19 risposte a “Brecht, Sul muro.

    • ricordo vagamente una poesia di Brecht dall’esilio, dove parlava di se stesso che leggeva i classici.

      ecco, oggi gli esiliati in patria siamo noi, e il classico da leggere o rileggere è lui.

      buon resto della giornata, Marta…..

      • Ti ringrazio per rebloggare la mia nota e per la tua opinione su quanto ho scritto.Sto seguendo quello che Bergoglio /papà Francesco sta dicendo, come aprire gli archivi della Chiesa sui desaparecidos, la riforma dello IOR, la lotta ai pedofili etc.,etc. In vista di scrivere qualcosa dal titolo Papa Francesco un anno dopo.

        • sto incontrando qualche piccola difficoltà tecnica, come ti spiego meglio nella mail.

          una decisamente inspiegabile, che è la sparizione dalla mia casella mail delle tre foto che mi hai mandato…

          siamo facili ai complottismi paranoidi oppure quanto siamo davvero controllati?

    • la colpa e il merito qui sono metafora: ma non è colpa non essere geniali, così come non è merito esserlo.

      tra l’altro geni veri e propri e semplici geniali sono molto difficili da sopportare… 🙂

  1. brecht,un altro mito della sinistra radicale, fiancheggiatore dell’orrendo regime della ddr,da cui riceveva enormi privilegi,non mi ha mai entusiasmato.
    per questo lo considero geniale in quanto artefice di un suo alto tenore di vita in netto contrasto con quello generale.

    • L’ orrendo regime in Germania fu innanzitutto quello nazista responsabile di un genocidio e di una guerra mondiale.

      Brecht, nato nel 1898, visse nella Germania dell’ Est solamente l’ ultima parte della sua vita. Trascorse anni in esilio, in Finlandia alcuni mesi per esempio scrivendo Dialoghi di profughi, mantenendosi, credo, con le normali entrate di un’ autore di teatro. Uno dei suoi meriti culturali e’ quello di aver valorizzato la forma epica sulla forma drammatica del teatro ed aver utilizzato un linguaggio originale. L’ opera di Brecht ha ricevuto analisi positive non solo da critici della DDR o della sinistra radicale italiana.
      Riporto una delle prime critiche a Bertold Brecht, quella di Herbert Ihering del 5 ottobre del 1922:

      ” LO SCRITTORE VENTIQUATTRENNE BERTOLD BRECHT, HA IN UN BATTER D’ OCCHIO, CAMBIATO IL VOLTO POETICO DELLA GERMANIA. CON BERTOLD BRECHT E’ APPARSO UN NUOVO TONO, UNA NUOVA MELODIA, UNA NUOVA VISIONE DELLA NOSTRA EPOCA. …BRECHT PERCEPISCE MATERIALMENTE IL CAOS E LA DISSOLUZIONE. DI QUI LA INCOMPARABILE FORZA IMMAGINIFICA DELLA LINGUA… BRECHT VEDE L’ UOMO. MA SEMPRE NEL SUO INFLUSSO NEL SULL’ALTRO UOMO. NESSUNA FIGURA IN LUI RESTA ISOLATA.”

      Un’ ultima considerazione. Brecht andrebbe letto ed ascoltato in tedesco, una lingua che andrebbe imparata anche solo per leggere ed ascoltare Brecht.

    • fiancheggiatore? non direi.

      fiancheggiatore molto critico, direi, se si è informati.

      http://archiviostorico.corriere.it/1998/gennaio/30/Brecht_Ddr_perfida_madre_co_0_9801307594.shtml

      sulla figura morale di Brecht si possono avere riserve, come su quelle di molti altri artisti e pensatori; ma i geni non vanno giudicati dalla loro vita ma da quello che fanno, e Brecht ha comunque trasformato il teatro tedesco e mondiale.

      in ogni caso i versi che ho citato mi piacciono, chiunque li avesse scritti.

      era anche per versi come questi, credo, che Brecht non piaceva molto ai burocrati della DDR.

  2. questi e’ inviso perche’ la sua condotta morale cancella anche quello di buono che ha fatto,quello e’ assolutamente da apprezzare malgrado tutto per le opere che ci ha lasciato.

    come al solito due valutazioni diverse a seconda del recinto in cui rumina…!

    prendi pasolini…:era omosessuale e fin qui niente da eccepire,ma era anche pederasta,gli piacevano i ragazzini.
    proletari di borgata cui offriva la cena,un bel giro sulla sua potente macchina,gli metteva in mano quattro soldi e li sodomizzava…….carne a buon mercato per il suo piacere.

    poi il giorno dopo,con l’uccello ancora indolenzito..(carne fresca) scriveva qualche pagina sull’ignobile sfruttamento delle masse popolari….!

    mi fermo qui….!
    dictum sapienti sat est

    • non capisco dove si colloca il commento, e neanche chi siano “questi” e “quello”.

      credo semplicemente che gli artisti si valutano per quello che hanno prodotto artisticamente e non sul piano morale, altrimenti temo che resteremmo senza materia prima.

      giudicare l’arte per l’arte e non per la vita degli autori credo snche che aiuti a non essere dei talebani.

      tu definisci Pasolini un pederasta, bontà tua, perché con i criteri di oggi lo si direbbe semplicemente un pedofilo, e la condanna da lui subita per corruzione di minori non lascia dubbi al riguardo.

      permettimi tuttavia di sorridere per la tua ricostruzione della sua sessualità, dato che la descrizione (indiretta) che se ne trova in un lungo passo (abbastanza sconcertante) di Petrolio non lascia molti dubbi sul fatto che fosse differente: Pasolini era un feticista, un adoratore dell’organo sessuale maschile, sul quale si concentravano tutti i suoi desideri e interessi sessuali: lui stesso parla in una poesia del suo amore per “corpi senz’anima” e in diversi punti dei suoi film questa sua ossessione traspare abbastanza chiaramente.

      vedere Pasolini come un violentatore pagante credo che sia una “violenza” contro la sua sessualità.

      questo senza nulla togliere al giudizio morale (chi si diletta nel darne) sul fatto che frequentasse marchettari molto disponibili a farsi adorare da lui.

      ma un artista non è un politico, che invece deve rispondere ai suoi elettori anche della sua moralità personale.

      anche Mozart aveva delle depravazioni che non mi pare il caso di esaltare, ma non è che per questo facciamo a meno di ascoltare le sue musiche…

  3. Ultimo commento su Brecht, dopo di questo basta, almeno da parte mia.
    Credo che la differenza più che con il recinto nel quale qualcuno rumina questa sia essenzialmente con un diverso rapporto con un dito e con la luna. Con l’ insieme e con dei dettagli . Un accostamento diverso tra Brecht e Pasolini potrebbe stimolare una riflessione anche breve tra teatro della parola, Pasolini,e teatro epico, Brecht. Ma non e’ il caso.

non accontentarti di leggere e scuotere la testa, lascia un commento, se ti va :-)

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