se sbaglio me ne assumo la responsabilità, ma tanto i miei lettori sanno bene che questo blog non propala verità, ma dubbi, e a me la vicenda Cancellieri appare sempre più torbida.
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riassumiamo i fatti: la ministra è al centro della divulgazione di telefonate e tabulati (che sta avvenendo contro legge, anche se personalmente sono convinto che chi svolge ruoli pubblici dovrebbe essere intercettato sempre e comunque, e le sue telefonate rese note sempre per il diritto di controllo che il popolo degli elettori ha sull’operato dei suoi eletti).
la prima telefonata intercettata, sulla quale è stato montato il caso, era assolutamente corretta: aveva ricevuto una segnalazione dai Ligresti sulle cattive condizioni di salute della figlia in carcere e l’ha girata a chi di dovere; la certificazione medica era regolare e la donna è stata scarcerata da chi aveva il potere e il dovere di farlo: normale civiltà.
favoritismo? no, non pare: la Cancellieri ha potuto dimostrare un centinaio di altri interventi simili, e in particolare è stata difesa dai familiari di Stefano Cucchi con cui ha stabilito dei civilissimi contatti: averne di ministri così.
la seconda telefonata – assolutamente inaccettabile invece – è quella in cui la Cancellieri, amica personale di un Ligresti, gli ha espresso solidarietà personale per le indagini: non dimostra nessuna scorrettezza operativa grave, ma è comunque superiore alle normali capacità di sopportazione la confusione dei ruoli personale e pubblico.
poi ci stanno i tabulati, usciti successivamente, dai quali risulta che la Cancellieri si è sbagliata quando ha detto ai magistrati di essere stata chiamata dai Ligresti e che in realtà ha chiamato lei in risposta a due sollecitazioni in segreteria telefonica e con un sms.
questa notizia in un primo momento ha fatto vacillare anche me, ma ad una analisi più approfondita si rivela per quello che è: un puttanata, che non cambia la sostanza delle cose.
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a questo punto la Cancellieri viene spinta alle dimissioni e probabilmente le darà, anche se il mio parere è che debba resistere fino in fondo, dall’ondata di giocobinismo stupido e becero alimentato dal Grullo-Brillo e dai suoi grilletti, al quale una parte importante del Partito Democratico si accoda stupidamente.
così il popolo bue, tirato per il culo, sarà contento, salvo scoprire alla fine di essere cornuto e bastonato.
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caduto un ministro della Giustizia, bisogna infatti farne un altro.
problema sul quale Repubblica tace rigorosamente, anche se gestisce da par suo e da protagonista la campagna di stampa contro la Cancellieri: per conto di D’Alema, immagino (che sta facendo fuori i concorrenti alle prossime inevitabili elezioni del Presidente della repubblica),
per informarmi (si fa per dire) sono costretto a rivolgermi a Libero; il quale, vale quel che vale, ma qualcosa vale, dice che i candidati possibili a succedere alla Cancellieri sono tre:
1) Amato
2) Vietti
3) Schifani!!!
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parto dal fondo e vi dico che avete letto bene: c’è la possibilità che la Cancellieri venga sostituita come ministro della Giustizia da Schifani.
cito da wikipedia, per chi non se lo ricordasse bene, chi è Schifani, questo esponente della nuova destra repubblicana europea secondo Scalfari, ex Presidente del Senato e candidato alla stessa carica per Berlusconi pochi mesi fa, attualmente indagato di concorso esterno in associazione mafiosa:
negli anni Novanta, consulente per l’urbanistica e il piano regolatore del comune di Villabate, il cui sindaco Giuseppe Navetta era il nipote di Nino Mandalà, capocosca della cittadina ed ex socio di Schifani nella Sicula Brokers; secondo il pentito Francesco Campanella tale incarico fu concesso, tramite Enrico La Loggia, nell’ambito di un patto tra mafia e politica per la realizzazione di un megastore, progetto poi abortito a causa delle indagini. Schifani, La Loggia e l’ingegnere civile Guzzaro si sarebbero divisi l’onorario per la redazione del piano, dettato sotto speciali istruzioni di Nicola e Antonino Mandalà (il figlio di Antonino Mandalà era responsabile degli accordi logistici per garantire la latitanza del capomafia Bernardo Provenzano).
