da quanto tempo non scrivo più un post catastrofista sul tempo?
da quando mi è sembrato che il loro scopo implicito fosse semplicemente di far vedere quanto fosse intelligente e capace di richiamare l’attenzione sui pericoli imminenti chi li scriveva?
da quando la mia fiducia nell’essere umano, inteso come gruppo, è totalmente scomparsa?
da quando la parte di Cassandra non mi piace più?
da quando le notizie su una inattesa inattività delle macchie solari hanno dato almeno la speranza che per un bizzarro scherzo la natura stessa stesse apprestando dei correttivi tali da farci precipitare al contrario in una nuova era glaciale?
da quando ho letto che questo correttivo non è più disponibile, perché i fenomeni astronomici che negli altri cicli climatici terrestri avevano fatto seguire la ripresa della glaciazione a un interglaciale di circa 10.000 anni sono già avvenuti, ma in questo ciclo la produzione di anidride carbonica preindustriale ha comunque creato già un effetto serra protettivo dalla normale glaciazione che altrimenti sarebbe già iniziata?
insomma, da quando ho capito che non ne sappiamo abbastanza?
* * *
però l’incredibile potenza quest’anno del monsone indiano e cinese che sta provocando distruzioni mai viste, gli incendi di una Russia sottoposta a temperature venti gradi più alti delle medie stagionali, lo scioglimento accelerato dei ghiacci artici, con un iceberg di 260 km quadrati alla deriva, più grande dell’isola d’Elba, dopo i sei mesi più caldi da quando si registrano le temperature sulla terra, e d’altro lato perfino il precoce autunno tedesco, cominciato per una specie di contrappasso già da tre settimane, ma collegabile a sua volta alla prevedibile riduzione della Corrente del Golfo, che dovrebbe raffreddare parecchio le temperature dell’Europa, altro effetto del riscaldamento globale, mi inducono a commentare con una beffarda morte nel cuore la notizia insignificante che leggo sulla Stampa on-line, io abituato a frugare le informazioni che sfuggono all’apparato per farne gli strumenti di un discorso personale temo senza significato.
la notizia riguarda la conclusione a Bonn questa settimana, dopo sette giorni di confronto, delle riunioni preparatorie in vista del nuovo vertice mondiale sul clima organizzato dalle Nazioni Unite, che si terrà a Cancun, in Messico: niente da fare, gli esperti dei 194 paesi che interverranno alla prossima conferenza sul clima non sono riusciti a mettersi d’accordo.
la cosa è normale, non solo perché era fallito anche il vertice mondiale di dicembre a Copenhagen, ma perché ogni altra catastrofe climatica che ha spazzato via una civiltà (vedi l’Isola di Pasqua o Petra) ha visto la stessa incapacità degli esseri umani di opporsi ad una deriva che pure rendeva l’esito autodistruttivo chiaramente prevedibile.
a Copenhagen (…) all’ultimo minuto un’intesa raggiunta tra Barack Obama e i leader di Cina e India portò all’adozione di un testo in cui i singoli Stati si impegnavano – sulla carta, volontariamente, e senza alcun meccanismo di verifica – a impedire l’aumento della temperatura media del pianeta oltre i 2 gradi centigradi, senza però definire in concreto impegni di riduzioni delle emissioni di gas serra che permettano di raggiungere quest’obiettivo.
è stata una pura vittoria di immagine per poter dire che si stava facendo qualcosa?
sembrerebbe di sì.
Gli impegni presi se attuati permetterebbero un taglio delle emissioni di Co2 e degli altri gas climalteranti rispetto ai valori del 1990 quantificabile tra il 12 e il 19%.
Molto meno del 30-40% necessario.
non solo “Cina e India insistono nell’opporsi a ogni impegno «legalmente vincolante», e chiedono che lo sforzo maggiore lo facciano i Paesi sviluppati”, ma ci sono paesi, “tra cui l’Italia, che hanno firmato il protocollo di Kyoto – che scadrà nel 2012 – e si oppongono alla sua riconferma“.
avete letto bene: l’Italia berlusconiana è contraria ad una poltiica mondiale di riduzione dei gas serra.
poteva essere diversamente?
il disaccordo si estende perfino alle intese per finanziare gli aiuti per le catastrofiche conseguenze del riscaldamento globale.
A Copenhagen si era deciso di stanziare 100 miliardi di dollari l’anno fino al 2020, ma nessuno vuole pagare o trovare fonti di gettito, tassando traffico aereo, emissioni o transazioni finanziarie.
E l’Arabia Saudita a nome dei produttori di petrolio ha addirittura chiesto di ricevere aiuti monetari per compensare le perdite prodotte dalla riduzione del consumo di combustibili fossili.
la conclusione di , il meritevole auotre di questo articolo:
Di questo passo, le tragedie umanitarie prodotte dal riscaldamento globale si moltiplicheranno.
Mentre il mondo sta a guardare, e non decide.
* * *
non ci aggiungo verbo, solo, come curioso dell’animo e della mente umana, aggiungo che mi sembrerebbe importante capire perché i bambini di Hamelin seguirono compatti il pifferaio magico che li portava chiaramente ad annegare nel fiume come ratti.
si riuscisse a capire questo, forse allora si potrebbe almeno cominciare a pensare ad una soluzione.
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L’ha ripubblicato su cor-pus-zeroe ha commentato:
wordpress domenica 8 agosto 2010 – 10:49