piccole istruzioni pratiche in dodecalogo per il roundtheworld – My roundtheworld n. 158 – 688

questa volta il post sulle ultime tappe del volo del rientro non c’e` bisogno che lo scriva io, ci ha gia` pensato qualcun’altra, leggendomi effettivamente nel pensiero ed azzeccando benissimo i tempi e i colori, intanto che io provavo a dormire senza riuscirci (forse mezzora in tutto) e impiegavo il tempo ascoltando musica o guardandomi Borat, un gioiellino cinematografico dove un musulmano kazako prende in giro se stesso e la sua cultura, assieme all’America, e riguardandomi Shining di Kubrik, con reazioni contrastanti. 

Mancano quattro ore per arrivare a Londra e forse guardi il colore del cielo all’alba, (dell’amaneser: ti è piaciuto lo spagnolo latinoamericano?) di un rosa tenue che si trasforma in azzurro pallido, che spettacoli da sogno.
Anche durante questo scalo dovrai ritirare il bagaglio?
Avrai 3 ore fra un volo e l’altro e sono sicura che avrai il tempo di sbirciare il computer.
Manca poco : incontri, abbracci, sorprese, entusiasmi, quante piacevolissime emozioni.
Non permettere nessun turbamento.
E quando ti ritroverai di nuovo solo con te stesso sarai soddisfatto e ubriaco di felicità.

* * *

il volo mi permette di conversare con due francesi del lago di Ginevra che tornano da due mesi trascorsi a Tahiti da parenti; simpatico il lro modo di salutarmi: io gli dico bon voyage e lei mi risponde bon courage.

e poi, all’aeroporto, mentre tento invano di ricollegarmi a internet gratuita, disponibile solo per un’ora, anche se nel frattempo vi si e` scaricata la batteria, e avete perso il collegamento, in attesa che si liberi una postazione per ricaricarla, ho scambiato qualche parola con Daria, una ragazza californiana, grassissima ma non brutta, che e` venuta un anno fa in Italia a studiare scienze politiche e adesso si e` innamorata del nostro paese e della filosofia, e pensa di vivere qui.

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ma per chiudere o quasi questa serie esagerata di post vorrei provare a dare qualche dritta pratica a tutti coloro che, prima o poi nella vita, penseranno di fare un giro del mondo:

1. la prima la accenno soltanto perche` ne ho gia` parlato altre volte: potete usare come base, per contenere i costi, un biglietto di andata e ritorno dalla Nuova Zelanda; Air New Zealand vi consente si spezzettare i due viaggi con una o due tappe intermedie e di fare i due viaggi sempre nella stessa direzione, da est a ovest, o viceversa; e quindi avrete 5 o 6 tappe base, secondo le disponibilita` della compagnia, su cui innestare il resto del viaggio.

2. la seconda invece coglie il pretesto dai disagi di oggi: un problema centrale da risolvere possibilmente prima di partire, e` quello delle prese elettriche, o meglio delle diverse riduzioni necessarie per poter rifornire telefonino, tablet o quant’altro, kindle, se ve lo portate dietro, o qualunque altro apparato elettrico vi sia necessario: per noi uomini, ad esempio, rasoio o tagliabarba.

in questo viaggio non ero consapevole del problema e l’ho dovuto risolvere starda facendo varie volte: tenete conto che la vita umana e` assurda anche in questi particolari trascurabili, e che ad esempio perfino Inghilterra e Nuova Zelanda, che era una sua ex-colonia, ed hanno entrambe prese elettriche con tre piccole staffe disposte tringolarmente, riescono poi ad avere delle prese elettriche differenti, o meglio differenti nella misura e non nella forma, di modo che le prese inglesi non funzionano in Nuova Zelanda.

scoprirete anche che la presa elettrica a due o tre punte tondeggianti, per noi naturale e quasi l’essenza stessa della presa elettrica, e` minoritaria nel mondo.

tuttavia, nonostante questo preavviso, puo` darsi che in Italia non riusciate a risolverlo completamente; tenete quindi conto che una delle operazioni iniziali all’ingresso di un nuovo paese e` di verificare come sono fatte le prese e se occorre fornirsi di qualche adattatore nuovo, prima di restare a piedi.

