Guerrilla Radio: quando incontrai il blog di Vittorio Arrigoni. 215

sabato 16 aprile 2011  02:40

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se il blog di Vittorio Arrigoni si chiamava Guerrilla Radio, le nostre vite si erano incrociate un momento proprio attraverso il blog: dalla memoria personale affiora un lontano incontro, che una ricerca con internet conferma: 120_guerrilla_radio~768599

il blog di Vittorio che ha questo sottotitolo:

Guerriglia alla prigionia dell’Informazione.

Contro la corruzione dell’industria mediatica, il bigottismo dei ceti medi, l’imperdonabile assopimento della coscienza civile.

La brama di Verità prima di ogni anelito, l’abrasiva denuncia, verso la dissoluzione di ogni soluzione precostituita, l’infanticidio di ogni certezza indotta.

La polvere nera della coercizione entro le narici di una crisi di rigetto.

L’abbuffata di un pasto nudo, crudo amaro quanto basta per non poter esser digerito.

cliccate sul link che vi ho appena dato, troverete gli ultimi post di soli due giorni fa, di un blogger che è stato rapito quasi dalla tastiera che lo collegava al mondo, mentre stava ancora scrivendo sulle vittime di Gaza, contro Mubarak, contro Berlusconi, ed è stato torturato e ucciso da chi gli doveva amicizia e gratitudine.

quel blog che è ancora aperto, e che conserva, viva, la sua voce.

* * *

era il Primo Maggio 2006 e quel blog mi mandò un commento, non sono riuscito a ritrovare a quale post esattamente.

era una poesia sulla morte, e io la pubblicai due volte: la prima alle 16:26:34 in Bortologia, dove inaugurò quasi questo blog che raccoglieva testi che mi sembravano emozionanti, poetici o letterariamente interessanti, e fu tra i primissimi che pubblicai, in un blog aperto poche ore prima:

15_guerrilla_radio_toc_toc~768561 , col testo “(abbreviato appena appena)”, come scrissi, e questo post non ebbe commenti,

e la seconda alle 16:47:50 nel post che ho appena citato, dove stanno anche alcuni commenti seguiti, che ora non vale la pena di ricopiare.

* * *

fa impressione rileggere ora questa poesia dove si parla di Guerra, che “porta in dote La Morte”, che dice “ho bussato più volte alla vostra porta”.

è la guerra bastarda di Israele contro i profughi di Gaza e contro i pacifisti del mondo; Vittorio è caduto vittima di questa guerra in senso lato, anche se la mano di chi lo ha ucciso è stata armata da qualcuno di coloro per i quali lui si batteva.

la morte di quel blogger e di quel testimone conferisce uno spessore psicologicamente quasi intollerabile alle sue parole di allora, e se esiste un concetto laicO di profezia, ecco che esso si adatta alle situazioni in cui, dicendo noi stessi, noi diciamo anche il nostro futuro nel tempo, che è poco diverso dalla nostra natura profonda che si trova in qualche modo al di là del tempo.

per cui chi sa dire il proprio spessore, si trova a dire anche il proprio futuro che è rinchiuso nel nocciolo spesso e duro dell’Io.

un’impressione  tale che mi costringe a rompere un silenzio di blog che continua a sembrarmi l’atteggiamento più sensato di fronte ai tempi attuali, visto che la parola umana merita oggi la morte e con la morte viene vendicata ogni parola di pace o anche solo di giustizia.

* * *

120. guerrilla radio

by Bortocal @ Monday, 01. May, 2006 – 16:47:50

guerrilla radio [Visitatore]
http://guerrillaradio.iobloggo.com/
01.05.06 @ 06:58

Toc! Toc!

Chi è che bussa alla mia porta?

“Sono La Guerra,
porto in dote La Morte
e vengo a riportarvi indietro una manciata di soldatini di stagno,
ci stavo giocando, si sono rotti.”
Ma è terribile!!!
Come è potuto succedere!
I nostri Eroi!

“Sono La Guerra,
vetusta meretrice,
non faccio distinzione fra militare e civile,
né distinguo classe sociale.”

Ma i nostri soldati erano impegnati
in missione di Pace!

