#tuttacolpadellaMerkel – 622.

finalmente un’analisi in controtendenza rispetto al mantra de-responsabilizzante e ottusamente nazionalista degli economisti alla Bagnai, che attribuisce all’euro e specificamente alla Germania la responsabilita` della crisi italiana,

che – secondo questi luminari dell’economia – avrebbe origine solo monetaria e sarebbe facilmente risolta se lo stato riprendesse a stampare moneta e a produrre inflazione – cosa che l’Italia ha fatto per anni, diventando uno dei paesi piu` indebitati del mondo, e che con Renzi prova a ricominciare a fare – cosa che l’Europa non consente.

l’analisi alternativa, che si muove su un piano di riflessione giustamente attento, invece, ai fattori strutturali dell’economia, e` di pianoinclinato, un blog di gruppo molto ben fatto, dedicato alla Divulgazione economica per tutti: una missione ingrata e di sicuro fallimento, che ha come capofila Andrea Boda.

l’articolo, di @liuk__, Tutta colpa di Garibaldi, affronta in realta` un’altra questione, e cioe` quella meridionale, ma al suo interno c’e` un breve passaggio molto illuminante e chiaro sulle vere origini della crisi italiana, e lo riporto integralmente mettendo come premessa questo grafico che mette a confronto l’andamente della produttivita` italiana rispetto a quella tedesca negli ultimi vent’anni, che non a caso coincidono con la nascita del berlusconisno – tutt’altro chje finito ora che i suoi obiettivi di fondo sono ripresi da Renzi:

Rel_prod

ed ecco l’analisi:

Ecco un elenco di fattori domestici che, se affrontati, potrebbero migliorare il sentiero di convergenza: crescita della popolazione, capitale umano, tecnologia, infrastrutture, sound economic policy, disordini sociali o problemi sociali, regolamentazione trasparente (Rif. Solow). (…)

Aver ignorato queste problematiche, o proposto soluzioni di facciata (prima #berlusconite, adesso #annuncite) ha reso l’Italia particolarmente vulnerabile, incapace di rivedere il modello di sviluppo e prona alle dinamiche globali, senz’armi per coglierne le opportunità (se non in alcune aree di eccellenza). 

La causa delle divergenze geografiche nord-sud non è stata nemmeno l’adozione di un regime di cambio fisso.

Dal report “Convergence of EU regions, measure and evolutions” by Philippe Monfort sembra che l’adozione dell’euro abbia ridotto le disparità regionali intra-euro.

Possiamo concludere con “la cura”: 

1) riduzione dell’eccesso di debito pubblico e aumento del risparmio privato presente e futuro (es. riforma delle pensioni);

ebbene, si`: avete letto bene e concordo pienamente: il primo elemento della cura, quello infatti che ci impone anche l’Europa, e` la riduzione del debito pubblico, ora eccessivo – come del resto e` intuitivo, considerando il suo costo per interessi.

di personale aggiungo che questa riduzione dovrebbe prioritariamente passare attraverso la sua rinegoziazione, cioe` la riduzione dell’importo che si pensa di restituire alle istituzioni finanziarie internazionali.

sulla riforma delle pensioni credo invece che, dati i livelli delle pensioni del futuro dopo le riforme gia` fatte, ci sia ben poco da ridurre ancora.

2) sviluppo del capitale umano: riforma del mercato del lavoro che sia più inclusiva e consenta un maggiore allineamento dei salari alla produttività;

e dunque la precarizzazione del rapporto di lavoro e la liberta` di licenziamento indiscriminata mancano l’obiettivo; sono la versione provinciale del paron dale lele braghe bianche, che non e` quello che serve per sopravvivere nella competizione globale.

3) rimozione delle distorsioni agli investimenti (es. legalità, burocrazia, liberalizzazioni, stabili regimi di tassazione);

4) riforme dell’assetto istituzionale (potere legislativo più efficace; federalismo fiscale che porti a responsabilizzare la spesa decentrata);

dissento sul federalismo fiscale: a mio parere si dovevano invece abrogare o ridimensionare fortemente le Regioni e non le Province.

5) attente politiche di redistribuzione, volte a superare definitivamente l’assistenzialismo di Stato.

redistribuzione del reddito che deve essere anche sociale e rispetto alla quale gli 80 euro di Renzi sono semplicemente ridicoli e soltanto demagogici.

Cosa c’è di più semplice?

Basterebbe guardare gli altri, per certi versi copiare.

Tutti sanno quali riforme sarebbero necessarie,  e come sempre, per migliorare bisognerebbe cominciare dalle debolezze.

Purtroppo dalle slides fornite su passodopopasso.it di riforme in progress adatte ad affrontare il problema alla radice ce ne sono ben poche.

Il centralismo assistenzialista senza progettualità rimane ancora il progetto principale anche di questo Governo di “giovani” professionisti della politica.

GDP_per_inhabitan

4 risposte a “#tuttacolpadellaMerkel – 622.

  1. In qualità di capofila del gruppo di Piano Inclinato ti ringrazio per la citazione. ti segnalo che l’articolo che mi attribuisci è stato scritto in realtà da @liuk__

    Saluti inclinati 🙂

  2. Curioso leggere da parte del tenitore di questo blog che altri siano “ottusamente convinti di certe cose”, quando lui è il primo e arcinoto ottuso fanatico sostenitore di uno status quo completamente slegato da ogni considerazione sui dati economici, che si rifiuta pervicacemente di prendere in qualsiasi considerazione. Non è Bagnai a sostenere che l’euro ha costituito un vantaggio per i paesi dell’Europa centrale, sono i numeri che lo dicono. Basta analizzare l’andamento delle partite correnti dei paesi europei negli ultimi vent’anni. Carta canta e villan dorme. Si chiama Ciclo di Frenkel, e si verifica in tutti i contesti ove paesi strutturalmente disallineati adottino la stessa divisa. E’ matematico. Che poi l’elite politico-economica tedesca attribuisca ai paesi del Sud la presunta responsabilità di essere degli “spendaccioni irresponsabili” purtroppo è una triste realtà incontrovertibile e confermata dagli organi di stampa. Per cui, spiace dirlo, ma se la stanno cercando. D’altro canto, come direbbe qualcuno, la Germania sta tagliando il ramo su cui riposa, e il tonfo sarà pesante per tutti.

    Ma che dire? Il fanatismo è duro da sradicare, quello di chi è cieco e sordo di fronte a qualunque prova, pur di portare avanti la sua idolatria (assurda e controproducente) nei confronti di qualcuno.

    • con tutto il rispetto, non ti pare di essere un troll se vai in giro nei blog altrui a offendere chi non la pensa come te?

      ti rispondero` quando avrai un comportamento piu` civile.

      puoi tranquillamente esporre le ragioni che secondo te mi danno torto senza bisogno di offendere qualcuno che non conosci e che in fondo avrebbe anche una sua credibilita` personale riconosciuta normalmente e da difendere.

      con dispiacere se ci saranno altri commenti con queste caratteristiche li cestinero`.

non accontentarti di leggere e scuotere la testa, lascia un commento, se ti va :-)