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3. un terzo consiglio che mi sento di dare, alla luce delle mie peripepezie, se farete, come inevitabile delle fotografie: organizzatevi in modo da avere la possibilita` di salvarle su un pc o almeno su un disco fisso esterno ed imponetevi tassativamente, ogni sera, di ricopiare le foto dalla scheda della macchina fotografica allo strumento di salvataggio che avete scelto.

oserei dire che e` possibile che la vostra macchina fotografica subisca dei danni di diversa natura durante il viaggio (a me ne sono capitati di tutto, dal guasto del programma elettronico che la regola, all’inceppamento dell’obiettivo, allo scippo, alla caduta in un corso d’acqua della videocamera); avere salvato le foto da qualche parte riduce il dispiacere alla parte piu` trascurabile, che riguarda il danno economico.

4. se poi nel vostro viaggio passate per il Giappone, la nuova macchina fotografica comperatela li`: non tanto perche` l’IVA in Giappone e` al 7% adesso che il primo ministro Abe l’ha alzato dal 4% a cui era prima, perche` dovrete pagare la differenza alla dogana italiana e i giapponesi, accuratissimi, graffetteranno la ricevuta fiscale sul passaporto in modo che non possiate evadere le tasse, ma perche` la scelta di qualita` e` piu` ampia e inoltre nei grandi magazzini si trova dell’usato garantito convenientissimo e garantito; con tutto che il Giappone e` un paese molto bello e interessante, e merita comunque una visita, se non due.

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5. un viaggio attorno al mondo, se volete, puo` essere meno costoso di quel che si immagina, anche se resta pur sempre impegnativo, e sappiate che, se avete capacita` di adattamento, troverete OVUNQUE delle soluzioni di alloggio economico, non sempre necessariamente miserabili, che vi consentiranno di restare in un budget di spesa per l’hotel di 40 euro al giorno anche nei paesi piu` cari come Giappone, Nuova Zelanda, Stati Uniti e perfino in quelli carissimi come la Polinesia; non parlo di Cuba, che passa per paese turisticamente caro, perche` non e` piu` cosi` vero – da quando il governo ha ammesso ai privati di affittare una o due camere nelle cosiddette case particulares, anche qui si riesce a dormire a buon prezzo e perdipiu` in un ambiente familiare, che probabilmente non e` quello della vera Cuba popolare, ma piuttosto quello di una borghesia gia` un poco piu` benestante, che arrotonda in questo modo i redditi piuttosto bassi delle professioni intellettuali; ma e` comunque molto gradevole e interessante.

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6. la scelta delle mete dipende ovviamente dagli interessi di ciascuno e non e` il caso di dare consigli, ma semmai di fare un’osservazione.

non ho trovato paese che non avesse le proprie straordinarie bellezze, basta avere il gusto e l’ingegno di cercarle, anche al di fuori delle mete classiche si possono scoprire cose molto interessanti, prima che belle.

7. ecco, cercate le cose interessanti, perche` in un viaggio cosi` lungo la pura bellezza potrebbe venirvi a noia, e succedera` che i rapporti umani, l’osservazione della vita comune, degli usi e dei costumi, o piu` semplicemente la gastronomia, si rivelino col passare delle settimane piu` interessanti di musei e monumenti.

ma se avete scelto questo tipo di viaggio non e` certo necessario che vi dica queste cose.

