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allora, 4 o 5 materie alla terza prova degli esami di stato?
volete un assaggio delle burocrazia che uccide la buona scuola?
prendete una normale Circolare Ministeriale sugli esami di stato e provate a leggerla:
«Nella terza prova devono essere coinvolte, entro il limite numerico determinato nell’articolo 3, comma 2, del dm 429/2000, tutte le discipline comprese nel piano di studi dell’ultimo anno di corso, purché sia presente in commissione personale docente fornito di titolo ai sensi della vigente normativa».
linguaggio barbaro e astruso; non bastava dire, per esempio: docente fornito di titolo?
ma no, occorre aggiungerci anche quel disgustoso ai sensi della vigente normativa, come se qualcuno potesse essere fornito di titolo valido per insegnare fuori dai sensi della vigente normativa.
e mica occorrerebbe un voto del parlamento per cambiare questa barbarie; basterebbe un ministro che leggesse le circolari prima di firmarle e che dicesse, rimandandola indietro: no, questa porcheria io non la firmo.
ma tant’e`, stiamo a blaterare e manifestare e non siamo neppure capaci di cambiare queste cose cosi` semplici.
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naturalmente quella frase messa li` sopra da sola non dice niente.
per capirla bisogna leggere anche il Decreto Ministeriale 429 2000.
la cosa piu` logica sarebbe pensare, non dico a scrivere piu` chiaro, ma che almeno una noticina li` sotto ricordasse l’art. 3 c. 2, visto che lo cita.
macche`; e meno male che oggi c’e` internet, ma fino a pochi anni fa bisognava andare in archivio o sul volumone del Giannarelli che in migliaia di pagine raccoglieva i distillati supremi della burocrazia di Viale Trastevere.
migliaia e migliaia di presidenti in tutta Italia dovevano provare a sbrogliare la matassa di una legge scritta in modo incomprensibile e provare a cavarci un senso.
naturalmente sempre pronti ad essere infilzati da qualche azzeccagarbugli di turno che dimostrava che avevano sbagliato, o a rimettersi tremebondi al sentito dire di qualche persona autorevole, cioe` assertivamente ammanigliata (meglio se distaccato sindacale).
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comunque eccolo, il famoso comma:
2. La prova, che coinvolgerà non più di cinque discipline, deve prevedere (…), ecc. ecc.
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allora, proviamo a riassumere.
la circolare dice che la terza prova deve riguardare tutte le discipline.
un momento: purche` ci sia in commissione un docente per la materia.
un momento ancora: ma rispettando il Decreto.
che dice: non piu` di 5.
un momento ancora, allora: ma chi decide quante?
non piu` di 5 non e` un numero definito e razionale!
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e allora bisogna leggersi, cercando da soli, un altro punto ancora del Decreto, l’art. 2 c. 1:
Art. 2. Tipologie e caratteristiche formali generali della prova
1. La prova, predisposta dalle commissioni a norma dell’articolo 5, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 1998, n. 323, per la quale le commissioni stesse possono avvalersi dell’archivio nazionale permanente dell’Osservatorio nazionale istituito presso il centro europeo dell’educazione di cui all’articolo 14 del medesimo decreto, (…)
rieccola, l’orgia dei paroloni inutili e delle difficolta` gratuite.
ma se le commissioni predispongono la prova, allora sono anche libere di determinare quante discipline coinvolgere, no?
si`, ma bisogna partire dall’art. 1, per capire la logica.
Art. 1. Finalità
1. La terza prova scritta negli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore, a carattere pluridisciplinare, è intesa ad accertare le conoscenze, competenze e capacità acquisite dal candidato, nonché le capacità di utilizzare e integrare conoscenze e competenze relative alle materie dell’ultimo anno di corso, anche ai fini di una produzione scritta, grafica o pratica.
qui parla delle materie dell’ultimo anno, di tutte.
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ci avete capito qualcosa?
no? e allora cominciate a capire perche` e` cosi` difficile fare il dirigente scolastico o anche soltanto il presidente di commissione degli esami.
per orientarsi, inoltre, non basta mettere le frasi in fila, ma occorre sapere che un Decreto vale piu` di una Circolare e che la Circolare non puo` modificare il Decreto, ma solo dare indicazioni su come applicarlo.
allora il Decreto dice in modo chiaro che la terza prova riguarda LE discipline dell’ultimo anno (e la Circolare conferma e precisa: purche` ci sia il relativo commissario, naturalmente) e che pero` non possono esserne coinvolte piu` di cinque.
la circolare sottolinea la stessa cosa, ma precisa quel che nel decreto era implicito e cioe` che TUTTE le discipline DEVONO essere coinvolte, entro il limite massimo di 5, se c’e` il commissario.
si`, ma l’anno scorso c’era scritto possono.
svolta decisionista?
si`, ma a meta`.
e` un decisionismo vorrei tanto, ma non posso.
e a voce il ministero ritratta: decidono le commissioni, come sempre! un devono o un possono non fa differenza in Italia!
