Gheddafi 2, la vendetta. 165

mercoledì 16 marzo 2011 08:20

ovviamente la tragedia del Giappone, in quanto può diventare la tragedia di tutti noi, assorbe in questo periodo l’attenzione massima dei media e fa passare quasi in secondo piano altre vicende.

tuttavia mcc tiene desta la nostra attenzione anche sulla Libia.

ma la Libia sembra diventata una storia senza suspence dove si è già capito che NON arrivano i nostri ed il cattivo vince.

tanto è vero che oramai anche per il povero gestore di questo blog la domanda più interessante, per tenere desta l’attenzione dei quattro gatti di lettori, diventa che cosa farà il cattivo dopo avere vinto la prima guerra e se ci sarà davvero il sequel dal titolo “Gheddafi 2, la vendetta”, come fa immaginare il fatto che i buoni mica hanno fatto una grande figura dimostrando di non avere armi e neppure i soldi per pagarsi il viaggio per andare ad aiutare i ribelli…

* * *

mcc:

Another mad day…

Mai come ora mi sto rendendo conto che la Terra è rotonda!

Controllando le notizie ho dovuto abituarmi a guardare prima di tutto l’ora gmt, per evitare un collasso dell’umore nel rileggere la stessa notizia rilanciata da diverse parti del mondo e scambiandola per un altro allarme.

Certo soprattutto per il Giappone (alle 15 gmt:un altro sisma ed è alla terza esplosione. Notizia accompagnata da continui distinguo: “non è come Chernobyl” , che crea il famoso effetto psicologico: “E’ come Chernobyl” )

Ma anche sul fronte Libia, confusione.

L’esercito ha sferrato l’attacco ad AJdabya, ultimo ostacolo prima di Bengasi.

Dovessero conquistarla, secondo Kamal – il corripondente libico da Londra di mcc che nei giorni scorsi mandava notizie tutto sommato rassicuranti sulla situazione in campo, dipingendola cone diversa da quello che dicevano i media occidentali, vedi qui:   – , la situazione dei mujaiiddin diverrebbe realmente grave.

Completamente fuori senno, Gheddafi minaccia di allearsi con AlQuaida, ma stranamente non protesta per il congelamento dei suoi conti- 32 miliardi di dollari solo negli Usa, forse perché, mormorano certi analisti, congelamento di scarso effetto, vista la situazione confusa dei conti e la reticenza delle banche interessate a dare chiarimenti…

Il denaro continua a non creare fall out.

Il G8 ha detto no a Sarkozy, che incassa un “bravo coraggioso” da Le Figarò e “vai avanti solo a colpi di testa” dai giornali di sinistra, ma che ha in ogni caso messo una pedina sullo scacchiere del business qualora il Consiglio nazionale dei ribelli alla fine dovesse prevalere.

Per me è notizia positiva che non si dia corso alla no fly zone per le ragioni già fin troppe volte spiegate, oggi visibili concretamente in Barhein.

Chiamati in soccorso dal re sono entrati sauditi; introduzione immediata della legge marziale e caccia delle truppe wahabite ai ribelli che, va ricordato, sono sciti.

Pertanto: pedina regalata all’Iran che ha immediatamente tuonato contro l’Arabia Saudita, ricevendo dal Barhein l’accusa di “ingerenza negli affari interni”.

Se non fosse una tragedia sembrerebbe una pochade.

Chiudo con un titolo ironico del Guardian:

Non disturberemo i tiranni sauditi mentre abbiamo tanto bisogno di petrolio.

E uno stupefatto di Africa-Reuters:

Dovremo ancora vedercela con Gheddafi?

* * *

bortocal:

ma non è diverso un intervento militare CONTRO i ribelli da una no fly zone a loro favore?

la stampa comprensibilmente minimizza l’esito negativo del G8.

se ci fosse qualche speranza di ridurre Gheddafi alle dimissioni col boicottaggio economico e la pressione diplomatica internazionale non si potrebbe che felicitarsi della scelta.

ma a me pare che il commento più sincero e imbarazzante assieme sia questo, del ministro degli esteri francese:

“Oggi, non abbiamo i mezzi militari, poiché la comunità internazionale non ha deciso di dotarsene”.

temo che l’occidente pagherà cara la sua fragilità e la sua debolezza oggettiva.

ho visto anche io da qualche parte un titolone sulla minaccia di Gheddafi di allearsi con Al Khaida, ma poi l’articolo ad una scorsa veloce non diceva niente in merito di suo, ma rinvia semplicemente ad una intervista del Giornale, attendibile come si può immaginare, visto che nello stesso contesto Gheddafi accusa i ribelli di essere alleati ad Al Khaida.

in poche parole, credo che sia una bufala.

ultimi cascami di propaganda su una guerra persa, e ora si nasconde la cenere sotto il tappeto…

* * *

mcc

… non ti dò tregua però.