“La Pace?
io sono La Guerra.
Guerra e Pace stanno accanto al massimo in un romanzo russo.
Quando ci sono Io non c’è spazio per Lei.
Qui in Iraq poi,
quella fottuta non si è più fatta vedere,
se non nei televisori dei caffè di Baghdad
che rimandavano quelle vostre stupide manifestazioni
nelle quali sfilate con quella ridicola bandiera,
l’unica che non sono riuscita a intingere nel sangue.”

Ma i nostri valorosi combattenti!
insomma anche il presidente Ciampi ha parlato di “immenso dolore”!

“Sono la Morte
e adesso
mi spiego un poco.

Ero qui anche ieri,
ho bussato più volte alla vostra porta.
Tenevo in braccio una madre coi suoi figlioletti
uccisi come cani dinnanzi ad un checkpoint americano.
Ho bussato ma non mi avete sentito.

Ero qui anche il giorno prima,
con i resti umani di quella che era una festa di nozze
bombardata per errore dalle vostre bombe intelligenti.
Ho picchiato sui vostri usci con ogni singolo frammento d’ossa,
non mi avete dato retta
vi ho sentito invece accapigliarvi per il rincaro del petrolio;
anche questo merito mio.

Ero qui anche il giorno precedente,
e quello prima ancora, qui dinnanzi alle vostre case sin da quel fatidico 18 marzo 2003,
ho condotto lo scuolabus saltato su una mina destinata ai convogli dei vostri alleati,
ho fatti acquisti in un mercato poco prima fosse vittima dell’ennesimo bombardamento errato,
vi ho portato da vedere i corpi decapitati dalla vostra intelligence,
da saggiare le anime dei torturati a morte delle vostre Abu Ghrabi.

Ogni volta ho bussato,
e ogni volta avete finto di non sentirmi,
sino ad oggi.

Ora devo andare, sapete ho tutte queste teste da mozzare,
questi corpi da spolpare, queste membra da amputare…
Sono grata ai governi occidentali per tutto il lavoro che ultimamente mi hanno fornito,
però
forse,
non pensate che meriti un pò di riposo?
Mi mandate in vacanza?
Mi piacerebbe tanto villeggiare a Tehran…
sto iniziando a studiare il persiano…”

…to be continued…
(purtroppo)

Bortocal 01.05.06 @ 16:34

cari amici,

non so bene a che cosa sia dovuto questo incontro.

la vostra poesia, scarna e dura, mi è piaciuta e l’ho pubblicata anche sul mio blog (anzi su due dei miei blog).

grazie di essere passati di qui.

(a parte il virus Troian Horse arrivato in omaggio col vostro file… ;))

* * *

mi rivolgevo al blog usando il plurale, perché pensavo allora (dato il titolo) che dietro al blog vi fosse una intera radio gestita da un gruppo.

non sapevo che il blog aveva un autore solo e che questo autore era Vittorio Arrigoni.

7 risposte a “Guerrilla Radio: quando incontrai il blog di Vittorio Arrigoni. 215

  1. trasferisco qui un commento di mcc inviato ad un altro post, ma che si riferisce a questo.

    mcc43 Inviato il 17/04/2011 alle 15:48

    Peccato che quando Vittorio era venuto da te avevi colto solo la “poesia” e il virus perchè a tutte queste tue parole “ ragionevole, fondata, certezza, confermato” lui aveva già risposto con “….. prigionia dell’Informazione …. corruzione dell’industria mediatica …. dissoluzione di ogni soluzione precostituita …infanticidio di ogni certezza indotta”.

    Purtroppo così, senza tua intenzione dire “ucciso da fuoco che lui avrebbe considerato amico” appare consonante con certi titoli “Morto di buonismo, nemico d’Israele, se l’è cercata”, che gli fanno il trattamento già toccato a Enzo Baldoni.

    Niente di nuovo perché è proprio sul far pensare lucciole per lanterne al lettore che si fonda l’informazione, quella industria che ha dottamente illustrato fin dal secolo scorso Adorno e che ora tantissimi, non solo Vittorio, ci mostrano sul campo.
    Cultura e azioni non sono estranee e insieme fanno comprendere che ci sono cannoni che sparano proiettili, altri acqua, lo vedrai dal video, altri sparano titoli , ma sempre cannoni sono.
    Sempre prendono di mira chi disturba il manovratore. E’ un meccanismo umano che si instaura ovunque, anche nei …. ovunque.

