se la Costa va troppo sotto costa. 29

18 gennaio 2012 mercoledì  20:54

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sulla Concordia, diciamocelo, oramai sappiamo tutto quello che c’è da sapere, o meglio lo sa chi tiene la televisione accuratamente spenta come me e si informa sulla rete; e infatti stasera arriverà Bruno Vespa, mi dicono, a cercare di spargere inchiostro di seppia dallo schermo, e ad aiutare gli italiani a non assumersi le loro responsabilità.

da questo punto di vista il naufragio della Concordia appare già oggi un’occasione perduta: il paese lo sta vivendo come un episodio romanzesco, non come un esempio della necessità di cambiare registro: perfino i tre o quattro lettori affezionati di questo blog sono insorti contro l’autore, trovando la sua tesi troppo dura, quando ha detto che quel naufragio, per non essere il naufragio del paese, esigeva un sussulto di coscienza.

meglio considerarlo un caso limite, che l’emblema della nostra etica nazionale.

però, a post oramai chiuso, francesco, che mi aveva criticato, mi ha mandato un commento di rettifica, splendido:

l’ Italia vera di oggi è quella che ha messo Schettino a capo della nave.
i De Falco ci sono e c’erano anche in passato, peccato che non finiscono nei posti che contano.
l’analogia con Berluconi c’era tutta e chiedo venia: Schettino è uno che ti porta sugli scogli ridendo e scherzando con un sorriso stampato sulle labbra; poi dopo il botto nega l’evidenza dicendo che va tutto bene, un piccolo guasto elettrico che sicuramente sarà stato colpa dei comunisti.

e bortocal:

ahha, ti butterei le braccia al collo, francesco; ci sei arrivato con qualche ora di ritardo rispetto al comandante di questo blog, ma non si poteva dire meglio di così!!!

* * *

il naufragio della Concordia nasce da una abitudine generalizzata alla violazione delle leggi, alla irresponsabilità, alla menzogna, non insisto oltre.

la cosa non riguarda solo il comandante, che è stato scoperto a mentire per primo.

la grande compagnia Costa Crociere ha mentito ben più in grande del suo dipendente, che adesso fa da bersaglio alle critiche e al disprezzo, ben meritato si direbbe per la parte sua individuale, ma da allargare ad un raggio di corresponsabili ben più ampio.

la società ha dichiarato di non sapere niente di questa abitudine (borbonica) degli “inchini” delle sue grandi navi da crociera, vicinissimi alla costa in zone abitate, anche se questi erano già stati segnalati da organi di controllo internazionali della navigazione: l’Ais, un sistema internazionale di controllo della navigazione marittina, è stato reso obbligatorio da accordi internazionali dopo gli attentati dell’11 settembre (in funzione anti-terrorismo) e ha documentato come la Concordia esegua 52 “inchini” all’anno contravvenendo alle regole della navigazione.

Come provano i tracciati, registrati dal sistema Ais, quindi visibili a tutti, anche la “Costa Concordia” era sotto monitoraggio.

Ma nessuno, alle 21.24 di quella tragica sera, quando ha virato improvvisamente di 45 gradi dirigendosi verso l’isola del Giglio, ha ritenuto di intervenire chiamando via radio il comandante Francesco Schettino, anche per sapere se era accaduto qualcosa di anomalo.

la società dunque non ne sapeva nulla? ma purtroppo la Costa teneva perfino un blog, dicono, dove ci stavano i complimenti al capitano per come li faceva bene, gli inchini; e magari si era inchinato anche quando gli era stato suggerito di continuare a farli, come il suo predecessori, perché la società voleva rendere le crociere più romantiche.

ora, raccontano, la Costa si è precipitata a cancellare il post; senza neppure sapere che hai voglia a cancellare da internet: resta la copia cache, e qualche blogger (che ha tutta la mia ammirazione) è andato a ripescarla; ed ecco che il post, che sputtana la grande compagnia, è ritornato al suo posto.

