DEF-initivo? Renzi #allafacciadeigufi – 285.

il DEF, Documento di Economia e Finanza, definisce le linee di politica economica e finanziaria del Governo che deve impostare il successivo bilancio annuale secondo le linee uscite dal dibattito parlamentare.

non è una legge, ma una cornice entro la quale vanno inserite le leggi successive e va presentato dal governo al Parlamento entro il 30 giugno di ogni anno; Renzi lo ha anticipato per poter mettere in busta paga i famosi 80 auro mensili del suo voto di scambio: dei quali non parlerò, rigorosamente, fino a che non ci sarà una vera e propria proposta, perché per ora abbiamo sentito solo confuse ipotesi sulla linea del “di tutto, di più”.

il DEF invece c’è, è pubblicato sul sito del governo qui e quindi se ne può parlare: non che i nostri quotidiani abbiano grande voglia di farlo: non lo studiano, direi che perfino non lo leggono, tanto per intrattenere l’inclito e sempre più sparuto pubblico dei lettori le baggianate quotidiane non mancano.

qui possiamo cominciare ad estrarre i concetti chiave dalla premessa.

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1. la forte accelerazione al processo di riforma strutturale dell’economia

2. la piena sintonia col quadro europeo

3. la presa d’atto dell’apertura della Commissione Europea verso il pagamento dei debiti scaduti delle Pubbliche Amministrazioni con l’auspicio di una “sinergia per utilizzare tutti gli spazi di flessibilità” del Patto di Stabilità e crescita.  

in parole più chiare pare che le goliardate su “l’Europa non deve insegnarci niente” e le confuse prospettive di cambiare le regole europee siano rinviate a tempi migliori, o – meglio – sono sempre stati fuffa per la propaganda.

meglio così, naturalmente; mi verrebbe da dire che sarebbe meglio che gli elettori se ne rendessero conto; ma no, perché? un altro Renzi che li piglia per il naso è proprio quel che gli ci vuole dopo vent’anni di Berlusconi: e s’è visto che Monti che diceva quasi sempre pane al pane, ma neppure Letta che diceva una verità a metà, erano entrambi troppo seri perfino per una versione al 50% per risultare accettabili al popolo.

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lascio perdere le divagazioni sulle riforme istituzionali che dovrebbero garantire “la governabilità” e la spiritosa interpretazione secondo la quale la colpa della stagnazione italiana non sta in una mancanza di idee strategiche da parte della sua classe dirigente, ma nei vincoli posti dal sistema democratico: sembra, secondo questa filosofia, che un imbecille possa portarci fuori dai guai se si fa in modo che nessuno possa dirgli di no.

restando al campo strettamente economico, ecco i fondamenti del DEF:

1. “il cambiamento stabile e sistematico dei meccanismi della spesa pubblica” che deve garantire 4,5 miliardi di risparmi nell’anno in corso, “fino a” 17 miliardi per il 2015 e “fino a” 32 per il 2016.

potrebbe essere inteso come la capacità di tagliare tutte le varie forme di “cresta” che hanno finora accompagnato le forniture pubbliche?

magari! non pare però che ci siano indicazioni più precise: quindi siamo sempre al Campo dei Miracoli.

2. la riduzione delle imposte sulle fasce più basse dei lavoratori dipendenti, abbinata alla revisione generale della fiscalità e alla riforma del catasto, cioè a tasse sulle fasce più alte.

qui si potrebbe essere pienamente d’accordo con Renzi se le due operazioni avvenissero parallelamente; invece la prima verrà realizzata in tempi rapidi, per l’esigenza di esercitare un colossale voto di scambio alle elezioni europee, mentre la seconda verrà dopo a festa passata e gabbato santo.

3. l’accelerazione delle privatizzazioni con dismissioni di società pubbliche e di patrimonio immobiliare sulla linea del governo Letta: gli introiti previsti sono “attorno allo 0,7%” nel 2014 e nei tre anni successivi; calcolando approssimativamente il PIL italiano in 1.600 miliardi, lo 0,7% lo possiamo collocare attorno ai 12 miliardi di dismissioni l’anno, compreso quello in corso.

realistici? mmmm.

4. il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni nei tempi previsti dalla normativa europea; ed anche su questo non si può che esprimere un parere assolutamente positivo.

