35 risposte a “Lettera da Gaza

  1. Grazie di cuore per aver dato visibilità a questa lettera di Shaker. Credo, per quel che ricordo del nostro intenso dialogo degli anni scorsi, che ti piacerebbe avere un’idea di lui.
    Il suo nome deriva dal verbo ringraziare, e Shaker significa “render grazie a.. ” . Ha 24 anni, una laurea in materie finanziarie, come tutti sogna di evadere dalla prigione. Ha partecipato a un concorso per una borsa di studio in Turchia e attende la risposta dopo il Ramadan.
    Dire che è sveglio è dire poco, è spiritoso e immaginifico. Un talentuoso con un fermo comando interiore “Devo fare qualcosa della mia vita”.
    Condivide purtroppo la pecca di tanti giovani: legge poco, e non conosce nemmeno gli scrittori palestinesi. Ci sto lavorando 🙂 . Diceva di non saper scrivere, ma poi non si è fatto pregare molto, forse anche con la lettura sarà lo stesso.
    Grazie, con la stima di sempre.
    mcc

    • ciao, abbiamo avuto e abbiamo dissensi, anche feroci su alcuni punti.

      pero’ la mia stima per te non e’ venuta meno, neppure quando ti strozzerei volentieri (metaforicamente), sapendo che tu faresti altrettanto.

      in ogni caso la diffusione di queste informazioni taciute e’ semplicemente un dovewre, anche se stiamo tutti provando a svuotare il mare col cucchiaino.

      e grazie delle pennellate intense aggiunte al ritratto di Shaker, rendono la testimonianza ancora piu’ viva e preziosa.

      • Medito l’impresa, assai complessa da gestire questa volta, di un ritratto della vita quotidiana in Egitto. E’ una condizione inimmaginabile, che ai media non interessa raccontare e che resta ignorata perchè una barriera linguistica ci separa dai privati che ne parlano.
        Sull’Egitto non avevamo avuto dissensi 😉 , ma anche se ci fossero stati fuochi d’artificio non avrebbero nemmeno sfiorato la stima e la gratitudine per la generosa ospitalità che mi davi sul tuo blog.

        • stavo giusto preparando una pubblicazione su Yuo tube dei video del mio viaggio in Egitto di dieci anni fa (ormai).

          qualche frammento drammatico di quotidianità egiziana lo avevo sfiorato allora, e condividio il tuo giudizio.

          gli stipendi allora di un insegnante o di un poliziotto erano tra i 15 e i 20 euro al mese…

          abbiamo avuto e abbiamo dissensi, ma il caos che ci circonda direi che li rende perfino inevitabili, e per qualche verso fortunati.

          grazie delle belle parole, solo in parte meritate, certamente.

  2. Ciao. Penso ti faccia piacere saperlo e io friggo per la voglia di dirlo: Shaker uscirà dalla prigione_Gaza. Ha fatto il concorso per una borsa di studio in Turchia e ha vinto. Stavamo scambiandoci messaggi mentre gli è arrivata la mail che lo annunciava. Non facevo fatica a immaginarlo fare le capriole. Ha passato un mese con il cuore in gola perché voleva assolutamente che la destinazione fosse una università di Istanbul… invece lo immagino quasi alle lacrime quando mi ha girato senza una parola di commento la mail che lo spedisce in Cappadocia.
    E’ sempre così. Quando si realizza il desiderio più grande, quello in seconda diventa quasi più importante.
    Ora naturalmente gli sta sta passando la delusione e comincia con le formalità. Passare il valico verso Israele sarà come giocare alla lotteria, ma una cosa per volta.

    • ciao, carissima,

      e grazie di avere pensato a me, di dirmelo.

      e sono contento che l’intensita` con la quale condividi la causa palestinese ti regali ogni tanto qualche emozione positiva, dato che oltretutto questo significa qualcosa di positivo anche per quel popolo perseguitato.

      e la regala anche a me, che forse sono dispersivo ed effimero, anche se per me essere dalla parte del popolo palestinese restera` sempre un dovere morale.

      sull’islam non rinuncio ad esprimere valutazioni critiche a volte, come sai, ma serenamente, e penso che sia un modo anche questo di contrastare l’ondata di odio insopportabile che monta.

      tu fai bene a richiamare i valori positivi comunque presenti in questa religione, nonostante io non rinunci a parlare dei limiti, diversi ed eguali, che a mio modo di vedere condivide con qualunque religione.

      per coincidenza mi stavo giusto occupando del tuo post sui frammenti del Corano di Birmingham e ho appena finito di dire la mia, con qualche accenno di differenza di valutazioni, come qualche volta e` accaduto fra noi due.

      di sicuro mi commenterai anche li`, immagino, e in forte e costruttivo dissenso.