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subito monta la protesta del paese emotivamente fragile e il terrore dei candidati, capaci benissimo di impasticcarsi, picchiare disabili, fare sbronze colossali in viaggio di istruzione, ma non sia mai di reggere allo stress di una materia in piu` in una prova che comunque potenzialmente le prevede tutte.
buona scuola sarebbe di mandarli tutti a quel paese e di dire che un esame finale di scuola superiore e` una cosa seria, che si deve essere sicuri di non mandare fuori degli asini patentati e che di esami non e` mai morto nessuno.
una piccola prova di forza per la vita fara` poi cosi` male?
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se a questo punto, invece, il Ministero fa sapere che non e` cambiato niente, che devono in Italia e` sinonimo di possono e che in ultima analisi decide come sempre la commissione, certifica il caos e la propria incapacita` di dare delle regole.
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ora voi ditemi se potra` mai essere buona una scuola che per prima cosa non sa o non vuole scrivere delle regole chiare, perche` ha paura di dare delle regole (e con le regole anche il diritto di contestarle, di opporsi, di violarle assumendosene la responsabIlita`).
e che pasticcia perfino gli esami, certificando che questo DEVE, cioe` puo`, essere un paese fanciullesco ed approssimativo.
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Postilla 17 giugno.
be’, considerando tutta questa confusione, il Ministero ha mandato in giro un chiarimento urgente:
Oggetto: Discipline che costituiscono oggetto della terza prova scritta dell’Esame di Stato.
Pervengono alla Struttura Tecnica degli Esami di Stato numerosi quesiti in merito all’interpretazione dell’articolo 19 comma 3 dell’OM. 11/2015, inerente l’oggetto.
Preliminarmente si fa presente che l’attuale quadro normativo della terza prova scritta è rimasto immutato, ponendo la stessa in stretta coerenza con quanto previsto dal Documento del 15 maggio elaborato dal Consiglio di Classe, al quale quindi occorre fare riferimento.
che cosa diavolo voglia dire questa frase resterà sempre un mistero poco gaudioso.
Pertanto continua a restare fermo il limite numerico di non più di 5 discipline fissato dall’articolo 3 comma 2 del DM 429/2000 nel caso siano presenti in Commissione docenti forniti di titolo.
Si chiede ai Direttori Generali Scolastici Regionali, Sovrintendenti ed Intendenti, urgente inoltro della presente nota ai DIRIGENTI degli istituti scolastici statali e paritari di istruzione secondaria di secondo grado nonché a tutti i PRESIDENTI di Commissioni di esame di Stato del secondo Ciclo.
Si ringrazia per la collaborazione e si porgono distinti saluti.
chiarissimo, no?
che diavolo fare in un paese dove a burocrazia dei ministeri è perfino incapace di parlare in italiano?
Ma allora sei in commissione di nuovo o solo…virtualmente?
no, no, sai bene che sono rimasto fuori e anche perche`…
per questo, come vedi, mi sfogo qui… 😉
Io ho letto che quest’ anno le materie della terza prova devono essere cinque. Non mi ricordo in quale giornale. O forse in Orizzonte Scuola.
e io che ho scritto tutto un aggrovigliatissimo post per rispondere… 🙂 🙂 🙂
Sì, sì, ho letto velocemente. Ma comunque la differenza fondamentale è questa: l’anno scorso potevi sceglierne 4 e ora devono essere 5. Erano ambigui anche gli altri anni, no? Sempre stati.
Nel frattempo a Torino mancano 30 commissari di inglese, mi hanno già cercato, ma credo di non volerlo fare. Per dirlo a chi non sa: sono in pensione da più di tre anni e vorrei tanto fare spazio ai giovani:-)
secondo me non è cambiato niente: le materie erano non più di anche prima (teoricamente quindi 5 è sempre stato possibile).
rimane la demenzialità di un esame di stato finale conclusivo che dà un titolo di studio legalmente valido in tutto il paese e che è affidato alla più assoluta e casuale discrezionalità del fai-da-te scolastico casse per classe.
qui qualcuno ha provato a lanciare un ruggito e poi se l’è subito fatta sotto…
largo ai giovani? sono d’accordo, anche se mi pare che i giovani siano più vecchi delle pantere grigie… 😉
Sì, erano “non più di…” perciò noi avevamo scelto di farne quattro. Ma mi dicono che non si può più fare. Comunque non insisto, non ho approfondito, perché non mi riguarda. Però è una piccola differenza, se è così.
e non piu` di 5 sono rimaste.
pero` il decreto parte dall’idea che si dovrebbero in teoria fare tutte le discipline se ci sono i commissari.
poi dice non piu` di 5.
e poi dice che la commissione per decidere quante deve leggersi il documento del 15 maggio del consiglio di classe (come se potesse entrarci in qualcosa).
morale: fate tutto come prima, (non) dice il Ministero.
in realta` anche prima, in teoria, si dovevano fare tutte le materie possibili in basde ai commissari, ma non piu` di 5.
grottesca e` la levata di scudi in difesa degli esami facili, piuttosto.