    Dubbi… sì bisogna averne e coltivarli

    Quello che ti aveva mandato vittorio non è una poesia e non è sua.
    ironia della sorte è lo sfogo dal profondo del cuore di un prete per una tragedia vera, non immaginata o temuta:

    DON VITALIANO, ALLE VITTIME DI NASSIRYA “ EROI PER FORZA”.

    Viandanti e lettori abituali lo troveranno qui

    http://www.ildialogo.org/noguerra/eroiperforza02052006.htm

    Vittorio senza ombra di dubbio lo si trova in questo video a poetare vivendo, con versi sulla sua carne.

    Augurio sincero di emozioni autentiche in una felice trasformazione.

    • fammi capire: Vittorio Arrigoni mi mandò quel testo l’1 maggio 2006 e lo avrebbe copiato dal blog di quel prete fratello, che però lo ha pubblicato il 2 maggio 2006, cioè DOPO che lui l’ha mandato a me (senza dire che era di un altro) e che io l’avevo già pubblicato?

      ho l’orgoglio di pensare che Vittorio Arrigoni si fosse messo in contatto con me perché aveva colto che eravamo impegnati sullo stesso campo (così come quel prete), e probabilmente sia il fratello prete che il fratello bortocal fecero la stessa cosa, quella che coi loro piccoli blog potevano fare (parlo del mio), cioè l’hanno ricopiato (io un giorno prima del prete) e diffuso fra i loro lettori (a quei tempi io ne avevo pochissimi), anche se il prete la pubblica come suo, e nel testo di Vittorio ci sono degli inserti in più.

      naturalmente quel testo potrebbe anche averlo scritto qualcun altro o il prete stesso che glielo avrebbe mandato in anteprima e privatamente, e anche Vittorio averlo divulgato a sua volta, condividendolo, come ho fatto io.

      ma per la cronaca, questo testo Vittorio lo ha pubblicato sul suo blog, iniziato nel 2004, il 28 aprile 2006, come risulta consultando l’archivio dei post, anche se sulla sua piattaforma i post – a quanto ho visto – vengono datati con la data dell’ultimo aggiornamento, e adesso risulta datato 19.9.2009, ma i molti commenti iniziano appunto il 28 aprile 2006. http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?eid=1334

      consultando l’originale è altrettanto fuori discussione che Vittorio abbia dato a questo testo forma di poesia, che nella versione del blog del prete invece manca.

      questo almeno per i cervelli sinistri come il mio; per i cervelli destri è tutto un altro discorso… 😉

      * * *

      chi va a Gaza a fare quel che faceva Vittorio, mette nel conto la morte, se non è uno stupido; credo che non dobbiamo avere nessuna vergogna a rivendicare l’eroismo.

      * * *

      che io del testo di Vittorio abbia colto SOLO “la poesia” è una insinuazione infondata ed ostile; ho pubblicato quel testo perché ne condividevo il messaggio.

      chi mi legge da anni mi conosce, tu evidentemente no, nonostante i mesi oramai di frequentazione.

      però, prima di muovere accuse infondate ed astiose, prova a immettere in google due paroline magiche, bortocal e Gaza, così arrivi altrettanto facilmente alle decine di post che in 5 anni di blog ho scritto sull’argomento.

      purtroppo solo l’elenco dei titoli occupa alcune pagine:

      http://bertolauro.blogs.it/search/Gaza/AND/

      http://bertolauro.blogs.it/search/Gaza/AND/page/2/

      http://bertolauro.blogs.it/search/Gaza/AND/page/3/

      http://bortocal.blogs.it/2009/01/09/3-lo-storico-bambino-e-la-palestina-5347162/

      naturalmente, l’elenco cresce ancora se si inserisce la parola chiave Palestina invece di Gaza.