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8. mettetevi nella disposizione d’animo di imparare qualche parola nei diversi paesi che attraverserete: migliorera` certamente tutte le vostre relazioni con la gente del posto che non vi vedra` come un turista disinteressato a loro…

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mettere le cose in posti fissi ben razionali, e di sicuro le chiavi di casa nella tasca ascellare…; una volta le tenevo nel trolley, ma ho smesso da quella volta che a Malpensa mi hanno perso il trolley.

nella tasca ascellare io tengo anche il lucchetto del trolley da usare nei vari trasbordi aerei, ma soltanto perche` e` molto piccolo e quasi soltanto dimostrativo; altrimenti mettete questo lucchetto in un posto ben definito, in modo da ritrovarlo facilmente.

forse queste precisazioni sono necessarie soltanto per chi e` disordinato come me, pero` e` fondamentale tenere il cavo caricabatteria del telefonino assieme al medesimo, per distinguerlo dal caricabatteria del netbook (ammesso che ne abbiate uno) e da quello della macchina fotografica o del tagliabarba; questi cavi hanno una tendenza spontanea ad aggrovigliarsi assieme inestricabilmente appena li perdete d’occhio un momento; si direbbe che non aspettano altro che  voi guardiate da un’altra parte per mettersi al fare il tipico sesso avvinghiato dei serpenti; per non perdere i quarti d’ora a districarli sarebbe bene che ogni aggeggio avesse il proprio scomparto autonomo nella borsa; in mancanza usate sacchettini di plastica per tenerli ben separati.

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10. il peso del bagaglio e` un problema non da poco in un viaggio cosi` lungo, considerando i limiti posti dalla compagnie aeree e peggio ancora il fatto che non sono omogenei.

se passerete in paesi dal clima diverso (e andando nell’emisfero australe sara` inevitabile) dovrete avere una dotazione estiva e una invernale, il che aumentera` il rischio di sforare, o di dovere buttare via qualcosa all’ultimo momento al check in del bagaglio.

consiglio di spediere a casa periodicamente i bagagli che non servono piu`; il loro posto potra` essere preso da regali e altri acquisti.

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11. le guide (intese come testi scritti) in un viaggio attorno al mondo sono un problema centrale, perche` rischiano di costituire il 50% del peso del vostro bagaglio.

la soluzione piu` razionale e` ovviamente quella del kindle, ma io non mi sento di consigliarla agli sbadati come me; ma anche senza pensare di perderlo, basta un guasto e siete fottuti.

anche il collegamento in internet e` spesso aleatorio e non da` garanzia piena.

forse perche` non sono un nativo digitale personalmente mi tengo alla guida cartacea: e` vero che si puo` perdere anche questa, ma il danno e` comunque limitato al massimo ad un paese solo e si puo` comunque tentare di rimpazzarla sul posto; ma se perdete un kindle con TUTTE le vostre guide, il problema diventa molto serio.

potete diminuire i danni e permettervi di fare acquisti e regali a casa se appunto, vi liberate periodicamente delle guide dei paesi gia` visitati o anche dell’abbigliamento per le stagioni che non incontrerete piu`.

tenete conto che l’operazione ha dei costi, pero`, e alla fine forse conviene tenersi tutto.

semmai, se siete certi di vistare solo alcune parti di un paese, sezionate senza rimpianti la guida, portandovi dietro solo quel che vi serve.

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12. quanti soldi portarsi dietro e dove tenerli.

ovviamente la maggior parte del denaro che vi serve lo preleverete col bancomat o con la carta di credito; pero` sappiate che spesso potreste avere problemi in qualche paese (Giappone, Cuba, per esempio) e dunque una riserva di carta moneta e` indispensabile.

la misura dipende dalla lunghezza del viaggio e dai paesi: io mi sono portato via 2.500 euro in contanti e ne ho riportati a casa 300; si puo` portare l’importo forse solo a 1.500 euro, ma in ogni caso e` una sicurezza e una garanzia, perche` la possibilita` di cambiare la trovate ovunque (esclusi i piccoli centri), la possibilita` di prelevare allo sportello no.

tenete anche conto che il circuito Maestro funziona solo in alcuni paesi al di fuori dell’Europa e che in molti paesi non e` riconosciuto; quindi partite con una tessera Mastercard oppure VISA.

i soldi si tengono rigorosamente nella tasca ascellare, e nel portafoglio soltanto le piccole somme che servono per la giornata, naturalmente.