* * *

Nessuno aveva cercato di capire perché passassero così vicini alla costa dove per legge è anche vietato (se una piccola imbarcazione sosta a meno di 500 metri dalle coste, se beccata dalle forze dell’ordine, viene multata perché vietato).

lo scrive ancora Repubblica: sta forse cercando di pilotare i lettori verso il mio blog? 🙂

io non lo se questa legge esista (con una ricerca con Google di circa un’ora non sono riuscito a trovarla), se sia una invenzione del giornalista, oppure se, come capita quasi sempre, questo stia riferendo in modo impreciso e improprio una notizia con un fondo di verità.

dico solo che in un paese serio ad una compagnia simile verrebbe tolto il diritto di navigare mettendo a rischio la pelle dei passeggeri, e poi rigettando addosso al capitano la colpa di un incidente alla lunga imposto puramente dalle nefaste leggi della probabilità.

non succederà: il paese resterà uguale, in Italia si muore di troppa italianità, ma agli italiani piace.

13 risposte a “se la Costa va troppo sotto costa. 29

  1. La legge di cui si parla non è una legge nazionale ma sono le ordinanze dei singoli circondari marittimi. Tipicamente nella stagione estiva si restringe la navigazione per lasciare l’ uso delle acque prospicenti il litorale ai bagnanti. Se la costa è a picco si definisce una fascia di mt. 200, se sono spiaggie o coste basse di m.t 300 in cui la navigazione è vietata ad esclusione dei corridoi segnalti da boe dove si può raggiungere la costa. Normalmente le restrizioni vengono tolte di inverno. Certi circondari mantengono le restrizioni anche durante l’ inverno. Non so cosa era previsto per le acque del Giglio.

    • grazie di questa precisazione, mi ero avvicinato anche io a questa conclusione, ma essendo poco esperto in materia non mi fidavo di dirlo.

      del resto oggi vedo che il governo varerà un decreto attuativio di una legge in materia, che apsettava da 10 anni…

  2. Stà scendo fuori anche un avvenente e misteriosa moldava di 25 anni sulla plancia del Concordia con il capitano Schettino. Sono molto preoccupato per Emilio Fede. Siamo sicuri che non è tra i dispersi ?

    • ma la Moldava esce perché c’entra davvero con la vicenda oppure semplicmente perchè Schettino sta facendo la parte del Berluscone in commedia e dunque gli ci vuole una donna vicino? 🙂 🙂 🙂

      tra un po’ sapremoc he il comandante era impegnato in un’orgia al momentod ell’impatto e per questo motivo non poteva occuparsi dei soccorsi, vedrai, contro molto su Bruno Vespa per questo.

  3. Beh, ciò che si sta profilando sempre più è la responsabilità oggettiva della compagnia. L’errore del capitano c’è ed è innegabile ma il contesto nel quale si è sviluppata tutta la vicenda è ancora poco chiaro. Anche io giungo a conclusioni simili alle tue, ho l’amaro in bocca per via di quell’ora che si è persa dall’impatto. Allertando subito i soccorsi forse oggi potevamo parlare solo di un relitto e non di morti (http://machzender.blogspot.com/2012/01/ce-sicurezza-in-crociera-per-i-turisti.html), anche queste logiche vanno chiarite perché la Costa non è l’unica compagnia che permette follie del genere (http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/17-gennaio-2012/anche-capri-navi-fanno-inchino-1902904854287.shtml)

    • caro Antonio,

      hai scritto un post molto bello e documentato sul tuo blog, e io mi chiedo perché mai non mi vengano notificati i tuoi post, credevo di essere abbonato: poi ho capito perché, mi sono abbonato come twitter, però non ci vado quasi mai, sarà un paio di mesi che latito.

      sottoscrivo del tutto le tue considerazioni: quel che è sempre più chiaro sono le responsabilitá della compagnia, che vanno aldilà di quelel del comandante.

  4. ok… sono venuto a sapere che la Costa Concordia era assicurata per soli 30 milioni di dollari… (mentre costa sui 500 milioni di euri)

    pare che Stecchino abbia parlato ben 68 minuti prima di dare l’ordine di abbandonare la nave con i superiori della sua compagnia.

    siamo sicuri che dando l’ordine di abbandono nave subito… non si sarebbero salvati tutti i passeggeri? (60 minuti dovrebbero bastare per un’abbandono nave, con la nave non ancora inclinata)… certo la nave sarebbe stata persa per sempre. Possibile che Schettino non abbia ricevuto l’ordine di salvare la nave costi quel che costi?