      * * *

      e non è neppure vero che “lui aveva già risposto” a tutte queste mie parole “ ragionevole, fondata, certezza, confermato” con
      “….. prigionia dell’Informazione …. corruzione dell’industria mediatica …. dissoluzione di ogni soluzione precostituita …infanticidio di ogni certezza indotta”.

      questo è quello che vorresti rispondere tu, come se i concetti di Vittorio non nascessero sul terreno della rionevolezza e dell’umanità, e fossero invece impulsi irrazionali che scavalcano l’obbligo di ragionare, di documentarsi pacatamente, di sapere e di costruire la conoscenza.

      hai continuato a dire, fin dal primo momento: “Io non so chi ha ucciso Vittorio, ma lo voglio sapere”; hai detto “salafita non significa palestinese, essere uccisi a Gaza dai salafiti non significa automaticamente essere uccisi da palestinesi”, come se salafiti non indicasse una ideologia, ma un popolo, e non esistessero anche dei salafiti palestinesi, due dei quali hanno ucciso Vittorio, nonostante i tuoi sforzi di negare l’evidenza, con un mandante giordano entrato nella Striscia di Gaza per questa missione, in base alle ultime notizie.

      il mandante verrà individuato? se è un professionista, no.

      potrebbe essere un agente israeliano? possibile, ma lo diremo quando avremo qualche elemento in più.

      i servizi segreti hanno avuto un ruolo centrale nell’omicidio di Moro, ciò non toglie che gli esecutori fossero brigatisti.

      precipitarsi a negare per principio preso quella piccola parte dei fatti che è già nota è una politica dell’informazione a mio parere sbagliata.

      ti ospito volentieri sul mio blog, per la ricchezza delle tue informazioni sul mondo arabo, ma rivendico il mio diritto di autore del blog di seguire la mia impostazione, che è diversa dalla tua, e di lanciare sospetti ed accuse solo se sostenuti almeno da qualche indizio, e quando gli indizi emergono effettivamente.

      visto che una volta scherzosamente mi chiamavi “direttore”, credo di svolgere una funzione in certo modo simile con rispetto per te e coerenza per me.

      i dubbi vanno benissimo, come vedi siamo perfettamente d’accordo e non da oggi, ma stando sempre molto attenti (secondo me) che non vengano propalati come certezze alternative.

      non è il tuo caso, di certo, ma sei sicura di distinguerti sempre abbastanza dai cultori di quest’altro sport?

  2. HO SBAGLIATO.
    L’ho scoperto continuando ad applicare le regole che sono nel banner di guerrillablog e che erano mie da quando Vittorio non era ancora nato.

    E’ Don Vitaliano che non ha citato l’autore. Le decine di blogger a cui il testo è stato mandato, come si comprende leggendo gli entusiasti commenti che sono andati a postare in guerrilla, quasi sempre lo hanno fatto.

    COLLOQUIO CON LA GUERRA E’ DATATO 29 APRILE 2006,

    come vedrai a questo link

    http://estrangedworld.iobloggo.com/

    dove lui lo ha pubblicato, e non esistono a quanto ho potuto verificare pubblicazioni precedenti.

    Questa ricerca mi ha fatto scoprire che anche questo blog era suo, a lato di guerrilla, e chiuso nel 2007.

    E’ bellissimo e documenta un impegno precedente e più ampio di quello che comunemente si dice. Sempre vero che si impara dagli errori. Sempre necessario rimediare vista l’elefantina memoria della rete.

    Era un dovere verso lui.

    Era giusto verso di te, ma su tutto il resto, quanto hai compreso e quanto hai frainteso, confermo il disaccordo.

    • è un dettaglio, ma il primo commento sul blog guerrillaradio è del 28 aprile, non del 29, quindi su quest’altro blog, che dici era suo, la poesia è finita un giorno dopo.

      per accorgersi dell’errore bastava comunque seguire la traccia che ti avevo dato nel mio commento; il bello della rete è che non risulta falsificabile.#

      su tutto il resto, il dissenso aiuta a crescere, almeno me.

      pensavo che sarebbe proprio bello che qualcuno raccogliesse e pubblicasse tutti i post di Vittorio; spero che qualcuno dei suoi amici ci stia pensando.

  3. Pingback: la mia Gaza, negli anni, nei miei blog – 432 – comma22corpus·

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