una camminata che parte dalla spiaggia e poi gira a levante lungo un comodo sentiero sul promontorio e di li` discende in una baia e poi in un’altra dove gli ultimi bagnanti si attardano oramai nella luce del tramonto che accarezza i miei pensieri.
si`, mi siedo a contemplare le onde, in mezzo a questi colori surreali, le ascolto perche stanno dicendo qualcosa di me che io non sono capace di dire: qui non sono piu` nel Vietnam, in un viaggio, qui sono passato al paesaggio eterno che e` la voce della natura quando riusciamo ad ascoltarla.
ed e` mare universale, e` il divino che si serve di noi, e` l’impossibilita` si dire che diventa, nonostante tutto, messaggio.
non vorrei tornare, ma si fa buio, (…) mi chiedo: che cosa ho fatto io di cosi` buono per meritarmi questo?
il senso del limite deve farsi vivo per questo, in forme ormi ripetitive…
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Wow! Un posto magnifico
🙂 puoi ben dirlo.
e dev’essere per questo che si e` rotta la fotocamera… (per la seconda volta nel viaggio, per ora) 😦