    Certo, doveva restare sopra… però il ponte di commando era sott’acqua… e camminare nella nave era impossibile inclinata com’era.

    Certo… Schettino la tragedia è partita dal comandante… pagherà per l’errore e per tutte le vittime di fronte alla legge. Però bisogna veramente chiarire ogni singolo ordine (dato e ricevuto) e aspetto tecnico che hanno seguito l’impatto con lo scoglio… in modo da portare “tutti” i colpevoli di fronte alla legge.

    Dovremmo stare attenti d’ora in poi a mettere alla guida delle navi i “De Falco”… sperando ovviamente che mantengano lo stesso atteggiamento anche col culo bagnato 😉

    Le mie sono solo informazioni raccolte dai giornali (cioè semplici fantasie). Ultimamente sta passando l’idea che Stecchino stesse cercando di abbordare una “Moldava”… una “Moldava”… ripetuto all’infinito. Come per dire… “Moldava” >> “Donna dell’Est” >> “Puttana” … facile associazione nell’ambiente italiano.
    Non approvo questa generalizzazione 🙂 … voi?

    • caro afo, avevo promesso che abbandonavo la Concordia (nel senso di argomento del mio blog), dato che sta diventando sempre più evidente che viene usata come specchietto per le allodole per distrarre gli italiani da ben altri problemi, su cui sto cercando di portare l’interesse dei miei lettori (che su questo argomento sono drammaticamente cresciuti per un paio di giorni, cribbio!).

      credo che non potrò mantenere la promessa: l’ultima invenzione della moldava l’ho spiegata in un commento ad Antonio, mi pare, o forse a Francesco, ora non ricordo bene; adesso è tardi, ma rimetterò ancora un post in piedi sul tema; e sarà costruito a partire da questo tuo commento.

      e sai a chi lo dedicherò? a quel ragazzo che ha lasciato il suo posto sulla scialuppa di salvataggio ad una bambina, ed ora non si sa più che fine abbia fatto, è tra i dispersi: è lui l’unico vero grande nobile eroe di questa vicenda, ma tutti parlano d’altro.

      piace di più parlare ammiccando di puttane che di un ragazzo pulito e per bene: ora che non abbiamo più un Berlusconi per farlo, ci venga almeno dato uno Schettino!

      uno Schettino, afo, non uno “Stecchino” come hai scritto tu (mi sto tenendo la pancia dal ridere, non occorre superare i 60 per diventare disgrafici, vedo, ma dai mi trattengo se no ti offendi!!!) – questa nel blog non la metto e domani se vuoi la cancello!

      buona notte.

      • Scusa ma non sono in accordo sul fatto di non scrivere più sull’accaduto. Ciò che sta accadendo è l’ennesima dimostrazione di come in Italia si cerca di farla franca, sempre. Schettino è colpevole. Ma cominciare a buttare fango su di lui per mostrare che in plancia si facevano dei festini è la solita manovra per lasciare i riflettori puntati sul capro espiatorio.
        A me della moldava non interessa un fico secco.
        Neanche di come Schettino fa la pipì.
        A me interessa sapere se la Costa conosceva la situazione a bordo e, se sì, perché non ha allertato la Capitaneria.
        A me interessa sapere in base a quale logica le procedure di emergenza sono state ritardate per più di un’ora.
        A me interessa sapere perché il gran capitano/comandante, fate voi, Palombo che capisce la situazione da terra, chiama la nave, chiama la compagnia ma non chiama la Guardia Costiera.
        Il resto è aria fritta: è il solito modo di coprire le responsabilità massacrando una persona che pure ha sbagliato in tutto ma che forse non è l’unico responsabile.
        Questo solito modo di fare, tutto italiano, richiede sempre un minimo di attenzione da parte dei blog, visto che i giornali italiani stamattina non sapevano far altro che amplificare le castronerie sdoganate in serata da Bruno Vespa, che, come ben sapete è un eminente e prestigioso giornalista.
        Scusa per lo sfogo. Ad majora.

        • hai ragione, e come vedrai sono tornato sull’argomento, o meglio ho fatto tornare sull’argomento i miei lettori e anche te, che avete giò detto tutto benissimo. grazie, ciao.

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