      • “di sicuro mi commenterai anche lì” … profeta pure tu!
        Non in dissenso, come stai forse leggendo, solo con la preoccupazione che noi, del secondo millennio, abbiamo desideri di precisione, di conclusività che non appartenevano ai tempi.
        Ma l’ho trovato un ottimo articolo, infatti l’ho rilanciato, come spesso faccio con i tuoi, in Twitter.
        Ho visto il tuo ultimo post sulla sospensione. Inshalla … non è un proposito raro e per fortuna non dai rigidamente seguito.
        Ma stanca un blog, è vero, anche io ho calato enormemente, salvo “urgenze espressive davvero incontenibili” . Ben detto.
        Saluti cordiali e auguri di buona estate e oltre

        • ho letto con vero piacere la tua risposta di la` e ho verificato anche che il dissenso era meno netto di quello che avevo immaginato potesse essere, tanto da assumere quasi l’aspetto di una utile integrazione da un punto di vista diverso, ma non incompatibile.

          il passare del tempo rende tutto leggermente piu` faticoso, ma il motivo principale di questo stacco e` proprio quello che ho detto: il bisogno di salvare la documentazione dei primi anni di vita di questo esperimento su un’altra piattaforma.

          e assieme un poco di insoddisfazione attuale per l’impostazione e i risultati del mio lavoro…

          la mia estate scorre molto (troppo?) dolcemente in questa nuova sistemazione agreste e la voglia stessa di fare i 40 km per scendere in citta` va calando – a meno che non si tratti invece di farne 650 per andare in Germania ogni tanto.

          spero che anche a te l’estate, immagino ligure, sia lieve e piena di soddisfazioni operose; in bocca al lupo!

  3. Era la fine di luglio e speravo di poter presto annunciare “Shaker è arrivato in Turchia, fra i monti di Erciyes”. Invece no, non ancora e l’odissea sul posto prosegue nello scoramento.
    Le piccole cose: ottenere che su tutti i documenti (della Turchia, dell’università di Gaza, dell’uficio di Ramallah, del passaporto e del visto…) il nome arabo sia traslitterato allo stesso modo è stata una impresa non da poco. Poi tutto pronto, smartphone comprato per stare ben in contatto con la famiglia, stretto amicizie Fb con studenti di altre parti in arrivo in Turchia con lo stesso programma di aiuti… capire da dove uscire.
    Da Israele è una lotteria, e la destinazione obbligata da lì è la Giordania: fatto domanda, Giordania nega il visto.
    Verso Egitto, Rafah sempre chiuso; in questa settimana ha aperto una volta per far rientrare i pellegrini di Mecca. La richiesta di poterne approfittare per uscire: nessuna risposta dal competente ufficio egiziano.
    Quando pensiamo al plurale, che Gaza è una prigione, ci indignamo arrabbiamo, scriviamo articoli, tweet, rilanciamo post… Ma quando è “uno ” che fai? Cerchi con le solite frasi di incoraggiamento, però alla fine non c’è risposta da dare
    “”But i promise you i am strong yet
    We asked egyptians but until to now they reject
    And jordan reject me also
    Fuck arab gov.
    I told you before no one respect us
    What we did ???!! “””
    Ecco, cosa hanno fatto di male i Palestinesi? Queste ultime generazioni poi che non sono nemmeno quella che ha disperatamente difeso i suoi oliveti e la sua fattoria dai soldati del nuovo stato…
    Shaker e i suoi amici conoscono solo le bombe israeliane, la morsa di Hamas, la scarsità di acqua, le case in rovina e l’impossibilità perfino di vivere un sogno di cui si sono meritati la realizzazione.
    Ha ragione Gideon Levi “Se si guarda a quello che succede a Hebron si può solo concludere che i Palestinesi sono fra le persone più tolleranti del mondo. direi delle meno violente del mondo. Chiunque altro in una situazione simile esploderebbe” Per Gaza è lo stesso.

    • quest’ultima parte dell vicenda e` veramente sconvolgente.

      a Gaza non c’e` neppure un aeroporto, ovviamente; o meglio, c’era, ma e` stato distrutto dai bombardamenti israeliani nel 2001.

      ma possibile che non sia proprio possibile uscire, neppure in un caso come questo?

      leggo per l’occasione, sul manifesto di casi simili:
      http://ilmanifesto.info/cinque-giovani-di-gaza-bloccati-da-un-mese-allaeroporto-del-cairo/

      immagino la frustrazione incredibile di Shaker e condivido, vanamente, tutte le tue considerazioni.

      • E’ sempre peggio di come ci immaginiamo. Spero di poter arrivare prima o poi con una notizia buona, ma intanto …. i corsi universitari sono iniziati, ed è un danno concreto.

