembre 1941, avrebbe voluto semplicemente espellerli dall’Europa, ma sarebbe stato convinto a mandarli nei forni nell’incontro col Muftì di Gerusalemme Haj Amin Al-Husseini.
ma non e` necessario: le confutazioni di questa bufala colossale si leggono praticamente ovunque: basta leggere il Mein Kampf per sapere che l’idea aleggiava nella mente di Hitler fin dai primi anni Venti, e le testimonianze sui massacri di massa anti-ebraici iniziano ben prima del 1941.
cosi` come la predisposizione della soluzione finale del problema ebraico risale all’estate del 1941, quindi mesi prima dell’incontro citato.
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piu` interessante forse osservare un altro lato di questa accusa, perche` e` vero invece che alcuni leader palestinesi di allora, che erano religiosi, avevano un buon rapporto con Hitler in funzione anti-ebraica.
(ma non capisco perche` se ne fa tanto scandalo: era normale nelle dinamiche del tempo schierarsi fra le due parti in lotta mortale fra loro per ricavarne vantaggi locali;
perfino su Gandhi aleggio` un sospetto del genere per il fatto che fosse ovviamente contrario agli inglesi;
ma non esistono neppure dubbi, invece, su Aung San (il padre di Aung San Suu Kiy), protagonista della lotta di liberazione birmana e padre dell’indipendenza di quello stato: all’inizio degli anni Quaranta si schiero` con i giapponesi (alleati di Hitler) in funzione anti-britannica e fu primo ministro della Birmania dichiarata indipendente da loro, prima di cambiare fronte, ma soltanto il 27 marzo 1945).
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il mufti` era un giurisperito musulmano di buona fama, autorizzato ad emettere fatwe, cioe` interpretazioni giuridiche autorevoli del testo coranico; nell’Impero Islamico che governo` la Palestina sino alla fine della prima guerra mondiale i mufti` era nonominati dal sultano per rappresentare le popolazioni locali islamiche (mentre le minoranze cristiane ed ebraiche erano rappresentate dalle loro massime autorita` religiose).
Haj Amin Al-Husseini fu scelto come mufti` nel 1920, alla morte del cugino che aveva svolto lo stesso incarico, dall’Alto Commissario inglese per la Palestina, Samuel, che paradossalmente era un ebreo e volle cercare l’appoggio dell’ala fondamentalistica islamica; vi furono proteste della comunita` islamica palestinese contro tale nomina, dato che Al-Husseini non aveva neppure la formazione religiosa richiesta: dunque fu nominato contro la volonta` della comunita` islamica locale.
la storia tende a riptersi e oggi vede gli americani intenti a ripetere gli stessi errori in Medio Oriente degli inglesi, appoggiando le componenti integraliste dell’islamismo, e poi accusando l’islam tutto intero di essere fanatico.
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dunque, al contrario di quel che lascia intendere Netanyhau, il mufti` Al-Husseini non era una espressione della societa` palestinese locale, ma – paradossalmente – del dominio coloniale britannico e, nonostante il ruolo politico indubbiamente svolto come fiancheggiatore dei fascismi italiano e tedesco, tanto da essere considerato oggi un precursore dei fondamentalismi islamici, venne contrastato a partire dagli anni Venti da una parte importante della societa` palestinese locale.
ovviamente lo stesso errore sarebbe considerare in assoluto Netanhyau il portavoce dell’intera societa` ebraica, anche se e` certamente l’espressione della sua parte maggioritaria.
ma tutte queste sono cose faticose da conoscere e forse anche lente da capire.
meglio dire qualcosa che faccia colpo, vero o falso che sia: se corrisponde a quello che alcuni vorrebbero sentirsi dire, questi lo riterranno vero sempre e comunque e nessuna smentita potra` far cambiare loro idea.
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e infatti Netayahu parla in un modo volutamente puerile consigliato dagli esperti di pubblicita`: parla in modo che anche un bambino di nove anni ti capisca, perche` l’eta` media del pubblico non e` maggiore di cosi`.
Hitler all’epoca non voleva sterminare gli ebrei ma espellerli.
Il Muftì andò e gli disse: ‘Se li espelli, verranno in Palestina’.
‘Cosa dovrei fare?’ chiese.
e il Muftì rispose ‘Bruciali'”.
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quel che merita analizzare, invece, perche` fa specie, e` come sia possibile che il primo ministro di uno stato cosi` in difficolta` come Israele, lanci delle accuse talmente avventate, o meglio dei simili proclami di odio fondati sul nulla.
che cosa avrebbero dovuto fare gli abitanti originari della Palestina di fronte a gruppi organizzatissimi di immigrati, tutti della stessa nazionalita`, che avevano cominciato ad occupare le loro terre dicendo che quella era la loro patria e che loro, gli abitanti originari, erano degli intrusi?
accoglierli a braccia aperte?
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qualche anno fa sono stato testimone diretto in Nepal della serena occupazione di intere vallate del nord del paese da parte di profughi tibetani che, pur nel pieno rispetto degli abitanti originari, vi portavano i loro templi e i loro riti, senza provocare alcuna reazione di rigetto.
ma certamente non affermavano che il Nepal era in realta` tibetano e che i nepalesi originari dovevano andarsene!
quell’esperienza mi convinse del ruolo cruciale che hanno i tre monoteismi di origine medio-orientale, con le loro visioni esclusive ed intolleranti, nell’attuale incancrenimento della situazione palestinese.
terra sacra per tre religioni monoteiste, si dice, e dunque destinata ad essere combattuta per sempre fra loro, per l’intolleranza originaria che costituisce l’essenza stessa di ogni monoteismo.
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governare con l’odio: governare aizzando una maggioranza contro una minoranza, che so? i turchi contro i curdi, o i turchi contro gli armeni, o gli italiani contro i rom, gli originari contro gli immigrati (nel Settecento, in Lombardia, ma non solo…).
gran segreto dei governi moderni, il governo dell’odio.
si governa bene con l’odio? pare di no.
pero` si governa facile; pero`, molto spesso, si governa perfino democratico.
non e` difficile portare un popolo all’odio.
e` molto piu` difficile e impopolare portarlo a superare l’odio.
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e poi qualcuno dice che la democrazia e` la forma di governo perfetta, da esportare in tutto il mondo!
togliete l’odio dai cuori degli uomini, se siete capaci, e allora potrete anche credere alla forza dell’autogoverno.
Tu ti concentri, giustamente, sulla falsità della accusa contro il mufti’. Ma c’è anche l’altra metà del problema, forse altrettanto grave: la riabilitazione del nazismo che implicitamente ha fatto, il revisionismo, e trattandosi del primo ministro di Israele è più stupefacente ancora. Qual è la reazione delle organizzazioni ebraiche, fondamentalmente giusta, spesso anche sproporzionata, quando chiunque altro assume atteggiamenti altrettanto revisionisti nel trovare scusanti per assolvere il nazismo e i suoi crimini? E non è forse vero che tante volte chi nega i crimini del nazismo sono le stesse persone che quei crimini in realtà li ammirano e si propongono di creare le condizioni per arrivare, molto gradualmente, a ripetere di nuovo?
hai perfettamente ragione, considero il tuo commento una importante integrazione del mio post.
mi sono volutamente concentrato su un aspetto che non ho visto trattato da nessuna parte, cioe` l’analisi di chi era davvero questo mufti`.
non per scagionarlo, tutt’altro: la specifica accusa e` falsa, ma il suo ruolo storico di precursore del nazismo islamista resta gravissimo.
in ogni caso fu un allievo e non un maestro.