La mente si racconta storie cretine ed autocelebrative per soddisfare il proprio ego, ma al tempo stesso se ne accorge e ne smaschera spesso l’incosistenza, lucidamente. Il che mi ridimensiona piantando i piedi a fondo in terra, in mezzo a sette miliardi di nostri simili ed infiniti miliardi di altri esseri più o meno senzienti.
E’ forse questa l’intelligenza?
Certamente l’aspetto retorico ha a che fare col narcisismo, ed un filosofo canta storie si sa allietare come pochi altri, mentre si racconta la realtà e se ne compiace.
Ovvero della battaglia contro la timidezza per la rivendicazione terapeutica di una sicurezza strafottente.
Aprirsi e comunicare ciò che la propria mente contiene, senza vergogna: comincia un progetto, e tutti gli interessati ne potranno essere partecipi.
Un grosso saluto a bortocal, non potevo che pubblicare qui il primo tassello del puzzle 🙂
E un saluto a tutti.
particolarmente lieto del tuo ritorno, Krammer.
leggo nel post una specie di critica, ma nel commento una specie di difese di tutti coloro che, consapevoli dei propri limiti, non rinunciano a mettere in comune i loro pensieri e progetti.
chi lo fa e` supponente?, come mi e` stato detto di recente…
accontentiamoci di dire che anche questa e` una supposizione bella e buona e non e` che il primo che lancia l’accusa conquista anche il diritto di non sentirsela ricacciare addosso.
se tutti supponiamo, siamo supponenti tutti.
l’intenzione originaria – ma è interessante leggere le diverse interpretazione che ne potete dare – non presupponeva una critica ma piuttosto constatazioni sincere e tutt’altro che negative, dal mio punto di vista 🙂
condivido sul fatto che tutti siamo supponenti, nel momento in cui esprimiamo un giudizio o una più ampia riflessione.
prima che posso approfondirò tutta la vicenda, e sarò esaustivo.
be’, con questa piccola dritta ho capito meglio che cosa intendevi dire, forse, nel post… 😉