sesso e potere: quando Hollande fa rima con Mitterand (e anche con Brandt e Strauss-Kahn) – 36.

e va be’, ci mancava solo Hollande che si fa beccare a mettere le corna alla moglie, e la poveretta finisce in clinica per lo stress.

sai la novità? pare che i leader politici di sinistra abbiano una spiccata tendenza al libertinismo.

* * *

insuperabile modello di potenza e segretezza era la vita sessuale – imperiale, faraonica, da super-man – di Kennedy negli anni Sessanta, che riusciva a dare l’immagine pubblica di marito fedele ed esemplare, mentre da bravo cattolico si dedicava a performance degne del Decameron con due o tre donne nuove al giorno (cosa che neppure don Giovanni prima di finire all’inferno, ma l’abbiamo saputo tutti solo decenni dopo).

tra le quali “conquiste”, il gotha di Hollywood, le mogli dei migliori amici e perfino la favolosa Marilyn, di cui si stufò, passandola al fratello Robert, altrettanto attivo, nonostante i nove figli cattolici; e quando l’attrice si fece troppo insistente minacciando lo scandalo, questo trovò il modo di liberarsene, con un finto suicidio gestito in modo che diventasse un suicidio vero.

ma Kennedy, nonostante i non visibili acciacchi che ne facevano per giunta un uomo in realtà malatissimo e schiavo del cortisone (che può spiegare gli eccessi), aveva fisicità travolgente, da divo del cinema: che dire invece di Mitterand, apparentemente molto più insignificante, che, col suo fisico da prfoessore di liceo, era un tombeur de femmes espertissimo e di successo?

Brandt non era da meno, a quanto risulta; però gli fu di vantaggio vivere in Germania, dove l’attenzione per la vita sessuale individuale è scarsa.

non si parli di Clinton, il maldestro imitatore democratico di Kennedy, che si abbassava a stagiste dal dubbio fascino e grassocce, pur avendo l’attenuante possibile di una moglie ripetutamente indicata come lesbica non dichiarata.

non si deve tacere in questo contesto di Berlusconi, l’assiro-babilonese emulo al maschile della Semiramide dantesca “che libito fè licito in sua legge”, la precorritrice della liberazione sessuale del Novecento, pare.

ma con Berlusconi siamo oltre al libertinismo, siamo allo sfruttamento della prostituzione, anche minorile, alla creazione di un harem di donnacce facili e di dubbissimo gusto – se mi è lecito esprimere un parere personale.

siano oramai in un contesto non troppo diverso da quello dell’amico Gheddafi, poi spudoratamente tradito e fatto ammazzare, o delle dittatoriali orge segrete di Putin, cui i malevoli imputano comunque una compulsione a deviare da sé il sospetto di una bisessualità che, se resa nota, non sarebbe tollerabile dal popolo russo.

del resto noi abbiamo avuto anche il nostro Marrazzo, per restare in tema, che andava a trans con l’auto blu.

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in questa compagnia ci sta bene anche il mediocrissimo Hollande, che sembra avere ancora meno fascino del precursore Mitterand, ma vedi te che miracoli fa il potere: rende interessanti anche i mediocri, perché tutto fa pensare che Hollande lo sia, almeno politicamente parlando.

del resto ricordiamo che Hollande è stato un ripiego per l’improvvisa caduta di un vero (e abbastanza disgustoso) maschio alfa, che era il vero candidato in pectore della sinistra alla presidenza francese: Strauss-Kahn, che ce ne avrebbe fatte vedere delle belle, ma è stato prematuramente tradito dalle proprie debolezze, o meglio dai propri eccessi di forza.

ma anche con Hollande si sfiora quel che a un presidente non è lecito – mentre altrove ci si si è finiti dentro alla grande: che non è l’infedeltà al coniuge – che resta fatto privato, anche se l’opinione pubblica potrebbe ritenere che un uomo pronto a tradire la moglie potrebbe avere ancora meno scrupoli a tradire l’elettorato -, ma la contiguità con delinquenza e malaffare.

passi l’andare dall’amante in vespa mettendo a rischio la sicurezza nazionale – che gusto della trasgressione anni Cinquanta! –, ma usare un pied-a-terre messo gentilmente a disposizione di un personaggio continguo alla mafia, non differenzia poi troppo Hollande da Berlusconi, almeno per un aspetto del comportamento.

una mossa fatale si direbbe, per un presidente che aveva già raggiunto il recordo storico dell’impopolarità con le sue sole forze e col tentativo fallito di trascinare il suo paese in una guerra in Siria.

