cara Europa, ti scrivo: firmato Putin – 287.

Putin scrive a 18 capi di stato e di governo dell’Europa.

ha scritto anche a Renzi e a Napolitano? a noi non è dato di saperlo: la notizia la trovo solo sullo Spiegel.

avvisa Putin che, se l’Ucraina non pagherà i suoi debiti per le forniture del gas russo, i rifornimenti verranno bloccati e questo avrà conseguenze anche sugli approvvigionamenti europei.

da questo momento in poi la Russia fornirà gas solo con pagamento pronta cassa.

e quindi l’Ucraina potrebbe trattenere per sé il gas venduto invece all’Europa, che transita attraverso il suo territorio nella misura del 40% circa del gas che la Russia vende all’Europa.

Putin sollecita l’apertura di colloqui tra la Russia e l’Unione Europea su come stabilizzare la situazione economica ucraina, ma sinora l’Unione Europea li ha rifiutati.

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l’Ucraina ha accumulato sinora accumulato 2,2 miliardi di dollari di debito con la Russia per il gas.

riduzioni nelle forniture del gas russo attraverso l’Ucraina sono già avvenute nel 2006 e nel 2009, per brevi periodi, nel quadro di analoghi conflitti fra i due paesi; ma il quadro che si profila oggi è molto più grave, naturalmente.

nella tensione provocata dalla secessione della Crimea dall’Ucraina, la Russia ha cancellato tutti gli sconti sul gas che faceva al paese e deciso di attenersi al prezzo fissato nei contratti del 2009.

il governo di transizione ucraino rifiuta però di riconoscere questi aumenti di prezzi, o meglio questa eliminazione degli sconti sinora fatti ad un paese considerato amico dalla Russia, ma che non hanno più senso dopo l’atteggiamento ostile deciso dal nuovo governo verso la Russia  e verso la minoranza russa al suo interno.

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in Germania diversi politici chiedono una minore dipendenza dal gas russo.

ma il vice-presidente russo Schuwalow ha sogghignato che diminuire la dipendenza dalla Russia significa aumentare la dipendenza da qualcun altro: chiara allusione alle promesse americane di sostituirsi alla Russia come fornitore di gas per l’Europa.

promesse peraltro molto fragili, allo stato attuale.

Schuwalow ha anche fatto presente che per la Russia non è un problema trovare nuovi clienti.

a maggio ci sarà appunto a Beijing la firma di un contratto di fornitura di gas alla Cina.

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è possibile che l’Europa si scavi la fossa da sola in questa maniera?

oppure si stanno soltanto scaldando i motori nei sei mesi necessari per mettere in efficienza gli eserciti per iniziare una guerra dopo l’estate?

entrare in guerra con la Russia a settembre significa affrontare un inverno senza gas.

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e poi che faremo? estrarremo noi il gas dai pozzi occupati, combattendo attorno contro la guerriglia locale per difenderli?

quanto assomiglia questo ad un consapevole suicidio?

oppure, meglio, ad un consapevole omicidio degli uomini da nulla da parte degli iper-plutocrati che possono decidere come farci vivere e come farci morire?

12 risposte a “cara Europa, ti scrivo: firmato Putin – 287.

  1. dici che non ci sarà nessuna scintilla prima dell’estate?
    ovviamente se Putin si sposta a est, l’Europa ha perso anche quel poco di potere di contrattazione che aveva avuto fin’ora. Ma forse è un buon motivo per puntare il tutto per tutto orientando completamente l’economia europea sul miglioramento delle fonti di produzione e contenimento di energia. Se non funziona sarà probabilmente guerra 😦

    • ho appreso, sempre dalla stampa tedesca, che le forze NATO hanno attualmente bisogno di circa sei mesi per diventare pienamente operative in termini militari.

      la guerra ci sarebbe prima se la volesse Putin, che tuttavia appare più saggio di molti occidentali e non la vuole.

      le fonti alternative possono chiaramente funzionare, col beneplacito delle grandi aziende petrolifere, però occorre molto tempo per differenziare la produzione e forse non potranno mai integralmente sostituire alcune fonti fossili (lo spiegavi tu poco tempo fa in un altro commento).

      continuo a pensare che siamo nella fase in cui si parla di guerra senza volerla fare; ma certo questo non impedisce che, a forza di parlarne, alla fine la guerra ci sia, per quanto essa sia oggi chiarissimamente semplicemente un suicidio di massa.

      • si può tentare un’accelerazione se si è disposti a mettere a rischio la stabilità dell’economia. Certo la conversione resta una cosa complicata e i tempi sono comunque lunghi, non certo qualche mese. Certo la guerra non è una soluzione migliore, almeno non per noi piccoli pedoni sulla scacchiera 😦

        quello che è certo è che l’Europa se vuole sopravvivere deve rendersi più indipendente energeticamente altrimenti saremo ricattabili da parte di tutti.

        • non credo che la guerra sia una buona soluzione neppure per i grandi pezzi della scacchiera, anzi soprattutto per loro: esistono pur sempre anche gli scacchi matti da pedone… 🙂

          • non senza il sacrificio di altri pedoni però. La possibilità non da certo speranza alla probabilità. Certo è sempre possibile che almeno un pedone diventi Regina ed è forse quello che temono di più 🙂 .

            resta da vedere quanto gli uomini di oggi siano diversi rispetto ai loro nonni. Cosa faranno nel caso di un conflitto? Avranno il coraggio di opporsi? A che punto è arrivata l’evoluzione del nostro inconscio?

            • direi che il pedone che fa paura è, come sempre, la troppo perfetta Germania.

              poi ci sarebbero anche le unioni di pedoni che possono fare paura, soprattutto se alla loro testa c’è qualche pedone ben determinato…

              quanto agli uomini di oggi, posso essere brutale?

              tu ne vedi in giro?

              come si puì pensare che un pubblico di tele-dipendenti manovrabili dai media come meglio si preferisce possano opporsi in qualche maniera?

              non ci riuscirono neppure un secolo fa, quando esistevano ancora degli uomini veri.

              aggiungo che, se guardi su questa stessa piattaforma, tra i miei stessi lettori, troverai gli zelanti che in modo assolutamente gratuito stanno lavorando a favore della propaganda bellicista, in perfetta buonafede.

            • io non sono un pro guerra… o almeno lo spero 🙂
              gli altri commentatori li conosco poco o per niente.

              comunque mi chiedo se questi tele-dipendenti non possano essere manovrati anche nella direzione opposta. Anche se è chiaro che la guerra è la soluzione più semplice.

              per il momento si limitano a mandarsi “cartoline” con aerei militari 🙂 . Sono molto carini finché continueranno a fare soltanto foto per farsi vedere chi ha la videocamera migliore.

  2. @ SPOCK

    mai dubitato che tu potessi essere pro guerra, Spock: non sarei qui a discutere tanto piacevolmente: su queste cose sono abbastanza intollerante.

    certo che tele-dipendenti possono essere manovrati anche pro pace (come si sta facendo in Germania): sarebbe anche più facile.

    basterebbe solo che Renzi e la classe dirigente italiana si occupasse di queste cose e avesse qualche idea a riguardo…

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