l’Europa di chi? della JP Morgan – 261

i giornali ci informano che nella giornata di oggi le borse europee hanno perso 230 miliardi di euro.

circa il doppio del debito pubblico italiano 2013.

anzi, per essere esatti scrivono che “l’Europa” ha perso 230 miliardi di euro per il crollo in borsa.

crollo per la verità atteso dagli esperti per settembre, ma qualcosa ha fatto accelerare i tempi.

ma quale Europa ha perso questi soldi?

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intanto gli stessi giornali scrivono che l’aumento dell’IVA non è evitabile, perché lo stato italiano non trova 8 miliardi di euro.

peccato, ce n’erano 230 miliardi ieri, in giro a fare speculazioni, e oggi non ci sono più.

e sono meno del 4% del totale del capitale investito nelle borse europee: il che significa che bisogna moltiplicare quella cifra per 33 per avere l’ordine di grandezza della potenza della finanza europea.

sono più di 6.000 miliardi di euro; il nostro debito pubblico italiano totale ha da poco superato i 2.000…

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quindi in borsa in Europa ci sta il triplo dei soldi che servirebbero a noi per smettere di pagare decine di miliardi di euro di interessi ogni anno, vivere tranquilli e rilanciare la famosa domanda senza la quale il nostro mondo pare non possa sopravvivere.

c’è un nodo di Gordio del debito pubblico che ci strangolando tutti, ma non si vede in giro nessun Alessandro Magno con la spada in mano per tagliarlo di netto e farci respirare.

230 miliardi di meno nelle mani degli speculatori? sicuri che questa non sia invece una buona notizia?

e che aspettiamo a confiscargli i 5.800 che gli restano, prima che spariscano anche questi come neve al sole?

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intanto che i giornali ci dilettano con le idiozie del Grullo, dello smacchiatore di giaguari, di F-renzy e dell’eterno Berlusconi, l’uomo che secondo lui colleziona errori giudiziari perfino in Irlanda, queste cifre sono la fotografia dei rapporti reali di forza della nostra società.

gli stati non contano più niente, sono dei semplici agenti di cambio per gli speculatori, che hanno bisogno delle loro monete per i loro giochi.

e nella grande partita mondiale a Monopoli in corso, le Banche Nazionali stanno a Vicolo Corto e la grande Finanza a Parco della Vittoria.

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e i veri padroni del mondo non si nascondono neppure più.

mi segnala mio figlio un drammatico intervento, per non dire un ukase, cioè un diktat degno della Russia zarista, rivolto all’Europa meridionale, e in particolare proprio all’Italia, dalla JP Morgan, una delle grandi banche mondiali protagoniste di questa crisi:

I sistemi politici dei paesi del sud, e in particolare le loro costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell’area europea. (…) I sistemi politici della periferia meridionale sono stati instaurati in seguito alla caduta di dittature, e sono rimasti segnati da quell’esperienza. Le costituzioni mostrano una forte influenza delle idee socialiste, e in ciò riflettono la grande forza forza politica raggiunta dai partiti di sinistra dopo la sconfitta del fascismo.

La crisi ha illustrato a quali conseguenze portino queste caratteristiche. I paesi della periferia hanno ottenuto successi solo parziali nel seguire percorsi di riforme economiche e fiscali, e abbiamo visto esecutivi limitati nella loro azione dalle costituzioni (Portogallo), dalle autorità locali (Spagna), e dalla crescita di partiti populisti (Italia e Grecia).

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quindi, secondo la JP Morgan, per la “riduzione dei costi del lavoro, l’aumento della flessibilità e della libertà di licenziare, la privatizzazione, deregolamentazione e liberalizzazione dei settori industriali “protetti” dallo stato”, occorre cambiare le Costituzioni antifasciste.

be’, ci avete fatto caso? in Italia siamo già molto avanti in questo processo.

il governo Letta ci sta appunto pensando, senza che del resto nessuno se ne accorga neppure…

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(del resto noi che crediamo nella democrazia siamo irresistibilmente portati a pensarla come un valore assoluto: eppure è una legge quasi di tipo scientifico che la democrazia è strettamente legata al benessere di un popolo e che funziona come metodo di govermo solo, per così dire, a pance piene…

quando la crisi si fa dura, sono i duri che comincano a giocare, e difficilmente i duri sono ance democratici.

è facile governare democraticamente un popolo che sta bene, nzi la democrazia è il modo più facile per sotrdirlo e renderlo inoffensivo.

se ci guardiamo attorno senza pregiudizi possiamo accorgerci che il declino della democrazia è cominciato da un bel po’, almeno da quell’inizio degli anni Ottanta da cui data la grande reazione mondiale per toglierla di mezzo, oppure ridurla a un fantasma: operazione che, secondo la JP Morgan, non è stata ancora realizzata del tutto. e allora, per gestire la crisi globale del sistema capitalistico che è diventato il pensiero unico dell’umanità, e continuare ad arricchire l’elite delirante che on è mai sazia, occorre un fascismo di lunga durata che faccia impallidire il precedente).

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e noi sopportiamo: confischiamoli, piuttosto.

12 risposte a “l’Europa di chi? della JP Morgan – 261

  1. dice Thomas Sankara:
    «Il debito pubblico nella sua forma attuale, controllata e dominata dall’imperialismo, è una riconquista – neocoloniale, intende – dell’Africa sapientemente organizzata, in modo che la sua crescita e il suo sviluppo obbediscano a delle norme che ci sono completamente estranee. In modo che ognuno di noi diventi schiavo finanziario, cioè schiavo assoluto, di coloro i quali hanno avuto l’opportunità, l’intelligenza, la furbizia, di investire da noi con l’obbligo di rimborso».

    mutatis mutandis:
    «Il debito pubblico nella sua forma attuale, controllata e dominata dal sistema finanziario, è una conquista di gran parte dell’’Europa sapientemente organizzata, in modo che la sua crescita e il suo sviluppo obbediscano a delle norme che ci sono completamente estranee. In modo che ognuno di noi diventi schiavo finanziario, cioè schiavo assoluto, di coloro i quali hanno avuto l’opportunità, l’intelligenza, la furbizia, di investire da noi con l’obbligo di rimborso».

  2. guarda, stavolta è toccato a te “togliermi il post dalla tastiera”, che dopo aver letto delle dichiarazioni di jpm sulle “costituzioni socialiste”, o “antifasciste”, m’è venuta una rabbia che la metà bastava… ennesimo segno dell’oramai ubiquitario primato dell’economia sull’etica.

  3. l’intervento della JP Morgan è semplicemente demenziale…
    come scriveva Serra, allora come spiegano i paesi scandinavi? … oh patria del socialismo reale!
    lasciamo tacere l’ignoranza di simili affermazioni, visto che la Costituzione italiana non entra in quella fase storica (anni ’70) ed è molto simile al modello tedesco quanto a diritti….

    • be’, qualche ragione dal suo punto di vista la JP Morgan potrebbe anche avercela, nel senso che la Costituzione è di trent’anni prima, però è pur sempre l’espressione di una alleanza tra forze di sinistre e mondo politico cattolico che ha cercato ripetutamente di fare argine contro il neoloiberismo (Moro, Prodi in Italia).

      e che dovrebbero continuare a cercare di farlo se avessero ancora le idee chiare…

non accontentarti di leggere e scuotere la testa, lascia un commento, se ti va :-)