Il M5S la smetta di menar il can per l’aia e dica chiaro e tondo se intende collaborare con Berlusconi sulle riforme oppure no.
Stefano Pedica, del Partito Democratico.
per la verità Pedica ha detto una cosa apparentemente diversa:
Il M5S la smetta di menar il can per l’aia e dica chiaro e tondo se intende collaborare con il Pd sulle riforme oppure no.
ma, siccome sulle “riforme” il Partito “Democratico” renziano la pensa esattamente come Berlusconi, il senso vero della frase di Pedica è proprio quello che ho detto io.
* * *
Stefano Pedica, oggi nella direzione regionale del Partito Democratico del Lazio, dopo essere stato deputato dell’Italia dei Valori nel 2006 e senatore nel 2008: Di Pietro, nominato ministro dei Lavori pubblici, lo aveva reso capo gabinetto di quel ministero, e lui ebbe in assegnazione un alloggio della “lista Anemone” di proprietà del Vaticano tramite il noto ingegner Balducci.
ma a che pro ricordare le imprese del personaggio, che, non rieletto nel 2013, è entrato nel Partito Democratico (che lo ha accolto senza schifo) e oggi sgomita per darsi visibilità lì dentro come renziano?
* * *
Le riforme cui pensano sia Renzi sia Berlusconi sono due, tutt’e due in materia elettorale ed una di essa anche in materia costituzionale: quella del Senato e quella della Camera dei deputati. Nessuna delle due si occupa né di crescita economica né di sviluppo né di coesione territoriale, di investimenti, di occupazione giovanile e no, di equità sociale. Niente di simile. (…)
Perciò – questo è certo – gli italiani e gli europei se ne infischiano totalmente sia che si facciano sia che non si facciano.
Ma interessano Renzi e i suoi musicanti, quelli sì.
Eugenio Scalfari, 6 luglio 2014