(e bella rivincita per gli italiani in Francia o in generale all’estero, dopo anni di sfottò subiti per via di Berlusconi e degli italiani che se lo sopportano)

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però quello che stupisce uno come me, che osserva la storia attorno a lui da sessant’anni, è il crollo totale della privacy dei leader politici, progressivo ed irresistibile, di questi sei decenni.

che cosa significa? come mai i potenti non sono più così potenti da potere tenere nascosti gusti, capricci, perversioni – cioè comportamenti tali secondo la comune morale di massa?

eppure i comportamenti dei politici non sono così diversi da quelli reali degli uomini comuni; la maggior parte dei matrimoni si regge – consapevoli o no che ne siano i coniugi – su sotterfugi e doppie vite, quando non anche doppie sessualità, che fanno apparire il tradimento semplice all’Hollande una cosa in fondo da educande.

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in realtà quello che è avvenuto agli uomini di vertice riguarda un po’ tutti noi.

nessuno di noi è attualmente in grado di sfuggire al controllo sociale dei suoi comportamenti sessuali, che hanno una attenzione pubblica semplicemente inversamente proporzionale alla importanza dei suoi ruoli, ma una attenzione privata degli immediati vicini di casa sempre molto vigile.

gli strumenti dello spionaggio sono oramai generalizzati; noi stessi ci schediamo inconsapevolmente nei nostri comportamenti attraverso internet, dove scorrono le mail, le chat o le telefonate via skype; i moderni telefonini sono diventati degli archivi viventi e possono squadernare la rete dei nostri contatti sociali e dunque anche sessuali a chiunque ne venga in possesso; non mancano le ultime invenzioni come i localizzatori, i siti attraverso i quali organizzare incontri con qualunque tipologia di prestatrici o prestatori sessuali ti interessino.

non bastasse questo, ecco i siti come Facebook, dove la vita erotica dei diversi “amici” si svolge praticamente in pubblico, e che sono nati apposti per farci correre tutti ad esibirci sotto l’occhio vigilante del Grande Fratello.

* * *

il risultato è che anche la vita delle persone comuni diventa molto più dura da gestire col crollo della ipocrisia pudibonda che l’aveva avvolta nei secoli passati: la pretesa di subordinare gli umani a morali trascendenti si rivela fragile.

e siccome la crescita al cubo delle possibilità di informazione ha praticamente reso quasi completamente pubblica anche la nostra vita erotica e sessuale, questo fenomeno è ancora più marcato per le persone che svolgono ruoli sociali di rilievo.

ed ecco che scopriamo quanto maledettamente simili sono a noi nelle nostre debolezze i presunti “grandi” della Terra, e i pochi – credo – che queste debolezze non le hanno, devono fare amaramente i conti col fatto che la loro morale sessuale perbene è minoritaria, e che la grande maggioranza degli uomini non sono monogami.

tanto meno i politici, cioè i capo-branco, ai quali, in tutte le specie, appartiene il ruolo di maschio alfa, privilegiato nella fecondazione delle femmine del gruppo.

* * *

l’alternativa non può essere il trionfo del perbenismo sessuale.

non sarebbe preferibile farsi governare da uomini casti, poco interessati al sesso e possibilmente impotenti, come era Hitler, fra l’altro preda piuttosto di tendenze omosessuali che altro.

l’alternativa è rendersi conto di come è veramente fatto un essere umano dal punto di vista sessuale, senza ipocrisie, anche se non è una immagine troppo fine, e forse nuoce ad auto-stima e ad immagine pubblica contraria alla verità.

