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Nel mese di novembre, nel giro di 14 giorni e nel silenzio quasi universale, gli americani si sono annessi l’universo.
Prima il Senato e poi la Camera dei rappresentanti hanno approvato una legge che dichiara di fatto che l’universo rappresenta uno spazio che appartiene agli USA dal punto di vista amministrativo e sei giorni dopo, il 25 novembre, il presidente Obama l’ha firmata.
Secondo questa legge USA d’ora in poi chi desidera, ad esempio, costruire colonie su Marte o sfruttare economicamente un asteroide, deve chiedere l’autorizzazione al Ministero dei Trasporti americano, a quello dell’interno e alla NASA, dichiarando dove intende volare, per quale scopo e qual e` il valore di quello che intende utilizzare.
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Poiche` non vorrei che pensaste che sono impazzito io (e non gli americani che hanno approvato questa legge), la fonte della notizia e` lo Spiegel di ieri.
E` lo Spiegel che pone l’ovvia domanda: con quale diritto qualcuno puo` amministrare quello che non gli appartiene?
Da 50 anni esiste un consenso internazionale sul fatto che nessuna nazione puo` avanzare pretese sull’universo; nel 1967 venne sottoscritto all’ONU da 94 stati (diventati nel frattempo 104) il Trattato sui fondamenti per la regolamentazione delle attivita` degli stati nella ricerca e nell’utilizzazione dello spazio, compresa la Luna e altri corpi celesti; e vi si precisava che erano aperti a tutta l’umanita`.
E` poi pur vero che, arrivando sulla Luna (e ci sono arrivati davvero; lasciate pur parlare a vanvera i complottisti paranoidi), gli americani ci piantarono la loro poco sventolante bandiera (considerando la mancanza di atmosfera); ma questa era soltanto una orgogliosa rivendicazione della loro impresa, non significava (nonostante l’apparenza) che dichiarassero la Luna territorio loro ed esclusivo.
Anche se poi di fatto nessuno ha ripetuto l’impresa e tuttora l’esplorazione fisica di altri corpi celesti e` di fatto un monopolio americano.
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Altri tempi, eh? Non a caso oggi parliamo, in tempi di tanto piu` meschini e infelici, dei Favolosi Anni Sessanta…
Ma ricordo che una condizione simile esiste addirittura sulla Terra e per il cosiddetto sesto continente, l’Antatide, nonostante passate pretese di diversi stati di dichiararne alcune parti di propria pertinenza.
Il mondo del diritto coincide, come e` noto, col mondo della forza: quindi gia` per quanto riguarda l’Antartide disabitata ed inospitale, la dichiarazione di appartenenza a qualcuno di parti del suo territorio va poi di fatto tradotta in pratica da quel qualcuno con mezzi militari.
Operazione gia` ben difficile in Antartide, figuriamoci sulla Luna, su Marte, su una cometa o su un asteroide.
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La legge americana significa di fatto che gli USA si riservano di abbattere chiunque svolga missioni nello spazio senza il loro consenso.
E anche che ritengono di avere la capacita`di farlo.
Paradossale e` che la NASA, che da anni sostiene la necessita` di regolare anche giuridicamente le esplorazioni spaziali, ha assunto un atteggiamento critico verso questa legge: “pericolosa e presumibilmente illegale”.
Infatti il trattato del 1967 dichiara che la ricerca spaziale si svolge „a vantaggio e nell’interesse di tutti i paesi senza riferimento alla loro condizione di sviluppo economico o scientifico” e proibiva “ogni appropriazione mediante rivendicazione di sovranita`, mediante utilizzazione o occupazione o con altri mezzi”.
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Ma nel frattempo le prospettive di uno sfruttamento economico dello spazio si vanno facendo piu` concrete.
Il Congresso americano ha dichiarato di non considerare la nuova legge in contraddizione con gli accordi internazionali, ma la stampa popolare americana ha paragonato questa svolta all’inizio dell’esplorazione, due secoli fa, del selvaggio west.
Giusto per chiarire il DNA culturale degli americani; e per fortuna che la` fuori non c’e` certamente nessuna altra forma di vita intelligente simile a quella umana, perche` altrimenti farebbe la fine degli indiani d’America.
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Ma gli USA effettivamente non affermano propriamente, con questa nuova legge, che lo spazio e i corpi celesti appartengono a loro; si limitano a dire che loro hanno il diritto di amministrarli.
Non negano che le future esplorazioni spaziali di altri paesi abbiano il diritto di sfruttare quel che riusciranno a ricavare sui diversi corpi celesti.
Ma solo con l’autorizzazione degli USA.
Con quale diritto fanno questo?
Lo Spiegel che se lo chiede non ha letto a sufficienza Machiavelli: col diritto che e` la base di ogni diritto, quello del piu` forte.