5. semplificazione del rapporto tra attività imprenditoriale e amministrazione in senso ampio

6. il Job Act

7. la riforma della Pubblica Amministrazione.

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mi concentro ancora una volta qui sugli aspetti puramente economici: è evidente che i miei giudizi positivi miei riguardano le decisioni di spesa (punti 2 e 4); quanto alle previsione di entrata (punti 1 e 3) i 12 miliardi annui di entrate con le privatizzazioni sono realistici?

è una vita che sento parlare di privatizzazioni…; ma soprattutto i risparmi previsti sulla spesa pubblica sono assolutamente fantasmagorici.

qui i risparmi dovrebbero essere realizzati attraverso la spending review: l’introduzione di costi standard in sanità, tagli da retribuzioni dei dirigenti della PA per 400 milioni annui, aumento della centralizzazione degli acquisti pubblici, intervento sui trasferimenti alle imprese, spesa per la Difesa (qui ho citato dal post di oggi di phastidio.net).

ridurremo gli F-35? sarebbe una buona cosa, ma allora perché non dirlo chiarmaente?

riduciamo gli stipendi dei grandi dirigenti della PA? ottimo.

ma che tutto questo ci possa fare risparmiare 32 miliardi nel 2016 non lo credo proprio.

quindi mi pare che tutto abbia fondamenta di argilla.

ma a dire questo, evidentemente, ci si colloca da soli nella categoria dei gufi.

in buona compagnia, del resto: Fassina ha bocciato su tutta la linea il Def e ha preventivatola necessità di una manovra correttiva.

non sembra difficile pensarlo, ad argomentare prudentemente.

ma Renzi twitta: #allafacciadeigufi, e lascia intendere che farà la lotta all’evasione senza dirlo: è un genio!

sul primo punto mi ricorda le lettere di mio padre dall’Africa Orientale nel 1940-41: solo credendo di vincere si può vincere, diceva; aveva ragione.

però credere di vincere non basta per vincere, lo stesso.

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tra le misure ha suscitato scalpore il raddoppio dell’imposta sostitutiva che le banche dovranno pagare sulle plusvalenze derivanti dalla rivalutazione delle quote di Bankitalia.

cacchio: fa così figo andare in televisione a dire: gliel’abbiamo fatta vedere alle banche!

ma io vorrei appunto vederci più chiaro.

ma come? non ci avevano assicurato che si trattava di una cosa puramente nominale? ma se questa rivalutazione “puramente monetaria” ci può fare entrare in cassa ben 2 miliardi di euro, allora aveva ragione Grillo, no? e non era cos`nominale come dicevano la cosa.

e adesso fatemi capire: prima si regalano alle banche più di 4 miliardi di euro e poi se ne riprendono indietro 2?

con un provvedimento retroattivo, per giunta, che dovrà passare al vaglio dei TAR?

a proposito, e non sarebbe giunto il momento di abolirli questi TAR tra le grandi riforme del rapporto fra cittadino e stato?

chi rallenta le decisioni? il Senato o quella istituzione mostruosa e intoccabile, in questi termini meramente italiana, che sono i Tribunali amministrativi che devono giudicare se un qualunque provvedimento pubblico non viola dei presunti diritti individuali?

tutto questo è palesemente non argilla, ma sabbie mobili.

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chiudo citando ancora una volta Seminerio:

Il premier è riuscito a perfezionare l’antica arte berlusconiana, quella di strillare e stampigliare un bel “fatto!” a provvedimenti che sono solo abbozzati, o a prendersi una licenza poetica nella lettura della realtà, del tipo dire “ho abolito il Cnel e le province”, cose entrambe rigorosamente non vere, una a livello di lungo iter di revisione costituzionale, l’altra direttamente sul piano fattuale. Renzi sa di avere a che fare con un elettorato dotato della memoria di un pesce rosso.

In politica conta la rappresentazione più che la realtà, soprattutto in un paese come l’Italia. 

queste sono tutte cose di quel puro, semplice, gufesco buon senso che ciascuno di noi applica alle sue scelte perosnali quando cerca di non rompersi il collo con mosse avventate.

la pura forza della rappresentazione non dura a tempo indeterminato, ma soltanto per un po’: La realtà giudicherà, come sempre.

dobbiamo solo capire quando.

non accontentarti di leggere e scuotere la testa, lascia un commento, se ti va :-)