aggiungo una cosa ovvia, ma costantemente trascurata da molti viaggiatori che poi si lamentano di essere rapinati: non e` il caso di vestirsi troppo bene o di portare addosso oggetti di valore; non state facendo il giro del mondo per sfoggiare il guardaroba, immagino; vestirsi discretamente e` anche un atto di rispetto per gli abitanti locali, se si tratta di paesi poveri; in ogni caso l’abbigliamento va adeguato al contesto e se non vi sforzate di dare troppo nell’occhio, anche gli scippatori vi metteranno a fuoco meno facilmente.

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chiudo, per sdrammatizzare, con una domanda che io mi sono posto durante il viaggio, ogni volta che finivo in un hotel di qualche pretesa, ma voi dovreste evitarvi di porvi: che fine fanno le saponette aperte e usate una volta sola e i rotoli di carta igienica sempre nuovissimi, dopo che voi li avete usati al massimo per un giorno o due?

ma questa domanda e` il pretesto per un ultimo consiglio: non ponetevi troppe domande mentre viaggiate, rinviate il momento delle riflessioni a quando sarete a casa.

prendete appunti, questo si`, oltre che fare fotografie: sara` un modo per non vedere svanire il vostro viaggio nel vortice della dimenticanza in agguato.

non e` obbligatorio farlo con qualche aggeggio elettronico, un taccuino basta, e vi dara` il pretesto per fermarvi a riposare quando avrete i piedi stanchi.

e tuttavia se riuscirete a comunicare via internet le vostre impressioni di viaggio alle persone che vi stanno a cuore questo vi fara` molta compagnia.

tenete conto che, se farete questa esperienza da soli, la pricnipale difficolta` che incontrerete sara` quella psicologica di una solitudine affettiva molto prolungata: il mrischio di sbroccare e` alto se non siete piu` che solidi psicologicamente, ma il collegamento via internet aiuta a reggere questa forma di stress che non e` affatto da sottovalutare.

non partite per alcuni mesi di dialogo soltanto con voi stessi se non siete sicuri di essere un buon interlocutore per voi, cioe`, dicendolo in modo meno scherzoso, se non vi sentite bene psicologicamente: un viaggio attorno al mondo non e` la legione straniera e non va bene per superare una delusione amorosa, ad esempio.

44 risposte a “piccole istruzioni pratiche in dodecalogo per il roundtheworld – My roundtheworld n. 158 – 688

  1. Borat, quanto ho riso nel vederlo! Uno dei film più comici mai visti. Di solito viene criticato perché non è politically correct, ma è tanto buffo proprio per quello!!! Del resto, quando si ride così tanto non si può credere nei pregiudizi!!!

    • veramente mi sento un po’ cretino, anzi borattiano, a prendere l’aereo per andare al cinema….

      (anche se purtroppo il film l’ho visto in inglese e quindi mi sono perso quasi tutto il parlato…)

      però concordo con questa cosa molto intelligente che hai scritto: quando si ride così tanto non si può credere nei pregiudizi!!!

      e poi ridere di se stessi è sempre politically correct secondo me!!! 🙂

      e adesso fammi ridere un po’ alle spalle del commento che ho scritto…. 😉

      • Quando dici ” mi sento borattiano a prendere l’aereo per andare al cinema” sono io che ho risposto sopra “pensa che io talvolta vado al cinema per dormire”. Ad ognuno la sua perversione. Forse la risposta è andata nel posto sbagliato!

        • ora tutto è chiaro! 🙂

          chiarissimo e appropriato!

          intanto, per riprendermi, e non cadere nella perversione aereo-cinematografica (troppo costosa!) sono andato a vedere due film al cinema normalmente, giusto per raggiungere la quota 4 o 5 film all’anno che tengo ultimamente e non lasciarla ulteriormente cadere.

          Interstellar e Melbourne, ma nessuno dei due mi ha pienamente convinto.

