cronaca di molte cronache mancate. My Indonesia 13 – 209

mi rendo conto che ricomparire dopo una settimana essendosi lasciato alle spalle un ultimo post che parlava di conversione al buddismo tantrico possa essere vagamente inquietante, ma spero che nessuno si sia preoccupato.

semplicemente sono stato o in villaggetti di montagna sperduti oltre i duemila metri fra siti vulcanici vari, oppure in grandi citta’ con un unico internet cafe’, che raggiunto dopo marce di un paio di km si rivelava scomparso nel nulla.

insomma, sono rimasto legato ad una tecnologia oramai arretrata, e devo passare a tablet o I-phone, che stanno rendendo superati anche gli internet point, dato che qui tutti digitano continuamente, come in Europa, ma sono connessi via rete telefonica, evidentemente..

stamattina eccomi a Bali e all’aeroporto ho finalmente trovato un internet point (a prezzi occidentali) e sono finalmente riuscito a organizzarmi un rientro decente, risolvendo d’incanto ore di attacchi di ansia e di panico per il dubbio di farcela, con un un economicissimo volo dalla prossima isola, sabato mattina, a un prezzo decisamente irrisorio: quindi domani passo alla quarta isola di questo viaggio, Lombok, e poi con un volo diretto che costa 70 euro torno a Giacarta il 12 mattina e parto il pomeriggio…
sinora vacanza dura, ma molto interessante, direi, anche se la mia opinione che anticipo come una sciocchezza fra le tante che raccontero’, e’ che l’Indonesia non esiste, cioe’ non esiste una cultura indonesiana identificabile: se non per l’assenza di caratteristiche proprie.
questo esempio di un popolo senza identita’, che vive benissimo, e direi perfino molto meglio di altri, proprio per questo, e’ un’esperienza abbastanza sconcertante e disorientante, che valeva da sola il viaggio, direi, se poi dal punto di vista naturalistico e storico non ci fossero stato dei posti assolutamente straordinari, come il surreale Bromo, un cratere di tipo quasi lunare, di 10 km di diametro, che contiene tre vulcani molto diversi per caratteristiche, forma e colori.
 
i posti, quindi, li direi perlopiu’ meravigliosi, sono solo i tempi di trasporto incredibili.
 
riprendero’ le cronache sul blog da casa, direi.
intanto abbracci e saluti a tutti: non posso dire che mi siete proprio mancati, ma nelle serate a volte morte col computer guasto, qualche volta ho pensato anche a voi.
anche ai commenti oramai rispondero’ solo al rientro: i prossimi tre giorni saranno in posti di mare o in traghetto e credo senza connessione.

10 risposte a “cronaca di molte cronache mancate. My Indonesia 13 – 209

    • incrociamo le dita: basta una sciocchezza a far saltare tutto: oggi ho rischiato due volte, per due assolute fesserie, che raccontero’, comunque mi sono preso dei tempi molto larghi per le coincidenze.

  1. Beh…non ero particolarmente preoccupata…no; però devo dire che più di un pensiero per te lo avuto…
    Buonecose
    a presto!
    .marta

    Poi mi dirai meglio com’è questo “popolo senza identità che vive benissimo..”..

    • si’, praticamente ci dovro’ scrivere una specie di saggetto a puntate, ma meglio ancora sara’ spiegare i diversi passaggi che mi hanno portato a questa interpretazione.

      ma lo faro’ con calma da casa.

  2. tornare in italia da quei posti da la falsa impressione di entrare in un paese piu’ organizzato.
    rientrare in italia dal Giappone e’ tragicamente deprimente.

    questo commento non ha niente a che vedere con la spiritualita’ di quella gente ma si limita all’organizzazione della societa’

    • faccio fatica a parlare di spiritualita’ a proposito degli indonesiani, con l’unica incredibile eccezione dei balinesi, che piu’ che indonesiani sembrano indiani.

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