Nel 2009 il pentito di mafia Gaspare Spatuzza accusa Schifani di aver avuto frequentazioni con il boss di Brancaccio Filippo Graviano negli anni novanta, ma il Presidente del Senato ha rigettato le accuse.
Il 26 aprile 2010 fa causa a Il Fatto Quotidiano chiedendo 720.000 euro di risarcimento per le inchieste pubblicate riguardanti il palazzo di Piazza Leoni, dal titolo “Schifani e il palazzo abitato dai boss”.
Il Fatto Quotidiano scrive che è stato indagato due volte per rapporti con la mafia e cita anche un articolo di Lirio Abbate su L’Espresso.
Nel 2011 un altro pentito, Stefano Lo Verso, un autista di Provenzano, parla dei presunti rapporti di Schifani con la mafia e dice che Nicola Mandalà gli aveva riferito: “Abbiamo nelle mani politici locali e nazionali. Abbiamo l’amico e socio di mio padre Renatino Schifani, Totò Cuffaro e Saverio Romano”.
Il 26 luglio 2013 il gip di Palermo respinge la richiesta di archiviazione e dispone nuove indagini, invitando i pubblici ministeri a sentire alcuni pentiti per chiarire alcuni fatti.
semplici sospetti? certo; però mi paiono di una pasta ben diversa dei semplici sospetti che riguardano la Cancellieri.
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dubito comunque che il degrado italiano possa essere giunto al punto tale da sostituire una donna chiacchierata e minacciata di essere indagata con un ministro della Giustizia effettivamente già indagato per associazione mafiosa.
ma guardiamo gli altri due candidati:
2) Vietti, vice-presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, è uomo dell’Udc e molto amico di Pierferdinando Casini, che potrebbe essere giusto colui che, schierandosi con Berlusconi, come appare tentato di fare, potrebbe far cadere il governo Letta.
1) e poi c’è Amato, che è Amato: uomo capace, oggi nominato membro della Corte Costituzionale da Napolitano.
non condivido le campagne periodiche contro di lui, per via della sua competenza e insito a pensare che l’intelligenza non sia una colpa; però avere un ministro della Giustizia che è contemporaneamente anche membro della Corte Costituzionale (a meno che non si dimetta) configurerebbe un nuovo inedito e inaccettabile conflitto di interessi.
la Corte Costituzionale decide della coerenza costituzionale delle leggi del Parlamento e del governo e Amato finirebbe quindi col diventare giudice di se stesso, in barba alla separazione dei poteri.
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il candidato più attendibile potrebbe essere Vietti, se si dimette dal Consiglio Superiore della Magistratura, dato che anche la partecipazione a questo organismo creerebbe conflitti di interessi, dato che ha funzioni parallele e in parte di controllo del Ministero della Giustizia.
può darsi che alla fine si trovi qualche altro nome e che le informazioni di Libero siano come le solite sue: ampiamente inattendibili; ma l’ermetica congiura del silenzio di Repubblica e del Partito Democratico su chi potrebbe essere il successore della Cancellieri giustifica le peggiori ipotesi.
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faccio comunque una previsione, sperando che i fatti mi smentiscano: il prossimo ministro della Giustizia sarà molto peggio della Cancellieri, che viene fatta fuori perché si è messa di traverso su qualche inciucio sporco per salvare Berlusconi.
e dopo l’avvicendamento questo inciucio verrà alla luce del sole, lasciando basiti i vari Grullo-Brillo, Civati e Renzi in cerca di popolarità da quattro soldi.
sbaglio? sarei il primo ad essere contento…
Grazie condivido e apprezzo la chiarezza dell’analisi politica.