  2. Ho fatto proprio come hai detto tu! Tralasciati i dettagli pratici di cui per ora non ho bisogno, per il numero 6 mi sono tornato a guardare un vecchio file del mio computer in cui li avevo elencati, per il numero 7 e l’osservazione finale mi conosco e so che mi basta qualche secondo di solutdine per ritrovare la beatitudine in qualsiasi circostanza, per il punto numero 8 abbiamo gli studi che sto facendo sulel parole derivate da 127 parole di Boreano, che hanno ognun una parola derivata in un numero compreso fra una e 36 lingue nazionali moderne, e infne per il numero 11 ho PAGATO (e trattandosi di me capisci che si tratta di qualcosa di straordinario) le LonleyPlanet in PDF scaricare sul mio computer! Inoltre ho letto tutti i tuoi post… praticamente, mi manca solo da smettere di lavorare e di farmi lasciare dalla fidanzata (cosa che puo’ avvenire domani oppure fra sessant’anni e mi vanno benissimo entrambe le cose, decida pure lei) HEHEHEHE

    • bravissimo!

      l’unica cosa che mi lascia dei dubbi è l’uso del boreano per comunicare con i contemporanei, eh eh…

      ah, dimenticavo che io non neppure il tuo ultimo problema, dato che la fidanzata proprio mi mancava, al momento…

      • Vedi per esempio in Boreno anno si dice KANI e in Beijing Chinese moderno si dice NIE’N. In Boreano c’è la parola PARPAO e in Italiano FARFALLA, cosa che mi permette di comunicare anche con gli Italiani contemporanei (altrimenti non potrei, evidentemente!). In Boreano stare bene si dice KOLO, in Kannada (il dialetto dei miei colleghi di ufficio provenienti dal Sud-Ovest dell’India) KALU vuol dire bellezza. Sono già tre esempi riusciti dell’utilità pratica del Boreano oggi HAHAHAHA

          • Niente affatto!! Come ci sono parole con eguale radice che si sono talmente trasformate da essere diventate praticamente irriconoscibili, cosi’ ce ne sono altre praticamente uguali avente radice diversa!!! Ecco perché bisogna prima guardare tutti gli anelli mancanti nei testi scritti particolarmente antichi nonché le regole di trasformazione delle lettere proprie ad ogni specifica tribù in ogni specifico tempo!!!

            Per mia fortuna il professor Starostin lo ha fatto per me, per cui abbiamo HEM HEM (schiarimento di voce accademico all’avvio della lettura) Greco Kalo’, Antico Indiano Kalya, (confronta la straordinaria gemellarità delle due località chiamate entrambe Kalyana, una in Pakistan e una nell’isola di Cipro), entrambi dal Boreano KAIME, che in Boreano rappresentava… l’erba! Nel Sud dell’India, sapendo che nel Sud dell’India non abbiamo lingue proto-indoeuropee, a differenza che nel Nord dell’India e in Europa, da questa radice abbiamo JAMBU, un albero.

            Dal Boreano invece KOLO, che vuol dire Stare bene, abbiamo l’Inglese SILLY, che vuol dire stupido (tutta una descrizione del concetto di stare bene per gli Inglesi no scherzo), in Greco hilaro’s da cui anche l’inglese Hilarious e l’Italiano ilarità, in Latino SOLAIO se si ipotizza che non venga né dal Sole né dal Suolo, in Kannada appunto KALU bellezza, in Koreano SARAN, che vuol dire amore, e in Giapponese SASO, che vuol dire sedurre.

