Tra Gaza e il mondo c’è Rafah. Parte prima: I costi umani

ecco una testimonianza, autentica e forte, delle condizioni di vita dei palestinesi.

non riesco a pensare che chi legge non sia turbato, almeno un poco…

INTEMPERIE

mcc43

Il confine fra la Striscia di Gaza e l’Egitto spacca la città di Rafah, un tempo tutta palestinese. Chiuso da più di cento giorni, il valico è stato riaperto il 4 e 5 dicembre.
Nell’urgente necessità di uscire: 25 mila persone. Titolari, in teoria, del diritto: stranieri, studenti, malati in espatrio per cure mediche. Effettivamente usciti: 658 persone.

In questa Parte Prima (*), la testimonianza di un giovane Palestinese che ha vissuto l’odissea del viaggio, fra stanchezza, attese, prevaricazioni.

Shaker ritorna in questo blog, dopo la sua Lettera da Gaza, la speranza nonostante il dolore, [ripubblicata e commentata in Corpus] ha una laurea e lavora in un call center; aveva ottenuto una borsa di studio per un master in Turchia e i corsi erano cominciati già da mesi. L’apertura di dicembre era l’unica possibilità per imprimere la svolta alla sua vita.
Così, come un fiume in…

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4 risposte a “Tra Gaza e il mondo c’è Rafah. Parte prima: I costi umani

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