* * *

l’alternativa non è farsi governare da uomini che dovremmo definire sessualmente normali perchè si adeguano davvero all’etica sessuale ufficiale, che è bugiarda.

l’alternativa è rendersi conto davvero che la normalità sessuale intesa come monogamia è una eccezione e che i politici sono semplicemente uomini comuni, cioè comunemente immorali nei comportamenti sessuali rispetto alle regole ufficiali e trasgredite da quasi tutti.

e, se il potere li mette nelle condizioni di poter realizzare senza troppe remore le loro pulsioni, questo apre un problema sul versante del potere, non su quello dei desideri.

13 risposte a “sesso e potere: quando Hollande fa rima con Mitterand (e anche con Brandt e Strauss-Kahn) – 36.

  1. quello che non mi piace è la non indignazione pubblica, un uomo di potere, un maschio alfa, deve essere in grado di assumersi le proprie responsabilità, di sentirsi libero di esprimere le sue interiori esigenze (anche pulsioni), e quindi, liberamente, da vero uomo libero agire nei confronti della propria compagna con schiettezza, dichiarando la fine di un unione e rischiando la propria vita affettiva.. questo sarebbe stato un uomo alfa che agisce con coraggio e di cui avrei stima e fiducia nel vederlo governare un intero Paese.

    Stiamo parlando di Hollande e di uomini di potere, non di individui schiacciati dal quotidiano e senza strumenti per conoscere se stessi.

    E non vorrei rassegnarmi all’idea che l’uomo comune sia meschino e poco coraggioso.

    • dubito che si riesca a riconoscere in Hollande un maschio alfa: mi pare un mediocre spinto in alto da meccanismi di equilibrio.

      del resto ricordiamo che è stato un ripiego per l’improvvisa caduta di un vero (e abbastanza disgustoso) maschio alfa, che era il vero candidato in pectore della sinistra alla presidenza: Strauss-Kahn, che ce ne avrebbe fatte vedere delle belle, ma è stato prematuramente tradito dalle proprie debolezze, o meglio dai propri eccessi di forza.

      io non mi sento di esprimere un giudizio morale sul comportamento personale di Hollande verso la sua compagna: in nessun caso esprimo giudizi sulla vita personale delle persone; ci mancano troppi elementi, alcuni anche molto intimi, per giudicare i comportamenti altrui, a mio parere sempre.

      non mi sento neppure di estendere meccanicamente e a priori il giudizio di infedeltà verso la partner nel giudizio di infedeltà verso l’elettorato, anche se nel caso di Hollande i motivi concreti per pensarlo non mancano, ma sono di diverso tipo, cioè politici.

      posso condividere quel che dici sull’auspicabile comportamento di Hollande solo in modo piuttosto vago e generico, ma non come un giudizio personale specifico.

      non credo neppure che un uomo di potere abbia più strumenti di altri per conoscere se stesso; è più probabile l’opposto, perché vive proiettato fuori di se stesso e nel mondo del potere.

      che dire sull’uomo comune, infine: sarebbe comune se fosse coraggioso e per niente meschino?

      con questo può sembrare che siamo in disaccordo praticamente su tutto … :), però il tuo commento mi è piaicuto lo stesso! grazie.

      • Non è importante essere d’accordo, ma confrontarsi. In effetti alcune tue osservazioni mi fanno ripensare alcune delle mie.
        Grazie a te per aver gradito il mio commento, comunque!