Questa è fresca, la scrivo perchè vorrei emergesse il clima che c’è laggiù, e la disperazione che entrerà poi nella transizione:

The Guardian gmt 20.07

Mustafa Gheriani, portavoce del Consiglio nazionale rivoluzionario dal suo rifugio di Benghazi, ha annunciato una richiesta che sarà fatta da una delegazione che incontrerà il Sarkozy e Hillary Clinton al G8

“Chiediamo all’0ccidente una no fly zone, vogliamo siano colpiti i mezzi di terra e i razzi che vengono usati contro di noi e vogliamo sia colpito il rifugio di Gheddafi “

Richiesto se ciò che vuole il Consiglio è di assassinare Gaddafi, Gheriani ha risposto:

“Perché no? Se muore, nessuno verserà una lacrima.”

Questo si chiama parlar chiaro, no?

* * *

bortocal:

assassinare Gheddafi?

mica tanto facile, non ci riuscì neppure Reagan al culmine della potenza americana.

fra quelli che non verserebbero una lacrima, vedendo l’involuzione affaristica di chi è salito al potere come leader di una rivoluzione socialista, ci sono anche io.

dell’omicidio di Gheddafi non mi scandalizzo se è il modo per porre termine ad altri omicidi, quelli dei soldati, che sono esseri vivi come lui e certamente meno colpevoli, e comunque non lo auspico (dato che lo auspica lui che desidera morire da martire).

sul resto mi ritrovo con quelle richieste dei ribelli, mi pare che non ci sia scelta.

se poi l’occidente non è in grado di praticare quelle scelte, questo è un altro discorso.

* * *

mcc:

Da euro news l’unica notizia di buon senso:

“Il mistero di Ajdabya: la città è l’ultimo presidio dei ribelli prima della roccaforte Bengasi.

La tv di stato ha diffuso notizie circa la sua conquista da parte dei militari di Gheddafi: ma il fronte dei ribelli smentisce.

La guerra in Libia è anche conflitto di informazioni.

E Gheddafi sta annunciando da giorni la controffensiva finale.”

La fiera dell’ipocrisia: la dichiarazione di Gheddafi “il mio amico Sakozy è diventato matto” per metà è vera: Sarkozy, mio amico; un amico da finanziare, perchè no?

Ieri Sarkò, con la consueta “ finezza” ha associato la questione libica e il nucleare giapponese in questa dichiarazione (traduzione letterale in quanto francese fantasioso):

”Tra ciò che accade in Giappone, ciò che accade in Libia, in altri paesi, anche se ciò non ha niente da avere, c’è un impatto sul bisogno di energia del mondo” .

Avevo un vago ricordo e sono riuscita a trovare conferma: il binomio Libia + nucleare per Sarkò è una costante.

Nel 2007, l’indomani della trattativa con la quale ha ottenuto la liberazione delle infermiere bulgare accusate di aver inoculato Hiv ai bambini (in cambio, si è saputo poi, di una cooperazione militare e forniture di armi), va in visita ufficiale da Gheddafi.

Questo è il video che conferma grandi accordi di cooperazione economica commerciale culturale (!!!) in ogni comparto SENZA ESCLUSIONE DEL NUCLEARE.

http://www.ina.fr/video/3401556001012/visite-de-nicolas-sarkozy-en-libye.fr.html

altri video mostrano soddisfatte dichiarazioni francesi ed esultanza di cittadini libici in interviste chiaramente taroccate.

* * *

bortocal:

fantastico che la Francia abbia collaborato con Gheddafi nei programmi nucleari.

chissà perché Gheddafi viene considerato più attendibile e sicuro di Ahmajinejad!

comunque, nessun dubbio che questo renderà il sequel sulla vendetta di Gheddafi contro l’Occidente molto più interessante.

