nel mio post dell’altroieri 255-chi-sta-dando-i-numeri mi sono generosamente offerto, con la mia solita disponibilità personale al sacrificio che mi contraddistingue, per il ruolo di colui che dava i numeri sulla situazione parlamentare.
avevo considerato la dichiarazione di Berlusconi che “il governo non rischia” una della sue solite sbruffate, e avevo dimostrato – provando a fare chiarezza su una situazione che allora sulla stampa risultava ancora confusa – che, senza Fini, il governo ha una maggioranza, neppure solidissima, al Senato, ma non certo alla Camera.
quindi in quel momento i numeri li stava dando proprio Berlusconi, che diceva di avere la maggioranza in entrambe le Camere anche senza Fini e di essersi tolto un peso dal cuore.
non arrivavo neppure io a pensare quello che risulta oggi, e cioè che Berlusconi ha fatto il casino che ha fatto perché disponeva di numeri sbagliati, fornitigli dai sui lecchini, e perfino quando faceva quella dichiarazione e i gruppi parlamentari erano già stati costituiti, non aveva a disposizione i numeri giusti.
ci pensate che siamo nelle mani di uno che non sa contare neppure 945 parlamentari, altro che un milione e ottocento mila euro di debito pubblico?
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Berlusconi ha fatto male i suoi conti, credeva che i finiani fossero di meno e di poterli estromettere senza danno: invano perfino Giuliano Ferrara aveva provato a riportarlo alla ragione, e invece – nessun dubbio – ha proprio fatto un passo falso che non ha risolto nessuno dei suoi problemi e anzi gliene ha creato di nuovi.
se prima doveva trattare dentro il suo partito, ora dovrà trattare con chi è fuori: dove è il vantaggio di cui parla Minzolini?
la cosa ha dell’incredibile, ma basta leggere Berlusconi oggi, come minimizza:
“Non c’è alcun rischio di crisi, i finiani saranno fedeli al governo, resteranno nella maggioranza”.
“Al Senato i numeri sono dalla nostra parte, siamo in grado di impedire qualsiasi governo di transizione, qualsiasi soluzione alternativa”.
già, ma il Berlusconi di oggi è altrettanto poco credibile di quello dell’altroieri.
la battaglia si sposta lì: quanto durerà la maggioranza di Berlusconi al Senato adesso?
più o meno di quella di Prodi?
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certo, se pensiamo che Prodi è riuscito a governare quasi due anni con un solo voto di maggioranza al Senato (che perdipiù si chiamava Turigliatto), dopo che Berlusconi gli aveva comperato un paio di senatori, e che in due anni Berlusconi è riuscito a distruggere una maggioranza fortissima e a finire sotto con le sue mani, non si finirà mai di apprezzare, rispetto a lui, la capacità politica di quella mortadella lessa di Prodi!
Prodi democristiano soft era un gigante della politica, e Berlusconi politicamente è un incapace che ha rotto con ogni alleato possibile, salvo Bossi (adesso) – che lo usa a suo piacimento e lo scaricherà nel momento in cui non gli servirá più.