sopra la banca chi campa? – 588.

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quando il potere era berlusconiano, per conoscere le sue malefatte occorreva leggere la Repubblica di De Benedetti; oggi che il potere e` passato dall’altra parte, grazie a una serie incredibile di errori di Berlusconi, totalmente inadatto al ruolo che pure ha rivestito per quasi vent’anni, occorre leggere la stampa di destra, cioe` la sua.

Repubblica oggi gioca il catenaccio, diciamo pure che fa censura sulle malefatte del coetaneo ed omologo di Berlusconi, il De Benedetti: le sue condanne o le indagini alle quali e’ sottoposto passano sotto silenzio.

e solo i fessi come me e qualcuno dei miei lettori ha pensato negli anni passati che lo scopo delle campagne contro l’incredibile satiro di Arcore fossero animate dalla buona volonta’ di salvare l’immagine del paese.

macche’: lo scopo era soltanto di mettere al governo un proprio portaborse (Renzi, altrettanto inadeguato culturalmente di Berlusconi), per farsi gli affaracci propri.

tu metti un poveraccio monotematico e autoreferenziale al governo, gli prepari la carriera con i tuoi giornali e lo osanni via stampa (la tua) per mantenerlo al potere, e lui ti ricambia, facendoti guadagnare botte di centinaia di migliaia di euro alla volta.

e siccome gli unici veri affari che si fanno in Italia sono finanziari, tradotto in lingua comune: truffe e raggiri, ecco che scoppiano gli scandali bancari.

ma di questi parlo in un prossimo post.

per ora sentite qua.

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qualcuno dice che il governo non ha fatto nulla per il problema delle banche: e’ una volgare calunnia!

alla fine del 2014 il governo Renzi pensa di trasformare le Banche Popolari in società per azioni; sono 10: c’e’ il Banco Popolare, l’Ubi, la Popolare dell’Emilia, la Popolare di Milano e la Popolare dell’Etruria (il nome vi dice qualcosa?).

sono banche che fanno acqua da tutte le parti, per come sono gestite.

all’inizio si pensa di mettere la norma nella legge sulle liberalizzazioni, ma si rinvia e solo un consiglio dei Ministri del 20 gennaio approva un decreto, cioe` una norma che entra in vigore subito.

La notizia viene diffusa a mercati chiusi, ma già il giorno prima l’agenzia Reuters aveva anticipato l’esistenza del decreto.

pero’ il problema non e’ questo: sta nel fatto che nella settimana precedente il decreto c’e’ un giro di denaro pazzesco sulle azioni di queste banche, che realizzano rialzi considerevoli: la Banca Popolare dell’Etruria, gia`, quella che adesso e’ fallita, vede un aumento del valore delle sue azioni del 65% in pochi giorni.

fino a qui potrebbe anche non esserci niente di particolarmente strano: chi era nel campo delle speculazioni finanziarie aveva pur capito quel che bolliva in pentola; ma il cuore del problema, fate attenzione, sta tutto nella scelta di agire per decreto, anziche` per disegno legge; chi ha speculato sapeva in anticipo proprio questo, che si sarebbe agito per decreto, con effetti immediati.

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bene, si tratta di reati, ovviamente.

Il sottosegretario all’Economia Zanetti è costretto a riferire in Parlamento ed annuncia:

La Consob ha fatto una serie di richieste dati agli intermediari sia italiani sia esteri; solo ad esito ultimato di questi accertamenti si potrà capire se c’è la sussistenza dei presupposti di ipotesi di abuso di informazioni privilegiate.

Passano i giorni e anche il presidente della Consob Giuseppe Vegas deve riferire in Parlamento. I suoi dati sono ovviamente più precisi, ma parziali. Fino a quel momento, dice Vegas, ci sarebbero 10 milioni di euro in plusvalenze.

A questo punto la Procura di Roma inizia ad indagare.

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il primo sospettato e’ Davide Serra, fondatore dei fondi Algebris ed amico e sostenitore di Renzi.

Viene convocato in Consob, ma nega di aver fatto operazioni a ridosso del decreto, anzi ha venduto alcuni titoli in perdita; ha da tempo solo una quota inferiore al 2 per cento di un’importante popolare.

secondo alcuni la sua vicinanza a Renzi e contemporaneamente a Carlotta de Franceschi, consulente per le banche ed ex Morgan Stanley, e’ sospetta; ma vai a dimostrare queste cose, e Serra ne esce pulito.

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ma a questo punto la Consob scopre che uno degli intermediari più attivi è la Romed di Carlo De Benedetti.

Nel 2014 aveva venduto un negozio di Parigi a Chanel, con un utile di 97 milioni di euro.

E all’inizio del 2015 compra e vende titoli in Borsa di quattro banche popolari, quelle del decreto che sta per arrivare, per 5-6 milioni di euro: guadagno finale circa 600mila euro, una cifra neppure enorme, a questi livelli.

De Benedetti, come risulta dalle registrazioni tra gli operatori di Borsa, dice di comperare perche’ ha notizie di prima mano sulla bontà dell’investimento; ora spiega che la fonte erano ambienti vicini a Bankitalia

bello schifo, comunque, da qualunque parte venga la soffiata.

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forse e` stato solo fiuto per gli affari?

per ora c’e` un’indagine in corso.

ma a me pare che il fiuto per gli affari in Italia sia troppo vicino all’intrallazzo.

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e comunque, mentre qualche pensionato fesso o troppo desideroso di guadagnare si faceva inchiappettare alla grande comperando titoli insicuri, qualcuno qua e la` realizzava guadagni consistenti (10 milioni in tutto) proprio commerciando i titoli delle banche che stavano spennando lui.

e il problema Boschi e’ tutto qui: e` la figlia di un banchiere, il vice-presidente della Banca Popolare dell’Etruria, che ha fatto crack e spennato gli obbligazionisti intorcolati, mentre faceva guadagnare ai De Benedetti e agli altri come lui.

purtroppo e’ populista dirlo e il papa’ della Boschi e’ certamente una brava persona, anche se era in affari con la famiglia Renzi, il cui padre e’ pure fallito (e il cui figlio sta provando a far fallire l’Italia con gli stessi metodi), e questa famiglia a me pare un po’ meno perbene (i contributi pensionistici di Renzi figlio a carico della Provincia, i 600.000 euro di spese di rappresentanza…).

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conflitto di interessi?

io direi qualcosa di peggio: conflitto di maneggi, conflitto di raggiri, conflitto di speculazioni.

conflitto fra chi governa e chi e` governato.

 

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lascio qui sotto due link per il prossimo articolo sull’argomento.

http://www.corriere.it/economia/15_dicembre_14/governo-non-ci-chiamato-abbiamo-meno-poteri-prima-2d131030-a22d-11e5-bc29-364a59bfeed9.shtml

http://www.liberoquotidiano.it/news/economia/11859227/lista-banche-a-rischio-svalutazione.html

http://www.ilgiornale.it/news/politica/fidi-facili-e-poltrone-pioggia-bella-vita-famiglia-boschi-1203717.html

Una risposta a “sopra la banca chi campa? – 588.

  1. Pingback: bollicinAD – Bortocal | kundrysaintgraal·

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