            Il bello è che molto probabilmente tutto quello che ho appena scritto è completamente falso, non c’è nessuna prova, il professor Starostin era un pazzo e perfino lui presentava tutte queste robe come delle semplici ipotesi. Pero’ INTANTO tutte queste parole mi rimaranno in mente molto più facilmente che in qualsiasi altro modo. Poi le Coreane e le Giapponesi dovranno capire la mia necessità di verificare l’etimologia e sicuramente vorranno dare il loro contributo alla nobile causa HAHAHAHAHA

        • scusa doriana: no, avevo visto la mail, solo ti ho risposto brevemente in un commento.

          non ho tablet attualmente, solo il pc giapponese, un netbook un poco antiquato e il pc fisso, ma non ho internet a disposizione in questo momento e per comunicare uso un internet cafè, con tutte le limitazioni del caso.

          non ho ancora ripristinato internet a casa e l’internet café non dà intimità né consente concentrazione.

          anche il blog, come avrai visto, è praticamente abbandonato e rispondo soltanto ai pochissimi commenti…

          in questo momento preciso in sostanza non ho una casa mia ed oscillo tra la casa di mia figlia, che me l’ha lasciata al momento, e la nuova casa da montagna, in cui installare il riscaldamento per renderla abitabile.

          la tua esperienza di edizione virtuale mi interessa moltissimo, il tuo titolo da solo è già uno schianto e mi riprometto di leggerti per bene appena potrò concentrarmi liberamente in queste cose.

          attualmente ho cominciato a fare il pendolare per sistemare la casa di Arvenino: ci sto andando praticamente tutti i giorni e abbiamo definito il progetto del riscaldamento che spero mi permetterà di trasferirmi lì entro Natale.

          e tu? fammi sapere: sto qui un’oretta al giorno soltanto, ma ti leggo e ti risponderò anche.

          scusa tanto, ancora.

          • Non scusarti, capisco, sei in un periodo molto ” transitorio” , che durerà un po’…Non si potrà certo dire che ti annoi in pensione…
            Da Asmara purtroppo giunge una brutta notizia. Guarda sul mio profilo facebook. Eri stato nella villetta di fronte all’ Ambasciata italiana? Quante feste abbiamo fatto lì! Un corto circuito, un incendio ed è morto un collega.

            • mamma mia che notizia: chissà se l’ho conosciuto.

              terribile terribile.

              quanto a me, non so bene che cosa mi stia capitando.

              lascerò qualche riga in un post prima di andarmene al riguardo.

              devo dire che oggi ho potato la grande pianta di rose e con gli spuntoni ho provato a impiantare un rosaio.

              la cosa mi è sembrata molto più importante di un post.

              sapevo che il viaggio mi avrebbe cambiato, ma non immaginavo in questo modo.

      • L’etimologia della parola SOLAIO, in particolare, da me riportata nel precedente commento, è un’autentica fesseria!!!

          • Dopo giorni e notti di dubbi, sono infine arrivato a capire che la parola in questione non era SOLAIO, ma CONSOLARE!!! Meno male, corretto questo errore, posso di nuovo dormire sonni tranquilli!!!

          • No sòla viene dal proto-indo-europeo swol (nessun antecedente boreano noto), confronta l’armeno khail (schritt, tritt, fuss), il greco hulias come nell’espressione tous karpatinous tomous Hsch. et il celtico mlr fol i bond acc folaig pl solaig fusssole olr pl dat iar snaib soilgb gl zu post aetates primae crepundia nach den grundlagen (russo podoshva) HAHAHAHAHAHAHA

            • ahhha, l’esame di glottologia non a caso è stato il mio peggiore all’università (solo un 25) e mi ha lasciato una innata diffidenza per le acrobazie etimologiche.

              c’è un bel racconto ottocentesco dello scapigliato Dossi su un professore che spiega che pomo viene da pom, il rumore che fa la mela cadendo dall’albero.

              ma dal pubblico uno lo smonta osservando: e se a cadere è una pera?

          • Tieni conto, comunque, che tutta questa roba io la copio e incollo, non ho farina del mio sacco (l’unico intervento mioera stato, purtroppo, quello di aver letto consolare e copiato solaio…) quindi proprio non è che me la cavo molto meglio di te!!!

  3. Non ti preoccupare, io a volte d’estate sono andata al cinema per dormire, quando l’afa in camera mia era troppa 🙂 Ognuno ha le sue perversità. Queste sono innocue.
    Inoltre: avevo subito pensato che “consolare” fosse l’aggettivo riferito a console, poi ho pensato che era anche un verbo, poi mi sono messa a ridere sulla derivazione da sòla..:-) Meglio sòla che mal accompagnata?!?! Ecco che inizia il nostro film demenziale alla Borat..