grazie a te, collega…
leggo poi “più illuminante del mio”: non direi, mi paiono diverse angolature che cercano di illuminare entrambe…
Pingback: Il gradasso scalpita | Raimondo Bolletta·
potrebbe essere una manovra ad hoc per suscitare uno spostamento con effetto domino di un buon ministro dal CSM al Ministero, per liberare un posto al CSM e piazzare un amico di Berlusconi, in vista di eventuali nuove manovre pr “salvare” Berlusconi. Complottismo? A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina….
ciao miki.
so di trovare in te sempre un ascolto aperto, critico e intelligente.
non credo che lo scopo sia di alterare gli equilibri del Consiglio Superiore della Magistratura, che sono abbastanza consolidati: del resto l’organo con le vicende di Berlusconi ha direttamente poco a che fare (ha assolto il giudice Esposito dalle accuse berlusconiane ad esempio, ma è poca cosa e neppure lo spostamento di una persona cambierebbe gli equilibri data la prevalenza in esso dei rappresentantid ei magistrati).
il centro della manovra è invece secondo me proprio il Ministero della Giustizia che la Cancellieri occupa: la Cancellieri non è certo una rivoluzionaria, né estraea come i fatti dicono al savoir faire dei normali rapporti politici in Italia.
ma purtroppo per i partiti è un funzionario, come formazione, ed è abbastanza autonoma da loro: gioca in proprio.
cosa per loro intollerabile (come nel mio piccolo ho saputo per varie esperienze dirette anche io, fino a che ho lavorato come dirigente statale): mettere Vietti, invece, al suo posto garantirebbe un controllo molto più diretto.
è così che una battaglia della partitocrazia per la presa diretta del Ministero della Giustizia viene gabellata per rivolta anti-politica.
in realtà si vuole colpire Napolitano, che l’ha piazzata lì, e Letta, per fare strada a Renzi.
anche io sono abituato a pensar male e, come sai – dato che ci conosciamo via blog da anni – però ci azzecco in una buona percentuale di casi.
scommettiamo che, se un forte movimento di opinione pubblica dicesse che al posto della Cancellieri vogliamo Rodotà, tutto questo frastuono cesserebbe di colpo?
certo che non possiamo avere un ministro così ingenuo, ma se gli altri sono quei tre, me la terrei, come male minore, per Rodotà ci starei subito:)
alla fine la Cancellieri ha retto, ed è stato un bene.
vedo che Repubblica non molla l’osso, trascura abusi ben più gravi dei suoi, a cominciare da Vendola e a finire con De Luca; interi consigli regionali sono sotto indagine per peculato senza che Repubblica si sogni neppure di chiedere le dimissioni di queste decine di consiglieri…
l’unica persona che interessa a questo giornale a questo punto torbido è la Cancellieri…
che dire, quando il modo è palesemente capovolto a questa maniera?
commento spam:
E’ impensabile ed oltremodo offensivo pensare che Silvio Berlusconi, condannato con sentenza definitiva, possa addirittura promuovere una riforma della giustizia. Proprio per ribadire e sottolineare la sua posizione nettamente contraria su alcuni dei quesiti referendari promossi dai Radicali in tema di giustizia e appoggiati dal Pdl, l’Italia dei Valori si costituirà in comitato del NO.Noi siamo sempre stati e vogliamo continuare ad essere il partito che dice si all’autonomia della magistratura, a difesa dei cittadini e della giustizia.
sconcertante che l’Italia dei Valori sia ridotta a utilizzare lo spam per diffondere le sue idee.
buona l’occasione per parlarne, comunque.
bene, quanto a Berlusconi: ora possiamo essere più tranquilli, visto che si è tirato fuori dal governo, e dunque sperabilmente non concorrerà proprio a riformare più nulla.
detto questo, sono invece favorevole ai requisiti referendari sulla giustizia promossi dai radicali e in particolare a quelli sulla responsabilità dei giudici per le decisioni palesemente errate.
faccio un esempio solo, rinviando al mio post 600 su Stamina: credo che sia importante che il giudice, nel caso forzi la legge senza basi giuridiche adeguate e attribuisca allo Stato dei costi, arbitrariamente, sia chiamato a risponderne e a farsene carico in prima persona se la sua decisione appare frutto di un errore grossolano o di una forzatura arbitraria della norma…