        • i commenti intelligenti e critici sono il sale di un blog come il mio.

          tu mi hai fatto venire in mente la figura di Strauss-Kahn, che avevo dimenticato – e ora ho inserito il riferimento nato dal tuo commento nel testo del post.

          inoltre, esponendo il tuo punto di vista, mi hai suggerito il post successivo, una riflessione su uomini e donne; se ti andasse di commentarla ancora, ne sarei contento. 🙂

  2. Beh, confesso che ho da sempre delle perplessità sulla questione della presunta poligamia naturale dell’uomo, da un punto di vista antropologico – che non esaurisce la questione – assomigliamo molto di più ad animali non strettamente monogami, o tendenzialmente monogami, dotati cioè salvo eccezioni di un singolo partner o quantomeno di un singolo partner alla volta… spesso viene invocata la distinzione fra natura e cultura (prevalentemente da scopatori seriali un po’ sprovveduti sul fronte delle letture), cosa in cui io credo poco, perché da bravo illuminista considero la cultura una forma di natura… mi interessa invece molto di più il problema del capobranco… dire che mi interessa è dire poco, a dire il vero mi ossessiona, non riesco a sopportarlo. Mi è capitato di notare che in momenti in cui la mia posizione professionale era sensibilmente forte rispetto agli altri miei coetanei, il fascino che esercitavo sulle donne era evidentemente superiore alla norma, non ho mai capito se a causa di segnali di autostima o per un meccanismo indipendente, e di giudizio esterno. Il motivo per cui mi turba è che viviamo in un’epoca in cui le dinamiche del potere e del successo sono radicalmente mutate, dipendono ormai molto meno dal denaro, per la mia generazione, e maggiormente da altre forme di visibilità che spesso hanno poco potere d’acquisto sulla qualità della vita e della potenziale costruzione della famiglia. Mi domando in che modo le donne si rapporteranno con i potenti della mia generazione, che spesso non lo sono veramente ma lanciano segnali di successo… forse un nuovo gradino di sublimazione del desiderio e dell’istinto?

    Sia come sia, nulla di tutto ciò va in direzione di una presunta parità dei sessi.

    • vai dritto al cuore del problema: l’uomo è un animale monogamo oppure no?

      ho due figli adulti che certamente lo sono, una addirittura da 15 anni e non posso che augurarmi che lo restino, ovviamente; ma poi, come esperienza personale diretta ho soltanto la mia, ovviamente, ed io certamente non lo sono; la compulsione al tradimento sfiora in me la perversione dichiarata, tanto è vero che ho rinunciato da tempo a rapporti stabili, così non posso chiamare bisogno di tradire quello che mi succede appena mi sento dentro un rapporto appena appena definito.

      naturalmente la famiglia dei bortocal non fa testo né in un senso né nell’altro, e probabilmente l’uomo è un animale troppo complesso per potergli attribuire dei comportamenti standard: tuttavia direi che mediamente parlando possiamo definire l’essere umano ciclicamente monogamo, siamo cioè tendenzialmente monogami per cicli di sette anni circa, dopo di che subentra il bisogno di cambiare partner (io mi tiro fuori, ripeto: io ho bisogno di cambiare partner appena pare che si sia costruito uno straccio di rapporto).

      monogamia ciclica significa anche poligamia ciclica: infatti il momento della crisi di un rapporto monogamico è anche quello in cui si vive il rapporto plurimo, all’insaputa in genere di qualcuno che si sta dentro e crede di stare in rapporto a due.

      quanto al capobranco, il potere è la principale fonte del fascino maschile, nessun dubbio a riguardo: puoi essere fisicamente uno scorfano (e rieccomi nell’autobiografia) ma se dimostri di avere determinazione e capacità per esercitarla (che non a caso nel linguaggio comune si chiamano “palle”), cioè se eserciti una qualche dominanza di gruppo, le donne tendono a sentire il tuo fascino.

      e non ci trovo niente di male, anzi mi pare uno dei segreti di pulcinella che fa andare avanti il mondo; l’auto-stima è una con-causa, non la causa principale: se sei un maschio alfa, la natura ti chiama a diffondere il tuo patrimonio genetico di più; lo considera, a ragione o a torto, migliore di quello degli sfigati senza qualità.

      ma allora la natura non ama l’eguaglianza!

