smentito da Passera e Monti in diretta. 183

11 aprile 2012 mercoledì 17:40

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non ho fatto neppure a tempo a scrivere il mio post di ieri sera (copiato dallo Spiegel) per dire che il rialzo dello spread era colpa dell’art. 18, che stamane l’intero governo, che mi legge avidamente la mattina per sapere che aria tira in bloglandia, è sceso in campo per smentirmi:

qQuesta mattina il ministro Corrado Passera, quando i cronisti gli hanno chiesto se la causa dell’aumento dello spread  può essere la riforma del lavoro ha risposto di “No”; le nuove difficoltà dipendono da fattori esterni, come i dati macroeconomici americani e cinesi “che hanno cambiato l’umore”. (Repubblica)

beh, avevo detto anche questo, eh eh.

anche Monti ha parlato, sulla scaletta dell’aereo:

Le fibrillazioni sulla riforma del mercato del lavoro non hanno niente a che fare con lo spread perché comunque nessuno si aspettava che avremmo fatto il ddl in tempi così rapidi.

bene, e io che devo dire? ringrazio di tanta attenzione, ma non sono sicuro di meritarla.

* * *

a questo punto mi sono svegliato, ed era già domani.

7 risposte a “smentito da Passera e Monti in diretta. 183

  1. Proseguo qui la discussione…
    Boh, ovviamente Monti e Passera mica assumeranno di aver sbagliato… manco ce lo saremmo aspettati.
    Mettiamola come ci pare meglio: secondo me invertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia: la proposta di riforma modificata ha sottratto credibilità al governo. Secondo me la responsabilità è prima del governo, perchè propsota affrettata che non considerava giusti aspetti sociali. Ovvio che a monte (di Monti….) vi sia un pessimo Parlamento internazionalmente riconosciuto come tale.

    Un governo ancora più a destra? Anche ammesso che avessimo qualcuno cui affidarlo (bruciato Draghi) avrebbe una maggioranza? Anche ammesso che l’avesse (un suicidio del PD???), credo aggraverebbe ulteriormente la situazione per le ragioni microeconomiche ben note.

    Approfitto dell’occasione per trasportare di qui la discussione involontariamente ospitata da intesomale: in realtà ho poco da ribattere…. solo:
    a) culture di Cioran? o l’hai trovata in wiki? nel primo caso, è un grande piacere scoprire qualcunaltro che conosca il rumeno!
    b) decisamente troppo romantica! Cioran sapeva fare molto, molto, di meglio. Specialmente quanto era più sintetico e caustico…. guarda, anche se presa da wiki (comunque di un testo letto) questa non è affatto male: “Più si è sofferto, meno si rivendica. Protestare è segno che non si è attraversato alcun inferno”

    • concordiamo sul punto essenziale, che Monti e i suoi negano (e non è bello): sulla faccenda dell’art. 18 il governo ha perso di credibilità internazionale.

      tu dici per una “proposta affrettata che non considerava giusti aspetti sociali”.

      non pare l’opinione degli investitori, che devono decidere dove andare a collocare i loro capitali in un mondo globalizzato che offre ben altre flessibilità o ben altre competenze organizzative.

      la proposta è bocciata non per difetto, ma per difetto, ma per eccesso di tutela, ma più ancora per la lentezza procedurale e per il suo carattere tuttora indefinito, con una rissa che continua senza alcuna garanzia dell’esito finale.

      sappiamo benissimo tutti del resto che in Italia licenziare un dipendente che non lavora o lavora male è praticamente impossibile, e questo dissuade dall’investirci (oltre a mille altri fattori, che è giusto ricordare – mi riferisco a Poggi -, ma non per aggirare il problema).

      Fornero presentò una bozza, la polemica fu strumentale e miope: un’analisi interna del testo non lasciava altra interpretazione giuridica possibile, nel contesto legislativo, che quella che è apparsa come una sconfitta del governo e ha determinato la fuga degli investitori.

      la linea seguita dal sindacato e da Bersani è stata così stupida è che lo splendido risultato finale è che ora è la destra che, con speranze di riuscita, pensa di poter cancellare le norme contro la flessibilità in ingresso, a cui avrebbe dovuto aggrapparsi da subito come il gioiello dei suoi occhi e la sua carta di credito verso le nuove generazioni.

      ma è una sinistra vecchia, un mondo di ensionati, incapace di dinamismo di pensiero, altro che nelle manovre di corridoio del Parlamento; specchio di un paese consunto e senza ideali veri.

      credo che le possibilità pratiche di sostituire Monti siano nulle, e che il governo più a destra sia Monti stesso, che per fortuna sta provando a resistere.

      però sembra che tu dimentichi che in questo parlamento c’è una solida maggioranza di destra (contandovi come è giusto l’UDC), che la sinistra sta giocando molto male le sue carte, di nuovo inebriata dai sondaggi condotti peraltro solo sulla minoranza declinante che andrà a votare.

      quando penso che fra un anno potrebbe toccare a Bersani guidare il paese tremo.

      comunque molto si deciderà con le prossime elezioni francesi, in realtà, dove le proposte populiste di sinistra si sprecano, Sarkozy si sta spostando sull’estrema destra.

      la svolta decisa a destra potrebbe partire, a sorpresa, proprio dalla Francia, se Sarkozy dovesse vincere, cosa che per fortuna sembra ancora difficile.

      ma una sinistra confusa al potere, ci resterebbe per poco tempo, e aprirebbe la strada, allora sì, alla reazione di estrema destra.

      • Capisco le ragioni degli investitori, ma non le condivido. Perchè a) non possiamo piegarci solo a queste considerazioni; b) loro stessi hanno ragioni più importanti (ad esempio corruzione e giustizia….).
        Capisco, e le condivido, le ragioni della bocciatura.
        Ho poca esperienza in materia di licenziamenti, ma credo di poter condividere le tue considerazioni: il problema, come sempre, sta nel trovare il giusto mezzo. Problema aggravato dalla crisi dei nostri conti pubblici che bloccano ogni progetto di riforma della CIG.

        Vero anche che il sindacato è legato a logiche vecchie e superate… (credo di avertene già dato atto in passato, quindi non vi torno sopra).

        Vero che la sinistra gioca male le sue carte: ma era necessario fare qualcosa che apparisse alla tutela del lavoro, altrimenti il mero sostegno a Monti si sarebbe ritorto contro il PD…
        Propaganda, certo. Ma per il PD diventa anche questione di sopravvivenza.

        Maggioranza di destra solo con PDL e Terzo Polo? Bastano i voti?
        Eppoi, all’estero gli darebbero credibilità? Io ne dubito….

        • non voglio trascinarti ulteriormente al mio fianco per una strada sicivolosa di critica a sinistra (fatta pur sempre da chi vorrebbe crederci ancora, ma proprio non ci riesce più).

          colgo l’occasione per ammettere un errore possibile: ho mentalmente calcolato nella solida maggioranza parlamentare di destra anche la Lega che non c’è più.

          però l’Italia resta un paese strutturalemtne di destra.

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