        • sperare non nuoce, ma la situazione mi pare molto difficile.

          Shaker ha provato con un doppio biglietto aereo (il secondo da Amman alla Turchia), che non implichi un ingresso in Giordania, ma solo il transit in aeroporto?

          un tentativo di aggirare il divieto di concedere il visto della Giordania…

          • Come hai detto la volta scorsa, non c’è aeroporto a Gaza, a uscita è via terra : Rafah , chiusa,- lì potrebbe fare qualsiasi biglietto – o verso Israele solo da Erez credo, e da lì può “solo” andare in Giordania
            Per come si stanno mettendo le cose temo proprio che sia sempre più difficile uscire .. Non ci sono parole.

            • sì, ma una volta arrivato a Erez, in Israele,via terra (e immagino le difficoltà), quindi un palestinese non può fare neppure un biglietto aereo per uscire da Israele verso la Turchia con un visto turco…? (che ci sia la sosta intermedia in Giordania oppure anche, a questo punto)

              • Così ho capito, e come hai visto dalle parole che ti ho copiato, ripete che la Giordania non lo vuole – suppongo che se avesse una possibilità a questo punto proverebbe visto che sta perdendo ciò che è più importante : il corso di turco.
                O forse, mi viene in mente ora… magari ci sono di mezzo costi esorbitanti da israele ad un paese che non sia la Giordania. Non ho mai indagato ancora, lo farò.

                • uso la mia esperienza di viaggiatore, cercando di rendermi utile praticamente, per dire che se abbina il biglietto aereo per Amman con quello per la Turchia, il visto per la Giordania non gli serve, perché può restare dentro l’area di transito dell’aeroporto che è extra-territoriale.

                  il problema naturalmente potrebbe essere proprio quello dei costi.

                  d’altra parte non vedo neppure una possibilità di passare da Israele alla Turchia via terra.

              • Risposta ” I know And i tried it
                But we must take allow and approvel from jordan “”Also turkey embassy try to take allow from jordan before one month or more
                But dont answer untill to now
                Jewish is better than arab ” Ecco…

                • evidentemente li` ci sono forme eccezionali di sicurezza e leggi speciali diverse da quelle in vigore nel resto del mondo.

                  ma almeno per fortuna sembra soltanto un problema di normale indifferenza e lentezza burocratica (sembra quasi l’Italia…).

                  speriamo per lui.

  4. @ mcc43

    aspetta, il caricamento è lentissimo: più di tre ore.

    è comunque molto simile ai precedenti.

    dal prossimo, invece, ci saranno cambiamenti.

  5. “Alhamdullah Yesterday at night i reached ”
    Appena uscita la notizia dell’apertura per due giorni del valico di Rafah, S. è sparito da FB, irraggiungibile in ogni modo. Speravo … Stamattina il messaggio: è in Turchia, Kayseri,…
    Viaggio difficilissimo dice, spero mi racconterà qualche particolare, anche se dovrà mettersi sotto e recuperare almeno due mesi di lezioni non seguite.
    Sono felice e so che lo sei anche tu ! 🙂

    • certo!

      e poi le buone notizie sono talmente rare di questi tempi.

      insomma la legge dell’entropia universale ammette delle eccezioni isolate.

      aspetto con curiosita` di conoscere i dettagli di questa piccola storia esemplare, che sembra la trama di film o di un romanzo e che meriterebbe di essere conosciuta di piu`.

      • Gaza è la sua anima e il suo cuore, dice Shaker, e non potrà tornarci per quattro anni, fino alla fine degli studi, ma mi sembra molto su di morale, comincia a respirare ed è di nuovo vivace nello scrivere come mesi fa. Ha due settimane per ambientarsi, poi lo metteranno sotto con il corso di turco. Non vede l’ora, gli pesa non poter comunicare, specie con le ragazze, sottolinea 🙂 , e con il compagno di stanza. Un ragazzo del Kazakistan che non parla inglese. “Ci intendiamo a gesti” dice.
        Quando ha cominciato a raccontare del viaggio è stato come un fiume in piena che rompe gli argini; ho copiato tutto quello che mi ha scritto, l’ho tradotto più fedelmente possibile e ho pronta la bozza del post. Ha promesso di mandarmi delle foto, appena supera delle difficoltà tecniche… gli dò tempo un paio di giorni, non di più perché anche io ho fretta di far sapere un altro tassello della multiforme vessazione contro i Palestinesi.
        A presto, carissimo …

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  8. Ed eccolo Shaker… fra gli amici turchi che festeggiano il suo compleanno.. discorso augurale, applausi, torta candeline spente ….
    E’ felice, ma lo sappiamo che ha una spina nel cuore: nessun ritorno a Gaza è possibile fino alla fine degli studi … 4 anni

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