* * *

firdis:

vi volevo salutare e ringraziare,
uno dei quattro gatti. :)

bortocal:

da 4 a 44?

fra un poco vi metto in fila per 6 col resto di 2…
:)

4 risposte a “Gheddafi 2, la vendetta. 165

  1. Stavo preparando un riassunto delle pseudonotizie di oggi, quando mi ha chiamato Kamal. Allora sintetizzo solo Reuters : Le truppe di Gheddafi si spingono avanti. Brava Reuter che non fa lanci di fantasia su bombardamenti sicuramente in corso, e sui civili, come altri media.

    In coda all’intervista di Kamal nel post ” 158, aggiornamento sulla Libia da un libico ” avevo personalmente valutato le sue opinioni alla stregua di quelle dei giornalisti. I primi offuscati dal non conoscere quella società e Kamal della stanchezza di anni sotto regime. Oggi ne sono ancor più convinta, e proprio per questo ritengo quanto mai utile conoscere il “sentiment” dei ribelli direttamente da una persona che si sente parte del loro movimento. Voce dal sen fuggita, possiamo dire-

    Ore 14 circa.

    D- Quali sono le tue notizie sulla situazione di Bengasi, e cosa sai di Misurata?
    K- So che a Bengasi si “sono sentiti” spari di armi leggere e che il bombardamento è sull’aeroporto.
    Per Misurata il regime dice di averla conquistata, ma i mujaddin dicono di esser accerchiati ma ancora in possesso della città.

    D- Allora è una questione di fede: o nelle dichiarazioni di uno o in quelle degli altri, ma di sicuro non si ….
    K- Non parlar di fede! Gheddafi non ha fede (… impossibile fermare il suo slancio per chiarire l’equivoco) . Noi abbiamo visto su Al Arabia l’intervista a uno di quelli che erano stati catturati nell’eccidio di Bengasi il 17, insieme ad altri sei. Sono stato torturati e uccisi; lui lo hanno buttato con gli altri senza accorgersi che era ancora vivo, è stato soccorso: ha la colonna vertebrale spezzata, mutilato ai genitali… Pura crudeltà…..

    D- Come ti immagini tu, ora, il futuro della Libia?
    K- Se Gheddafi prevale sarà un massacro.

    D- La stessa cosa ha detto un portavoce del Consiglio nazionale dei ribelli al G8, addirittura un “massacro come in Ruanda”, a me sembra … ma lasciamo stare le mie opinioni. Non trovi che essersi messi nelle mani di due ministri di Gheddafi che , solo con lo scoppio della rivolta si sono staccati da lui, sia stato ingenuo ai fini della lotta d liberazione?
    K- No, il ministro della giustizia si è dissociato proprio per le violenze, quando ha visto trattare così la sua gente di Bengasi… devi sapere che sono 40 anni che Bengasi è stata trascurata, ha due grandi alberghi invece degli 8 di Tripoli, è costretta a vivere nel Medio Evo…..

    D – Aspetta: allora Mustafa Abdujali era di Bengasi, e l’altro, il portavoce della Libia all’Onu, di dove è originario?
    K- Anche lui della Cirenaica.

    D- Ma perchè e come erano diventati ministri di quel dittatore che già tanta gente aveva ammazzato, ricordo che non era andato leggero con gli islamisti anni fa…
    K- Perché è meglio essere dentro il governo per poter fare qualcosa, Abdujali è quello che ha portato alla luce che più di mille incarcerati erano stati uccisi.

    D- Allora più che una posizione politica, il loro abbandono di Gheddafi è stata una necessità: non potevano fare altrimenti da un punto di vista personale. Se la Cirenaica avesse puntato a una separazione….
    K- Ti avevo già detto: la ribellione non è solo in Cirenaica. Tutto il popolo è stufo di lui. E i Bengasini non hanno mai detto di voler conquistare Tripoli, ma di volere una Libia unita con capitale Tripoli; non ci vogliono umiliare, sono leali… Ma Gheddafi si fa forte dei mercenari che hanno un solo ordine: uccidere. Hai letto l’articolo dell’Espresso con l’intervista ad Andrej?

    Deve interrompere la comunicazione perchè chiamato da Tripoli, mentre stavo per fargli notare che vi era stata nei primi giorni una dichiarazione di “repubblica islamica” locale, poi passata sotto silenzio nei media via via che si affermavano i portavoce “ufficiali” dei ribelli.

