226. uno strano catechismo pedofilo.

immaginate il disegno di una bambina nuda messa a quattro zampe.

e immaginate dei fumetti che le escono dalla bocca:

“penso che sia bello accarezzare la mia fenditura.

gioco volentieri nelle mie mutandine assieme ad altri amici.

voglio restare in camera quando papà e mamma fanno sesso.

credo che la pipì sia benedetta”.

da dove credete che sia preso questo disegno?

ebbene sì: dal catechismo ufficiale belga, quello per la minoranza fiamminga, credo, dato che è scritto in olandese, è il libro di testo usato per le lezioni di Religione nelle scuole cattoliche da 12 anni a questa parte.

un’altra foto, non pubblicata, mostra i bambini che giocano “al dottore”.

quando ho letto che un gruppo di genitori belgi cattolici si batteva da anni rivolgendosi al cardinale di Bruxelles, perché questo strano catechismo venisse tolto dalla circolazione, pensavo a una esagerazione giornalistica, oppure ad un gruppo di genitori particoalrmente bacchettoni in un’area nella quale vige una libertà sessuale inconcepibile in altri paesi d’Europa.

però devo dire che la vista di una delle immagini contestate mi ha lasciato davvero perplesso.

ad ogni buon conto, per fugare ogni dubbio, metto qui il link alla notizia: detail.php?id=27333 , la cui fonte originaria è The Brussels Journal.

* * *

nel 1997 Alexandra Colen scopre il catechismo nelle mani di sua figlia 13enne e si rivolge al cardinale Daneels, presidente della conferenza episcopale belga, perché lo tolga dalla circolazione.

immaginarsi il danno economico che ne sarebbe venuto per la chiesa belga.

il cardinale, è il caso di dirlo, fa orecchie da mercante.

il cardinale è lo stesso pesantemente interrogato dai giudici in questi giorni, e non si dà pena di risponderle, e neppure quando la combattiva signora organizza una manifestazione di genitori sotto le finestre dell’arcivescovato accetta di ricevere una loro delegazione.

il vescovo Van der Berghe, responsabile per l’educazione, promette di interessarsi al caso, ma dopo qualche giorno deve ritirare la promessa; anche il tentativo dei genitori di contattare il nunzio vaticano a Bruxelles rimane egualmente senza risultato.

a questo punto i genitori del piccolo movimento di protesta messo in piedi dalla signora Colen decidono di non far partecipare più i loro figli alle lezioni di religione.

* * *

il catechismo era stato preparato da docenti dell’Università di Lovanio e del Seminario di Brugge, di cui era direttore il vescovo Vangheluwe, di recente costretto alle dimissioni, dopo che è stato scoperto che è stato per anni un attivo pedofilo.

quindi lo sfondo filopedofilo di questo tipo di suggestioni messe nelle mani di una intera generazione di bambini belgi  non pare l’esagerazione isterica di qualche mamma troppo timorata.

ahimé, tutto fa pensare – ahimè devo ribadire il molto ragionevole dubbio già espresso in un post precedente – che la chiesa cattolica belga fosse diventata un centro attivo di diffusione e protezione della pedofilia nel paese.

è quello che pensa anche il magistrato che ha seguito sinora il caso e al quale il caso stesso sta per essere tolto.

* * *

notizie come questa hanno una portata particolare.

dimostrano a mio parere che l’umanità comune non è solo sottoposta ai condizionamenti della fame e del bisogno sessuale, ma anche all’istinto religioso.

definisco istinto religioso il bisogno assoluto ed essenziale che ognuno di noi prova di credere che la vita abbia un senso.

la traduzione culturalmente prevalente di questo bisogno avviene in forme che prevedono l’esistenza di qualche garante, sovrannaturale e terreno, di questo senso della vita, che viene chiamato “religione”.

l’idea che ogni individuo possa e debba essere invece l’unico garante di senso della propria esistenza attraverso la consapevolezza delle scelte che la costituiscono cozza direttamente col dato di fatto che la maggior parte degli individui non sono affatto i protagonisti della loro vita, nella quale subiscono invece ad ogni livello le scelte altrui, alle quali non sono in grado e neppure vogliono sottrarsi.

chiedere a persone schiave del potere altrui e della propria pochezza di diventare protagonisti del proprio destino, cioé di rompersi la testa contro dei condizionamenti insuperabili per loro, è un atto di autentica ferocia.

niente è più feroce della verità detta a chi non può farsene assolutamente nulla, e in questo senso ogni intellettuale libertino è un sadico incosapevole e un uomo inopportuno.

recentemente ho conosciuto una persona che lividamente, con lo sguardo pieno di odio, ha guastato una discussione intelligente e vagamente cosmopolita a cena sbottando:

“odio Leopardi, era un criminale, solo un uomo crudele poteva trovare soddisfazione a dire verità così dolorose e a distruggere ogni speranza: quello era davvero malato e la sua vera malattia era questa disgustosa voglia di verità senza darsi pensiero del prezzo: lui ha rovinato generazioni col suo fascino morboso; a che cosa serve la verità del senza senso?”

* * *

come i bordelli esistono per soddisfare l’istinto sessuale di chi non è capace di trovare dei modi meno degradanti per fare sesso, così le chiese esistono per incanalare l’istinto religioso dell’essere umano nel rassicurante conformismo di gregge per coloro che non sanno gestirlo in modo autonomo.

ma non c’è alcuna possibilità che un conformismo collettivo di questo tipo, fondato sulla delega di sè ad altri per incapacità di gestirsi da soli, impedisca ai gestori delle chiese di approfittare della loro situazione privilegiata per sfogare i loro altri istinti.

i pastori che gestiscono il gregge è inevitabile che tosino le pecore.

e come le maitresses dei casini indirizzavano gli arrapati clienti alla ragazza di turno giusta con spietata efficienza e conoscenza dei gusti di ciascuno allo scopo di cavarne denaro, così i preti gestiscono quel grande bordello dell’anima che poi chiamano chiesa, sfruttando alla stessa maniera le debolezze dei loro fedeli clienti.

nessuna speranza per chi affida questo suo bisogno istintivo ad una chiesa di salvarsi dagli inganni di chi professionalmente nei secoli ha imparato come si fa a gestire il bordello dell’anima.

* * *

affidare il proprio bisogno di credere ad altri fa necessariamente di te uno schiavo.

ma per riuscire a non farlo occorrono le palle che non tutti hanno.

tu come sei messo?

3 risposte a “226. uno strano catechismo pedofilo.

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