      infatti: l’eguaglianza di cui si parla politicamente non è una vera eguaglianza, ma semplicemente un rifiuto di certe condizioni sociali che ci appaiono inaccettabili; se poi questa faccia bene alla selezione della specie, notoriamente per niente egualitaria, è un altro discorso e occorrerebbe tirare in ballo anche la medicina moderna, sul tema, ma non è il caso.

      e le donne, allora?

      le donne vere non guardano al denaro, concordo con te, ma alle capacità maschili che si traducono in potere; però questa solo un ingenuo potrebbe considerarla una subordinazione della donna all’uomo; è solo una diversa forma di potere delle donne quella di dominare attraverso il maschio che si sono scelte e non in prima persona, in genere: scelta di saggezza, fra l’altro.

      poi anche rispetto ai sessi l’eguaglianza è una astrazione: l’eguaglianza giuridica e perfino quella sociale non saranno mai forme per negare le dis-eguaglianze volute dalla natura, ma anzi per esaltarle.

      ehi, scusa il tono vagamente apodittico ed oracolare: ora che sei arrivato in fondo, esplicito che il tutto è soltanto un’opinione personale, naturalmente.

      • La tua risposta è molto interessante, e ho sempre più voglia di conoscerti di persona… in questa fase della mia vita, non mi farebbe male una chiacchierata con te…

        qui lancio solo una piccola provocazione pubblica, ma poi vado a scriverti una mail.

        La provocazione è questa. Per una donna il fascino maschile è legato a qualcosa che sta tra potere e successo e che forse è più simpatico chiamare visibilità (le palle mi suona un po’ fascista)… ma se i motivi sono biologici e risiedono in una logica riproduttiva e familiare arcaica, allora è altresì accettabile che per un uomo il fascino femminile sia domestico e sottomesso in termini di volontà e di iniziativa, no? Occhio che non c’entra con il peso dei poteri nella coppia, c’entra con la natura del potere di genere, se capisci cosa intendo… eppure questo mi sa che non si può dire senza far incazzare tante signore… uhm

        • ho usato l’espressione “avere le palle” solo perché la trovo nel linguaggio comune, non perché mi piaccia.

          naturalmente il rovesciamento epocale dei ruoli potrebbe far sì che anche per una donna la desiderabilità venga a coincidere con l'”avere le palle”, ma questo significa per il maschio rivedere il proprio ruolo biologico e sociale in modo che mi pare incompatibile con la sua biologia.

          insomma, strutturalmente il maschio è fatto per la poligamia simultanea almeno come possibilità, la donna mica tanto.

          ma non insisto su questi concetti; aspetto la tua mail perché anche io ti conoscerei volentieri di persona; tieni conto che sono in Germania, a Stoccarda, e rientro in Italia a inizio settimana prossima; quindi un incontro con te, se sei pure tu nella Germania meridionale, potrebbe essere facilmente organizzato con una modesta deviazione di percorso per me, che passerò comunque per Ulm.

          fammi sapere; se invece sarai a breve in Lombardia la cosa sarebbe ancora più facile.

  3. Ops, pare che ci siano ancora in giro donne che non sanno che esiste il tradimento! Chiamate i soccorsi! Glielo avranno ben spiegato alla signora Hollande che prima o poi le passerà la sindrome da moglie 😛

    • strano, vero?

      un uomo che non tradisca la sua donna è più raro di una mosca bianca, ma sembra che molte donne non lo sospettino nemmeno.

      non c’è peggior cieca di chi non vuol vedere, direi. 😦

      • L’istinto non conosce le leggi morali o religiose e non le segue. Ma uomini e donne spesso non sanno di avere un istinto ed è per questo che credono di poter avere una vita sicura 🙂
        La fedeltà esiste eccome, il mio compagno ne è un perfetto esempio, ecco perchè mi ostino a non sposarlo! 😛

        • la seconda parte del tuo commento è puro, autentico Oscar Wilde.

          non ho detto che la fedeltà maschile non esiste, ho detto che è più rara della infedeltà, a quel che pare…

          quanto agli esseri umani che non sanno di avere un istinto, o anche più di uno, credo che siano malati.

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