Quello che vale fino a quando si e` effettivamente i piu` forti, non fino a quando si crede di esserlo.
di fatto sono comunque gli unici in grado di far partire una colonizzazione spaziale. Siccome hanno investito molto si propongono come ente regolatore, comunque necessario per evitare incidenti di varia natura.
Si propongono, dici? 😉
Mica mi pare il verbo piu’ adatto: lo hanno deciso da soli e basta, e in maniera chiaramente illegale (per quel che vale oggi questa parola).
Ma che cosa succederebbe se Russia o Cina in futuro decidessero di mandare una colonia umana sulla Luna, senza chiedere il permesso agli americani?
Li tirerebbero giu’ con un missile?
Storia comunque senza senso…
Nel frattempo ho visto che oggi la notizia e’ arrivata anche sulla stampa italiana…
Non c’è alcuna agenzia mondiale che regoli i voli spaziali. Essendo i più presenti è chiaro che siano anche i più interessati ad avere un sistema gestito secondo regole comuni per coordinare meglio lo spazio ed evitare incodenti. È successo così anche per l’aviazione. Europa e altri hanno solo copiato la loro FAA.
Cmq siccome al momento nessun altro pensa di andare su Marte il problema non si pone. E comunque non si può nemmeno chiedere che gli altri dicono agli americani come gestire le loro missioni. Se Cina e Russia andassero su Marte basta solo che non lo facciano in segreto così come non lo fanno gli americani che rendono pubbliche le loro mossioni.
Santo cielo, non ci siamo proprio.
Ti sembra logico che gli altri stati devono chiedere l’autorizzazione alla NASA per andare su Marte?
Protesta perfino la Nasa. Ci sei rimasto solo tu a difendere il governo americano.
E io che avevo il dubbio che facessi dell’ironia.
Se volevano concordare qualcosa (ammesso che sia necessario) facevano convocare una conferenza internazionale all’Onu, ti pare?
Il fatto e’ che siamo di fronte, questa volta in modo perfino ridicolo, al solito riflesso imperialista, invece.
ahah… gli americani esagerano sempre. Dicevo solo che è fastidioso trovarsi una vite a 10000 km/h che ti tira giù un progetto costato qualche miliardo perché qualcuno si era dimenticato di far sapere di aver lasciato tracce da qualche parte. Di recente infatti pare sia rientrato in atmosfera un pezzo di una missione Apollo. Ma metti che era in realtà un pezzo di qualche satellite cinese, che di recente hanno mandato una sonda sulla Luna.
Cmq la necessità di regole in ambito spaziale è urgente perché al momento praticamente ognuno fa quel che gli pare.
E cmq poi ho detto che non bisogna chiedere agli americani alcuna autori-azione… ma far sapere pubblicamente quello che si sta facendo la su. Che poi ci sia una marea di satelliti militari segreti è un’altra questione.
Ops, risposta scivolata in cima… 😉
Non credo proprio che si tratti di denunciare i residui spaziali, dato che nessuno sa bene neppure dove sono…
Tu dici che gli americani propongono soltanto un coordinamento internazionale per evitare incidenti nelle esplorazioni dei corpi celesti.
Ammettiamolo e diciamo anche che e’ opportuno (anche se a me non pare). Ma ti pare che devono essere gli americani a deciderlo per il resto del mondo con una LORO legge?
Questa legge fa il paio con quell’altra sentenza di un tribunale americano che dichiara competenti i tribunali americani e non lo stato estero se qualche banca o privato americano presta soldi all’estero.
E ovviamente c’e’ da pensare a questo punto anche ai famosi trattati economici transatlantici…
sono stati i padroni del mondo per un secolo. È difficile perdere l’abitudine 😀
Hanno bisogno di aiuto, dovremmo insegnargli come si fa. 😉
In fondo in Italia siamo grandi esperti: siamo stati due volte i padroni dell’Occidente e ci siamo abituati benissimo a diventare l’ultima ruota del carro, ahhaaha
come sei nostalgico 😆
A parte che a una certa eta’ diventa inevitabile, qui non direi proprio: vedo abbastanza bene che l’italia dominatrice non era migliore di quella insignificante di oggi, anzi i principali difetti erano gli stessi… 😦
Ma ovviamente scherzavo. Sei molto duro con i discendenti diretti dei romani 🙂
Prima di litigare con gli americani superiamoli nell’esplorazione dello spazio.
Io ti rispondo seriamente, invece, o almeno credo… 🙂
La continuità dell’Italia con i romani è geografica e in parte anche culturale, ma non è certo genetica.
Solo in minima parte gli italiani discendono dai romani.
Probabilmente i romeni molto di più, per esempio, come del resto dice il nome stesso.