    No non l’avevo letto l’articolo del mercenario, chi vuole può guardarlo qui : http://espresso.repubblica.it/dettaglio/andrej-mercenario-in-libia%3Cbr-%3E/2146761 Serve a chi non sa ….. quanto è sporco il mondo, ma ormai lo sappiamo già in tanti-

    Credo si comprenda da questa “intervista” — dalla quale ho tolto tutti gli sfoghi naturali in chi si sente anche un po’ minacciato personalmente — che si lotta contro un nemico che è potente “dentro” l’animo degli insorti tanto quanto lo è nei fatti con le armi.
    Alla frontiera con l’Egitto, con queste dichiarazioni dei portavoce circa un genocidio imminente, c’è l’esodo e temo che questo indichi che dentro di sé hanno perso. E Saif al Islam, il delfino, su questo irride: vadano pure via se lo vogliono.
    Sia che Gheddafi prevalga o che i mujaiddin riescano a resistere il tanto necessario per un qualche intervento dall’estero, ciò che uscirà sarà un paese in cui la guerra civile e le vendette dureranno ancora a lungo.

    Nonostante ciò che dice Kamal, il centro della ribellione è la Cirenaica, se non altro per motivi numerici e di notorietà internazionale, continuo a credere che se invece che accettare l’aiuto “paterno” di quei funzionari che sono sbarcati dal regime (e che se avevano quelle posizioni, certo non erano in odor di ostilità verso Gheddafi) avessero richiesto di diventare stato indipendente , e non fossero usciti dalla loro regione fin verso Misurata, avrebbero avuto più facile sostegno internazionale. Anche per la no fly zone limitata in Cirenaica, come proponevi tu.

    Indebolire Gheddafi all’occidente era utile, in attesa di sostituirlo con una figura presentabile, e magari ricostituire in federazione le due regioni; non è infatti la Libia una nazione “storicamente ” unita ma un territorio i cui confini sono stati tracciati con il righello su una cartina dalle grandi potenze.

    Gheddafi2 la vendetta? Se è stupido, sì farà le sue vendette sanguinose e allora per lui sarà la fine perchè l’occidente interverrà per ragioni umanitarie. Ma è stupido Gheddafi?

    Altrimenti, se non sarà possibile neppure montare una rappresentazione mediatica di atrocità, la sua posizione non sarà facilmente subito indebolita, sa tante cose lui dei governanti occidentali, sa bene lui dove ha messi i suoi fondi, sa bene che i fornitori di armi lavorano per lui (ricordo di aver messo in un post il rammarico dell’industriale armarolo russo che valutava in miliardi la perdita che avrebbe loro provocato la caduta di Gheddafi).. .

    Come titolava Reuters Africa: dovremo ancora vedercela con Gheddafi? Al momento non mi sento di escluderlo.

    —–
    ps – per lettori affrettati o tendenziosi: io sono anti-dittatura 🙂

      • continuo a montare di giorno in giorno i tuoi commenti in un nuovo post, che mi pare sempre interessante, dato che porta anche notizie di prima mano che non si possono trovare altrove.

        se è un bel gioro per te, figurati per me, che di questa soluzione mi ero già convinto e che credo di avere sfidato dei pregiudizi per dirlo.

        spero perà soltanto che non sia troppo tardi, sarebbe decisamente una beffa per i ribelli e si è perso decisamente troppo tempo.

        non vorrei neppure che si sottovalutassero comunque i rischi di una simile scelta e ripeto un ragionamento che è stato fatto in Germania dal presidente locale di Greenpeace: c’è un punto dove quanto sta avvenenendo in Giappone e quanto avviene in Libia si incontrano.

        ed è l’insensatezza della scelta nucleare non solo per i motivi tecnici che tutti ci ripetiamo, ma per un motivo umano.

        ci è stato ricordato che lo sviluppo del nucleare si basa sul presupposto che il periodo di relativa pace mondiale di questi anni possa durare per sempre.

        ma immaginiamo una reazione di Gheddafi per punire la Francia di avere promosso l’embargo ed un attacco diretto o indiretto ad una centrale nucleare francese e ci renderemo conto ancora una volta e molto meglio perché la scelta del nucleare sia dissennata.

non accontentarti di leggere e scuotere la testa, lascia un commento, se ti va :-)

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