se i post-democratici del mondo preparano la guerra globale – 270.

se voglio sapere come vanno davvero le cose nel mondo, oltre che nella nostra provinciale Italietta, è meglio che il mio tempo lo impieghi a leggere qualche quotidiano online straniero piuttosto che i nostri megafoni locali.

in questo caso – dato che io conosco un po’ meno male di altre lingue straniere il tedesco – è il solito Spiegel che mi informa dell’apertura di un  importante dibattito interno tedesco a proposito delle relazioni con la Russia.

la grande coalizione che governa la Germana (CDU – CSU – SPD) discute sulle conseguenze politico-militari della crisi ucraina e di Crimea.

occorre cambiare la politica tedesca di difesa? è quello che sostiene nella SPD l’esperto di difesa Rainer Arnold, mentre la CDU si oppone.

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ma una discussione simile si sta svolgendo in generale nella NATO: peccato che gli italiani non lo sappiano, anche se nel 2015 nei paesi meridionali della NATO si svolgeranno delle manovre militari che verranno estese verso Est.

la Germania al momento rifiuta lo stazionamento permanente di truppe da combattimento ai confini della NATO con la Russia.

occorre che le scelte della NATO si orientino verso un confronto militare con la Russia?

in questo momento il tempo necessario per organizzarsi militarmente in questo senso è di 180 giorni; qualcuno afferma che bisogna abbreviare questo tempo, in modo da rendere più rapida la possibilità di un confronto di tipo militare; e si vorrebbero modificare gli orientamenti dell’alleanza in questa direzione nel vertice NATO di settembre.

per la Germania questo significa la possibilità di mobilitazione rapido di 10.000 soldati.

l’Italia ci sarà, a quel vertice, in quanto membro dell’alleanza; ma chissà quale sarà la sua posizione…, al momento non è dato saperlo.

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nello stesso tempo però la SPD esprime anche le sue perplessità sulla messa in campo incontrollato della flotta dei panzer all’interno della NATO.

ma la CDU della Merkel afferma con decisione che non è necessaria nessuna sostanziale revisione della politica di difesa tedesca. nonostante la decisione di offrire sostegno militare ad alcuni paesi orientali della NATO, la sua posizione rimane ferma nel voler mantenere aperti canali di dialogo con la Russia, pur nelle presenti difficoltà e nella sospensione di alcuni incontri più direttamente diplomatici.

in particolare continua la preparazione di un incontro, organizzato dal Forum russo-tedesco a Lipsia il 23 e 24 aprile: la relazione introduttiva sarà, con un titolo poco incoraggiante, su “Società civile e sforzi per la pace dal 1914 ad oggi”.

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mi stropiccio gli occhi, pensando di non avere capito bene, però vedo ripetersi in Germania lo stesso scontro che a settembre si svolse negli USA a proposito della guerra in Siria che Obama voleva aprire.

in questo momento sono i partiti dell’ex-schieramento democratico, che ne hanno conservato il nome, i più attivi a sollecitare forme di interventismo anti-russo; ricordiamo per tutti l’atteggiamento in-credibilmente guerra-fondaio di Hollande sulla Siria qualche mese fa.

e gli atteggiamenti più favorevoli alla pace si trovano ancora nell’area conservatrice: nei repubblicani americani, che hanno stoppato Obama a settembre, così come nella Merkel oggi in Germania.

sulla posizione di Renzi non ho nessun dubbio: le poche cose che ha accennato sul tema lo hanno visto affiancarsi alle forze più aggressive, che mirano a provocare un confronto militare con la Russia a partire dalla questione della Crimea.

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queste forze post-democratiche hanno bisogno di tempo per organizzarsi, ma anche per prevalere.

se dovessero vincere, dobbiamo attenderci una campagna propagandistica violentemente anti-russa per l’estate , quando la preparazione dell’intervento potrebbe iniziare per concludersi nei mesi successivi.

per il momento la Germania regge nel rifiutare questa prospettiva, ma lo scontro in atto mira a colpire la Germania e l’Europa da parte americana quasi quanto la Russia, se non addirittura di più.

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insomma: nessun pericolo nell’immediato sulla questione della Crimea, ma attenti tutti: ce la potremmo ri-trovare addosso fra qualche mese, con qualche nuovo pretesto costruito ad hoc, per arrivare ad un folle confronto militare con la Russia.

tacere su questi pericoli è poco responsabile; nasconderli, pericolo; soffiare addirittura sul fuoco, criminale.

e occorre smettere di appoggiare i partiti dell’ex-schieramento democratico, che oggi tradiscono anche la loro tradizione pacifista e di combattenti per la pace, e guardarli freddamente per quello che sono diventati: gli organi dei circoli più militaristi e propensi ad una guerra globale,

3 risposte a “se i post-democratici del mondo preparano la guerra globale – 270.

  1. Possiamo avere idee divergenti sull’ esistenza reale di Dio, ma la ricerca di verità è un’esigenza che accomuna gli uomini di buona volontà. Anche la ricerca di pace appartiene a quel genere di uomini.
    Penso che i cosiddetti “intellettuali servitori del potere economico” siano gli uomini più pericolosi, sanno trasformare le cose semplici in cose complicatissime, senza guardare al bene comune che è l’obbiettivo da non perdere mai di vista. Si vendono in cambio di nulla.
    I valori universali sono sempre gli stessi, e se all’uomo si toglie la libertà imponendo falsi valori, come oggi in occidente, per bene che vada succederanno cose poco simpatiche perché si può ingannare per sempre qualcuno, ma non tutti .
    Si fanno “missioni” di guerra celandole dietro la parola “pace”, offuscando la capacità di molti di guardare alla verità che quelle azioni compiono, e chi ha la capacità di vedere le bugie ha il dovere di far conoscere agli altri ciò che vede. La verità ha gambe proprie.

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