    • Attenzione, console è tutt’altra parola! Dal Nostratico ZELU, vedi il greco HELORIO che vuol dire MALLOPPO O FESTONE (???), vedi anche l’Italiano anche CONSIGLIO, il CELTICO CIMRO HELW che vuol dire POSSESSO, l’Uzbeco ILDIZ, cioè RADICE (anche SILIS nella Yakuzia), il Mongolo SüLDESüN che vuol dire CANNA DI BAMBU’ (???), SULLU che vuol dire STRAPPARE in Manciuria per non dimenticare ZLIERI che vuol dire forte in Georgiano!!! Praticamente è un festival di parole assurde in libertà, voi mi dite una parola e io ve ne restituisco 100 una più sconclusionata dell’altra! Un giocattolino, questo sito web russo, a cui ormai dedico 3 ore al giorno perché devo passarne 8 in ufficio ma ho un carico di lavoro di 5 HAHAHAHAHA

        • No non posso, è censurato dai filtri della azienda! Il bello è che il MIO blog invece passa questi stessi filtri senza problemi (ma in sola lettura, senza possibilità di fare il login) HAHAHAHA

            • Probabilmente perché il tuo ha o più visitatori, o più elementi, e tutto cio’ concorre a definirne la categoria come PERSONALE, cosa che non vale per il mio che rimane come una specie di UFO dinnanzi ai filtri automatici hehehe

  4. Peccato non li ho visti. A me ultimamente è piaciuto Boyhood.
    Una cosa buffa capitata sul tuo blog. Devo aver messo un mi piace quando hai pubblicato “il mio ebook” Allora una funzione automatica mi ha risposto ” You’re so vain” Se così vanitosa. E poi, traducendo “Pensavi che IL MIO EBOOK avesse a che fare con te?” Eh, già, era proprio il mio. Che ridere. Mi sono fatta rimproverare da un computer. 🙂

      • tengo conto della tua indicazione e provo a guardare se lo vedo in giro, Boyhood.

        aspetta, questi di wordpress sono tremendi: lo sai che ho aperto un bog nuovo, per poter pubblicare le foto di viaggio e poi fare il re-blog qui sopra.

        naturalmente mi sono dovuto aprire anche un nuovo indirizzo mail…, ma mi hanno sgamato subito e non mi consentono di fare niente…

        non capisco però se la funzione automatica rimprovera quelli che scrivono mi piace sotto i post di questo blog sono messo male… 🙂

  5. @ moselleorthodoxe

    mi pare che nella tua ipotesi la logica non tiene… 🙂

    ti pare possibile che sia definito personale un blog che ha più contatti rispetto ad uno che ne ha pochi?

    semmai dovrebbe essere il contrario, mi pare…

    potrebbe essere che nel Lussemburgo, grazie ai motori di analisi automatica, il mio blog sia considerato eversivo, invece.

    del resto neppure in Cina si può leggerlo, ahh ahh

    • Ma non dimenticare che io sto a Parigi adesso!! No è ragionevole la mia ipotesi, perché più ha elementi e visitatori e più il filtro ha tante informazioni su cui basarsi per stabilire che si tratta di contenuti di tipo blog personali. Per il mio invece non ha abbastanza informazioni e infatti il mio non lo classifica del tutto!

    • Penso che chiamino personali tutti i blog, una volta che hanno capito che si tratta di blog… eppure no, perché in quel caso chiamerebbero personale qualunque wordpress… BOH!

      • volevo dire che forse hanno degli strumenti per capire se un blog ha anche un contenuto personale…

        però no, perché di nuovo il tuo dovrebbe rientrare nella categoria…

        secondo me io sono bloccato con un pretesto qualunque per i miei contenuti eversivi, insisto.. 🙂

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